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Quote Tonno rosso alla pesca ricreativa solo 10 tonnellate


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Il MIPAAF ha stabilito le quote del tonno rosso per la stagione di pesca 2014 Ignorate le richieste della pesca non commerciale, alla pesca ricreativa sono assegnate solo 10 tonnellate.

 

Ecco i riferimenti http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7629

 

Decreto direttore generale N 10840 del 13 maggio 2014 Disposizioni applicative e ripartizione contingente nazionale di cattura

Modificato da Barbara Pignataro
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Miglior contributo in questa discussione

Mi sembra che a fronte dei 5000 permessi e peso medio del tonno di 60 kg in 3 g la pesca viene aperta e chiusa. Mi sembra che la ra richiesta della fipsas e delle altre associazioni sia contata meno di 0 .......

Come sempre del resto... :vomito:

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Anzi è peggio degli scorsi anni. Si partiva da 50 ton assegnate alla pesca ricreativa che poi veniva assottigliato a 10 dopo qualche giorno dall'apertura per coprire con queste quote le quote dei pescatori prof.

 

Questo è il comunicato dal sito fipsas per chi non se lo ricorda

 

sschiavone postato il marzo 07, 2014 10.20
Con una nota consegnata al MIPAAF le Associazioni di pesca non commerciale italiana rivendicano equità di trattamento rispetto agli altri settori di pesca per la campagna di pesca al tonno rosso per l'anno 2014.

I punti principali del documento, sottoscritto dai partecipanti al Tavolo Nazionale di Pesca non commerciale (FIPSAS, APR, ARCI PESCA, EFSA, PER IL MARE e FIPO) sono:

- intangibilità della quota assegnata alla pesca ricreativa in modo da non soffrire riduzioni di quota a causa della sovra pesca del settore commerciale
- un incremento di quota in modo che sia più consona alle reali esigenze del settore
- un carniere stagionale di un solo esemplare sbarcabile per autorizzazione, in modo da distribuire in maniera più equa la quota tra le imbarcazioni autorizzate.

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- un carniere stagionale di un solo esemplare sbarcabile per autorizzazione, in modo da distribuire in maniera più equa la quota tra le imbarcazioni autorizzate.

 

 

 

Quando fai delle richieste simili, ovviamente non ti considerano nemmeno..

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la FIPSAS è disinformazione pura..

non si evidenzia un indotto notevole in termini di economia d'impresa e di tasse (accise carburante senza rimborso come per i professionisti) ma si parla a sproposito di un tonno a stagione per barca..

allibito di tanta ignoranza e menefreghismo, perchè è palese, nella pesca al tonno, un sicuro sforamento della quota, fosse anche per sbaglio, perchè se allami un tonno e muore cosa fai? lo butti????

sono d'accordo con la capitaneria per fare multe e € ???

ma come @zz..

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la FIPSAS è disinformazione pura..

non si evidenzia un indotto notevole in termini di economia d'impresa e di tasse (accise carburante senza rimborso come per i professionisti) ma si parla a sproposito di un tonno a stagione per barca..

allibito di tanta ignoranza e menefreghismo, perchè è palese, nella pesca al tonno, un sicuro sforamento della quota, fosse anche per sbaglio, perchè se allami un tonno e muore cosa fai? lo butti????

sono d'accordo con la capitaneria per fare multe e € ???

ma come @zz..

 

Italia = mafia

mipaaf = mafia

pesca industriale = mafia

 

ma che ci aspettavamo?

 

solo uno stato mafioso può proteggere il saccheggio delle risorse comuni da parte di pochissimi a danno di tutti

solo uno stato mafioso può gioire dall'indurre a delinquere qualche migliaio di pescatori ricreativi.

 

 

Ma lor signori controllori, quando con accanimento si mettono a distribuir verbali da 4000 per un filetto di pesce sono davvero così convinti di difendere la legalità, oppure si rendono conto di esser lo strumento di sfruttamento di una grande organizzazione mafiosa a danno dei comuni cittadini pescatori?

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Carloforte, si potranno pescare 165 tonnellate di tonno rosso

 

Il ministero delle Politiche agricole ha firmato la ripartizione delle quote

 

di Simone Repetto

CARLOFORTE. È di 165 tonnellate la quota di pesca al tonno rosso destinata alle tonnare. La decisione, è stata presa in questi giorni dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha firmato il decreto di ripartizione della quota nazionale destinata all'Italia (1950 tonnellate) tra i vari sistemi di pesca.

