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Nuove grandi emozioni di pesca


Ospite Mariano Satta

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Ospite 82cubalibre
mariàààààà prenotato .............barcaioloooooooooooooooooooooooooo...................( altrimenti se becco l'asta che stà facendo franco in officina ve la piego  a mò di raffio..hihihihihhiihihiihhiihhihih

 

  vabbè almeno chiamatemi prima che sia nel congelatore..

Ueeee se volete io posso aspettare sulla banchina con la macchina fotografica e sette-otto rullini!!

 

non chiedo altro!! :lol::D:P:P:P:whistling::whistling::whistling::whistling::whistling:

 

:bye::bye::bye: Ciao a tutti

 

Marià ...noi siamo tutti fiduciosi che prima o poi lo becchi l'anello mancante alla tua bellissima collezione di successi.....SOGNAMO con te! :thumbup::clover::clover::siiiii::siiiii:

 

Ariciao :laughing::bye:

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Ospite Mariano Satta

WILLIAM

 

Bisogna essere consapevoli che sarebbero catture eccezionali.

 

Non andiamo ad inventare niente di nuovo, la scelta del parabordo è dovuta al fatto che garantisce un antischiacciamento una volta che va giù, la miglior cosa per evitare che scoppi o ceda la valvola si risolve schiumandolo di poliuretano espanso internamente.

 

La funzione è paragonabilissima a quando si mette in trazione una grossa cernia e solitamente usiamo un semplice bidone da 30 litri che adoperiamo per il carburante.

 

Se il galleggiante viene portato giù la sola speranza è che non scoppi o si tranci il monfilo....

 

E' chiaro, come detto sopra, che queste al momento sono ""seghe mentali", ma dedicando attenzioni serve solo di riuscire a spararlo e una grande dose di fortuna(oltre che per lo sparo) per recuperarlo.

 

Sono sicurissimo che il Tonno che ho sparato lo scorso anno lo avrei portato su se avessi auto sul 90 un Reel 100, mi sarebbe servito più filo per salire su a respirare. Se ci fosse stato un compagno valido come Franco sono sicurissimo che la cattura sarebbe andata a buon fine senza particolari strategie, il Tonno accusò parecchio il colpo.

 

Anche con la grossa Leccia ero affiancato da un neofita Stefano e il nostro Sergio Meledina che era un pò distante per capire cosa stesse accadendo. Se Stefano mi avesse aiutato non avrebbe dovuto fare altro che sparare dalla superficie la grossa Leccia...MA NON RESTA CHE MANGIARMI LE DITA COME QUEL GIORNO...

 

Sparai la gigantesca Leccia questo Novembre scorso, in quei giorni ne avvistai delle altre penso sui 20 chili ed un'altra grande come questa persa.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

DOPO I SOGNI DEI TONNI NUOVAMENTE CON I PIEDI PER TERRA

 

Dopo avere dedicato attenzioni a questa serie ritengo simpatico rispolverare uno dei racconti di quseta primavera scorsa quando Francesco P. non venne dopo i miei accorati appelli.

 

http://www.apneamagazine.com/uploads/mariano_ricciola.jpg

Tanti nuovi non lo avranno letto.

 

RACCONTO:

 

DOPO AVERE SPARATO LA RICCIOLA A FONDO LE ALTRE DUE MI HANNO SEGUITO FINO ALLA SUPERFICIE.

 

Era da alcuni giorni che pianificavo su alle bocche di Bonifacio, il giovedì scorso scelsi la zona di P. Falcone, feci un ottimo carniere e sfiorai la cattura di un grossissimo dentice. All'indomani pescai nella zona ridossata di B. S. Reparata, poco pesce, ma razzolando feci ugualmente un signor carniere.

 

Nei giorni successivi degli impegni di lavoro mi portarono lontano dall'acqua, ma tutti i pensieri andavano solo in una direzione C. Testa. L'andare del vento sciroccale mi portava a rivivere pescate del passato e sopratutto l'incontro con i pelagici.

