xela76 Inviato Settembre 25, 2006 Segnala Condividi Inviato Settembre 25, 2006 (modificato) In qualunque disciplina sportiva conosciuta, quando uno sportivo di fama internazionale subisce un infortunio l'organizzazione fornisce le motivazioni dell'incidente e rende note le sue condizioni di ripresa, consentendo al pubblico di capire e di seguirne la convalescenza. Ma non in questo caso, a quanto pare. Mi sbaglio ? <{POST_SNAPBACK}> A quanto pare, visto il post che è comparso, non copre neanche le spese mediche .... http://www.apneamagazine.com/ibf/index.php?showtopic=31801 Modificato Settembre 25, 2006 da Mauro Sanvito Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zefiro Inviato Ottobre 11, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 11, 2006 La mia impressione e il mio augurio è che il no limits sia una disciplina destinata a scomparire presto. Anche chi se ne infischia e ragiona soltanto contando i profitti dovrà pur rendersi conto che un atleta che riemerge paralizzato non dà un grande ritorno di immagine, non è un buon affare. E comincio anche ad essere convinto che gli stessi problemi, gli stessi rischi si corrono nel costante e nel variabile. Lo sport estremo estremo esisterà sempre? Certo. Ma ricordiamoci anche che dove c'è lo sport estremo non c'è più lo sport di massa. Ve la immaginate una gara di arrampicata sui ghiacciai del K2 come disciplina olimpica? ecco, mi sembra che l'apnea agonistica sia più o meno nella stessa situazione. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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