R o y Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 (modificato) Ciao ragazzi. Un amico mi ha informato che negli allenamenti per l'apnea, c'è la novità dell'utilizzo della dispnea. Mi ha detto che le tecniche sono cambiate e che ci si stà basando molto su vari tipi di allenamento effettuati in dispnea. Non che questa prima non esistesse, però mentre prima gli si dava poca importanza perchè ritenuta non allenante ai fini dell'apnea, ora invece ha un altra considerazione. Avete qualche info in più? Ciao e grazie Modificato Gennaio 17, 2008 da R o y Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
matteo81 Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 Ciao ragazzi. Un amico mi ha informato che negli allenamenti per l'apnea, c'è la novità dell'utilizzo della dispnea. Mi ha detto che le tecniche sono cambiate e che ci si stà basando molto su vari tipi di allenamento effettuati in dispnea. Non che questa prima non esistesse, però mentre prima gli si dava poca importanza perchè ritenuta non allenante ai fini dell'apnea, ora invece ha un altra considerazione. Avete qualche info in più? Ciao e grazie <{POST_SNAPBACK}> Ciao. sono stato prima di natale al convegno per l'allenamento dell'apnea a lignano sabbiadoro dove erano presenti alcuni dei più grandi apneisti di tutti i tempi e molti medici e preparatori del settore; è vero che c'è qualcuno che nella sua carriera ha effettuato allenamenti in dispnea ma più che altro si trattava di "prove":insomma, alla fine del convegno sono stati altri i punti su cui di è focalizzata l'attenzione. Non credo che si possa parlare di veri e propri allenamenti in dispnea quanto di prove...che comunque ritengo personalmente abbastanza pericolose, sempre da eseguire sotto attenta sorveglianza di un compagno ed abbastanza pesanti per il fisico. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
markoischia Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 Ciao Quando mi allenavo con Roberto Tiveron, ci spiegava che l'allenamento in dispnea serve soprattutto ad abituarti alla gestione dell'assenza d'ossigeno e delle contrazioni diaframmatiche. Inoltre è anche un buon lavoro da un punto di vista mentale. Comunque spesso alternavamo vasche in apnea a vasche in dispnea, quindi tale pratica ritengo che sia già utilizzata. Se Roberto o qualche altra persona più competente del sottoscritto (non ci vuole molto ) legge la discussione può darci sicuramente maggiori dettagli. Un saluto Marko Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
jacklosquartagronghi Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 Bho...non sono esperto ma mi sembra tanto un modo per accelerare la sincope anossica Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Danyteddy Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 ehm...chiedo scusa, ma credo che ci sia un po' di confusione... La DISPNEA è un problema fisico evidenziato da una difficoltà di respirare http://www.med.unifi.it/didonline/Anno-VI/...0%20Dispnea.pdf fose quello di cui state parlando è L'APNEA ESPIRATORIA... L'apnea espiratoria ( a polmoni svuotati ) serve per anticipare le sensazioni finali dell'apnea statica e imparare a gestirle in modo lucido per poi riproporre gli stessi comportamenti nella statica vera... saluti Dany Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
R o y Inviato Gennaio 17, 2008 Autore Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 Quindi utile solo per la statica? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Danyteddy Inviato Gennaio 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2008 io la utilizzo generalmente nei livelli avanzati per riuscire a imparare a gestire mentalmente e fisicamente le ultime fasi della statica... penso che per la dinamica non abbia senso... ! DA NON FARE ASSOLUTAMENTE IN COSTANTE ! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
siccia Inviato Gennaio 18, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 18, 2008 Quindi utile solo per la statica? Anni fa mi allenai per qualche mese in piscina(vasca tuffi[5m] e vasca dei bimbi[1.5m] per le statiche e qualche altro "esperimento"). Devo dirti che st'allenamento era molto "fai da te" e sebbene io non abbia mai avuto incidenti probabilmente ho rischiato un pò in alcune circostanze...come ad esempio proprio con le apnee espiratorie. Come detto era un allenamento "fatto in casa" e mi basavo più che altro sulla mia esperienza e le mie sensazioni; notai che l'apnea espiratoria(espirazione totale) condotta ad 1.5m di profondità(vasca dei bimbi) a livello di sensazione mi dava la stessa impressione di quella condotta in mare a profonditò impegnative e ad inizio stagione(quando mi sto riabituando alla pressione),è una sensazione intermedia