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Cosa distingue un campione da un sub comune


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Dovendone dire una,qual'è la qualità che distingue un campione da uno di noi?

A tutti i livelli intendo.Cosa distingue un sub di medio livello da un veterano e un veterano da un campionissimo?

 

Di certo l'esperienza ha un ruolo nel far acquisire questo non so che ma di cosa si tratta?E inoltre l'esperienza da sola non basta.

 

Secondo voi qual'è questa caratteristica?

 

Uno potrebbe pensare che si tratti del saper interpretare la zona ma anche a parità di zona,di tecnica,di profondità,di tempo di apnea,il campione prende sempre o quasi sempre di più.Quindi non è questo o meglio non è solo questo

 

Cosa ne pensate?

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Di sicuro Mauro ma cos'è questa cosa che l'esperienza ti fa acquisire senza rendertene conto e di cui il talento facilita l'apprendimento?

 

E' un po' che ci penso e ogni volte che credo di avere trovato una risposta,vedo che non è quella.

 

 

Ciao :subh::bye:

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Esperienza= imparare dai propri errori: più si va in mare più si sbaglia più si immagazzina e impara. (errori tecnici, attrezzature approssimative, poca acquaticità, cattivo approccio ai pesci....tutto è migliorabile)

Questo per il "veterano"

I campionissimi aggiungono a questo una buona dose atletica, sia come predisposizione di base che come allenamento.

Secondo me.

Ciau

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Un campione?

Innanzitutto la incommensurabile carica agonistica.

La coscienza dei propri mezzi e la voglia di dimostrare di essere il migliore.

Una preparazione psico-fisica eccellente.

Una indecifrabile capacità di saper dove come e quando.

Se gli chiedi perchè lì e non da un'altra parte non te lo sa dire, ma lo fa.

Qualche giotno fa parlavo a Giorgio di una esperienza da me fatta con Arturo Santoro.

 

Tanti, tantissimi anni fa.

Porto di Tricase.

Partiamo di notte da Foggia io Arturo e Franco il mio amico di pesca.

Fulvia coupè e gommone sulla piccola cappottina.

Stipati come sardine ci facciamo i circa Trecento chilometri.

Arriviamo a Tricase ed un vento fortissimo, credo fosse Maestrale, provocava una specie di maremoto.

Scendiamo dall'auto e io e Franco guardiamo le onde oltrepassare la murata del porto :eek: .

Beh, pensiamo, non c'è nulla da fare dobbiamo tornare a casa.

CHE FREGATURA!

Arturo brontola qualcosa come...:muimmc'

Facciamo per entrare in auto, convinti che fosse quello l'invito ed invece notiamo che lui scioglie il gommone...

Mettiamo in mare e ci vestiamo e con difficoltà e aspettando le onde giuste, fra l'incredulità nostra e dei pochi pescatori presenti, Arturo riesce ad uscire dal porto.

Andiamo in mare e Franco i butta in acqua con Arturo.

Tocca a me fare il primo turno a seguire sul gommone.

Ancorare? Neanche se ne parla, troppo mosso il mare.

Franco mi fa segno che la corrente è forte e tenta di stare dietro ad Arturo che nel frattempo pesca.

Dopo un pò do il cambio a Franco che non è riuscito a fare neanche un tuffo. E' distrutto!

Franco ed il sottoscritto siamo allenatissimi giovanotti che ancora atleti in attività frequentiamo l'ISEF.

Nonostante ciò, anche io non riesco che a nuotare senza scendere a fondo.

Risultato?

Arturo prese tre o cinque cernie ed altri pesci.

Noi due non riuscimmo neanche a toccare il fondo...

 

E' solo un esempio, di un solo campione.

 

Ne ho conosciuti tanti ed ho avuto sempre evidente che fra me e loro esisteva un mare di differenza.

Sono un discreto pescatore e riesco ancora oggi a scendere fondo.

Ma il naso che un campione ha e le qualità mentali non sono comprensibili da Noi umani.

Fate un atto di fede.

Se sarete fortunati avrete la possibilità di imparare con l'esperienza.

Potrete diventare bravi, anche bravissimi ma campioni, credetemi, SI NASCE!

Ciao

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campione=migliaia di ore di mare possibilmente su tanti fondali diversi+fiuto per il pesce+versatilità di adattarsi ad ogni tipo di tecnica+buone se non ottime doti fisiche

qualcosa sicuramente si puo' imparare con tanta costranza ma per certi fattori certe persone nascono già predisposte.

Due anni fa alla Coppa delle città di Losinj stavamo pranzando dopo la gara con Delbene, eravamo reduci da un 5° posto e gli stavamo contando di come abbiamo catturato delle belle corvine in una tana dai 21 ai 25 metri con molta fatica visto che era il 30 dicembre ed eravamo abituati a pescare spigole in massimo 5metri d'acqua.

