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Non Sento Mai Parlare....


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Ospite Mariano Satta

Chi ha padronanza con le tre respirazioni riesce a riempire il serbatoio polmonare molto più di chi iperventila, annulla le contrazioni e rischia inevitabilmente la temuta SINCOPE.

 

 

scusa mariano probabilmente interpreto male io, stai dicendo che chi conosce bene le tre respirazioni rischia la sincope o il contrario?

 

 

No Tomas chi IPERVENTILA E' A RISCHIO DI SINCOPE:

 

le respirazioni se fatte correttamente permettono di riempire il serbatoio polmonare mantenendo tutti i campanelli d'allarme. Solo se si tira l'apnea resistendo le contrazioni il rischio sincope è ugualmente presente.

L'IPERVENTILAZIONE E' MALEDETTAMENTE PERICOLOSA perchè annulla i campanelli d'allarme che sono: la seteb d'aria e le contrazioni diaframmatiche.

 

Mariano Satta

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Chi ha padronanza con le tre respirazioni riesce a riempire il serbatoio polmonare molto più di chi iperventila, annulla le contrazioni e rischia inevitabilmente la temuta SINCOPE.

 

 

scusa mariano probabilmente interpreto male io, stai dicendo che chi conosce bene le tre respirazioni rischia la sincope o il contrario?

 

 

No Tomas chi IPERVENTILA E' A RISCHIO DI SINCOPE:

 

le respirazioni se fatte correttamente permettono di riempire il serbatoio polmonare mantenendo tutti i campanelli d'allarme. Solo se si tira l'apnea resistendo le contrazioni il rischio sincope è ugualmente presente.

L'IPERVENTILAZIONE E' MALEDETTAMENTE PERICOLOSA perchè annulla i campanelli d'allarme che sono: la seteb d'aria e le contrazioni diaframmatiche.

 

Mariano Satta

grazie tante mariano :D

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Sai Uccio: se dovessimo spiegare in un forum pubblico seguendo gli insegnamenti ricevuti alla Bocconi di Mialno difficilmente si riuscirebbe a portare la gente comune a capire.

 

Soprattutto perchè alla bocconi non si insegna medicina.... :laughing::laughing::laughing:

 

Dai Mariano,questa è solo una battuta che ti faccio perchè ti considero un amico,assolutamente senza malizia.

 

Torniamo seri

 

 

Ti porto un esempio stupido e facile:

Per preparare la didattica Apnea Acdemy ci sono voluti una decina di anni e fior fiore di campioni riconosciuti...la didattica A.A. insegna che ple respirazioni sono tre La diaframmatica, la Toracica e la Clavicolare...e corrispond a verità perchè se vai a verificare di persona (anche se sei Medico) noterai il passaggio dal vedere le tre respirazioni in perfetto ordine.

 

Quindi la terminologia esatta direi di lasciarla da parte e itermini impropri servono per "centrare i risultati d'insegnamento".

 

Un volta andai a descrivere il diaframma come un muscolo piatto simulando il movimento della respirazione  con la mano perchè portava gli allievi (molto duri di comprendonio), , a imparare la respirazione direttamente...Venni ripreso da un medico che precisò di conoscere bene il diaframma che era a forma di cupola.

In breve il medico, dall'alto della sua sapienza tentò di farmi fare una brutta figura facendosi grande della sua consocenza scientifica (che va giustamente riconosciuta).

Mi misi da parte e chiesi al medico di insegnare Lui come si doveva respirare per preparare il tuffo...

 

Ne venne fuori che anche Lui, sebbene sapesse perfettamente cosa era il diaframma, non riuscibva a comandarlo e non riuscì nel suo intento d'insegnamento.

 

A fine corso anche il medico imparò la respirazione diaframmatica sebbene le fosse stata insegnata con termini impropri.

 

Ciao Uccio

Mariano Satta

 

 

Non era affatto mia intenzione farti fare una brutta figura,anzi. Già nel messaggio sopra ho espresso come la penso sul tuo modo di spiegare le cose:è utilissimo.

