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Il racconto che vi posto ha come protagonista il sottoscritto ed una ricciola.

Di pesci più grossi nella mia carriera ne ho presi,ma penso che questo sia stato il più significativo,e poi una preda piuttosto che per le sue dimensioni,andrebbe valutata per la soddisfazione che dà.

A Luglio del 2003 mi sono perforato il timpano dell’orecchio sinistro per uno stupido tuffo,e successivamente mi sono beccato allo stesso orecchio,pure una bella otite.

Fortunatamente la perforazione era lieve e mi è guarita spontaneamente,ma sono stato a secco per otto lunghi mesi,nei quali soffrivo come un cane a non poter andare in acqua,ma ero costretto e quindi non potevo fare altro che tenere il fisico allenato,e tenere anche la mente abituata al mare tramite l’assidua lettura di testi e riviste sull’argomento.

A volte mi sfiorava l’idea di mollare,ma poi mi rendevo conto che il mare è una delle cose più importanti che ho,e quindi non potevo fermarmi lì.

Tornando in acqua a Marzo non potevo di certo pretendere di fare grandi cose,ma inaspettatamente mi trovavo cambiato dal punto di vista tecnico in maniera esorbitante;forse avevo letto così tanto che ero riuscito non solo a mantenere l’abitudine alla pesca in apnea,ma ero anche riuscito ad aumentare le mie capacità,sia tecniche che fisiche.

Io stesso nei post sull’argomento,ho sempre sostenuto che senza la pratica in mare è impossibile migliorarsi,ma penso anche, che ci possano essere delle eccezioni,come in tutto del resto…..

Nel periodo estivo tra studio(maturità)e lavoro(barista)riuscivo a ritagliarmi degli spazi esigui per la pesca,ma comunque sufficienti per togliermi varie piccole soddisfazioni che attendevo da tempo.

Inoltre il lavoro mi stancava molto e quindi attendevo con ansia la fine del periodo vacanziero,per tornare alla tranquillità sia mia che del mare.

Giorno 3 Settembre,dopo il mio solito turno lavorativo,mi recai di corsa a casa a prendere l’attrezzatura,e in sella al mio scooter mi diressi verso un posto molto bello della mia zona,a parer mio il più bello,chiamato Serpaolo.

Per arrivare agli scogli,si deve percorrere una discesa abbastanza difficile,e quindi anche per questo è un posto poco frequentato;inoltre quella che all’andata è una discesa,al ritorno diventa una salita,e con l’attrezzatura bagnata addosso,a volte è un calvario……a volte….

La vestizione è tranquilla,me la prendo con calma,tanto di tempo ne ho e soprattutto voglio rimanere fino al tramonto…..

Come fucile ho scelto un picasso black team carbono 100,che un amico di lavoro di mio padre,gli ha regalato apposta per portarmelo,e che io in un annetto non avevo mai usato perché era senza gomme e senza asta e comunque mi ritenevo soddisfatto del mio comanche 90;ma visto il periodo l’ho allestito di tutto punto e l’ho preferito al comanche.

Appena entrato in acqua mi rendo subito conto che la giornata è speciale;una visibilità sui 20 metri è molto rara dalle mie parti,ed in un posto simile è uno spettacolo….

Il mare oggi è molto ricco di mangianza,ma non è poi tanto nervosa;

inizialmente mi sposto davanti una punta,in circa 5m d’acqua, mi ventilo per bene,e compio il primo aspetto della giornata,nel quale riesco a portare a tiro con estrema facilità un branco di cefaloni,trafiggendo uno dei più grossi al primo colpo con il nuovo fucile;

ogni volta che un pescatore in apnea scende in acqua con un nuovo fucile,ha sempre quell’incertezza sulla sua affidabilità,che viene prontamente smentita dal primo fatidico tiro.

Quindi tranquillo e soddisfatto mi dirigo verso una punta distante circa 150m da dove sono adesso.

Nel tragitto proseguo pescando esclusivamente all’aspetto,apprezzando ad ogni immersione l’incredibile chiarezza dell’acqua,che mi permette di vedere pesci da distanze a spesso sognabili,ma mi rende più difficoltose le fasi dell’avvicinamento della preda.