 

Liberato dagli impegni lavorativi ho ripassato in rassegna l'intera attrezzatura ed in particolare ho sostituito i monofili invernali da 140 col più robusto 160.

 

Asta da sei, elastici da 18 ed il fucile nuovissimo da 100 da portare in acqua. Alla sera è arrivata la telefonata di conferma di un mio amico, Francesco Putzu, un veterano della pesca locale, grande amico di Joseph del forum di apnea ed istruttore Apnea Academy col quale teniamo i corsi nella piscina locale, confermandomi che sarebbe venuto a pesca. L'ho informato che avevo deciso per Capo Testa, partenza alle ore 7 del mattino.

 

La sera con la scusa della partita di Coppa della Juve Sergio Meledina del forum ha invitato Me ,moglie e figli a casa sua a cena. Tra amici e consorti a tavola eravamo in tanti . Più volte mi offrirono del vino, ma rifiiutai dicendo che sarei dovuto andare a pescare. Scherzando dichiarai che avevo un'appuntamento con una Ricciola , qua da noi se la scusa non è buona il vino non si rifiuta mai, sorridendo non insistettero più di tanto.

 

Finita la partita e rientrato a casa non sono riuscito a prendere sonno fin dopo la mezzanotte. Alle 6 mi sono svegliato, sbarbato, cappuccino di rito al Bar e via a G. Aranci a prendere Francesco che si è fatto trovare pronto come sempre. Durante il viaggio abbiamo parlato della pianificazione e se il tempo lo avesse permesso avremmo girato l'intero promontorio di C. Testa altrimenti avremmo riepiegato a fare andata e ritorno all'auto.

 

Purtroppo appena arrivati a S. Teresa era presente un vento un pò teso di grecale, la scelta ha ripiegato all'andata e ritorno all'auto nella zona che guarda ad ovest. Indossate le mute Francesco ha indossato zavorra e schienalino, mentre io ho indossato una muta liscia da 5mm con pantalone a vita bassa e zavorra leggera per pescare fondo, pinne in carbonio e il nuovo fucile da 100.

 

Una volta entrati in acqua Francesco si è portato lungo la parte bassa che guarda il bassofondo ed io ho scelto la batimetrica dei 15 metri circa. L'acqua da subito si è presentata cristallina e il fondo si vedeva perfettamente, la temperatura dell'acqua era bassa a causa del grecale, ma il continuo pinneggiare per portarmi sul ciglio di roccia garantiva termicità.

 

Raggiunta il ciglio ho iniziato a rompere il fiato con delle continue planate di avvistamento. Alle Bocche è importante pescare molto a vista data l'infinità di massi ed anfratti, altrimenti sarebbe impossibile catturare qualcosa. Solitamente disdegno la tana intesa come buco buco, e preferisco ,in base ai pesci o i segni che trovo, agire per tecnica ed adattamento.

 

Dopo circa un'ora e mezza di ispezioni e planate ho individuato delle oratelle sopra il sommo di una secchetta, ho avvistato Francesco dei pesci visti . Una piccola di pochi etti si è intanata e mentre osservavo se c'era qualche orata più grande ho sentito chiamare da Francescoche mi informava che aveva tentato una caduta su un'orata degna ma senza riuscire a portarla a tiro.

 

Mi sono portato sulla parte più fonda e dopo avere preparato il tuffo sono andato giù speranzoso di avvistare qualcosa, la mangianza era abbondante ed invitante. Raggiunta la profondità di oltre i quindici metri mi sono adagiato in posizione d'aspetto su un masso. La visibilità era ottima e come solito ho iniziato ad osservarmi intorno totalmente. Un branco di saraghi si è fatto vedere in lontananza su degli altri massi, ma essendo troppo distanti sono risalito per scendergli sopra.

 

Una volta raggiunto il punto ho ripreparato il tuffo e mentre scendevo ho avvistato i saraghi del tuffo precedente. Erano tanti, pesci da pochi etti fino ad esemplari da un chilogrammo ciascuno. Ho evitato di adagiarmi sul fondo rimanendo alto e sperando che s'intanassero. Sono risalito ed ho avvisato Francesco dell'avvistamento e l'ho informato che il branco era grosso ma che difficilmente avrebbero guadagnato le tane.