 

La mia precisazione aveva invece un altro significato (almeno nelle mie intenzioni,scusa se non sono state chiare),far capire che spesso si usano dei termini impropri e,da questi,si costruiscono verità. Non parlo di te Mariano ma in anni di forum ne ho sentite di tutti i tipi. A volte cose assurde spacciate per verità scientifiche.A volte dette addirittura da istruttori

 

Il modo di spiegare la meccanica della ventilazione in modo semplice c'è,chi conosce la materia è sempre in grado di spiegarla in modo chiaro. Chi non la conosce invece,di solito,da spiegazioni confuse.

Ma,come ho già detto prima,non condanno la terminologia che si è scelta. Va bene la terminologia impropria (non sai tu che metafore uso io per spiegare le cose... :oops: ) purchè si sappia che è impropria e non la si spacci per verità scientifica confondendo alla fine di più la gente.

Ragazzi che imparano male la fisiologia poi si illudono di conoscerla e possono prendere abbagli.

Quello che volevo dire e la mia critica ai termini impropri parte da questo

La stessa didattica AA non è perfetta e nel manuale AA non tutto quello che si legge andrebbe preso come oro colato

 

Ripeto che non parlo di te Mariano.La tua opera è pregevole è l'ho detto da subito

 

Un abbraccio e scusami se non ho reso l'idea di quello che volevo dire.

Modificato da Uccio
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Ospite Mariano Satta

UCCIO con me non devi scusarti e mai lo dovrai fare. Ti ho sempre stimato e Ti ho sempre considerato un amico sia mio che della pescasub...ricorderai che più volte ho scritto "ce ne fossero di Uccio":

 

Detto questo:

parlo da pescatore, non sono un istruttore e non faccio corsi di Apnea ne corsi in genere...sono diventato "assistente istruttore" semplicemente perchè dopo il 3° livello ho preso la decisione di dare una mano al mio amico istruttore Francesco Putzu per parlare di pesca e sicurezza ai ragazzi che si avvicinano ai corsi con l'intento di aumentare le prestazioni per andare ad insidiare Dentici o Ricciole.

 

POSSO RIPORTARE LE MIE DIRETTE ESPERIENZE:

dopo infiniti anni di iperventilazione ho deciso di mettermi in discussione iscrivendomi ad un corso di 1° livello A.A. proprio col mio amicone Francesco.

Grazie al corso ho imparato a ventilare, ho imparato cose che per me erano sconosciute sebben pescassi ad alti livelli da tannto tempo. Al primo corso ero alla pari di coloro che sognavano le prime entrate in mare ma con umiltà sono partito da zero...la voglia di imparare è stata grande.

Il primo periodo che preparavo le dinamiche senza iperventilare soffrivo tanto, sembrava che nei miei polmoni NON entrasse aria ma con costanza e tanto allenamento ho imparato le nuove tecniche di respirazione.

 

Ho sfruttato la didattica che mi è stata messa a disposizione ed ho continuato a crederci aumentando il mio personalissimo bagaglio di esperienze. Col tempo e con l'entrata a far parte del Team Omer ufficiale ho avuto ancor più modo di accrescere e maturare nuove esperienze...in breve quella strada da autodidatta pian piano veniva completamente ribaltata...le nuove esperienze avevano portato grandi benefici. Ho scoperto un nuovo modo di ventilare, di respirare, di rilassarmi, di affrontare le fatiche con un nuovo sistema e grazie agli insegnamenti.

 

Sia chiaro che ho trasferito queste nuove cose dentro il mio bagaglio di esperienze ed ho saputo coglierne i frutti giusti.

 

Oggi, rispetto alle mie sincopi da pesca profonda di quando avevo venti anni sono passate migliaia e migliaia di ore di mare ma essermi messo in discussione (quando avrei potuto prendere la pensione della pesca) ha prodotto grandi benefici. Oggi, memore dielle mille e più cazzate fatte per inesperienza e perchè ci ho dovuto sbattere il muso mi portano ad un linguaggio schietto e diretto piuttosto che ai fiumi di parole che vengono prodotti nel forum e NON portano a niente.