Infatti decido di spostarmi nuovamente in acqua più bassa,in una franata dove spesso girano parecchi saraghi,ma oggi sono piccoli e ignorandoli proseguo il tragitto passando davanti al punto da cui mi sono immerso,e proseguendo verso la baia successiva.

Nel tragitto noto il movimento diverso della mangianza rispetto a prima,quindi spero in un bell’incontro,ed infatti superata una punta mozzafiato,che dai 16 risale alla superficie,noto il movimento distratto di un sarago sui tre etti,quindi mi ventilo per il successivo aspetto,nel quale cercherò di fare avvicinare qualche bello sparide;

scendo e mi apposto su un fondale di 8m,nascondendomi dietro un massone ricoperto di alga,sul quale mi poggio a mò di cuscino;

i secondi passano e dei saraghi neanche l’ombra, e proprio mentre mi appresto a sollevarmi dallo scoglio e risalire,in lontananza,vedo le sagome inconfondibili di un branco di ricciolette.

Penso che le ricciole sott’acqua siano tra i più bei pesci,per via del colore,e delle particolari striature,prima fra tutti quella che anno sul capo.

Rimango un po’ ad apprezzare la loro bellezza,anche perché sono distanti circa 12m da me,quindi penso che l’unico modo per cercare di attrarle verso di me,sia tornare ad appostarmi come se niente fosse,ed infatti faccio così,e loro si dirigono spedite verso la punta del mio fucile che nel frattempo è già allineato con un pesce tra i tanti scelto dal primo momento;quando lo ritengo ad una distanza sicura lascio partire la freccia da 6mm che la colpisce proprio mentre si gira,trapassandola da parte a parte,dal basso verso l’alto.

Il pesce è colpito basso, ma il fatto di vederlo trapassato mi rassicura;apro la frizione del mulinello,incitato dalla reazione del pesce che non mi aspettavo così violenta,mentre gli altri componenti del branco scappano in direzioni diverse a gran velocità.

Risalgo in superficie eccitatissimo,ma anche tesissimo,perché il pesce è partito sparato a razzo e il mulinello canta che è una meraviglia…

Penso che i momenti che seguono lo sparo di un bel pesce,siano indimenticabili,e trasmettono emozioni tra le più forti che l’uomo possa provare,emozioni che noi apneisti andiamo ricercando giornalmente,perché sono quelle che ci completano e ci esaltano.

Il pesce si porta via un 30-35m t sagolino e poi inizia a calmarsi;ad un certo punto pensavo di averlo perso,perché la trazione era cessata di colpo,io nel frattempo avevo recuperato il pedagno dal fondo,e avevo collegato direttamente la boa al fucile,chiudendo la frizione:

Il pesce si ferma e io ne approfitto per recuperare la sagola del mulinello,ma l’attesa di andarlo a prendere è troppo forte e quindi ne recuperò una decina di metri e poi mollo tutto e vado seguendo la sagola,alla ricerca della mia preda;

la trovo accasciata sulla posidonia,ormai sfinita,la guardo e penso,”che pesce magnifico”,non ho tanta fretta di scendere a prenderla,perché la vedo trafitta bene,nonostante la ferita sia enorme,quindi mi ventilo con calma,cercando di far diminuire il più possibile i battiti cardiaci e di riportarli alla normalità.

Una cazzata in questi momenti è ben più facile di quanto si pensi, ed è sempre meglio prendersela con estrema calma.

Una volta pronto,scendo e afferro l’asta,il pesce ha ancora una reazione,ma ormai gli sono sopra e la schiaccio sulla posidonia bloccandola.

Risalendo penso a quanto ho faticato e a quanto ho sperato di arrivare a questo momento.

Nella testa mi scorrevano le immagini di tutto l’impegno che ci avevo messo per tornare in mare,e tutta la grinta che mi aveva portato a non abbandonare anche quando mi si diceva che fosse l’unica soluzione.

Non mi pesavano più le centinaia di chilometri fatte in sella ad una bici,o a piedi,o nell’ultimo periodo in piscina.

Avevo chiuso il conto con la sfortuna,e l’avevo fatto nel migliore dei modi.

