R o y Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Se c'è una cosa importante che ho imparato nei corsi di apnea che ho fatto è la regola del terzo. Questa è una tecnica che permette mediante la respirazione di avere delle soglie enormi di dolore prima della sincope. Praticamente funziona in questa maniera, se io per esempio inspiro per 10 secondi devo espirare per 20. Un terzo inspiro e due terzi espiro. Questo metodo permette di avere grossi allarmi prima della maledetta sincope. Perchè non se ne parla mai?? Perchè devo dirlo io che sono l'ultimo arrivato?? Gli insegnanti di apnea dove sono?? Ciao Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
lillowest Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Ciao hai perfettamente ragione sul fatto di evidenziare la mancata considerazione di questa tecnica di respiro.....ho fatto il corso da poco e mi sono reso conto ci sono delle nozioni di cui non si parla ma che sono molto importanti x la nostra sicurezza!importante........... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
R o y Inviato Agosto 1, 2006 Autore Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) Non chiedo di insegnarla via web... ma almeno di parlarne, in modo che la gente sappia che esiste un metodo per pescare con più sicurezza. Poi uno prende e si iscrive ad un corso per impararla. Mi sbaglio?? Non è una buona prevenzione?? Modificato Agosto 1, 2006 da R o y Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
lillowest Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Hai perfettamente ragione ma purtroppo non tutti possono permettersi di pagare un corso.........ben vegano persone come te che ne parlano sul web! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
adryr85 Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Questo metodo permette di avere grossi allarmi prima della maledetta sincope. <{POST_SNAPBACK}> che tipo di allarmi si avvertono??? grazie ciao Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Gianfranco Ciavarella Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Ti risponderò Roy ma non credo che la mia risposta ti piacerà.... Ciao da Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Uccio Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Se c'è una cosa importante che ho imparato nei corsi di apnea che ho fatto è la regola del terzo. Questa è una tecnica che permette mediante la respirazione di avere delle soglie enormi di dolore prima della sincope. Praticamente funziona in questa maniera, se io per esempio inspiro per 10 secondi devo espirare per 20. Un terzo inspiro e due terzi espiro. Questo metodo permette di avere grossi allarmi prima della maledetta sincope. Perchè non se ne parla mai?? Perchè devo dirlo io che sono l'ultimo arrivato?? Gli insegnanti di apnea dove sono?? Ciao <{POST_SNAPBACK}> Potresti spiegare a tutti i motivi per cui questa tecnica sarebbe così efficace e i meccanismi con cui provoca la comparsa del dolore prima della sincope? Grazie Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Gianfranco Ciavarella Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) Bene, eccomi qui... Regola? de che???? Potresti enunciarla così come ti sarebbe stata insegnata? Su quali basi si fonda e quali sperimentazioni ha potuto conoscere, sapresti metterci al corrente? Dolori? Ti pare che sia una cosa giusta da dover cercare come segnale per accorgersi che sta per arrivare la sincope???? Sensazioni fisiche??? Beh, mi pare che certe cose non vadano daccordo con la pesca sub ma vorrei parlarne in seguito. Rispondimi Roy e non sentirti giudicato, mai come in questo caso discutere in pubblico fa bene a tutti. Se, poi, il tuo istruttore e maestro avesse voglia di confrontarsi e mostrarci la bibliografia e i testi sacri dove abbia assunto la "regola" saremmo certamente grati. Ciao da Modificato Agosto 1, 2006 da Gianfranco Ciavarella Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) LA PESCA E L'APNEA SONO DUE DISCIPLINE CHE E' BENE DISTINGUERE: la regola del terzo non porta all'iperventilazione e di conseguenza rimangono attivi i campanelli d'allarme. E' la stessa identica cosa quando invitiamo tutti a NON IPERVENTILARE suggerendo di preparare il tuffo con 4/6 atti respiratori prendendo aria in un tempo e togliendola nel doppio. Abbiamo da sempre suggerito che la preparazione al tuffo come azione di pesca è ben differente dalla prestazione APNEA PURA... In apnea ci si prepara per un singolo tuffo, in pesca dobbiamo gestire le nostre forze con una serie di tuffi che a volte risultano infiniti e protratti per delle ore in condizioni meteomarine a volte non troppo ideali. Quando pesco col Maestrale è