 

In conclusione:

per diaframmatica s'intende quando riempiamo la pancia, per toracica quando riempiamo il torace e per clavicolare quando solleviamo le clavicole per far entrare quualche goccia di aria in più dentro i polmoni.

 

Questa non vuole essere didattica ma semplicemente ciò che si potrebbe fare per andare giù ad insidiare un pesce..ne più ne meno.

 

Qualche atto repiratorio evita di iperventilare...le cassette che mostrano "la respirazione esplosiva" portano tanti ragazzi ad imitare e immedesimarsi alle gesta dei protagonsti con grande rischio d'incidente.

 

Il distinguo vuole essere semplicemente questo.

 

EVITATE DI PRENDERE COME MODELLI "I FINTI MAESTRI" che nella pesca ambiscono solo ad una cosa..riempire le loro tasche vendendo corsi, attrezzature e DVD spacciati per didattici.... A certi personaggi di Voi , se non offrite denaro, non gliene frega un bel niente.

 

 

Anch'io aspetto l'intervento del buon Vecchio Gianfranco Ciavarella

Ciao

Mariano Satta

Modificato da Mariano Satta
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Ciao Gianfranco!

 

Il corso fatto era Fipsas e quello che ho detto è stata la base per il lavoro svolto in quell'anno.

 

Domani butterò giù per bene le nozioni sulle quali abbiamo studiato allora (3 anni fà).

 

Mi interessa molto la cosa! Anche perchè ci ho impostato tutta la mia respirazione..

 

Ciao

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Ciao Gianfranco!

 

Il corso fatto era Fipsas e quello che ho detto è stata la base per il lavoro svolto in quell'anno.

 

Domani butterò giù per bene le nozioni sulle quali abbiamo studiato allora (3 anni fà).

 

Mi interessa molto la cosa! Anche perchè ci ho impostato tutta la mia respirazione..

 

Ciao

Ma guarda che, come ha già detto Mariano, non è vero che non se ne è mai parlato, la regola che dici tu è la stessa identica di quella più volte indicata qui: espirazione uguale in tempo al doppio dell'inspirazione. Fai i conti e vedrai che è la stessa identica cosa. :bye:

 

Ah, e non serve per avere dolore prima della sincope ma per evitare di iperventilare, con tutte le conseguenze del caso.

Modificato da Emanuele Cinelli
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La maggior parte dei pescasub "faida Te" non sanno neanche che il diaframma esiste.

 

E' un muscolo che dobbiamo andare a scoprire e le prime volte se non siete sotto una buona guida risulta tutt'altro che facile.

 

Una domanda...

Io di fiato ultimamente ne ho da vendere... Nel senso che con un pò di esercizio (nuoto, trekking) ho recuperato parecchia resistenza alla fatica, parecchia "aria nei polmoni"...

 

Quando però mi immergo, scendo, mi fò un giretto breve, e torno in superifice... Praticamente con i polmoni ancora pieni d'aria... Ho notato infatti che non mi viene ancora istintivo (quando sono in apena) espellere l'aria poco a poco... La lascio andare la maggior parte in superificie, il resto, quando ho la testa fuori dall'acqua....

 

Se faccio nuoto di superficie invece (stile libero con testa sempre immersa) arrivo tranquillamente bordo a bordo (25m) senza respirare....

 

Dove sbaglio?

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Ospite Eta_beta

Durante la respirazione normale (volume corrente, 500 ml) i polmoni si espandono passivamente per l'aumento del volume della gabbia toracica grazie alla contrazione direi "inconsapevole/involontaria" del diaframma e dei muscoli intercostali esterni.

In corso di respirazione forzata i polmoni si espandono al massimo (volume di riserva inpiratoria; 2000-2500 ml) per la contrazione potente e massimale ("volontaria/consapevole") del diaframma, ma anche dei muscoli sternocleidomastoidei e scaleni (inseriti all'apice della parete toracica sulle prime coste, sulla clavicola e sullo sterno).