Nella successiva mezz’ora cercavo di rilassarmi e di tentare qualche altra cattura,ma ogni volta che mi appostavo rivedevo tutta la scena e mi deconcentravo inevitabilmente;inoltre un pò mi lacrimavano gli occhi,e nonostante la visibilità,mi riusciva difficile individuare le eventuali possibili prede.

Mi tornavano in mente tutte le volte che d'inverno avevo potuto solo simularla sdraiato sul letto un azione del genere....

Non mi rimaneva che uscire,soddisfattissimo i me stesso,e con la voglia fortissima di andare a mostrare il pesce a tutti coloro che hanno creduto in me sempre,e che mi avevano sostenuto,primo fra tutti mio padre.

Nei suoi occhi leggo tanta soddisfazione e un filo di invidia per la cattura realizzata dal suo allievo.

Si perché anche se ormai sono nettamente superiore a lui,rimango sempre il suo allievo,voglio rimanerlo,e lo ringrazierò sempre per avermi fatto conoscere il mare sin da piccolissimo,sin da quando a 4anni mi ha messo la prima maschera e mi ha buttato nella vasca da bagno per “testarmi”……..

Solo le grandi passioni sanno dare importanza alla vita,per me il mare è questo e l’ho sempre vissuto nel massimo rispetto e con la massima umiltà.

Ogni soddisfazione,più che merito nostro in senso stretto dell’azione di pesca,è un premio che il mare ci regala per tutto quello che abbiamo fatto e sarà sempre così……….è lui che comanda,che decide se oggi ci deve dare la possibilità di misurarci con le sue creature,noi non dobbiamo fare altro che impegnarci ad arrivare sempre pronti all’appuntamento,poi ci pensa lui……

Un immenso grazie al mare!

 

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:bye:

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Miglior contributo in questa discussione

Pieno Agosto dell'anno appena in corso.Come al solito con il mio compagno di pesca ci ritroviamo alle 6 del mattino circa in riva al mare di P.Badisco.Ci vestiamo e percorriamo il solito tragitto quotidiano che ci permette di buttarci in acqua in mezzo alla scogliera ripida.Veramente il gommone e' ancorato nel porticciolo ma oggi la tramontana spira veramente forte ed e' impossibile uscire.Ormai abbiamo un gran affiatamento e le nostre battute di pesca in questo periodo sono quasi esclusivamente dedicate alla ricerca e alla cattura(quando ci va bene :fish: )di qualche cernia.Il modo di pescare e' sempre lo stesso,rigorosamente in coppia si procede parallelamente alla costa esplorando il taglio e la franata che da venti metri cade fino a tranta sulla sabbia.Uno si immerge a mezz'acqua effettuando lunghe planate di ricognizione e l'altro lo segue dalla superficie.

Una volta avvistata la cernia(quasi sempre in fuga dato che in candela ormai e' impossibile avvicinarle)si decide in due il da farsi.Si prendone le mire e si tenta la cattura con un agguato sul fondo dato che la cernia spaventata ma nn impaurita molto probabilmente sosta davanti alla sua tana.E quella mattina gli avvistamenti erano ancora fermi a zero.Dopo un paio di ore decido di dare un'occhita su una baietta nel sottocosta che nel mese di Maggio mi ha regalato qualche spigola e per tutta l'estate,con il mare mosso,qualche esemplare piu' piccolo si vede sempre.Credo sia un punto davvero interessante perche' lungo tutta la costa di P.Badisco nn ho mai ne preso ne avvistato spigole.Ed e' normalissimo vista la morfologia dei fondali tutt'altro che adatta a questo predatore.In questi 20 metri invece la loro presenza e' abbastanza frequente.Il solito agguato nella schiuma e poi mi affaccio lentamente nella caletta fermandomi all'aspetto.Subito compaiono 3-4spigoletta da 300g ma nulla piu'.Richiamo l'attenzione del mio compagno e ce la ridiamo data la presenza matematica di questo pesce in suddetto posto.Cmq gli dico di continuare a pineggiare piu' a largo mentre io lo raggiungero' qualche metro piu' avanti.Gli dico testualmente"vai piu' avanti che ti raggingo dopo questa punta,qui puo' starci qualche spigola".Procedo di qualche metro ed arrivo alla punta.Sott'acqua questa continua appena sotto il pelo della superficie e respirando mi affaccio lentamente"dall'altra parte".E con mia sorpresa ma neanche tanta...vedo una spigola di muso ferma nella sciuma....Arretro nuovamente e punto il fucile nella sua direzione.Sto praticamente con la pancia poggiato sullo scoglio dove frange l'onda e con la schiena tutta di fuori.Aspetto un po' sicuro che la spigola avverta la mia presenza ed infatti dopo qualche secondo lentamente mi punta a galla.Senza esitare lascio partire il colpo che trafigge la spigola dalla testa fin sotto la pancia..per lungo.Con uno scatto si prende un paio di metri di sagolino del mulinello ma e' presa bene,anche se tutt'altro che fulminata,e la tiro verso di me.Il mio compagno posto qualche metro piu' avanti mi aspetta per continuare a pescare nel solito modo.Lo chiamo e subito mi viene incontro.A pochi metri si accorge che ho tra le mani una bella spigola....ce la ridiamo e gli dico che ora possiamo ricominciare a pescare.. :lol::lol: Un pesce nn grande,meno di 3kg,ma fortemente voluto con una toccata e fuga nelle acque basse.Se poi ci mettiamo che la cattura di una spigola qui nn si sente mai e' stata una bella soddisfazione,al pari di una cernia catturata piu' a fondo...quasi.. :fish::fish:

