Graziano Prelati Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 è come quando nel sonno uno si agita e sogna prede enormi e le cattura! Quote Link to post Share on other sites
stilet Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 (edited) Provo a tradurre quello che hai scritto ( non è facile). Più sei con la mente libera da pensieri e soprattuttto quello di colpire a tutti i costi la preda; Più sei parte dell'ambiente in cui ti trovi e non ti consideri un estraneo ma una parte di esso e perche nò !! un pesce ( anche se predatore) e ti fai rapire dalla magia e dall'incanto del mare; Meno è ossessiva la tua azione di caccia, ma serena calma ed in armonia con l'ambiente;. Piu il risultato è efficace . E' questo che volevi dire? <{POST_SNAPBACK}> Stilet, mi riferivo a questi tipi di approcci mentali, sono discorsi nuovi per me,quindi chiedevo. L'articolo di Marco Bardi e' molto lontano da questo tipo di discorso e' molto piu' reale e si identifica perfettamente a certe giornate che ho trascorso a mare sbagliando l'impossibile.Il tema della discussione e' un'altro <{POST_SNAPBACK}> Effettivamene, Amil nel suo post parla di tecnica mentale.... e la cosa non è molto chiara, io ho provato a sintetizzare, anche perche non è facile, tradurre ciò che ha scritto ( sensa offesa ) ma forse non è esattamente quello che intendeva lui... bhooo E se provasse a spiegarlo? Oppure a farci sapere se ha gia adottato questa tecnica mentale in altre circostanze, cos' si capisce meglio. P.S. Per chi domani vuol uscire sul medio Adriatico; acqua ancora torbida, visibilita non oltre i 3/4 mt. Edited November 10, 2007 by stilet Quote Link to post Share on other sites
Guest Amil Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 (edited) Provo a tradurre quello che hai scritto ( non è facile). [...] Piu il risultato è efficace . E' questo che volevi dire? <{POST_SNAPBACK}> Stilet, mi riferivo a questi tipi di approcci mentali, sono discorsi nuovi per me,quindi chiedevo. L'articolo di Marco Bardi e' molto lontano da questo tipo di discorso e' molto piu' reale e si identifica perfettamente a certe giornate che ho trascorso a mare sbagliando l'impossibile.Il tema della discussione e' un'altro <{POST_SNAPBACK}> Effettivamene, Amil nel suo post parla di tecnica mentale.... e la cosa non è molto chiara, io ho provato a sintetizzare, anche perche non è facile, tradurre ciò che ha scritto ( sensa offesa ) [...] <{POST_SNAPBACK}> Nessuna offesa, è normale.... cmq, il "fattore mentale" è molto importante. Su questo siamo daccordo anche riguardo ad altri sport, al lavoro o alla musica Xò coi pesci è diverso... perchè sn intelligenti e hanno un sesto senso a sgamarsi gli atteggiamenti aggressivi che certe volte ci lascia frustrati... In aiuto al pescatore sub può venire sicuramente qualche forma di training mentale. Pensavo che ci fosse qualcosa del genere già in uso. Io stò sperimentando qualcosa legato alla meditazione che, svuotando il cervello dall'idea di catturare il pesce, aiuta il braccio a metterlo a mira e a insagolarlo senza che il pinnuto si sgami che sn un predatore. Tra il dire e il fare c'è di mezzo l'esperienza col fucile in mano... e soprattutto nn è detto che ci sia bisogno di mettere in pratica una tecnica + complessa se cen'è una + sintetica e semplice a disposizione... Edited November 10, 2007 by Amil Quote Link to post Share on other sites
Simone Belloni Pasquinelli Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 Qui si prendono fischi per fiaschi. Io non ho detto che il fattore mentale non sia importante, nzi lo ritengo molto importante. Sto solo dicendo che prima d'arrivare a quello bisogna crescere in altro. E' tutto una conseguenza. Prima di imparae a reggere i 200km all'ora è più importante saper guidare bene. Quote Link to post Share on other sites