Il concetto visivo delle tre respirazioni (Diaframmatica --> Toracica --> Clavicolare) porta in sè dei concetti non proprio scontati:

1) la progressione del respiro (inspirazione) dal basso verso l'alto per attivazione "sequenziale" prima del diaframma, poi dei muscoli intercostali e, quindi, dei muscoli accessori

2) la consapevolezza di tale dinamica e l'esercizio dovrebbero indurre il pescatore in apnea a non cercare la via più semplice nel tentativo di migliorare la prestazione (cioè strariempire i polmoni di aria con una espansione toracica massimale senza impegnare "attivamente" il diaframma)

3) l'input del quale parla Mariano è quell'atto volontario che porta ad utilizzare di più e meglio un potente muscolo spesso ignorato (è come dire utilizzare 10 dita e non 2 per scrivere con una tastiera) sino all'automatismo (pensate a quando stavate imparando a guidare l'auto, e come lo fate adesso)

4) il diaframma si allena, al pari dei muscoli degli arti inferiori che utilizzate per pinneggiare

5) la respirazione si può ottimizzare senza iperventilare e, quindi, variare la concentrazione (pressione parziale) dell'ossigeno e dell'anidride carbonica nel circolo sanguigno (...ma questo è un altro argomento, anche se correlato al primo)

 

P.S.

Fate tesoro di questa discussione e delle variabili esterne accennate da Maraino che rendono l'azione del pescatore in apnea totalmente differente da quella dell'apneista.

Leggete i manuali di Bardi e Pelizzari, ma fate di tutto per frequentare un corso di apnea.

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Salve a tutti.

 

"Regola del terzo" ....... scusatemi, ma qualcosa mi sfugge.

 

Correggetemi se sbaglio, ma alla pressione di 1 atmosfera e, poniamo, alla temperatura di 25 gradi centigradi ( approssimativamente, le condizioni in cui mi trovo mentre sto scrivendo queste righe, le stesse che ho incontrato sulla superficie del mare durante l'ultima pescata, mentre, respirando normalmente, cercavo di sbrogliare il sagolone del pallone ) il mio sangue ( limitiamoci al sangue, lasciando stare il resto del nostro organismo, tanto per rendere il modello piu' semplice ) ripeto, il mio sangue e' praticamente molto prossimo alla saturazione per quanto riguarda la quantità di ossigeno disciolto.

 

Premesso che preferisco mille volte stare disteso sull'acqua piuttosto che curvo su di una scrivania, continuerò l'esempio facendo riferimento alla mia ultima pescata ...... finito di sistemare la sagola della boa, mi distendo sull'acqua, continuo a respirare normalmente cercando di rilassarmi, poi compio 3 o 4 atti respiratori completi, lenti e profondi e dopo mi immergo; non vorrei sbagliare ma, quegli ultimi 3 o 4 atti di ventilazione, di ossigeno in più nel mio sangue ne hanno fatto disciogliere pochino ..... mentre di sicuro, tramite gli atti di espirazione sono riuscito ad espellere parte della anidride carbonica prodotta dal mio organismo e che si trovava disciolta nel sangue.

 

In condizioni basali, a riposo, l'aria che noi inspiriamo contiene lo 0,03 % di CO2, mentre, nelle stesse condizioni, quella che espiriamo arriva a contenere oltre il 4 % della stesso gas ....... orbene, mi spiegate cosa avviene ai gas disciolti nel nostro sangue una volta che modifichiamo volontariamente l'azione di ventilazione, facendo diventare preponderante la fase di espirazione su quella di inspirazione ?

Il mio dubbio e' che fininiamo col favorire l'eliminazione della CO2 dal sangue, che sia una maniera efficace per decarbossilare il nostro sangue !!!!!!!

 

Espirare per un tempo doppio rispetto quello di inspirazione ....... gia', ma per quanto tempo ...... uno, due atti di ventilazione, posso andare avanti 15 min. ?????

Non so, fatemi capire !!!!!! Vado incontro ad uno stato di malessere insopportabile, che funge da campanello di allarme ????? Gia', e a quel punto come funziona ??? Sto giu' con la certezza che se le contrazioni non mi fanno star male da cani allora sto a posto ???? Ho la certezza di avere ancora un quantità temporale di autonomia ?????? E' possibile affrontare in maniera così meccanicistica un argomento del genere ?????