Ciao

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mi sa che avevo sbagliato discussione scusa simone

 

ciao a tutti il racconto che sto per inserire l'ho scelto per la suo particolare avvenimento non pensate chissà cosa, non sto volendo mettere un solito racconto di una cattura ben fatta......

 

E' l'alba e come mio solito prima che sorge il sole sono già in acqua per sfruttare apieno quei 5-10 minuti magici......

Ma invece niente sono in una zona fatta di piccole pareti affacciandomi in una di queste vedo un bel pizzuto leggera immersione non si accorge di nulla lo miro e già nella mie mente è bello in posizione nella brace, infatti nella mia mente, sparo sbagliato non ci credo sbagliato di pochissimo così m' imparo ad essere più veloce.

Vado avanti e continuo con degli aspetti alla base delle pareti ad ogni aspetto vengono sempre dei bei cefali che però decido di non sparare nella speranza di qualche bel pesce ma invece................

 

Sto per scapolare una punta e vedo la coda di un altro del pizzuto torno inditro ventilo e via alla base della parete, mi affacio e il sarago non c'è più lo cerco ma dov'è? guardo e nel suo itinerario si era spostato dalla parete per andare a mangiare in una pietra distaccata un paio di metri dalla parete cosa faccio?

Decido di uscire un poco dal mio appostamento ma il pizzuto mi vedo si alza fa per andasene sparo ma niente era troppo fuori tiro, peccato vabbè almeno ciò provato.

Continuo ma niente solo muletti e qualche sarago sui 400 g che però ignoro, penso sia nei mesi migliori settembre/ottobre e non vorrei che perdo una bella occasione.

 

Arrivo in un'altra bella zona dove diverse volta abbiamo visto qualche ricciola e un mio amico anche belle grosse.

 

Ma quale pare che il pesce è in vacanza.

 

Decido di iniziare il tragitto del ritorno.

 

Al solito vefal cefali e cefali......................

 

Quando......... mi fermo in superficie ventilo, capovolta e via aspetto, come dice andrea infatti "io aspetto", ma dopo qualche secondo sento un forte rumore all'inizio penso a qualche bagnate che si sia tuffato, riemergo ma non c'è nessuno in tutta la costa.

 

Cosa sarà stato boooo

 

Di nuovo faccio qualche metro ventilo e un nuovo aspetto questa volta arrivano dei bei cefali penso almeno ne prendo uno da mangiare sparo preso a centro corpo fa un po di bordello ma riesco ad afferrarlo, e bravo direte voi ma ancora viene il pezzo forte, lo aferro con la mano sinistra e prendo il coltello per finirlo, io sono tutto concentrato nel cefalo quando proprio nella mano sinistra vedo una macchia scura che compare alzo gli occhi che ca....o è.....