 

Insieme abbiamo preparato il tuffo sperando che l'azione di disturbo ne facesse intanare alcuni. La strategia ha funzionato e gli esemplari più grossi si sono infilati in alcuni spacchi. Francesco si è portato sulla verticale delle tane ed io ho seguito il branco che si era diretto verso il largo su un banco di sabbia.

 

La visibilità di 15 - 18 metri mi permetteva di intravederli dall'alto, ma non essendoci pietre ho rallentato e i pesci sono spariti dalla mia visuale. Prima di desistere del tutto e portarmi sulle tane marcate ho preso un fiato e sono sceso in planata tentando di riavvistare i saraghi.

 

Mentre scendevo in avanti ed in diagonale ho notato alcune specchiate in lontananza un pò alte sul fondo di sabbia bianchissima, ero sicuro fossero loro. Ho dato uno sguardo a Francesco ed ho preparato il tuffo con una respirazione molto lenta ed avanzando lentamente mi sono portato sulla verticale delle specchiate.

 

L'ultimo fiato e giù verso il fondo. Dopo avere passato i primi otto metri appena negativo ho bloccato le gambe iniziando a volare verso il fondo lentissimamente, la discesa in diagonale in avanti mi ha portato ad avvistare i pesci, erano i residui del grosso branco ed erano tutti esemplari di pochi etti.

 

Mentre mi tenevo alto su di loro, il branco si è aperto al centro dirigendosi verso terra e verso Francesco. Per un attimo ho seguito con lo sguardo la testa del piccolo branco di saraghetti e mentre mi rigiravo sono arrivate Tre grosse Ricciole radenti la bianchissima sabbia, erano sotto di Me di almeno 7-8metri.

 

Mi sono lasciato volare su di loro in planata senza nessunissimo movimento di pinne. Il fucile era a tacca minima perchè era armato per i saraghi . Le grosse Ricciole che avanzavano dietro i saraghi sabbia mi obbligavano a piovergli sopra in caduta, non potevo fare altro e in quegli attimi l'essere a tacca minima mi dava qualche preoccupazione di penetrazione. La scelta è stata vincente, le Ricciole si sono affiancate e sono riuscito a portarle tutte e tre a tiro, ho puntato la più grossa arrivandogli ad un metro e mezzo dalla punta del fucile, se avessi avuto il fucile a tacca massima avrei fatto coppiola, ma con sicurezza ho puntato la più grossa sulla linea laterale verso la testa ed ho premuto il grilletto.

 

L'asta è partita velocissima ed ha trafitto il pescione tranquillamente da metà corpo della linea laterale fino all'altra parte sulla guancia. La Ricciola ha accusato il colpo e piuttosto che avanzare ha iniziato a girare su se stessa . Ho mollato del tutto la frizione riguadagnando superficie...era fatta.

 

Le altre due Ricciole mentre risalivo mi hanno seguito fin sopra la superficie e si sono messe in ombra ferme sotto di Me. Ho gridato a Francesco di venire immediatamente ma Lui mi diceva che era senza fucile perchè aveva sparato sui saraghi e lasciato in tana il fucile. Gli ho gridato più volte di venire ma Lui niente, le due ricciole sempre sotto di me quasi a galla, ho gridato forte e dopo l'ennesimo appello mi ha detto che essendo senza fucile non sarebbe venuto...Dopo averlo mandato a quel paese ho iniziato a recuperare il sagolino con la Ricciola trafitta. Come sempre sono sceso per afferrarla sotto e mentre la recuperavo ho visto per l'ultima volta le altre due ricciole sparire lentamente verso il largo riguadagnando fondo.

 

Ho raggiunto Francesco che nel frattempo era riuscito a recuperare il fucile, aveva fatto una coppiola di saraghi. L'ho informato che dopo il tiro e fulminata la mia, le altre due ricciole mi avevano seguito in superficie e che per tutto il tempo che lo chiamavo erano sotto di me di un paio di metri tranquillissime .