 

Ripeto, fatemi capire. SONO TOTALMENTE SINCERO, FATEMI CAPIRE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Io di una cosa sono sicuro, andando in giro, per mare o lago che sia, di gente che iperventila ormai non ne incontro più da anni, eppure di sincope si continua a morire.

 

Maurizio Sparacino

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Vedete ragazzi,

troppe sono le cose che spacciate per scienza anche in manuali importanti sono divenute nella coscienza comune degli assunti.

Il fatto vero è che tanta roba anche di quella scritta da campioni è falsa o sbagliata o ancora crea delle convinzioni false o sbagliate.

Capisco benissimo Uccio che parte da una visione fisiologica del respiro e ne guarda l'aspetto scientifico senza trovare nei manuali le fondamenta necessarie per giustificare manovre che si basano solo sulla pratica.

Spesso manovre valide personalmente vengono, dal campione, proposte come esatte.

Niente affatto vero, erano manovre valide solo per lui.

Tanti poi le assumono e ci si ADATTANO godendo dell'effetto placebo.

 

"Se è buona per il campione sarà buona anche per me!!!!!!!"

 

Ora facciamo un passo indietro e vediamo di capire cosa cerchiamo e come dobbiamo prepararci.

 

Cerchiamo il massimo di ossigeno da portarci dietro?

Cerchiamo la massima sicurezza possibile?

Cerchiamo dei segnali che ci facciano capire come e quando dobbiamo risalire?

 

Cosa cerchiamo e quali risposte dobbiamo darci, come la scienza può aiutarci a capire e come la pratica degli ALTRI può divenire anche NOSTRA?

 

Ora partiamoda un assunto, uno vero per la pesca sub ma direi per l'apnea tutta.

 

"Con le certezze non esistono sicurezze"

 

Passatemi questo slogan da me coniato per l'occasione.

 

Il punto è che non esistono regole fisse in quanto non esiste una apnea ma tante apnee.

Non esiste uno stato fisso prima dell'apnea e neanche esiste uno stato ipotizzabile fisso alla FINE dell'apnea.

QUESTA E' LA DIFFERENZA PIU' FORTE DELLA PESCA CON L'APNEA SPORTIVA.

La pesca realizza tante apnee una diversa dall'altra a seconda del pesce e della tecnica adottata.

L'apnea sportiva, invece, si ripete senza variabili e fantasie.

Preparazione e discesa lungo un cavo.... poi sensazioni..

Niente da spartire con la pesca che è vissuto della natura dentro la natura.

L'apnea sportiva ed agonistica è assolutamente ripetitiva e ricostruibile anche mentalmente.

 

Noi pescatori tratteniamo il respiro ma facciamo cose diverse.

Realizziamo una serie di manovre prima dell'apnea ma la parte più pericolosa dell'apnea è proprio la fine.

Segnali? Certo sono importanti ma occorre riconoscere che sono INDIVIDUALI e di diversa frequenza, ampiezza e sensibilità.

Sono diversi al punto che se peschiamo all'aspetto possiamo percepirli per tempo ma se peschiamo in tana durante il tentativo di lavorare una cernia arroccata non li percepiamo affatto o tanto tardi da essere TROPPO TARDI. (mi basta farvi notare come la vista di un pesce vi fa miracolosamente allungare l'apneaed abbassare la percezione di ogni stimolo vitale......)

 

 

Qualche tempo fa avevo iniziato a scrivere un articolo sulla risalita dall'immersione di pesca per tentare di spiegare come sia diversa ogni volta e come sia diversa a seconda del lavoro che abbiamo effettuato sott'acqua.

Ho perso quel lavoro, purtroppo.

 

Roy, intanto non sentirti affatto tranquillo, la "regola", NON E' UNA REGOLA.

Adottala pure la tua respirazione poichè respirare in modo costante in superficie ci consente di non cercare scorciatoie momentanee e quindi di riconoscere il nostro stato dell'arte al momento grazie anche all'esperienza vissuta.