Ragazzi una lampuga non sapevo cosa fare avevo il cefalo in una mano e il coltello nella destra lui incurante di me caccia dei latterini proprio a un metro da me nella risacca ecco cos'era quel rumore prime, dapprima avevo pensato di dargli una coltellata ma poi ha iniziato ad andarsene rasente la costa allora mollo tutto e carico il fucile con ancora il cefalo vivo in sagola, la lampuga scompare dietro una punta mi affacciio e la vedo che si dirige verso illargo subito alzo il fucile e sparo presa è la mia prima lampuga, fa come una pazza ma ormai è mia l'afferro e metto fine alle sue sofferenze e anche a quelle del cefalo, dopo essermi sistemato l' attrezzatura guardo il pesce e penso alla faccia di mio fratello quando vedrà la lampuga presa dalla superficie con tutto il racconto della sua cattura.

 

So di aver avuto abbastanza culo, però ho saputo sfruttare il momento.

 

Spero di avervi appassinato e di avervi portato con me in questa immersione.

 

A proposito la lambuga era 3 kg.

 

 

 

 

 

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Ospite Claudio Basili

Ecco il racconto

 

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Dopo tanti problemi, non sto ad elencare tutto, riesco a rubare un giorno di ferie in ufficio per una mezza giornata di pratica pescatoria, l'altra meta' e' riservata a casa con la bimba.

Esco da casa alle 6,20 e come prendo il GRA becco subito la fila ( che pa..e ma a che ora devo uscire???

Fortunatamente dura poco e alle 7.15 sono sul posto e trovo davanti a me un mare piatto e all'apparenza pulito. Mentre mi preparo arriva un signore sui sessanta con un motorino con sopra una borsa. Dentro di me dico... ma sara' il solito che va a polpi da terra. Ultime parole famose, il tizio e' bello e pronto con la muta e in pochi secondi, il tempo di

gonfiare il pallone, e' in acqua.

Cavolo ma neanche di mercoledì con 5 gr. di temperatura.....

Il tizio entra e se ne va proprio nel posto piu' bello ed io purtroppo devo ripiegare dall'altra parte.

Entro in acqua e la visibilita' a terra e' buona, mentre come mi allontano un po' comincia la nebbiolina per trovare poi il torbido.

I primi aspetti non portano praticamente nulla e comincio a pensare al solito cappotto invernale che accompagna da un po' di tempo noi laziali.

Invece cambia corrente e comincio a vedere qualcosa ma niente di sparabile.

Arrivo praticamente alla fine del tragitto senza sparare un colpo e così sconsolato riprendo il persorso inverso sperando nella buona sorte e nell'alta marea. Si e' proprio così, controllando il giorno prima la tabella, ho letto che il culmine di marea era prevista per le 11,30 circa.

Inizio il percorso e mi nascondo tra due massi e mentre sposto la testa vedo una sagona avvicinarsi. Resto fermo, non devo sbagliare e dopo pochi secondi vedo un sarago, non e' grande, sparo non sparo alla fine padello il pesce. Continuo con aspetti e agguati quando a non piu' di 5/6 mt. vedo un altro sub con un Pelagos che fa aspetti in 50 cm. Non ci posso credere ora questo mi sta davanti e per me e' finita.

Allora approfitto della situazione e mentre lui e' fermo sul fondo all'aspetto lo supero velocemente. Nel frattempo lo vedo chiaramente che spara ad un cefalo e la confusione mi aiuta per allontanarmi.

Provo allora un agguato in poca acqua e ad un certo punto vedo chiaramente una spigola che gongola in 50 cm. ed e' tranquillissima. Immediatamente gli taglio la strada e mi nascondo quel poco per farla venire davanti al fucile. Il tiro questa volta non ha storia ed il pesce e' preso alla grande 700 gr. Finalmente ho rotto il ghiaccio ora facciamo sul serio.

A questo punto mi sposto piu' fuori perche' il tizio si e' nuovamente avvicinato e pescare così non e' possibile. Il mio intuito ha subito i suoi effetti e durante un aspetto mi arriva una bella sagoma che poi realizzo dopo aver sparato. Una mormora di 700 gr. e' a far compagnia alla spigola.

Ricarico il fucile e mentre alzo la testa fuori dall'acqua vedo un gommone con tre sub che si avvicina. Non e' possibile ora siamo in 6 in un fazzoletto di mare.

