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Pesca Sub, Apnea e Mal di Denti: 5 Possibili Cause

| 4 Agosto 2019

Può succedere che durante l’immersione, compaia improvvisamente un forte dolore a un’arcata dentaria, così forte da rendere necessario interrompere subito l’attività. Quello che succede, una volta usciti dall’acqua, può inoltre variare molto in base alla causa del problema. Talvolta il dolore può scomparire nel giro di breve tempo, mentre altre può perdurare tanto da costringerci a fare ricorso agli analgesici prima e al dentista dopo.

Quando ci riferiamo al “mal di denti” legato all’immersione, possiamo intendere diverse cause, che generano un dolore spesso intenso, ma che andranno opportunamente indagate e trattate per risolvere il problema definitivamente. Ecco le principali.

1- Patologia da Freddo

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il freddo è un nemico temibile tanto d’inverno quanto d’estate. In inverno ci misureremo spesso con aria fredda e acqua gelata, ma saremo anche opportunamente equipaggiati; d’estate invece, complice l’acqua calda, avremo meno protezione quando capiterà di imbatterci in stratificazioni di termoclino particolarmente intense.

Una repentina diminuzione della temperatura esterna, induce nell’organismo una risposta vascolare il cui elemento più importante è una contrazione della muscolatura delle pareti vasali (vasocostrizione da freddo) che avviene anche a carico dei vasi che irrorano la polpa dentaria.

In presenza di carie, di otturazioni eseguite in maniera non impeccabile o di devitalizzazioni incomplete, la vasocostrizione può dare luogo a manifestazioni dolorose anche molto intense. Si tratta in fondo di punti di minore resistenza, sui quali l’azione combinata della stimolazione termica e dell’aumento della pressione ambientale, ha gioco facile.

In questi casi una accurata visita odontostomatologica permetterà di individuare e risolvere tutte quelle problematiche effettivamente legate a lesioni dentarie preesistenti e a cure pregresse non perfettamente eseguite o deterioratesi con il tempo.

2- Patologia da Boccaglio

In questo caso parliamo di “mal di denti” solo in relazione alla localizzazione della sensazione di dolore, ma in realtà abbiamo a che fare con problemi legati ai muscoli masticatori e all’articolazione temporo-mandibilare.

Il morso dello snorkel dell’apneista e del pescasub, ma anche quello dell’erogatore del appassionato di ARA, possono sottoporre i muscoli mascellari ad una tensione prolungata con conseguente infiammazione e dolenzia.

Questo succede soprattutto quando il modello in nostro possesso si dimostra poco compatibile con quella che è la nostra postura naturale, costringendoci ad una mala occlusione.

Questo problema si è molto ridimensionato negli ultimi anni con la comparsa di siliconi morbidi, che hanno permesso anche di limitare le frequenti lesioni ulcerative a carico della superficie interna delle labbra, nonchè delle gengive.

3- Barodontalgie (Barotraumi Dentali)

Sono disturbi ricompresi nella grande famiglia dei barotraumi, ossia di tutti quegli incidenti nei quali la causa scatenante sono le variazioni volumetriche indotte dall’aumento e dalla diminuzione della pressione idrostatica. O meglio, dal fatto che alcune parti del nostro organismo, non riescono ad assecondarle come dovrebbero. Sarà facile ipotizzare che si tratti di una baropatia perché spesso il dolore si manifesterà sempre in risalita, culminando in prossimità della superficie e attenuandosi, fino scomparire, riguadagnando il fondo.

Possono verificarsi anche a carico di denti sani, ma molto più di frequente si manifestano quando ci sono delle otturazioni o delle infiammazioni asintomatiche. I casi più comuni riguardano otturazioni non perfettamente a tenuta o che si sono deteriorate.

Se rimane o si forma qualche micro cavità comunicante con l’esterno, l’aumento di volume conseguente alla diminuzione di pressione nella fase di risalita, provoca la compressione della strutture nervose e l’insorgere di dolore vivo.

Non è necessario effettuare dei tuffi profondi, le maggiori modificazioni pressorie e volumetriche, si verificano tra i 10 e i 20 metri, cosìcchè anche immersioni poco impegnative possono bastare a innescare il problema. A volte si avrà solo dolore, altre si potrà arrivare anche fino alla frattura del dente e/o l’espulsione dell’otturazione.

Allo stesso modo, la pressione idrostatica può indurre modificazioni circolatorie a carico della polpa dentaria, ma anche far emergere infezioni latenti e solitamente asintomatiche come pulpiti, granulomi e parodontiti. In questi casi, peraltro non così frequenti, il dolore si può manifestare anche a diverse ore dall’immersione, rendendo più difficile stabilire la correlazione con l’attività subacquea.

Anche in questi casi, il consulto di un bravo dentista sarà fondamentale per risolvere definitivamente il problema e tornare ad immergersi con tranquillità.

4- Patologia Erosiva da Cloro (Denti da Piscina)

Forse non tutti sanno che un non attento monitoraggio della clorazione delle acque delle piscine, può provocare un’alterazione consistente del Ph, oltre alla formazione di composti fortemente aggressivi come l’acido cloridrico. Ovviamente le quantità e la diluizione sono tali da non poter creare danni alla salute, però fenomeni di demineralizzazione (perdita di smalto) negli assidui nuotatori sono conosciuti da ormai diversi anni.

Studi clinici hanno mostrato la comparsa dei primi effetti erosivi (sui nuotatori) a partire dal 28° allenamento. Parliamo spesso di atleti che si allenano in vasca per molte ore al giorno, tuttavia anche chi passa gran parte dell’anno ad allenarsi in piscina potrebbe essere esposto a questa fastidiosa complicazione.

Proprio per i nuotatori sono stati inventati degli spray a base di bicarbonato, che dovrebbero avere il compito di contrastare l’azione di un Ph dell’acqua troppo acido. Anche in questo caso però sarà il vostro dentista a dirvi se e in quale modo sarà necessario proteggervi.

5- Falso Mal di Denti

Talvolta può anche succedere che i dolori alle arcate dentarie non siano strettamente legati ai denti, ma si diffondano per irradiamento da altre sedi anatomiche, generando quindi una sensazione distorta. È ad esempio il caso di alcuni dolori sinusitici.

Un Solo Consiglio

Il mal di denti è considerato uno dei dolori più intensi e difficili da sopportare; spesso inoltre è indice della comparsa di un problema che necessita di un intervento specialistico e che quasi mai sparirà così come è comparso.

Non improvvisate quindi diagnosi fai da te e non pensiate di poter andare avanti consumando analgesici come fossero caramelle. Andate da un dentista capace e vedrete che, in men che non si dica, tornerete a godervi il blu e il dolore sarà solo un ricordo.

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Category: Articoli, Medicina e biologia, Pesca in Apnea

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