È una storia a lieto fine quella che La Gazzetta del Mezzogiorno riporta essere accaduta pochi giorni fa in Puglia, nello specchio d’acqua compreso tra Torre Canne e Savelletri.
Per sua fortuna, l’attenzione di un pescatore subacqueo del posto, Giovanni Chiatante, è stata attirata da quella barca ferma, sulla quale non c’era apparentemente nessuno. Poco dopo il giovane ha invece notato l’uomo aggrappato alla poppa del natante, in evidente difficoltà. Non essendoci altre barche nelle vicinanze, si è precipitato per raggiungere a nuoto il malcapitato.
Raggiunta la barca, Giovanni si è accorto che il pescatore era ormai allo stremo delle forze. Qualunque tentativo di issare l’uomo a bordo si è rivelato impossibile, gli indumenti impregnati d’acqua lo aveva reso troppo pesante e il freddo gli impediva di essere anche solo minimamente collaborativo.
Il pescasub soccorritore non si è però perso d’animo: è riuscito ad assicurare il malcapitato alla barca, grazie ad alcune cime. Dopodichè ha messo in moto e ha condotto l’imbarcazione fino a riva, dove ha ricevuto l’aiuto dei titolari di un vicino centro di ormeggio barche nel prestare i primi soccorsi.
All’arrivo a terra, l’anziano pescatore era ormai stato sopraffatto dalla stanchezza ed era privo di conoscienza ed in evidente stato di ipotermia. È stato liberato degli abiti inzuppati e asciugato, ma ci è voluta più di un’ora perchè si riprendesse completamente.