ben cosa differente da quando nelle stesse zone pesco con assenza di vento...idem con o senza correte...idem con acqua fredda, muta grossa e zavorra pesante o nella stessa zona in estate con acqua calda, zavorra leggera e maggiori frequentazioni in mare.... La regola è che nella pesca esistono le cosidette "varianti" e per variante s'intende non solo la zona ma la nostra emotività, stanchezza, calo fisico etc. etc. Nelle azioni di pesca serve tanto mare e grande adattamento del fisico al mutare delle profondità, delle variazioni climatiche e sopratutto del nostro benessere del fisico che può esserci solo dopo avere fatto tanto allenamento in mare vero. CONTRAZIONI DIAFRAMMATICHE: Tutti disponiamo di un tempo X di apnea e al sopraggiungere della prima contrazione andiamo a sfruttare lo spazio residuo. Sia il tempo di apnea che lo spazio residuo si calcolano con attrezzature compiuterizzate che sono in mano alla Medicina Sportiva: Per esempio nel Team Omer ad ogni raduno ci sottoponiamo a prove di statica sotto il controllo medico del Dottor Luca Bartoli che è anche il nostro preparatore. Alla primissima contrazione avete il primo campanello d'allarme che state entrando in uno spazio cosidetto "residuo"...resistere le contrazioni in pesca è gravemente rischioso...si rischia di non avere fiato sufficiente alla risalita. Quindi in pesca preparate il tuffo tranquillizzandovi a galla finchè il battito cardiaco risulti normale....inspirate per 5/8 secondi ed espirate nel doppio del tempo 10/16 secondi...se siete rilassati e fate tutto bene potete andare giù per l'azione di pesca. Con questo tipo di respirazione dovete imparare a far lavorare il diaframma, infatti tanti sbagliano a riempire i polmoni sfruttando il solo torace. Fare la respirazione diaframmatica porta anche ad avere un maggior fiato sopratutto alle prime esperienze. Per scoprire il diaframma è sufficiente sdraiarvi a pancia in su e inspirare gonfiando la pancia...in breve la respirazione diaframmatica è quella che facciamo "involontariamente" quando dormiamo. IN CONCLUSIONE: è bene avvalersi degli insegnamenti che provengono dall'apnea pura ma con la consapevolezza che nella pescasub servono anche altre mille esperienze che, solo dopo raggiunta "assuefazione" ci permetteranno di adattarci ai mutamenti fisici, ambientali, meteomarini e climatici...nonchè di salute La pesca è una disciplina...l'apnea pura ben altra cosa. Per evitare il Taravana è importante idratarsi durante la batturta di pesca bevendo acqua e fare i dovuti recuperi a galla tra un tuffo e l'altrio. Il rischio Taravana può insorgere anche per altri motivi ma pescando in modo consapevole. Con ritmi eccessivi e mancati recuperi il rischio Taravana è presente. Mariano Satta Modificato Agosto 1, 2006 da Mariano Satta Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Uccio Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 potreste poi spiegarmi come si fa a respirare col diaframma e a farlo senza? Grazie Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
lucariello Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 LA PESCA E L'APNEA SONO DUE DISCIPLINE CHE E' BENE DISTINGUERE: la regola del terzo non porta all'iperventilazione e di conseguenza rimangono attivi i campanelli d'allarme. E' la stessa identica cosa quando invitiamo tutti a NON IPERVENTILARE suggerendo di preparare il tuffo con 4/6 atti respiratori prendendo aria in un tempo e togliendola nel doppio. Abbiamo da sempre suggerito che la preparazione al tuffo come azione di pesca è ben differente dalla prestazione APNEA PURA... In apnea ci si prepara per un singolo tuffo, in pesca dobbiamo gestire le nostre forze con una serie di tuffi che a volte risultano infiniti e protratti per delle ore in condizioni meteomarine a volte non troppo ideali. Quando pesco col Maestrale è ben cosa differente da quando nelle stesse zone pesco con assenza di vento...idem con o senza correte...idem con acqua fredda, muta grossa e zavorra pesante o nella stessa zona in estate con acqua calda, zavorra leggera e maggiori frequentazioni in mare.... La regola è che nella pesca esistono le cosidette "varianti" e per variante s'intende non solo la zona ma la nostra emotività, stanchezza, calo fisico etc. etc. Nelle azioni di pesca serve tanto mare e grande adattamento del fisico al mutare delle profondità, delle variazioni climatiche e sopratutto del nostro benessere del fisico che può esserci solo dopo avere fatto tanto allenamento in mare vero. CONTRAZIONI DIAFRAMMATICHE: Tutti disponiamo di un tempo X di apnea e al sopraggiungere della prima contrazione andiamo a sfruttare lo spazio residuo. Sia il tempo di apnea che lo