A parte che se quella tana la trovava lui probabilmente scendeva, sparava, si infila un pesce in bocca e risparava nella stessa apnea... B)

i discorsi sono poi preseguiti sulle sue mirabolanti pescata in giro per il mondo a quote disumane e non, al che incuriosito ho voluto sapere se per un comune mortale come me con un adeguato allenamento avrei potuto aumentare di tanto le mie quote operative.

La risposta mi ha disarmato, mi ha raccontato di quando ha incominciato a pescare e del fatto che già in brevissimo tempo pescava con disinvoltura in 30metri.. ;)

Quindi campioni si diventa ma anche un po' campioni si nasce...

non so se ho reso l'idea..

 

 

:bye:

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Elbrusà,

ti devo dire francamente che per me Delbene non è un campione.

Martinuzzi e Jurincic sono dei Campioni.

Per poter definire un campione credo che sia necessario avere sotto gli occhi un curriculum di vittorie Nazionali ed Internazionali di altissimo livello e costanti.

Non occasioni ma costanza nel confronto agonistico.

In Italia esistono dei gran pescatori sconosciuti alla stragrande maggioranza delle persone.

Sono fortissimi ma nessuno di loro è un campione.

Per me i campioni sono Gasparri, Scarpati, Toschi, Mazzarri, Santoro, Martinuzzi, Jurincic, Molteni, Riolo, Bellani, Bardi,Ripa e pochi altri.

STELLE di primissima grandezza che brillano o brilleranno nel cielo PER SEMPRE.

Poi esistono tanti bravi e bravissimi ma che non hanno, almeno fino ad ora, tracciato la storia come questi signori quassù.

Naturalmente è solo il mio pensiero e spero che nessuno si offenda...

Ciao

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va bene Gianfranco, allora forse dovevo fare l'esempio di Martinuzzi, che conosco molto bene, e di quando in una gara ad Ustica dove il Claudione si butto a pescare fuori dalla Colombara dove aveva trovato cernie dai 25 ai 30 metri, il problema e' che c'era una corrente tipo fiume, mi ha raccontato che ha pedagnato le tane con una cintura di piombi perche' con un pedagno normale la corrente portava via tutto.

Gli altri atleti tra cui Escalpez,Amengual,Molteni,Toschi, ecc. quando lo videro pensarano che la corrente fosse calata e si buttarono fuori anche loro, lui prese le cernie, gli altri non riuscirono a pescarci..

anzi vi riprongo una intervista innteressante che abbiamo fatto sul sito del mio circolo:

http://xoomer.virgilio.it/alesfia/news/martinuzzi.htm

 

Ma lui l'hanno fatto e poi buttato lo stampo :D

il mio era solo un appunto che per certe doti fisiche certe persone nascono già predisposte, tutto qua..

io ad esempio ho 3,6-3,8litri di capacità polmonare, e sono convinto che pur andando in acqua anche ogni giorno non riusciro' ad avere certe performance per quanto riguarda la profondità... poi si puo' sempre lavorare sugli altri aspetti :rolleyes:

:bye:

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Di sicuro Mauro ma cos'è questa cosa che l'esperienza ti fa acquisire senza rendertene conto e di cui il talento facilita l'apprendimento?

 

E' un po' che ci penso e ogni volte che credo di avere trovato una risposta,vedo che non è quella.

 

 

Ciao :subh:  :bye:

la risposta è dentro ognuno di noi......

........ma è quella sbagliata

 

:laughing:

 

 

campioni si nasce. :bye:

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Ospite Mariano Satta

PESCASUB COMUNI:

Il pescasub normale è "giustamente"un sognatore, si affida alla fortuna e spera nell'incontro col pescione della vita...convinto che sia una cattura di rango a portarlo nell'olimpo dei pescatori. Parla tanto con entusiamo di pesca ma, a parte le catture fortuite di rango, rivolge le sue attenzioni prevalentemente ai fucili e attrezzature in genere.

 

Riassumendo: è un'impasto di entusiamo, teoria e fortuna. (dovuti alla lontananza dal mare, da impegni di lavoro, famiglia etc)

 

 

CAMPIONI E VETERANI:

Si distinguono dai sub comuni per questi motivi:

 

1>Sale sulla pelle

2>Istinto Venatorio

3>Determinazione

4>Infinite ore di mare vero

5>Costanza delle catture

6>Conoscenza della forza del mare, del vento e delle correnti

7>Ricerca della semplicità nelle attrezzature e nelle azioni

8>Conoscenza delle tecniche di pesca ed adattamento (polivalenza)

9>Conoscenza ed interpretazione della morfologia marina

10> Esperienza e pratica in mare che porta agli automatismi nel DNA.

 

Riassumendo :

Sale sulla pelle, Istinto, determinazione, continuità nell'andare in mare e costanza nelle catture di rango, fa della paura la sua più affidabile compagna.

 

In breve Fatti e non parole

malgrado impegni lavorativi e di famiglia si sacrifica e ruba tempo al tempo per la pratica vera.

 

Ciao e buon Natale

Mariano Satta

p.s.

