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Matteoli e FIPSAS sognano l’Apnea alle Olimpiadi 2024

| 30 Dicembre 2017 | 0 Comments

La fine dell’anno è sempre un momento di bilanci, è quello della FIPSAS non può che essere oltremodo soddisfaciente. Il presidente Ugo Claudio Matteoli non nasconde la felicità per un 2017 che dal punto di vista sportivo è stato particolarmente prodigo:

matteoli“Dal punto di vista sportivo, è stato un bell’anno. Come accade quasi sempre, abbiamo vinto tantissime medaglie. La nostra federazione raccoglie discipline diverse fra di loro, come la pesca, sia in acque interne che in mare; l’apnea, il nuoto pinnato e le attività subacquee. Partecipiamo a 20-30 Campionati al Mondo, vincendo circa 90-100 medaglie. Ciò ci rende sicuramente la federazione più titolata del Coni e, dal nostro punto di vista, anche la prima al Mondo (ndr – per numero totale dei successi e non per quelli per disciplina)”

Il 2018 sarà un anno impegnativo anche sul piano dirigenziale: “Vogliamo riprendere lo stesso numero di medaglie. In più, organizzeremo 6 campionati del Mondo, in tempi e discipline diverse”. E poi ritorna in auge un vecchio sogno del presidente, quello di riuscire a ri-portare l’apnea alle olimpiadi, almeno come disciplina dimostrativa, puntando ai Giochi Olimpici del 2024 in programma a Parigi: “Sarebbe un sogno, la fine di un percorso. Nel 1900 a Parigi per la prima e unica volta è già stata alle Olimpiadi. L’apnea è estremamente spettacolare. In mare aperto non impatterebbe sugli impegni delle altre federazioni e, inoltre, l’anno scorso è stato messo a punto un sistema televisivo, che consente di seguire metro per metro la discesa, rendendola televisivamente molto appetibile”.

Indubbiamente lo sviluppo di una tecnologia che permetta non perdere di vista l’atleta durante la performance può giocare un ruolo determinante per la scelta dell’apnea come sport olimpico, così come l’innato fascino, magnetico anche per i profani, della profondità, può regalare un po’ di sano ottimismo. Certo, ad ogni edizione la lotta per assurgere al rango di disciplina a cinque cerchi è sempre serrato, numerosi i canditati e appena un paio i prescelti, ma i percorsi ricchi di ostacoli sono anche quelli che regalano poi le maggiori soddisfazioni.

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