stilet Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 Qui si prendono fischi per fiaschi. Io non ho detto che il fattore mentale non sia importante, nzi lo ritengo molto importante. Sto solo dicendo che prima d'arrivare a quello bisogna crescere in altro. E' tutto una conseguenza. Prima di imparae a reggere i 200km all'ora è più importante saper guidare bene. <{POST_SNAPBACK}> Lo so che non intendevi dire che il fattore mentale non sia importante. E concordo con te , ma non del tutto: Cioè, secondo me il fattore mentale ( l'atteggiamento mentale per essere precisi) deve crescere assieme e di pari passo alla tecnica le due cose assieme sono il top , se è carente una delle due e di conseguenza carente anche l'altra. Credo che siano imprescindibili per avere il massimo della prestazione. Quote Link to post Share on other sites
sebastiano Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 Qui si prendono fischi per fiaschi. Io non ho detto che il fattore mentale non sia importante, nzi lo ritengo molto importante. Sto solo dicendo che prima d'arrivare a quello bisogna crescere in altro. E' tutto una conseguenza. Prima di imparae a reggere i 200km all'ora è più importante saper guidare bene. <{POST_SNAPBACK}> Puoi spiegarmi, o indicarmi qualche discussione gia' affrontata a proposito del fattore mentale, applicato alla pesca in apnea?La domanda ovviamente e' rivolta a tutte le persone che sono a conoscenza del fattore mentale a cui fanno riferimento Simone e Dentex.Grazie. Quote Link to post Share on other sites
zefiro Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 (edited) Puoi spiegarmi, o indicarmi qualche discussione gia' affrontata a proposito del fattore mentale, applicato alla pesca in apnea?La domanda ovviamente e' rivolta a tutte le persone che sono a conoscenza del fattore mentale a cui fanno riferimento Simone e Dentex.Grazie. Stilet, mi riferivo a questi tipi di approcci mentali, sono discorsi nuovi per me,quindi chiedevo. L'articolo di Marco Bardi e' molto lontano da questo tipo di discorso e' molto piu' reale e si identifica perfettamente a certe giornate che ho trascorso a mare sbagliando l'impossibile.Il tema della discussione e' un'altro Invece l'articolo di Bardi è un punto di riferimento per affrontare questo discorso. Probabilmente sei tu che fai un errore di metodo nel contrapporre il fattore mentale al fattore reale: se mi si squarcia la muta e comincio a gelare è un fattore reale o no? Se reagisco cristando e mandando a puttane la pescata o se invece sono capace di stringere i denti, di reagire nel modo giusto riacquistando il necessario autocontrollo dipende da un fattore mentale, da risorse mentali oppure no? E non è questo anche un comportamento concreto, che ha conseguenze reali cambiando il destino di una pescata? Come vedi l'approccio mentale non è soltanto salire sulla collinetta, guardare il tramonto e respirare, è qualcosa che ha a che fare col nostro carattere, con il nostro comportamento e con la nostra capacità di dirigerlo per far fronte ai condizionamenti esterni. Edited November 10, 2007 by zefiro Quote Link to post Share on other sites
sebastiano Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 Puoi spiegarmi, o indicarmi qualche discussione gia' affrontata a proposito del fattore mentale, applicato alla pesca in apnea?La domanda ovviamente e' rivolta a tutte le persone che sono a conoscenza del fattore mentale a cui fanno riferimento Simone e Dentex.Grazie. Stilet, mi riferivo a questi tipi di approcci mentali, sono discorsi nuovi per me,quindi chiedevo. L'articolo di Marco Bardi e' molto lontano da questo tipo di discorso e' molto piu' reale e si identifica perfettamente a certe giornate che ho trascorso a mare sbagliando l'impossibile.Il tema della discussione e' un'altro <{POST_SNAPBACK}> Invece l'articolo di Bardi è un punto di riferimento per affrontare questo discorso. Probabilmente sei tu che fai un errore di metodo nel contrapporre il fattore mentale al fattore reale: se mi si squarcia la muta e comincio a gelare è un fattore reale o no? Se reagisco cristando e mandando a puttane la pescata o se invece sono capace di stringere i denti, di reagire nel modo giusto riacquistando il necessario autocontrollo dipende da un fattore mentale, da risorse mentali oppure no? E non è questo anche un comportamento concreto, che ha conseguenze reali cambiando il destino di una pescata? Come vedi l'approccio mentale non è soltanto salire sulla collinetta, guardare il tramonto e respirare, è qualcosa che ha a che fare col nostro carattere, con il nostro comportamento e con la nostra capacità di dirigerlo per far fronte ai condizionamenti esterni. <{POST_SNAPBACK}> Non penso si riferiscano a questo Simone e Dentex.Anch'io Ho detto che Marco Bardi parla di cose reali Quote Link to post Share on other sites