spazio residuo si calcolano con attrezzature compiuterizzate che sono in mano alla Medicina Sportiva: Per esempio nel Team Omer ad ogni raduno ci sottoponiamo a prove di statica sotto il controllo medico del Dottor Luca Bartoli che è anche il nostro preparatore. Alla primissima contrazione avete il primo campanello d'allarme che state entrando in uno spazio cosidetto "residuo"...resistere le contrazioni in pesca è gravemente rischioso...si rischia di non avere fiato sufficiente alla risalita. Quindi in pesca preparate il tuffo tranquillizzandovi a galla finchè il battito cardiaco risulti normale....inspirate per 5/8 secondi ed espirate nel doppio del tempo 10/16 secondi...se siete rilassati e fate tutto bene potete andare giù per l'azione di pesca. Con questo tipo di respirazione dovete imparare a far lavorare il diaframma, infatti tanti sbagliano a riempire i polmoni sfruttando il solo torace. Fare la respirazione diaframmatica porta anche ad avere un maggior fiato sopratutto alle prime esperienze. Per scoprire il diaframma è sufficiente sdraiarvi a pancia in su e inspirare gonfiando la pancia...in breve la respirazione diaframmatica è quella che facciamo "involontariamente" quando dormiamo. IN CONCLUSIONE: è bene avvalersi degli insegnamenti che provengono dall'apnea pura ma con la consapevolezza che nella pescasub servono anche altre mille esperienze che, solo dopo raggiunta "assuefazione" ci permetteranno di adattarci ai mutamenti fisici, ambientali, meteomarini e climatici...nonchè di salute La pesca è una disciplina...l'apnea pura ben altra cosa. Per evitare il Taravana è importante idratarsi durante la batturta di pesca bevendo acqua e fare i dovuti recuperi a galla tra un tuffo e l'altrio. Il rischio Taravana può insorgere anche per altri motivi ma pescando in modo consapevole. Con ritmi eccessivi e mancati recuperi il rischio Taravana è presente. Mariano Satta <{POST_SNAPBACK}>.............ho apena finito il corso di apnea ,pss.e tutto quello che ai detto e la verita,le cose ormai si sanno molto benne,secondo me i pescasub devono essere piu umili, e non fare i supereroi........questa e la mia opinione. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) potreste poi spiegarmi come si fa a respirare col diaframma e a farlo senza? Grazie <{POST_SNAPBACK}> La maggior parte dei pescasub "faida Te" non sanno neanche che il diaframma esiste. E' un muscolo che dobbiamo andare a scoprire e le prime volte se non siete sotto una buona guida risulta tutt'altro che facile. In sostanza si deve imparare a far dare al nostro cervello l'imput giusto per muovere il muscolo (che risulta sconosciuto). Quindi all'inizio si deve lavorare ispirando ed espirando tentando di evitare di riempire la cassa toracica facendo lavorare la pancia. Ripeto: è sufficiente osservare una persona che dorme a pancia in su che si vede direttamente come si respira col diaframma. LE RESPIRAZIONI SONO 3: 1> Diaframmatica 2>Toracica 3>Clavicolare Chi ha padronanza con le tre respirazioni riesce a riempire il serbatoio polmonare molto più di chi iperventila, annulla le contrazioni e rischia inevitabilmente la temuta SINCOPE. SOMMA DELLE RESPIRAZIONI: chi ha raggiunto e maturato esperienze sfrutta le tre respirazioni andandole a sommare. Si parte dalla diaframmatica, si aggiunge la toracica per poi riempire con la clavicolare. Bisogna imparare a gestirsi e imparare ad usare il diaframma.... Concludo suggerendo a tutti di andare a scoprire il proprio diaframma anche se il vostro cervello risulta che non dia i giusti imput per comandarlo e gestirlo...anche per scoprire il diaframma serve tanto..tanto...tanto..tanto esercizio. Un buon istruttore è in grado di portarvi a scoprire il vostro diaframma e insegnarvi le respirazioni. I miei sono solo dei brevi cenni su una grande didattica che necessiterebbe un infinito spazio descRittivo. Mariano Satta Modificato Agosto 1, 2006 da Mariano Satta Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Uccio Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) potreste poi spiegarmi come si fa a respirare col diaframma e a farlo senza? Grazie <{POST_SNAPBACK}> La maggior parte dei pescasub "faida Te" non sanno neanche che il diaframma esiste. E' un muscolo che dobbiamo andare a scoprire e le prime volte se non siete sotto una buona guida risulta tutt'altro che facile. In sostanza si deve imparare a far dare al nostro cervello l'imput giusto per muovere il muscolo. Quindi all'inizio si deve lavorare ispirando ed espirando tentando di evitare di riempire la cassa toracica facendo lavorare la pancia. Ripeto: è sufficiente osservare una persona che dorme a pancia in su che si vede