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Pesca in apnea n° 58 – Dicembre 2007

| 30 Novembre 2007 | 0 Comments

La copertina del numero 58 di Pesca in Apnea

Ed ecco il numero di dicembre di Pesca in Apnea, quello in cui normalmente ci facciamo gli auguri per un Natale tranquillo, con il suo presepe completo di Bambinello, e per un Capodanno con luci, bacetti, brindisi ben auguranti e (ma si usa ancora?) indumenti intimi di un rosso acceso. Ma gia’ da qualche tempo alcune illusioni sono andate perse, altre tengono ma fanno fatica a resistere, altre ancora si profilano all’orizzonte ma sono indecise e potrebbero essere restituite al mittente.
Lasciamo stare le chiacchiere, tutti sappiamo quale attimo di storia stiamo vivendo: e’ nostro dovere vigilare senza lasciarsi cogliere dal panico e reagire cercando il positivo che non si eclissa mai del tutto, ma lascia sempre angolini di libera scelta con vie di fuga felici e liberatorie.
Vogliamo dire che, anche in tempi non rosei, chi ha, come noi, la fortuna di avere una passione forte, innocente, ben radicata, rispettosa di cose e persone, intelligente (e che esercita l’intelligenza), pulita, concreta (cioe’ che porta risultati tangibili), che permette un intimo contatto con la natura, allegra e socializzante, chi ha una tale passione, se la tenga ben stretta e non faccia la sciocchezza di lasciarsi deprimere da fatti esterni che, pur fastidiosi, non devono mai privarci della gioia di vivere, di agire e di realizzarci.
Per questo, sul numero di dicembre di Pesca in Apnea, accantonando per un attimo tutte le preoccupazioni, godiamoci un servizio sui regali di Natale. Perche’, nonostante i soldini siano pochi e i rumori di fatti e misfatti qualche volta diventino assordanti, il nostro Babbo Natale deve continuare a dispensarci gioia , il Bambinello lacrimucce di commozione, e dovra’ esserci spazio per una bella pescata con annesso un favoloso sarago da offrire alla famiglia per la cena di Natale.
Nel servizio di Stefano Navarrini sui regali di Natale troverete un ampio ventaglio di possibilita’ di spesa: dal dvd a 19 Euro all’orologio subacqueo da 2750 euro. Presentiamo una quarantina di prodotti che, a parte il loro valore economico, rappresentano per il pescatore in apnea delle vere chicche.
Ma c’e’ un Natale anche per chi va in mare in apnea, ma senza pescare, perche’ ama il mare cosi’ com’e’. Un nostro amico (si chiama P.V., e’ un archeologo subacqueo, ha settantacinque anni, ma va in mare almeno un paio di volte alla settimana) ci diceva l’altro giorno: . Anche a lui buon Natale.
Ed ora ai saluti sinceri e importanti. Da quando per noi e’ iniziata i”avventura di Pesca in Apnea (sono piu’ di quattro anni) possiamo dire di avere conosciuto in profondita’ una dimensione di uomo molto particolare. Con questo tipo di persona, il pescatore in apnea, schietto, onesto e leale, intendiamo passare molto tempo ancora. A questo nostro lettore, che sappiamo essere anche un navigante nel sito di Apnea Magazine, facciamo i nostri caldi auguri per le prossime feste.
Del numero di dicembre di Pesca in Apnea, ora in edicola, diamo qui di seguito qualche estratto dei servizi pubblicati.

Pag. 18: CAMPIONATO PER SOCIETA’ 2007 / TANTO PESCE, GRANDE GARA!di Marco Bardi

Quando i fondali sono pescosi come quelli di Casalabate, in provincia di Lecce, si assiste sempre a una competizione di alto livello.

‘ La mattina si presentava piu’ nitida del solito, infatti il vento da nord aveva appena fatto la sua comparsa, ma una volta tanto era stato generoso e si era limitato a soffiare una media brezza che non preannunciava il rischio di mareggiata, anche se una fastidiosa onda lunga lasciava perplessi molti atleti. Ovviamente le correnti erano cambiate, l’onda lunga avrebbe potuto allontanare il pesce dalle tane’
‘ A meta’ gara avevano permesso uno spostamento con il gommone e quasi tutte le squadre ne avevano approfittato per cambiare strategia oppure semplicemente zona’
‘ Sarebbero poi riusciti, con pazienza e precisione, a catturare i quattro saraghi che vi erano nascosti e a sommare quindi queste catture al gia’ formidabile bottino.
Il loro carniere vedeva gia’ dieci cefali, limite massimo catturabile per ogni specie, in piu’ c’era una spigola, un’orata e adesso anche quattro saraghi di buone dimensioni’

Pag. 25: REGALI / VETRINA DI NATALEdi Stefano Navarrini

‘ovvero una manciata d’idee per valutare il proprio budget natalizio e regalare o farsi regalare qualcosa che sia realmente gradito.