zefiro Posted November 10, 2007 Report Share Posted November 10, 2007 Non penso si riferiscano a questo Simone e Dentex.Anch'io Ho detto che Marco Bardi parla di cose reali Basta aspettare e sentire cosa ci rispondono Quote Link to post Share on other sites
Simone Belloni Pasquinelli Posted November 11, 2007 Report Share Posted November 11, 2007 (edited) allora cerco di farvi intendere: ci sono diversi fattori mentali nella pesca in apnea ed ogniuno di questi progredisce di pari passo con la tecnica. A me non interessa altro che il fattore mentale istintivo, quello che ti permette d'intendere subito i posti buoni, come e dove gira il pesce e la sua cattura. Pescando solo in poca acqua da ormai circa 10 anni (0/10m) vi posso assicurare che questo stato psicologico si affina in maniera incredibile. Il bassofondo è una palestra che non concede seconde chance. Nel bassofondo girano i pesci più smaliziati, i più diffidenti e se non te ne inventi qualcuna e/o cerchi d'imprare ad interpretare bene le cose ( anche solo se sbagli la pesata di un kilo), spesso neanche li vedi i pesci. Va da sè conseguenzialmente che una volta che il pesce è a tiro hai fatto davvero tutto bene e pensi solo a colpirlo. Resta il fatto dunque che lo stato mentale istintivo (quello primordiale figlio dei retaggi) viene fuori senza che nessuno, se non a cose fatte, lo realizzi. Esistono altri stati psicologici mentali eccetera, quello della profondità, quello del controllo eccetera. A noi ora non interessa ma sappiamo bene che l'unica soluzione di crescita è andare in mare e pescare. Quest'anno l'ho fatto pochissimo e ne ho risentito parecchio, segno inequivocabile che tutto s'allena con la costanza. Amo le acque basse perchè sono sicuro che siano la migliore palestra. Ma non pensate che non siano insidiose, quindi sempre un compagno che vi segue e calma. Sappiate che si posssono realizzare bei carnieri anche con uno alle spalle. http://img261.imageshack.us/img261/9643/pescatonawu0.th.jpg http://img165.imageshack.us/img165/2451/copiadisimoyari02co6.th.jpg Edited November 11, 2007 by Simone Belloni Quote Link to post Share on other sites
Graziano Prelati Posted November 11, 2007 Report Share Posted November 11, 2007 approvo! ti dirò cisono zono dove pesco io, in cui un compagno è indispensabile;lui spinge verso di te etu verso di lui! Quote Link to post Share on other sites
Simone Belloni Pasquinelli Posted November 11, 2007 Report Share Posted November 11, 2007 approvo! ti dirò cisono zono dove pesco io, in cui un compagno è indispensabile;lui spinge verso di te etu verso di lui! non è il mio modo d'intendere la pesca in coppia. Ci si deve seguire, un tuffo per uno controllandosi. Quote Link to post Share on other sites
Rijkaardt Posted November 12, 2007 Report Share Posted November 12, 2007 allora cerco di farvi intendere: ci sono diversi fattori mentali nella pesca in apnea ed ogniuno di questi progredisce di pari passo con la tecnica. A me non interessa altro che il fattore mentale istintivo, quello che ti permette d'intendere subito i posti buoni, come e dove gira il pesce e la sua cattura. Pescando solo in poca acqua da ormai circa 10 anni (0/10m) vi posso assicurare che questo stato psicologico si affina in maniera incredibile. Il bassofondo è una palestra che non concede seconde chance. Nel bassofondo girano i pesci più smaliziati, i più diffidenti e se non te ne inventi qualcuna e/o cerchi d'imprare ad interpretare bene le cose ( anche solo se sbagli la pesata di un kilo), spesso neanche li vedi i pesci. Va da sè conseguenzialmente che una volta che il pesce è a tiro hai fatto davvero tutto bene e pensi solo a colpirlo. Resta il fatto dunque che lo stato mentale