 

Se avesse recuperato il fucile e mi avesse raggiunto avrebbe preso una delle due ricciole stupidamente....sarebbe stato un regalo del mare...

 

Non penso che in vita ricapiti una uguale occasione...

 

Stamani Francesco è venuto a trovarmi...immaginate voi il suo stato d'animo per l'occasione mancata e sopratutto provate ad immaginare di cosa si è parlato...

 

 

Mariano

 

Che dire ???...

Tento di riportarvi al fornellone cubano con qualche nuova ricetta

 

Nella foto = Francesco Putzu ed io durante i corsi per il mio 3° livello A.A.

http://apnea.modronebo.net/apnea/Marianofrancesco-1.JPG

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Ospite Mariano Satta

PER OGGI VI LASCIO CON UN'ALTRA FOTO D'EPOCA

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/Mariano-7.JPG

 

ULTRAFELICE misi in bella mostra le lunghe pinne Concord della Mares, mi feci scattare questa foto/ricordo perchè per me fu un'importante conquista essere riuscito a metterle ai piedi.

 

Parlo della prima metà degli anni 70, non ricordo quanto le pagai nel negozio di Signora Fiorella...

....MA.... Ricordo perfettamente che le pagai a rate sempre risparmiando i soldi del panino della scuola.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta
Bellissime queste foto!

Vedi Mariano, mi ricordi quando andavo a scuola con le mani piene di mastice per riparare la muta...

Che tempi.

Ciao da :jrgian:

 

 

GIANFRANCO

SEBBENE SENZA CAPPUCCIO E CON LE CUCITURE PASSANTI...LA FOTO VENNE SCATTATA AI PRIMI DI "APRILE" La data dietro lo conferma pienamente.

 

Oggi

tutti fighetti con mute da 7 millimetri, calzari, mute su misura, pinne in carbonio e tanta gente che si lamenta che l'acqua a 13 gradi è fredda ugualmente E CHE HA LA CERVICALE :lol::lol::lol:

 

PRIMA DELL'ACQUISTO DELLA MUTA DELLA FOTO

entravo in acqua col pigiama ed un grosso maglione infeltrito della marina militare negli stessi periodi.

 

CHE NOSTALGIA DI QUEI TEMPI....

AVVENTURE PAZZE MA BELLISSIME DA FAR RIVIVERE.

 

Mariano Satta

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/Mariano-7.JPG

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Ospite Mariano Satta

http://apnea.modronebo.net/apnea/Vitale-3@.JPG

 

Una foto dei primi anni 70 messa a disposizione da S.Vitale conferma la bontà di allora come oggi del corto oleo e mustad.

 

Mariano Satta

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Ospite jrgian

he he he

Caro Mariano,

se mai, confermano la bravura di Salvatore Vitale.

Ne ho sentito solo parlare ma mai conosciuto.

Su di lui ho registrato solo apprezzamenti come pescatore e come persona.

Ciao e grazie della foto...da :jrgian:

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Ospite Mariano Satta
he he he

Caro Mariano,

se mai, confermano la bravura di Salvatore Vitale.

Ne ho sentito solo parlare ma mai conosciuto.

Su di lui ho registrato solo apprezzamenti come pescatore e come persona.

Ciao e grazie della foto...da :jrgian:

 

 

Gianfranco

A BREVE CURERO' UN ARTICOLO DETTAGLIATISSIMO SU SALVATORE VITALE

 

Chi è addentrato nel mondo della pesca in apnea da anni sa per certo che i pesci che ha catturato Vitale nel Mediterraneo hanno fatto il giro del mondo.

Posso VANTARMI di averlo avuto come Maestro.

 

Quanto prima vi posterò qua qualche foto che lo ritrae, pescò in gara anche contro Amengual, Mazzarri, al fianco di Andrea Berardirone, di Toschi, di Martinuzzi e Scarpati.