‘ La cosa migliore, per ovviare al problema, sarebbe quella di scrivere una letterina a Babbo Natale o alla Befana e togliersi il pensiero, ma dubitiamo che la cosa funzioni, a meno che non la lasciate bene in vista con il dovuto anticipo. Cosi’, ben conoscendo il problema, impersonando il duplice ruolo del regalante e del regalato, abbiamo provato a stilare una lista di suggerimenti, dividendo l’importanza dei regali per fasce di prezzo, sperando di avervi dato un valido aiuto’

Pag. 31: TECNICA / AGGUATO IN BASSOFONDOdi Alessandro Martorana

Potrebbe sembrare studiata per i ‘vecchietti’, invece si tratta di un tipo di pesca che necessita di grande esperienza. Pur praticandola in acque bassissime, non sono poche le difficolta’, ma neppure le soddisfazioni. Vediamo di cosa si tratta.

‘ Quand’ero ragazzo, passavo le mie vacanze estive in Sicilia ed e’ ancora vivo in me il ricordo del giorno in cui conobbi un formidabile pescatore locale, che amava pescare nelle acque basse in prossimita’ dei porti e delle foci dei corsi d’acqua, disdegnando a priori la magnifica natura delle coste laviche della Trinacria’
‘ Chiamatelo ‘agguatino’, ‘peschetta’, ‘strusciapanza’, ‘pesca a patella’… Chiamatelo come volete, ma e’ un fatto che moltissimi pescatori di razza, arrivati all’apice della loro carriera, quando si sono tolte tutte le soddisfazioni di cattura con qualsiasi tecnica, ritornano a frequentare il mare che li vide muovere i loro primi passi: la fascia di litorale immediatamente a ridosso della battigia’
‘ Adesso andiamo a vedere come ci si deve comportare per riuscire ad aver ragione di prede cosi’ smaliziate. Un concetto che va assolutamente assimilato e’ quello della ‘velocita’ non aggressiva’: durante i nostri agguati, infatti, dovremo muoverci sul fondo trascinandoci con la mano libera, quasi senza utilizzare le pinne’

Pag. 35: LE BELLE IMMAGINI / UN SARAGO IMPREVEDIBILEdi Alberto Balbi

Il sarago e’ una preda importante. Dopo il cambio dei regolamenti in gara, e’ sicuramente la cattura piu’ ambiziosa e frequente. Durante la preparazione, gli atleti sognano di trovare la spaccatura maestra, dove decine di saraghi di notevoli dimensioni trovano dimora stabile.

‘ In questo reportage fotografico ho voluto proporre il sarago e l’ho fatto con l’aiuto del recente Campione Italiano a Squadre (Asd Apnea Magazine) Massimiliano Volpe, in occasione del raduno annuale di Apnea Magazine in cercando un nascondiglio Toscana. Massimiliano, campione conosciuto e stimato che fa parte da alcuni anni del Team Omer, e’ da qualche tempo ai vertici dell’agonismo nazionale con prestazioni di rilievo e le sue prede sono sempre conquistate duramente nel mare toscano, dove i pesci sono smaliziati e le tecniche di pesca devono essere adattate costantemente alle loro abitudini in continua evoluzione’
‘ Tutto si e’ svolto in un attimo. I saraghi in tana tendenzialmente si spostano verso gli angoli o negli antri piu’ difficili, piu’ fittizio che reale. A volte si dispongono di taglio nelle fenditure o, addirittura, cercano di coprirsi con la sabbia nella speranza di non essere visti’

Pag. 40: ATTREZZATURA / LE MIE PINNEdi Roberto Tiveron

Scegliamo le pinne in funzione della nostra struttura fisica e muscolare, delle nostre capacita’ condizionali e tecniche e di altri fattori. Ne parliamo in queste pagine.

‘ Dopo avere effettuato qualche tuffo a batimetriche relativamente basse, ci spostammo su profondita’ piu’ impegnative ma compatibili con le condizioni fisiche del momento. La maggiore profondita’ offriva anche l’occasione di provare a fondo le nuove pinne che avevo portato’
‘ Una pinna inadatta alle caratteristiche di un apneista puo’ creare piu’ problemi di quanto si possa immaginare. Nei corsi didattici si puo’ avere un esempio molto eloquente dell’influenza della pinna nell’impostazione tecnica della pinneggiata di un allievo. Molto spesso, gli allievi che frequentano un corso didattico sono principianti o autodidatti e questo fa si’ che anche le loro conoscenze sui materiali da usare e le loro caratteristiche principali, associate alla biomeccanica della pinneggiata, non siano del tutto sufficienti a una scelta oculata per l’acquisto della pinna stessa.
‘ Come secondo consiglio, raccomando di non basare la valutazione sulla durezza di una pala flettendola semplicemente a secco con le mani, perche’ cio’ che percepiamo fuori dall’acqua potrebbe risultare totalmente il contrario di quanto poi si verifichera’ in acqua con le pinne ai piedi’

Pag. 45: LE NOSTRE PREDE / UNA SPERANZA CHIAMATA SPIGOLA

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