istintivo (quello primordiale figlio dei retaggi) viene fuori senza che nessuno, se non a cose fatte, lo realizzi. Esistono altri stati psicologici mentali eccetera, quello della profondità, quello del controllo eccetera. A noi ora non interessa ma sappiamo bene che l'unica soluzione di crescita è andare in mare e pescare. Quest'anno l'ho fatto pochissimo e ne ho risentito parecchio, segno inequivocabile che tutto s'allena con la costanza. Amo le acque basse perchè sono sicuro che siano la migliore palestra. Ma non pensate che non siano insidiose, quindi sempre un compagno che vi segue e calma. Sappiate che si posssono realizzare bei carnieri anche con uno alle spalle. http://img261.imageshack.us/img261/9643/pescatonawu0.th.jpg http://img165.imageshack.us/img165/2451/copiadisimoyari02co6.th.jpg Simone, copia-incolla questa parte su "Chicche e Dritte", su in alto, chè mi sembra un concetto da ben evidenziare. Quote Link to post Share on other sites
frog Posted November 12, 2007 Report Share Posted November 12, 2007 Nessuna offesa, è normale.... cmq, il "fattore mentale" è molto importante. Su questo siamo daccordo anche riguardo ad altri sport, al lavoro o alla musica Xò coi pesci è diverso... perchè sn intelligenti e hanno un sesto senso a sgamarsi gli atteggiamenti aggressivi che certe volte ci lascia frustrati... In aiuto al pescatore sub può venire sicuramente qualche forma di training mentale. Pensavo che ci fosse qualcosa del genere già in uso. Io stò sperimentando qualcosa legato alla meditazione che, svuotando il cervello dall'idea di catturare il pesce, aiuta il braccio a metterlo a mira e a insagolarlo senza che il pinnuto si sgami che sn un predatore. Tra il dire e il fare c'è di mezzo l'esperienza col fucile in mano... e soprattutto nn è detto che ci sia bisogno di mettere in pratica una tecnica + complessa se cen'è una + sintetica e semplice a disposizione... Il fattore mentale e' importante nella pesca in apnea ma bisogna capire che tipo di fattore mentale e' importante e quale invece risulta essere solo una grande perdita di tempo ed una grossa sega mentale che non serve a nulla se non a rendere anche pericolosa la pratica di questo sport. In mare non si scherza!! Non c'e' nessun training mentale o altra robba cosi' da fare. Per fattore mentale io intendo una cosa abbastanza semplice. A mare si va solo e soltanto quando le condizioni fisiche e psicologiche sono al top. Questa e' una cosa che si allena semplicemente andando a mare con costanza ed imparando a conoscersi profondamente. Coricarsi presto la notte " O cmq dormire sempre sufficentemente" Mangiare leggero la notte prima della pescata!! Durante la pescata i risultati migliori si ottengono quando la mente e' serena e quando tutti i muscoli del corpo sono rilassati. Per ottenere questo bisogna lavorare sulla zavorra in modo da ottenere un assetto che in superfice ti consenta di rilasciarti completamente senza subire ribaltamenti o affondamenti che tendono a far muovere i muscoli. Non bisogna ventilare con l'ansia adosso o con la tensione muscolare perche' e' sicuro al 100% che il tuffo non servira' a nulla. Bisogna ventilare molto lentamente " Respirare praticamente come si respira a terra senza mai forzare ma preoccuparsi solo che ogni singolo muscolo sia rilassato" Non c'e' bisogno di stare 3 minuti a ventilare!!! Se le condizioni fisiche e mentali sono buone bastano pochi atti repisratori per poter fare un buon aspetto in poca acqua. Quando ci si ritrova in queste condizioni durante una posta ci si rende conto che tutto e' stato fatto bene perche' la mangianza ha un comportamento di confidenza con il sub che fa capire che piu' si e' rilassati " In questo senso" e meno il pesce avverte vibrazioni pericolose da parte del sub. Quando le cose vengono fatte male al contrario tutti i piccoli pesci hanno un comportamento nervoso!!! Si avvicinano al sub ma poi iniziano a scattare nervosamente viziando anche il comportamento delle altre prede che ci interessano. Ripeto!!! Ci vuole tranquillita' e pazienza. Fare il giusto recupero in superfice dopo un apnea e poi riprendere a fare