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Preparazione Mentale per l’Apnea come Veicolo di Consapevolezza

| 28 Febbraio 2019

Chi va sott’acqua, sia per sport che per lavoro, sa che l’aspetto mentale è più influente della preparazione fisica se si vuole rimanere senza respirare per tempi prolungati. L’apnea richiede un approccio diverso a quello cui si è abituati sulla terra ferma, per poter convivere con la moltitudine di ricordi, pensieri e sensazioni che affiorano in quell’ambiente ostile per l’uomo.

Stare immersi porta ad aprirsi ad un inesplorato lato di sé stessi, cambiando prospettiva ed entrando in un nuovo mondo dove si arriva a percepire un senso di unione con la vita attraverso il contatto con l’elemento acqua. L’apnea costringe l’atleta a trovare un contatto con la parte più profonda di sé, esplorando i propri limiti. Mettendo da parte ansie, paure e qualsiasi negatività della mente che deve essere distesa per lasciare posto al momento presente.

I frenetici ritmi di vita moderni portano l’uomo a vivere lontano dalle dimensioni di rilassamento interiore e calma mentale. L’apnea offre, attraverso un’adeguata preparazione, la possibilità di estendere i limiti non solo fisici ma soprattutto mentali, aumentando la permanenza sott’acqua di pari passo alla consapevolezza delle proprie dinamiche mentali e quindi della propria personalità.

Benefici per tutti

Le tecniche di preparazione mentale esplorate dagli apneisti hanno prodotto un benessere generalizzato per ogni tipo di atleta. Non solo chi pratica apnea, ma anche altri sportivi devono fare grandi sforzi di concentrazione oltre che fisici. I tennisti, per esempio, praticando uno sport con ritmi altalenanti e scambi serrati hanno bisogno di allenamenti dedicati a migliorare le capacità mentali quali concentrazione e determinazione. Un grande esempio di ciò ci viene da Marco Cecchinato, dotato di una attitudine mentale non indifferente che lo fa essere sempre nelle prime file dei bookmakers sportivi.

Sono diversi gli sportivi che sembrano aver scoperto i benefici di allenarsi sott’acqua. La spadaccina Mara Navarria spiega che allenarsi sott’acqua l’ha portata a comprendere gli schemi di comportamento delle situazioni di stress e adesso in pedane le sembra di volare. Michele Lamaro, rugbista, sente di avere una riserva di ossigeno maggiore dopo aver imparato a meglio gestirlo grazie all’apnea. Insomma, sembra proprio che questa disciplina sia capace di aprire un nuovo orizzonte nella preparazione di molteplici discipline.

Le Tecniche Principali

Le principali tecniche adottate con successo sono:

Rilassamento progressivo di Jacobson: Consiste nel monitorare ogni parte del corpo spostando la propria attenzione sulle diversi parti contraendole e distendendole volontariamente. Necessita di un allenamento regolare e sessioni di almeno 30 minuti nelle quali lavorare indisturbati. Molto adatta agli atleti più tesi e ai giovanissimi, spesso poco inclini al rilassamento. Modificando la percezione delle diverse parti e migliorando il controllo della tensione/distensione, dà una forte dimostrazione dell’influenza della mente sul corpo. Viene considerata la tecnica migliore per iniziare, molto utile durante la preparazione ma di difficile impiego in fase di gara.

Tecniche di visualizzazione: Si cerca d’indurre la mente a produrre delle immagini volontariamente, come un sogno in stato di veglia. Con la pratica si vivranno anche le sensazioni legate alle immagini, rendendole più reali. Questo tipo di esercizi sono votati al miglioramento delle prestazioni sportive, e devono essere personalizzati in base alla specialità, portando l’atleta a raggiungere la dimensione mentale prescelta. Soprattutto nell’apnea statica è di grande utilità nei momenti più impegnativi.

Meditazione: Comprende diverse tecniche che, applicate all’apnea, portano a un modo nuovo d’interagire con se stessi. Praticando la pura osservazione si acquista una consapevolezza verso tutti gli aspetti della realtà circostante. Si diventa attenti al corpo, alle emozioni, alle sensazioni e ai pensieri, migliorando il legame mente-corpo, senza esserne coinvolti. Sono tecniche ancora poco utilizzate e solo dagli atleti di alto livello con particolare interesse all’introspezione come Umberto Pellizzari, che sono riusciti a ottenere maggiore calma e controllo durante le competizioni più impegnative. E’ la tecnica meno immediata ma che nel lungo termine dona un totale controllo sul corpo e sulla mente anche fuori dall’acqua.

Queste tecniche, insieme agli esercizi fisici e respiratori, incrementano la consapevolezza di sé. Rafforzare la connessione tra mente e corpo, non solo per le prestazioni sportive, è una pratica che porta a un potenziamento in ogni aspetto della vita. La nostra parte interiore non è mai separata dal mondo esteriore, e le pratiche di preparazione mentale portano, senza dubbio, a migliorare il rapporto con sé stessi e con tutto ciò che ci circonda.

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