Come afferma Gianfranco:

Campioni si nasce, bravi pescatori si diventa.

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Sono d'accordo con Gianfranco, il Campione è quello che col tempo e le gare ha dimostrato di avere quel qualcosa in più degli altri. Non si diventa Campioni con una gare andata bene o qualche buon risultato, la strada è lunga.

A mio avviso adesso in attività, Campioni possono essere considerati: BELLANI(su tutti); Riolo; Antonini; Ramacciotti, con DeSilvestri che bussa alla porta (speriamo che lo facciano entrare presto :lol: )

Poi abbiamo dei fortissimi atleti tra i quali c'è sicuramente Gabriele, che hanno ancora della strada da fare, sono lì sul pianerottolo, ma hanno ancora una rampa di scale da salire, è nelle loro possibilità, ma purtroppo si scontrano anche con una grande carenza di gare nelle quali poter dimostrare quello che valgono veramente. Oggi è molto più difficile di prima diventare Campioni proprio per la mancanza delle competizioni, in particolar modo quelle internazionali.

Cerchiamo però di non confondere, le capacità fisiche,le doti naturali di profondismo con il fatto di essere o no un Campione, non c'entrano molto.

Gabriele DelBene è un fortissimo atleta non perchè pesca a 50 metri, ma perchè è un ottimo pescatore ed un ottimo agonista a prescindere dalla sua profondità operativa. :bye:

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Gianfranco pone come dote principale del campione la carica agonistica, associando automaticamente la figura del campione a quella del fortissimo atleta agonista e vincitore di gare, e fa un elenco di nomi eccellenti in questo campo. E' un modo di vedere ed inquadrare il campione-tipo, d'altronde le gare sono un ottimo metro di valutazione, ma forse Uccio voleva porre la domanda in maniera più ampia, intendendo per "campione" anche chi, non partecipando necessariamente a gare, torna SEMPRE con prede importanti sfoderando SEMPRE performance atletiche che possono derivare solo da condizioni psicofisiche superiori. E' questo la maniera in cui io vedo il "campione", non un superman o un profondista esasperato o un cecchino infallibile ma una persona che ha INSITO quel mix ben amalgamato delle doti principali che lo fa eccellere, quelle doti, ad esempio, in cui noi "comuni mortali" incappiamo solo per una serie di coincidenze fortunate (trovarsi nel posto giusto al momento giusto col fucile adatto e nella condizioni fisiche migliori proprio mentre si trova a passare quel pesce...) o dopo anni di sacrifici, di privazioni, di allenamento, di vita morigerata, di alzatacce, di freddo e chilometri di acqua, tutto quello che si chiama "esperienza". Il "campione" nasce già "imparato", come si dice dalle mie parti, molti dei nomi che ha fatto Gianfranco hanno vinto gare importanti in giovanissima età, quindi cade la teoria dell'acquisizione delle capacità col tempo, che comunque è importantissimo per aumentarle. Campioni si nasce così come si nasce cani da caccia o da difesa o da salotto, io la vedo così. Ho un paio di amici che lavorano come i matti, uno non ha il tempo di allenarsi (piscina, palestra o altro) ma solo la domenica per andare a pescare, l'altro abita sulle Alpi e ha a disposizione 25 giorni di mare l'anno. Ebbene, questi due emeriti e modestissimi sconosciuti appena sentono l'odore del mare diventano pesci, fanno cose che io che vado praticamente ogni giorno neanche mi sogno, sul genere di partire "a freddo" con tuffi a 35 metri e stare 8 ore continue in acqua a ritmi impressionanti, riuscendo SEMPRE e a prescindere dal posto di pesca e dalla profondità (non hanno problemi a pescare anche in 2 metri d'acqua) a prendere pesci da favola, facendo SEMPRE pescate ultraselettive e ultrasportive. Non so come facciano ed ormai ho smesso di chiedermelo, mi limito ad ammirarli senza invidia, ed è già tanto...

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Campione è colui che tale qualifica l'ha guadagnata sul campo del confronto.

Se dovessimo fare solo il conto del pesce pescato, beh potrei dirti, senza falsa modestia, che molti degli atleti di oggi i pesci che io ho preso se li sognano.

Per dimensione, qualità e quantà.

Sono forse un campione?

No assolutamente no.

Ciao

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Scusami Dario ma dissento, se Uccio intendeva ciò che dici tu si è espreso male; il fatto di essere CAMPIONE è necessariamente legato alle competizioni agonistiche, non può essere visto diversamente, se uno non fa CAMPIONATI (e vince) non può essere definito CAMPIONE, lo dice la parola stessa.

Sul fatto poi che ci possono essere in giro pescatori anche più bravi tecnicamente e talentuosamente di alcuni Campioni è un altro discorso e può anche essere vero, ma non conta nulla.

Non ci dimentichiamo mai però che andare a pescare non è la stessa cosa che fare una gara, non è affatto automatico che un ottimo pescatore sia anche un ottimo agonista. :bye:

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