immersioni. Piu' ci si affanna nel tentativo di recuperare fiato per fare un tuffo dietro l'altro e piu' inizierete a fare tutto male e sopratutto a fare cose pericolose. Non e' semplice raggiungere questo stato di cose perche' sopratutto per chi inizia entrano in gioco fattori come la paura o l'eccessiva emozione davanti ad un bella preda che inevitabilmente fanno perdere lucidita' Apnea e concentrazione e spesse volte inducono a commettere errori che pregiudicano la pescata. Non vi mettete in testa di fare stronzate tipo Training autogeni Pranayama o altre robbe del genere perche' tanto le tappe non le bruciate!!! L'unica cosa che si raggiunge facendo queste cose e' solo e soltanto grande pericolo quando entrate in acqua. La tranquillita' mentale del pescatore in apnea va di pari passo con l'accumulo di esperienza in mare!!! ORE E ORE E ORE DI MARE portano ad avere maggiore esperienza e quindi maggiore tranquillita'. Ma mai pensare di bruciare le tappe con altri metodi alternativi. Quote Link to post Share on other sites
Dentex Posted November 12, 2007 Report Share Posted November 12, 2007 allora cerco di farvi intendere: ci sono diversi fattori mentali nella pesca in apnea ed ogniuno di questi progredisce di pari passo con la tecnica. A me non interessa altro che il fattore mentale istintivo, quello che ti permette d'intendere subito i posti buoni, come e dove gira il pesce e la sua cattura. Pescando solo in poca acqua da ormai circa 10 anni (0/10m) vi posso assicurare che questo stato psicologico si affina in maniera incredibile. Il bassofondo è una palestra che non concede seconde chance. Nel bassofondo girano i pesci più smaliziati, i più diffidenti e se non te ne inventi qualcuna e/o cerchi d'imprare ad interpretare bene le cose ( anche solo se sbagli la pesata di un kilo), spesso neanche li vedi i pesci. Va da sè conseguenzialmente che una volta che il pesce è a tiro hai fatto davvero tutto bene e pensi solo a colpirlo. Resta il fatto dunque che lo stato mentale istintivo (quello primordiale figlio dei retaggi) viene fuori senza che nessuno, se non a cose fatte, lo realizzi. http://img261.imageshack.us/img261/9643/pescatonawu0.th.jpg http://img165.imageshack.us/img165/2451/copiadisimoyari02co6.th.jpg Giusto, direi inoltre che l'esperienza, la conoscenza e la preparazione fisica, ti danno quella "sicurezza" che ti permette di essere rilassato, tranquillo e come dice Dapiran "libero da qualsiasi pensiero" tanto da poter intraprendere l'azione di pesca nel modo più appropriato. il fattore mentale è importantissimo e fa la differenza tra un "pescatore della domenica" e un buon pescatore. vi faccio un esempio. due psub pescano su identico fondale con identiche apnee ed entrambi vedono un branco di dentici che non riescono a sparare al primo tuffo. il primo risale a palla, inizia a ventilarsi e ridiscende come un falco sulla posta. il secondo risale, lentamente, possibilmente allontanandosi in diagonale dalla posta, in superficie si rilassa e normalizza il ritmo cardiaco, si riventila, scende lentamente sulla sua posta e aspetta. domanda chi dei due avrà l'occasione di prendere un dentice? certamente il secondo, infatti, con la sua esperienza e la conoscenza sia delle tecniche di pesca che del proprio corpo, sa che per poter prendere un pesce, non deve avere l'impazienza del principiante, deve scendere solo se rilassato (altrimenti sul fondo non ci si sta) se i battiti del cuore non sono normalizzati è inutile riprendere una ventilazione, tanto sa checonsumerà come una ferrari, risalire e scendere a palla, spaventano il branco, quindi passerrà più tempo prima del loro avvicinamento. il primo prenderà invece solo un pesce con problemi mentali che si vuol suicidare! questo è quello che intendo per fattore mentale, cioè il controllo totale dell'azione di pesca, certo non è facile avere un grosso branco di pesci sotto le pinne e stare calmi, ma la differenza tra i due psub dell'esempio sta tutta lì, uno controlla le sue emozioni, la sua mente prevale, l'altro no. Quote Link to post Share on other sites
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.