Mi raccomando, NON USARE L'OROLOGIO PER STABILIRE CON IL TEMPO SE HAI RECUPERATO O MENO, NON E' CON IL TEMPO CHE POSSIAMO STABILIRE I PARAMETRI DI RECUPERO.

 

Attenzione però, cercare forti segnali che ci avvertano della sincope incombente, è già cercare la sincope o meglio cercare la zona più vicina alla sincope, sperando di non sincopare.

Questo è un atteggiamento tipico degli apneisti agonisti, sbagliato per loro ma tragico per noi pescatori.

Mettere insieme le due cose serve a mandare più a fondo i pescatori ma serve pure e riempire i cimiteri di apneisti fortissimi, anche in coppia.

 

Mi fermo e poi proseguo.

 

Ciao da :jrgian:

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Ospite Mariano Satta

VI OFFRO UN ALTRO ESEMPIO:

 

All'ultimo raduno del Team Omer ci siamo sottoposti ad infinite prove sotto la supervisione del Dott. Luca Bartoli.

 

In una delle prove di statica il computer ha segnato che la mia prima contrazione era sopraggiunta al 3 minuto e che lo spazio residuo era abbondantemente sopra un ulteriore 1°,30"....quindi una statica " tranquilla da 4,30...

 

Altri Campioni del Team hanno avvertito la prima contrazione entro il 1°,30" e uno spazio residuo breve...

 

CHE CENTRA direte Voi? ma seguite il mio ragionemento:

 

In statica è risultato che sebbene avessi più fiato in statica dei miei compagni NON VI SONO DIFFERENZE di prestazione quando andiamo in mare a pescare...tutti peschiamo e catturiamo i pesci con azioni brevi e ragionate che difficilmente superano il 1°,30" minuti...

 

Se valutate sto abbondantemente entro i miei limiti sfruttando 1/3 della capacità polmonare...sfrutto 1,30 minuti per insidiare qualunque pesce sebbene abbia ancora 1,30 di ulteriore apnea e 1,30 di spazio residuo...per i totali 4,30 di statica tranquilli e senza raggiungere il limite massimo .

 

Quindi, direte Voi, che me ne sto abbondantemente entro i miei limiti e ben lontano dalla soglia delle contrazioni diaframmatiche? Non è così con l'azione di pesca LA STATICA non centra niente

 

Eppure in questo periodo pratico solo ed esclusivamente la pesca profonda e mi piacerebbe mostrarvi i dati del mio D3 di tutta la pescata .....

 

 

STATEVENE ABBONDANTEMENTE ENTRO I VOSTRI LIMITI...apnea e statica NON centrano niente con le vere azioni di pesca...idem la dinamica in piscina con le vere azioni di pesca profonda...in piscina inoltre "non esistono i mutamenti fisiologici legati al Blood Shift e tante altre cose...allenatevi in piscina ma l'allenamento vero si fa in mare con infinite frequentazioni e tanto..tanto...tanto..tanto sale sulla pelle.

 

Mariano Satta

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Consentimi Mariano,

pur condividendo l'obiettivo edil consiglio finale non posso condividere l'assunto matematico.

Nulla può farci immaginare che il limite sia la statica e neanche il frazionamento da te proposto si basa su alcun fatto scientifico.

La statica con l'apnea pescatoria non ha alcuna attinenza!

Sono pronto a qualsiasi confronto con chiunque sull'argomento!

 

Potrebbe essere tranquillamente che il tuo limite per una apnea sia a 1'45", almeno per quell'apnea di quel giorno a quell'ora con quella tecnica.

Cerchiamo di non fornire riferimenti personali che non trovano riscontri nella pratica e neanche nella teoria.

 

Ora devo scappare ma ti prenderò ad esempio per analizzare quanto da te consumato in acqua.

Hai il tracciato di due apnee diverse?

 

Mi occorrerebbero quella realizzata in apnea all'aspetto e quella realizzata in tana alla stessa profondità.

Lasciati usare come cavia, tu stesso troversti la cosa davvero interessante e NUOVA.

 

Posso garantirti che non la troverai in nessun manuale!

 

Ciao ora vado a preparare il gommone, fra due giorni si parte per la Grecia..... :devil::thumbup::whistling: da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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