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Le Età Di Gherardo


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42 primavere tendenti al 43 :D

ogni volta che voglio bagnare le pinne, anche solo per 3/4 ore, mi sparo 2/300 km !

Senza mare non posso stare e per me la città è come la kriptonite per Superman :D

Per ora, i sacrifici rafforzano la mia passione !

 

Pensare a com'era una volta ??? parlando con Roberto Amadori (mio grande amico ed istruttore) o Franco Mancini ex 1° categoria degli anni 70 , mi ricordano che una volta si prendevano le cernie a Gabicce Mare, che oggi è uno scoglio fangoso ma sempre a 50 min da casa mica 3 ore :eek:, le caricavano sul portapacchi, fasciate in teli bagnati, perchè dentro alla 500 non entravano :eek:

 

Non lo sò ma vorrei che le difficoltà che incontriamo oggi rendessero questo meraviglioso confronto con la natura ancora più affascinante.

 

:clover:

 

finchè........................"mia moglie mi lascia andare" :laughing::laughing:

Modificato da Andrea Zani
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Il passato è passato!

 

Il mare era ricco di pesci e noi vivevamo emozioni indimenticabili!

 

E' vero.

 

Ma non si può vivere di ricordi, piangendo per la situazione attuale.

 

Io vi dico la verita:

a 40 anni sono felicissimo di andare a pesca (raramente in effetti) e di mangiarmi con gli amici qualche bel pesce pescato (molti di più di quanti ne prendevo 20 anni fa).

Se vado in bianco poi, almeno mi sono fatto una nuotata e una giornata al mare.

 

Bisogna sapersi accontentare ed adattare alle nuove situazioni.

 

Il bel mare, ricco di pesce è soprattutto dentro di noi.

 

La stanchezza è al 90% una questione mentale.

 

E poi: chi è che dice che i pesci non ci sono più?

 

Io riesco ancora a vedere spettacoli "d'altri tempi" non in Corsica o su secche a 5 miglia dalla costa, ma partendo da terra, a pinne ed in posti che a vederli da fuori non gli dai una lira!!!

Non male per uno che vive in umbria e che per vari motivi si può permettere poche ore di mare!!!

 

Infine: mica esiste solo la pescasub ed il mare!

 

Se si riuscisse a fare anche altre cose e poi nei momenti più propizi farsi una bella pescata, magari la voglia torna.

 

:bye:

Modificato da Senex
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A 45 anni suonati l'unico problema che sto' subendo è che faccio fatica qualche volta ad alzarmi all'alba per andare a pesca. Per il resto l'entusiasmo per la pesca e le immersioni sono immutate.. sto' riparando il gommoncino a mio fratello e già immagino con entusiasmo quali avventure ci regaleremo. Certo non vedo più il pesce di prima, le spigole non ci sono più, le grandi ricciole ecc.. ma l'entusiasmo di organizzare una battuta... anche se tardo ad alzarmi dal letto.. :D , quello c'è sempre :bye:

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Non capisco infatti il successo che la pesca subacquea ha  tra i giovani. Ditemi come fate voi oggi ad appasionarvi a questa attività così bistrattata dai media e dalle leggi, avara di soddisfazioni, prodiga solo di fatica e delusioni. 

Perchè quello che c'è fuori dall'acqua spesso fa più schifo. Perchè dopo una giornata di pesca mi sento più ricco di un'esperienza che va ad arricchire il mio personale bagaglio culturale di un mondo semi dimenticato. Ne vado molto orgoglioso della mia passione e cercherò di coltivarla il piu' possibile, qualunque cosa accada.

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Spero a 50 anni di smettere di lavorare e di andare in mare sempre di più sempre se qualcuno lassù accontenterà questo mio desiderio....se penso quanti anni ho sprecato andando in mare alla cazzodicane,quasi da bagnante armato mi girano le scatole avessi avuto a 16 anni la conoscenza e la tecnica che ho ora...forse tutta la mia vita sarebbbe stata diversa.

Tutti questi bei presupposti sono validi se tra 10 anni si potrà ancora pescare altrimenti me ne andrò all'estero... :bye:

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Ricordo ancora il mio primo giorno a Santa Marinella.

Avevo 5 anni e, fino ad allora, non avevo mai guardato sott'acqua un fondale roccioso.

Si perchè ho cominciato a nuotare all'età di due, in piscina, per tradizione di famiglia, ed andavo in vacanza nelle Marche, a Marotta dove il fondale era sabbioso. Mio padre, che faceva cannolicchi, si legava alla vita il gommoncino di 1 metro dove io rimanevo in attesa dei molluschi da lui pescati con le mani.

A Santa marinella ebbi il cosiddetto colpo di fulmine.

Questi scolgi bianchissimi, con ricci, anemoni, donzelle e quant'altro, nella testa del bambino che ero e che forse sono ancora rimbalzarono impazziti. quanti colori e quanta vita.

Oggi quegli scogli bianchi non ci sono più, tutto è diventato marrone, i peperoncini, quei pesci rossi affusolati che stavano poggiati sugli scogli e che avevano tutto il corpo rosso e la testa nera sono estinti, finiti, hanno fatto la stessa fine della farfalla Inglese estinta dalla rivoluzione industriale, che aveva annerito le cortecce degli alberi, dove trovava rifugio mimetizzandosi.

ne è passato di tempo ed i cambiamenti, in peggio, sono evidentissimi.