tra lo schiacciamento e il risucchio a livello dei polmoni,dei bronchi e della trachea. Per quanto fiato si possa avere questa sensazione,sul fondo,infastidisce parecchio e scendendo ancora rende anche problematica la compensazione. Documentandomi(il documento non era altro che uno Speciale della rivista Sub del 1989) scoprii che questo fenomeno aveva causato non pochi problemi anche ai recordmans costituendo un notevole "freno" per la corsa agli abissi. Scoprii anche(questo con l'esperienza personale) che con l'allenamento in mare in un paio di settimane questo fastidio scompariva e mi "riabituavo". In piscina con le apnee espiratorie in poca acqua credevo allora di ricreare le condizioni d'alta profondità e di poter mantenere ,quindi,l'allenamento a quelle quote anche in inverno,periodo in cui per forza di cose ci si mantiene "bassi". Nella vasca profonda 5m qualche "allenamento" in apnea espiratoria sul fondo l'ho anche fatto ma qualcosa(istinto di conservazione? ) mi induceva a non espirare completamente..."non si sa mai" mi dicevo... Bene dopo diversi anni,proprio nelle pagine di questo forum, lessi qualcosa al riguardo ad opera del Prof Malpieri ed ebbi la conferma di quello che prima era solo un mio sospetto: in quegli allenamenti rischiavo di beccare una sincope o danni ai polmoni. Tornando a quegli allenamenti ti dico che li interruppi dopo poco perchè,contrariamente a quanto avvenisse in mare,in piscina non mi "abituavo" a quella sensazione e continuavo ad avvertirla anche dopo più di un mese di allenamento. A quel punto mi feci un'idea del problema(di cui mi piacerebbe parlare anche al Doc Malpieri): credo che il blood shift avvenga più lentamente alle profondità a cui non siamo abituati,ragion per cui,una discesa troppo rapida e disinvolta fino a quelle quote determina quella sensazione,non diamo tempo al sangue di compensare lo schiacciamento e per questo avvertiamo fastidio(appunto una sensazione di schiacciamento). Con qualche pescata di allenamento,come detto, il problema scompare al punto da permettere puntate sul fondo anche rapide senza avvertire alcun disturbo. La mia impressione è che ciò sia reso possibile dalla maggior velocità con cui il sangue,con l'allenamento,va a compensare lo schiacciamento polmonare. In piscina ciò non avveniva perchè partire a polmoni già vuoti voleva dire passare improvvisamente da 0m a molti metri più giù senza gradualità,elemento che invece risulta fondamentale per allenare il blood shift e quindi abituarsi alla profondità. Queste però ribadisco che sono solo impressioni e "teorie" di un atleta e non di un medico. Sarebbe MOLTO interessante sapere cosa ne pensa Doc Malpieri. Perchè non fai copia e incolla sul forum di medicina? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
kujira Inviato Gennaio 18, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 18, 2008 Senza essere un medico, "dispnea" mi pare sia la definizione di una condizione di difficolta' nella respirazione. Quello a cui ci si voleva riferire forse sono gli esercizi "a polmoni vuoti", che si fanno da tanti anni altrove ma apparentemente non molto nella comunita' italiana ergo l'apparente novita'. Non li voglio consigliare ne' difendere: indubbiamente c'e' un fattore di rischio e quindi chi vuole approfondire farebbe bene a trovarsi un compagno di allenamento esperto ed essere molto cauto. Pero' vorrei chiarire che hanno due applicazioni (per l'apnea profonda, non per la pescasub): -in statica, servono ad abituare l'organismo a bassi tassi di ossigeno ed a resistere alla "fame d'aria" e contrazioni. -in costante, come preparazione per tuffi profondi: con poca aria nei polmoni, gia' a pochi metri si ha difficolta' a compensare e si provano le sensazioni di "schiacciamento" che altrimenti si sperimenterebbero a polmoni pieni solo a decine di metri di profondita'. Chiaro che "polmoni vuoti" e' una frase generica, si puo' farlo con polmoni al 30%, al 10%... e le cose sono ben diverse. Attenti che, con poca aria, c'e' anche poca CO quindi il cervello non ha gli stessi stimoli di "mancanza d'aria" e si rischia di avere un black-out a -5m senza neanche accorgersene. Ripeto, informarsi molto bene (non solo da qualche riga su un forum). ciao Andrea Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
paolotto Inviato Gennaio 18, 2008 Segnala Condividi Inviato Gennaio 18, 2008 anni fà si faceva per abituare il sub alla sofferenza, cercando di dominare la fame d'aria. in alcuni tipi di pesca può essere utile,(spigole in bassissimo fondo) ma bisogna essere allenati e consapevoli. paolo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Messaggi raccomandati
Partecipa alla conversazione
Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.