Alle tonnare dell'Isola Piana, Portoscuso e Portopaglia (le uniche italiane a cui è consentita la cattura del tonno rosso), è stata riconfermata la quota dell'anno scorso, quando furono “lavorate” tuttavia 222 tonnellate, considerando l'utilizzo di parte della quota indivisa (prevista nel decreto ministeriale e pari, per il 2014, a 59 tonnellate) e l'acquisto di quote non sfruttate da altri sistemi di pesca.

Le tonnare, potranno catturare anche una percentuale di tonni “sottotaglia”, ovvero inferiore ai limiti di 30 kg o 115 cm, ma non oltre il 5 per cento del pescato.

Le operazioni di trasferimento e cattura sono soggetti a rigidi controlli, in base alle norme internazionali sul monitoraggio puntuale degli stock ittici mediterranei e atlantici. Quest'anno, il ritardo con cui è stato emesso il decreto ha creato non pochi problemi ai pescatori, in quanto, fino alla sua pubblicazione, non è stato possibile prelevare neanche una preda. Così, nelle tonnare sulcitane, calate già da qualche settimana, i branchi di tonni “di corsa” entrati nello storico sistema di reti a camere adiacenti, hanno potuto nuotare liberamente, senza timore di finire “in gabbia”.

Anche per quest'anno, è quella la sorte che li attende, ovvero i gabbioni galleggianti destinati ad accoglierli vivi, per poi essere trasportati, a lento moto, fino agli allevamenti di Malta, a opera degli intermediari spagnoli, dove verranno ulteriormente nutriti e venduti ai mercati orientali su richiesta.

L'anno scorso, solo a Porto Paglia si pescarono due tonnellate e mezzo per il consumo locale, livello che potrebbe aumentare in questa stagione. Secondo le intenzioni dei gestori delle tonnare (Consociazione Tonnare Sarde e Tonnare Sulcitane), ci potrà essere qualche mattanza (una per il Girotonno, se il tempo lo consentirà), in modo tale da riavviare anche il processo di inscatolamento negli stabilimenti della Punta, a Carloforte, fermo ormai da qualche anno.

Nelle ultime due stagioni, infatti, pressochè tutto il pescato è stato venduto vivo, in blocco, agli spagnoli, e l'assenza delle tradizionali mattanze ha fatto sì che calassero drasticamente sia le risorse umane da impiegare che la materia prima (compreso i prelibati “derivati”, a partire dalle pregiate bottarghe) nei mercati locali, costretti ad approvvigionarsi altrove, con il conseguente aumento del prezzo di vendita al pubblico a livelli insostenibili.

 

 

http://lanuovasardegna.gelocal.it/carbonia/cronaca/2014/05/15/news/carloforte-si-potranno-pescare-165-tonnellate-di-tonno-rosso-1.9232375

 

 

 

 

 

 

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Ditemi voi come si chiama un meccanismo del genere?

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mafia, delinquenza, ci si lamenta della mancanza di lavoro, in quella zona potrebbero esserci decine forse centinaia di famiglie che troverebbero un dignitoso sostentamento con la lavorazione e commercializzazione del tonno e invece nulla, si vende tutto alla spagna e poi in oriente con ovvio lauto margine di ricavo.

Ma le testine di min**i@ dei "governanti" sardi? ma è possibile?

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http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7629

 

Il link messo da Barbara va aperto e letto per intero per capire i meccanismi della pesca industriale.

 

Il crimine di queste organizzazioni viene compiuto direttamente contro la nostra nazione Italia, con l'avvallo del ministero.

E' tutto previsto e normato che i nostri tonni vengano catturati vivi con la circuizione, in pieno ed esclusivo periodo di riproduzione ad opera di sole 12 barche con non più di 100 occupati.

Queste 12 barche si prendono 1500 tonnellate di tonni (il 75% della quota) e portati subito a Malta da vivi, poi vengono venduti a peso d'oro agli asiatici.

Alle fabbriche Italiane di inscatolamento non viene consegnato nulla, così migliaia di famiglie italiane si trovano disoccupate e solo 12 persone si arricchiscono con ciò che sarebbe il patrimonio pubblico di tutti.

Il tutto è perfettamente normato, anche la possibilità di tenersi tonni sottomisura, autentici embrioni di tonno.

 

Considerando che un pescatore ricreativo che cattura un tonno sottomisura passa direttamente nel penale, ci sono 12 italiani che hanno il diritto di prendersi tutti i tonni sottomisura che vogliono e venderli come oro.

 

Evidentemente 12 oligarchi hanno dei diritti che non ha neppure il Presidente della Repubblica, mentre gli altri 60.000.000 di cittadini sono potenzialmente perseguibili dalla Magistratura per un pesce.

 

Ma che razza di diritto è questo? Come è possibile?

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