 

Curerò l'articolo a favore della nuova Apnea Magazine e sono sicurissimo che susciterà vere emozioni di un recentissimo passato.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

Un'anticipazione su Salvatore Vitale con una foto datata 1968

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/Vitale-17@.JPG

 

E questa che prova la sua famosissima abilità sui pesci degni e più rinomati

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/Vitale-5@.JPG

 

Sto per abbandonare questa lunga serie d'interventi poichè andrò a dedicare le mie attenzioni alla e-zine....sono stato chiamato al dovere e tanti nuovi articoli meritano di essere scritti e messi on-line quanto prima.

 

Mariano Satta

 

p.s. Non è mia intenzione trascurare il forum, farò in modo di garantire la mia presenza ma l'impegno su più fronti mi porterà a volte a non potere essere presente.

 

GRAZIE A TUTTI E SPERO DI FARCELA A MANDARE AVANTI QUESTO POST.

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Ospite Roberto Roy
Oggi

tutti fighetti con mute da 7 millimetri, calzari, mute su misura, pinne in carbonio e tanta gente che si lamenta che l'acqua a 13 gradi è fredda ugualmente E CHE HA LA CERVICALE :lol:  :lol:  :lol:

Appena arrivata giacca da 8mm.....

A Marià vacci te a 5-6 gradi per fare il fenomeno in pigiama!

Io me ne stò caldo!

 

ps: domenica 9-10 gradi pescavo con la 6mm! Torbidone e metri...!!

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Ospite Mariano Satta

Oggi

tutti fighetti con mute da 7 millimetri, calzari, mute su misura, pinne in carbonio e tanta gente che si lamenta che l'acqua a 13 gradi è fredda ugualmente E CHE HA LA CERVICALE :lol:  :lol:  :lol:

Appena arrivata giacca da 8mm.....

A Marià vacci te a 5-6 gradi per fare il fenomeno in pigiama!

Io me ne stò caldo!

 

ps: domenica 9-10 gradi pescavo con la 6mm! Torbidone e metri...!!

 

ROY

ho postato la foto per portare tanti a capire che allora con le mute con le cuciture passanti l'acqua fredda non faceva paura a nessuno, anch'io oggi faccio parte dei Fighetti Fredddolosi che indossano la 6,5 e soffrono di cervicale.

 

E' una realtà che ho vissuto e come me tanti pescatori di quei tempi.

 

La differenza da quei tempi ad oggi e notevole e sarebbe da stupidi non attrezzarsi adeguatamente.

 

Oggi, a differenza di allora, la disponibilità economica, l'evento tecnologico e l'investimento nel settore da parte delle aziende ha permesso a tanti di praticare la pesca in apnea anche durante il periodo invernale.

 

OGGI COME ALLORA per praticare la pesca in apnea con successo servono passione, sacrificio, dedizione e fatica e da quanto leggo non tutti riescono ad affrontare questi sacrifici.

 

Personalmente, come scritto in questa serie di post, subii la lussazione di tre vertebre cervicali e sò perfettamente cosa siani i dolori, allora come oggi li tengo, ci soffro, mi curo e sopporto...ma ad andare in acqua tutto l'anno non ho mai rinunciato, come me tanti.

 

Mi spiace che Tu ti sia sentito chiamato in causa esattamente come mi dispiace che Tu sia intervenuto a rimarcare cose personali senza capire che è una realtà comune al mondo della pesca...Te e Me compresi.

 

La foto di Salvatore Vitale del 1968 è una foto "invernale" e davanti a quanto dico è un'altra prova di come si affrontava il freddo, non penso che quella potesse essere paragonata alla più economica muta di oggi.

 

E' impossibile che certi documenti e nomi vengano smentiti, col freddo era la passione che ci permetteva di praticare la pesca, alloracome oggi.

 

Davanti a certe realtà non penso che mi si debbano chiedere delle dimostrazioni e testimonianze come queste pubblicate che difficilmente potrebbero essere smentite.

 

Mariano Satta

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