Vabbe' tanto devo rientrare alla fine mi sono divertito puo' andar bene anche così.

Mentre continuo a fare aspetti una vocina dentro la testa mi dice che non c'e' il due senza il tre.

Sono quasi arrivato quando dalla superficie vedo un bel nascondiglio, mi concentro e provo l'ultimo aspetto. Sono sul fondo immobile con il fucile puntato verso il mare aperto e fatico a tenere la concentrazione guardando il nulla.

Questa volta non ci sono nemmeno i saraghetti che mi danzano intorno. Sto per girare la testa quando davanti a me una sagoma circolare si materializza dal nulla. Non riesco a capire la cosa.... un pezzo di plastica ...strano si avvicina lentamente. Si avvicina ancora e finalmente metto a fuoco lo strano oggetto e vedo che e' un pesce.

L'impulso del cervello e' immediato ed il colpo parte senza storia. Il pesce e' trafitto/spiedinato e dopo pochi secondi cade a terra immobile, e' morto.

Mentre mi avvicino penso.... un altro pesce serra che pa..e!!!! E invece quando lo vado a prendere riconosco l'inconfondibile muso della regina, e' una stupenda spigola di ben 5 Kg.

Da li in poi e' tutta una gioia e dopo l'uscita partono i vari SMS di rito.

Grazie mare che mi hai regalato queste ore stupende.

 

Ciao

 

Claudio

 

p.s. voglio dedicare questo pesce a mio padre, per lui la spigola era il pesce piu' bello e piu' buono

 

 

http://img108.exs.cx/img108/8864/prova.jpg

 

http://img113.exs.cx/img113/391/spigolaridotta1.jpg

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E va bene ci provo pure io...

Vi racconterò della pescata più bella e indimenticabile della mia vita che mi ha regalato moltissime emozioni

Allora, premesso che sono un pescatore del medio-alto adriatico vorrei un pò descrivere la nostra situazione per far comprendere meglio le sfumature che sono inserite nel racconto.

Noi non abbiamo un fondale altissimo quindi di conseguenza se non ci si sposta a largo di parecchie miglia non si superano i quindici metri e se anche uno volesse andare a largo bisogna conoscere punti precisi altrimenti si pesca in un deserto di sabbia e fango...

La visibilità da noi non supera i 2- 3 mt e di solito basta un pò di onda lunga per ridurre la visibilità pari a 0.

Ma nonostante queste catastrofiche caratteristiche da noi il pesce non manca e se uno ci mette tanta passione le catture possono essere anche indimenticabili....

Ricordo ancora quando quel giovedì di novembre, dopo alcuni giorni di mare abbastanza calmo in cui a causa di un raffreddore ero rimasto a casa e sistemavo e risistemavo l'attrezzatura con una cura quasi maniacale, decisi di provare ed andare a mare.

Abito ad Ancona e ho la fortuna di vedere dalla finestra della mia camera la situazione del mare...

La mattina appena alzato, prima di andare a scuola <_< , presi il binocolo e mi misi ad osservare....MARE CALMO::: a pomeriggio SI VA'!!

Dopo cinque estenuanti ore di lezione torno a casa, mangio qualche barretta energetica e chiamo il mio compagno di pesca che, vista la bella giornata, non mi sa dire di no...decidiamo però,visto l'orario,di buttarci da terra.

In macchina il rituale è immaginarsi le catture più assurde che avremmo effettuato...lui è arrivato a dire che catturerà un tonno prendendolo con la 5 punte in testa :lol::lol::D:lol: e magari in tana!!!!

Arriviamo sul posto prescelto e viste le condizioni decidiamo di optare per i fucili corti( essendoci infatti un leggero scirocco l'acqua presentava 2-2.5 mt max)ossia oleopneumatici da 50-60cm.

Lui parte un minuto prima di me. Io finisco la vestizione e sistemo con calma l'attrezzatura ma mentre lui parte gli grido che la fretta è cattiva consigliera...

Vedo un dito alzato :rolleyes: e quasi come il via ad una gara mi butto!!...entrato in acqua sento per prima cosa quella strana sensazione che riesco a percepire solo quando mi immergo nel mio mondo…il mare!

