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Parcheggio in Porto: Attenzione a Dove Metti Auto e Carrello Porta Barca

| 27 Settembre 2020

In genere ci occupiamo di normative riguardanti strettamente la pesca sportiva, ma da un po’ di tempo riceviamo richieste di pareri anche su questioni che riguardano le fasi che precedono la pesca vera e propria. Abbiamo quidi deciso che in futuro, dedicheremo qualche articolo, anche ad alcune di argomenti non propriamente venatori, ma che speriamo saranno ugualmente di interesse per il pescatore, soprattutto se diportista.

Una Giornata Rovinata

Una bella giornata di agosto decidiamo di uscire a pesca con qualche amico e il nostro fidato gommone. Avendolo sul carrello, scegliamo dove varare e partiamo. Una volta messo in acqua il battello, tocca trovare un parcheggio per la macchina e il rimorchio. Agosto è sempre un mese piuttosto caotico, anche nelle zone portuali, ma riusciamo a trovare un posto dove non danno nessun fastidio a nessuno e, fra l’altro, ce ne sono altri di altrettanti “colleghi”.


La giornata scorre tra sole e qualche bel pesce, al tramonto si rientra in porto, si ala il gommone e si torna a casa pensando già alla prossima uscita. Alcuni giorni dopo però ecco la brutta sorpresa: una verbale elevato dalla Capitaneria di Porto, che ci troviamo direttamente nella buca delle lettere. Cosa sarà mai?

Una Richiesta Salata

Leggendo, con una certa ansia, scopriamo che la natura della violazione che ci contestano è: inosservanza di una disposizione di legge o di un provvedimento legalmente dato dall’Autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo. Art. 12 dell’ordinanza n. 34/2018 dell’Ufficio Circondariale Marittimo”.

Detta violazione risulta essere punita ai sensi del Codice della Navigazione, mediante l’art. 1161 comma 2.

E ci chiedono anche un bel po’ di soldi: 103 euro, sanzione massima 619 euro, pagamento in misura ridotta 206 euro (cui si aggiungono 15 euro di spese di notifica). Tuttavia non abbiamo ancora capito quale sia l’infrazione che abbiamo commesso.

206 Euro per Cosa?

Con ancora le idee piuttosto confuse, continuiamo a leggere e scopriamo che: “a seguito di sopralluogo effettuato presso il porto, volto alla verifica del corretto utilizzo del pubblico demanio marittimo, riscontravamo che l’autoveicolo targato XX123YY, con annesso rimorchio targato WW123ZZ, sostava all’esterno degli stalli adibiti ad uso parcheggio.

Quanto sopra costituisce infrazione della legge rubricata, la cui violazione comporta l’applicazione della sanzione amministrativa sopra indicata. Non si è proceduto ad immediata notifica causa assenza del trasgressore. Si procedeva ad effettuare rilievi fotografici.”

Ok, ora abbiamo capito che abbiamo parcheggiato dove non potevamo, eppure non abbiamo visto cartelli e c’erano molte altre macchine parcheggiate. Facciamo un rapido giro di telefonate tra gli amici che erano in zona lo stesso giorno, e scopriamo che siamo tutti nella stessa situazione, in pratica ci hanno multato tutti.

Certo un po’ di amarezza l’abbiamo, in fondo i mezzi parcheggiati non arrecavano nessun disturbo alla viabilità portuale, non abbiamo visto segnali particolari e, cosa più “dolorosa”, 206 euro per quello che, in buona sostanza, è un divieto di sosta, ci sembrano veramente tanti.

Cosa dice la Legge

Purtroppo il nodo della questione sta in quello che prevedono le ordinanze della Capitaneria di Porto e la legge, in questo caso il Codice della Navigazione.

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la viabilità portuale è spesso regolamentata con apposita ordinanza emanata dalla locale Capitaneria di Porto. In questa ordinanza sono specificate le aree nelle quali è possibile parcheggiare e quelle in cui la sosta è del tutto vietata. E l’ordinanza è valida anche in assenza di cartellonistica, che sarebbe comunque quantomeno auspicabile.

La violazione dell’ordinanza è punita ai sensi dell’art. 1161 comma 2 del codice della navigazione che recita: Art. 1161 – Abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata

Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516,00 , sempre che il fatto non costituisca un più grave reato .

Se l’occupazione di cui al primo comma è effettuata con un veicolo, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 103,00 a euro 619,00 ; in tal caso si può procedere alla immediata rimozione forzata del veicolo in deroga alla procedura di cui all’articolo 54.”

Fonte: Codice della navigazione: Delle contravvenzioni in particolare (www.StudioCataldi.it)

Una Magra Consolazione

Come avrete notato, l’abusiva occupazione di spazio demaniale è un illecito di carattere penale e, fino a qualche anno fa, la norma non faceva distinzione sul “come” questa occupazione venisse posta in essere. Successivamente, magra consolazione, l’occupazione effettuata tramite un veicolo è stata almeno depenalizzata a semplice illecito amministrativo.

Occhio però che i controllori hanno facoltà di procedere alla rimozione forzata di veicolo e rimorchio, cosa che però in genere avviene solo se il posteggio intralcia concretamente la viabilità.

Riassumendo

Quando si parcheggia in area portuale (e questo vale anche per la semplice autovettura, senza il rimorchio porta barca) si deve essere sicuri che lo stallo di sosta sia previsto, quindi ogni volta che non ci sono cartelli o strisce per terra, fatevi venire il dubbio.

Nonostante siamo in epoca di digitalizzazione, ci è capitato spesso di non riuscire a reperire on-line l’ordinanza richiamata nel verbale, e di doverla richiedere al Compartimento Marittimo. Quindi ATTENZIONE, se non trovate l’ordinanza tra quelle pubblicate sul sito tematico della CP di competenza della vostra zona, non significa che non esista. Integrate quindi la ricerca virtuale con una telefonata o recatevi di persona in Capitaneria.

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