E pure non posso farne a meno, ho grande bisogno di andare in acqua frequentemente tanto che dopo giorni di mare grosso divento nervoso, ho bisogno urgente di immergermi e solo così riesco a trovare l'equilibrio.

Addirittura, quando non vado per cause di forza maggiore, comincio a sentire gli acciacchi, il mare dunque riesce a lenire ogni sofferenza e mi regola e mi calma.

E' stato proprio questo il motivo che mi ha spinto a lascire la Citta e dedicarmi al mare.

Ricordo ancora la tana dove presi il mio primo sarago che oggi è crollata sotto l'effetto dei marosi conosco palmo a palmo quel tratto di mare di fronte casa mia ed ogni tanto mi piace farmi un giro a pinne e ricordare il tempo passato, quando venivo circondato da nuvole di pesce incapace di pescare e fare carniere.

Amerai il mare uomo libero!!

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A 39 anni mi pento di avere iniziato a pescare tardi, anche se sin da bambino ho sempre tenuto la testa più sotto che sopra l'acqua...

 

E' stato "fatale" il trasferimento a 20 anni a Bergamo dove non immaginavo che esistesse una comunità di pescatori incalliti come se non di più dei "litoranei" che ho inziato a frequentare solo da una decina di anni.

 

Non so cosa mi riserverà il futuro e di trasferirmi vicino al mare, purtroppo, non se ne parla, ma so che ogni qualvolta che il buon Dio mi concederà la possibilità di immergermi lo farò.

 

Comprendo comunque quanto sostiene Gherardo, un po' meno Palazzo :fish: (anche se non ho letto l'articolo) che conosco personalmente come un assatanato della pesca, capace di fare qualsiasi cosa per entrare in acqua...

 

Probabilmente, se avessi le ore di acqua che hanno loro sentirei anch'io la necessità di una pausa, ma penso che se gli eventi li dovessero tenere lontani dal mare per qualche mese, la voglia tornerebbe come quando hanno cominciato.

 

Ciao.

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Ho scoperto la pescasub nel 2001, alla verde età di 36 anni, e da allora mi mangio i gomiti pensando a cosa mi sono perso; d'altro canto, sto vivendo ora tutto ciò che per i più esperti è scontato: la pace ed il senso di attesa che si provano nell'aspettare l'alba seduto su uno scoglio con le pinne già in acqua,l'emozione della cattura del primo grosso dentice provata quest'anno, sono cose che ho intenzione di provare fino a quando mi sarà fisicamente possibile.

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Man mano che si cresce i "giochi" cambiano.....emergono nuove esigenze e responsabilità comunque a tutt'oggi dopo 16 anni di pesca tutte le volte che entro in acqua ho la netta sensazione di vivere una grande esperienza....le giornate di sole che ho la fortuna di pescare in posti bellissimi del Nord-Sardegna ho la consapevolezza di essere proprio fortunato a vivere questa emozionante avventura che è la pesca in apnea in un contesto stupendo.

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a 46 anni ,forse perchè ho ripreso a pescare da pochi anni, appena posso cerco di scendere in acqua anche da solo malgrado le preoccupazioni di mia moglie.

capiasco anche che chi in acqua ci è stato tanto possa avere una sorta di stanchezza ma per me non è così, proprio quest' estate sono stato in grecia e a causa di un dolore non riuscivo a caricare il fucile. beh sono andato in acqua col fucile caricato alla aletta di mezza asta pur di stare tre ore in acqua e pur sapendo di non poter sparare a nulla. per me anche quelle sono state ore meravigliose

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Io sono entrato nella mia 26a stagione di pesca, e ancora non posso andare a pesca all'alba perché l'eccitazione non mi fa chiudere occhio. Non ho tutto il sale sulla pelle che hanno altri utenti e non ho conosciuto il mare incontaminato di mio padre e di mio zio, però ricordo perfettamente come se fosse ieri la prima volta che ho trovato una bottiglia di plastica in mare e lo stupore che ho provato. La sensazione che avevo quando andavo le prime volte, il silenzio e l'assenza di barche la ritrovo costantemente in inverno, quando il mare torna nelle mani dei suoi schiavi; solo le ferite di cemento non si rimargineranno mai. :bye:

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Ospite fisherman5

nella pescasub non abbiamo test di valutazione funzionale specifici da eseguire a secco in laboratorio o in acqua per fare raffronti e statistiche e quindi poter avere dei dati in mano facilmente confrontabili tra un range di diversi atleti della stessa età/categoria o con noi stessi nel corso delle stagioni che passano...come in altri sport "vedi ciclismo", dunque o ci affidiamo empiricamente alle prove in acqua o dobbiamo affidarci ai dati ottenuti da test aspecifici in altri sport ad impegno aerobico/anaerobico massivo simili alla pescasub e ai dati delle visite mediche specifiche...mumble mumble la pescasub indubbiamente sta indietro sul piano della valutazione funzionale e sulla preparazione atletica come ho sempre sostenuto "vedi forti atleti con la panza <_< , che se pur incide minimamente sulla prestazione sminuisce l'immagine dell'atleta...", poi i praticanti che fanno agonismo e su cui la ricerca punta tutto sono troppo pochi per investimenti cospicui...al contrario delle innovazione tecnologiche dei materiali che fanno gola a tutti agonisti e pescatori della domenica.

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