Inizio con una breve immersione per eliminare le bolle della muta e per dare un'occhiata in giro. Il fondale è roccioso con chiazze di sabbia e la profondità è di circa due metri.

Noto con piacere che vi sono numerosi cefaletti e latterini segno che in queste situazioni potrebbe girare qualcosina...

Inizio subito ad effettuare brevi aspetti ma senza alcun esito; infatti l'unica cosa ad essermi venuta all'aspetto era un branco di cefali dorini(gargia d'oro) sul mezzo chilo che in questo periodo sono numerosissimi nel sottocosta ma preferisco non sparare.

Arrivato ad una punta rocciosa, la nostra prima tappa,vedo il mio compagno che nuota e si muove sotto alla sua boa e sapendo che proprio su di essa stava il portapesci, per paura che prendesse qualcosa prima di me mi avvicino B). Era un falso allarme, infatti stava prendendo la lampada per controllare un buco.

Io intanto provo qualche agguato vicino la punta dove sbatteva una debole onda ma che formava la famigerata schiuma che attira verso di se spigole e cefali...infatti strisciando quà e là noto con piacere una spigoletta di mezzo chilo ma molto nervosa perchè in caccia(si può riconoscere perchè sta con la pinna caudale alzata).

Primo pesce avvistato. Mi sento meglio perchè significa che è un buon momento e facendo una buona tecnica si può fare carniere.

Le ore passano inesorabili mentre io se, non avessi l'orologio che mi riporta alla realtà, perderei la cognizione del tempo. Sono ormai le cinque e dopo esserci battuti circa due kilometri di costa lui ha nel portapesci una spigola da circa 700gr e un cefalo e io...NADA.

Ma non mi preoccupo. Certo l'invidia è una brutta bestia ma sono anche felice per lui perchè significa che si sta impegnando più di me.

Pinneggia pinneggia arrivo in un punto in cui vi sono numerosi massoni e al centro una chiazza di sabbia di non più di 8 mt quadrati. Non so spiegarmi come ma quasi un sesto senso mi diceva di provare a fare un breve aspetto lì perchè un ipotetico pesce sarebbe potuto passare. In fondo fare un aspetto non costava niente e levarsi lo scrupolo sembrava la cosa più giusta da fare...

Preparai con calma la ventilazione nonostante il fondale fosse basso perchè in caso di avvistamento di un branco di spigole avrei potuto tentare un tiro alla più grossa aspettandola e senza tirare il fiato.

Scesi dolcemente senza alcuno schizzo(non credo molto nello schiaffeggiare la mano sull'acqua) grazie alla mia negatività e mi feci trasportare sul fondo senza però creare sospensione che avrebbe peggiorato la visibilità. Ritengo questo un fattore molto importante quando si pesca entro i primi cinque metri perchè una pinna che si alza o qualche rumore possono essere fatali.

I secondi trascorrono ma non si vede una pinna. All'improvviso noto dei luccichii nel torbido a tre metri di distanza. sembra un branco di cefali intento a mangiare ma non essendo sicuro mi avvicino strisciando all'agguato. Era proprio un branco di cefali ma nel branco mi accorsi tardi, mentre stavo risalendo, della presenza di una spigola di un chiletto mischiata ad essi e riconoscibile oltre che per l'inconfondibile aspetto anche per i suoi scatti repentini( a differenza dei cefali che si muovono in modo omogeneo al branco).

Decisi quindi di riprovare nello stesso punto con un altro aspetto,ma il tentativo fallì.

Saranno state le cinque e mezzo e ormai mancava poco al tramonto...

Il fondale però sembrava quasi che stesse cambiando, mentre prima i cefaletti erano avvicinabili, ora erano inavvicinabili e nervosissimi.

Io mentre effettuavo alcuni agguati tra sabbia e scogli notai della sospensione su una chiazza di fango... :blink::blink: .

Poteva essere stata provoca da qualsiasi cosa ma la fiducia in un qualcosa di magico e inaspettato mi riempiva la mente di possibili pesci.

Tentai un aspetto.