direttamente come si respira col diaframma. LE RESPIRAZIONI SONO 3: 1> Diaframmatica 2>Toracica 3>Clavicolare Chi ha padronanza con le tre respirazioni riesce a riempire il serbatoio polmonare molto più di iperventila, annulla le contrazioni e rischia inevitabilmente la temuta SINCOPE. SOMMA DELLE RESPIRAZIONI: chi ha raggiunto e maturato esperienze sfrutta le tre respirazioni andandole a sommare. Si parte dalla diaframmatica, si aggiunge la toracica per poi riempire con la clavicolare. Bisogna imparare a gestirsi e imparare ad usare il diaframma.... Concludo suggerendo a tutti di andare a scoprire il proprio diaframma anche se il vostro cervello risulta che non dia i giusti imput per comandarlo e gestirlo...anche per scoprire il diaframma serve tanto..tanto...tanto..tanto esercizio. Un buon istruttore è in grado di portarvi a scoprire il vostro diaframma e insegnarvi le respirazioni. I miei sono solo dei brevi cenni su una grande didattica che necessiterebbe un infinito spazio descittivo. Mariano Satta <{POST_SNAPBACK}> Questo è quanto dice la didattica (la conosco Mariano,volevo solo darti l'imbeccata per la spiegazione ) ed è tutto sommato giusta per dare un'idea alla gente. C'è però qualche imprecisione di termini perchè Il diaframma è il principale muscolo inspiratore e non esiste ventilazione che non lo sfrutti. La ventilazione (il termine respirazione ha un significato un po' diverso) non si divide in diaframmatica,toracica e clavicolare ma,al limite,in addominale e toracica. In entrambi i tipi di ventilazione il diaframma lavora ma un po' diverso è il lavoro che i muscoli respiratori (diaframma in primis ma anche gli altri che non sono pochi) fanno. Se i termini impropri servono a spiegare dei concetti utili ben vengano ma converrebbe sempre tenere a mente che sono termini impropri.Onestamente non ho mai capito perchè si sia cominciato ad usare questi termini piuttosto che una terminologia più corretta. Ciao PS:Il tutto senza nulla togliere all'impegno di Mariano e senza alcuna voglia di correggere quanto lui dice. Mariano,con le sue conoscenze e l'esperienza pluriennale sul campo,è uno dei pochi che può davvero spiegare come ci si immerge correndo meno rischi possibli. Seguite sempre i suoi consigli,non ce ne sono molti di esperti veri come lui Modificato Agosto 1, 2006 da Uccio Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
tomas Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 Chi ha padronanza con le tre respirazioni riesce a riempire il serbatoio polmonare molto più di chi iperventila, annulla le contrazioni e rischia inevitabilmente la temuta SINCOPE. <{POST_SNAPBACK}> scusa mariano probabilmente interpreto male io, stai dicendo che chi conosce bene le tre respirazioni rischia la sincope o il contrario? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta Inviato Agosto 1, 2006 Segnala Condividi Inviato Agosto 1, 2006 (modificato) Sai Uccio: se dovessimo spiegare in un forum pubblico seguendo gli insegnamenti ricevuti alla Bocconi di Milano difficilmente si riuscirebbe a portare la gente comune a capire. Ti porto un esempio stupido e facile: Per preparare la didattica Apnea Acdemy ci sono voluti una decina di anni e fior fiore di campioni riconosciuti...la didattica A.A. insegna che ple respirazioni sono tre La diaframmatica, la Toracica e la Clavicolare...e corrispond a verità perchè se vai a verificare di persona (anche se sei Medico) noterai il passaggio dal vedere le tre respirazioni in perfetto ordine. Quindi la terminologia esatta direi di lasciarla da parte e itermini impropri servono per "centrare i risultati d'insegnamento". Un volta andai a descrivere il diaframma come un muscolo piatto simulando il movimento della respirazione con la mano perchè portava gli allievi (molto duri di comprendonio), , a imparare la respirazione direttamente...Venni ripreso da un medico che precisò di conoscere bene il diaframma che era a forma di cupola. In breve il medico, dall'alto della sua sapienza tentò di farmi fare una brutta figura facendosi grande della sua consocenza scientifica (che va giustamente riconosciuta). Mi misi da parte e chiesi al medico di insegnare Lui come si doveva respirare per preparare il tuffo... Ne venne fuori che anche Lui, sebbene sapesse perfettamente cosa era il diaframma, non riuscibva a comandarlo e non riuscì nel suo intento d'insegnamento. A fine corso anche il medico imparò la respirazione diaframmatica sebbene le fosse stata insegnata con termini impropri. Ciao Uccio Mariano Satta Modificato Agosto 1, 2006 da Mariano Satta Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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