Dopo circa trenta secondi passati su quella sabbia e posizionato contro corrente(Consiglio regalatomi da Sergio Pacenti) sentii il rumore di alcune scodate non molto forti.. Avevo paura di girarmi perchè se mi fossi mosso in maniera rilevante il pinnuto sarebbe fuggito nel torbido e non l'avrei più rivisto. Decisi quindi di girare il capo lentamente e con movimento impercettibile, ma mentre mi giravo vidi un testone ENORME che mi sfilava da destra a sinistra e senza nemmeno il tempo di reagire e più per paura che per coscienza scoccai la freccia con il mio fedele SL STAR 55 con asta devoto da 7(fatta in casa accorciando una di un 70). Ci misi più di tre secondi a concepire ciò che accadeva e cosa avevo fatto. Mi resi conto di non aver mantenuto la calma e di non aver puntato dove sparare. Il fucile tirava in modo assurdo e senza avere il mulinello quell 'animale mi faceva fare anche piccole immersioni. Le sue scodate erano fortissime e produssero un rumore che mi rimase impresso. Non potendo vedere dove era stata colpita a causa del torbido decisi di assecondarla maggiormente e pinneggiare velocemente lungo il filo di nylon per vedere la preda.

In un suo momento di debolezza, dopo avermi fatto soffrire per circa cinque minuti mi immergo su di lui…E' ENORME :blink::blink: .Avevo attaccata al fucile la spigola più grossa mai vista nella mia vita!Vedevo che si era quasi adagiata sulla sabbia ma continuava comunque a pinneggiare.

L'asta era conficcata bene dietro l'opercolo branchiale ma notai che la ferita si stava allargando a causa dello sfregarsi della aletta sul corpo dalle carni tenerissime.

In quell'istante temetti di perderla! SE l'avessi persa non so se sarei riuscito ad andare più in acqua nelle successive settimane...

Presi allora la decisione di fare un ultimo sforzo. Durante un ulteriore momento di pausa mi immersi e l'agguantai.

Fu la sensazione più bella della mia vita...Avevo tra le mie mani il sogno di tante notti e quasi mi commessi!

appena la misi fuori dall'acqua urlai di gioia e il mio compagno lontano trecento metri volò verso di me più per paura che per curiosità.

La sua prima impressione alla visione del pesce non si può scrivere perchè verrebbe censurata dai moderatori,ma sappiate che era una parolaccia nei miei confronti.

Quella sua faccia e quel suo sorriso mi resero ancora più felice e fiero per ciò che ero riuscito a fare. Lui ha trentanni e ha il doppio di anni di esperienza in mare dei miei. Mi ha insegnato tantissimi accorgimenti di cui ho fatto tesoro. Ecco perchè ero felice, quella spigola era la sua ricompensa per i suoi insegnamenti.

Decidemmo di tornare a casa perchè lui era scioccato dalla mia preda ed io non potevo più pescare oltre che per il suo peso anche per tutta l'adrenalina che mi scorreva nel sangue(un analisi del sangue avrebbe dato come risultati 80% adrenalina 20 sangue).

Nella strada del ritorno si fece raccontare tutto sulla cattura, e mentre io raccontava continuava a domandarsi quale dio fosse stato ad aiutarmi

:P. A casa non potete immagginarvi le facce di mia madre e di mio padre dopo mio padre che avendogli detto che avevo confezionato un altro cappotto apre il mio borsone per mettere a lavare la muta e si ritrova davanti alla spigola più grossa mai visto...

Mia madre non credeva ai suoi occhi per quanto era grossa e incominciava a baciarmi e a farmi i complimenti...

Quasi che mi misi a piangere quando venne smezzata e pulita per congelarla.

Ma in fondo non mi interessava che fosse buona o altro. Mi aveva regalato sensazioni indescrivibili e emozioni irripetibili lottando con tutte le sue forze. Quelle emozioni che solo chi pratica la pesca subacquea con amore e con passione sa dare, solo chi preso da enfasi va in mare con la pioggia e con il freddo o addirittura con la neve. E questa come tante altre sono le ricompense. Anzi preferirei chiamarli "regali di Nettuno".

Per la cronaca il pesce pesava 8,160gr

8160 gr di gioia!

Ho ancora diciassette anni e spero che nella mia vita la pesca subacquea rimanga un caposaldo e che oltre che in mare mi faccia affrontare la vita in maniera diversa :bye:

 

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