> tosse e sangue - Sicurezza & Medicina - AM FORUMS Vai al contenuto

tosse e sangue


Ospite ggbb

Messaggi raccomandati

dopo una discesa oltre i 23m. ho iniziato a tossire espellendo sangue e saliva.

durante l'ultimo atto respiratorio, prima della capovolta, ho sentito uno sforzo, inusuale, all'altezza dei bronchi.sono sceso ugualmente, primo errore, ma il pensiero di che cosa mi poteva essere capitato mi ha fatto voltare e risalire pinneggiando (secondo errore).

la tosse mi compariva ogni qual volta favevo degli sforzi (es camminare veloce o anche ridere).

il secondo giorno già andava meglio ed a oggi tutto quasi come prima (quando inspiro completamente ho quella strana sensazione che nella parte alta del torace, appunto altezza bronchi, ci sia qualcosa da farmi controllare).

le radiografie fatte (fronte e lato) mi dicono "polmoni puliti" ma che cosa mi è successo veramente solo un medico specializzato in subaquea me lo può garantire. prima di riprendere gli allenamenti ed il mare, che cosa mi è successo veramente?

 

ciao e grazie

ps:non ho avuto nè emorraggie nè perdita di conoscenza.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Non sono certamente la persona piu' indicata per darti una risposta, ....vedrai che una risposta autorevole verra'.

Ti volevo pero' far notare che questo argomento e' gia' stato dibattuto, prova a fare una ricerca sul forum.

Se ho capito bene e' un fenomeno che si verifica durante le risalite veloce. Credo si crei una sovrappressione negli alveoli dovuta all'incapacita' di espellere velocemente il sangue (blood shift) nelle zone periferiche. Credo che i rimedi siano, o risalita + lenta, non sempre possibile, oppure risalita a glottide aperta (per evitare l'eventuale sovrappressione). Prendi tutto col beneficio del dubbio, vedrai che arrivera' qualche risposta + autorevole della mia.

 

Ti riporto un vecchio messaggio:

 

--------------------------------------------------------------------

Mi sono impegnato a descrivere cio' che mi e' capitato domenica scorsa, perche' possa servire a tutti noi, apneisti e pescatori subacquei da esperienza. Prima di incominciare il racconto vorrei fare una piccola premessa: Io sono Mauro Biggio, ho 37 anni e la fortuna di vivere in Sardegna vicino a Cagliari, anche se, la fortuna piu' grande e' di avere una moglie Milanese purosangue, che condivide appieno la mia passione per il mare e mi segue dal gommone come, son sicuro nessun altro saprebbe fare. Ho una discreta esperienza, faccio apnea da sempre, l'anno scorso ho seguito un corso di una settimana a Santa Teresa con Umberto Pelizzari, e forse a settembre comincero' le ammissioni al corso istruttori Apnea Academy. Tutto cio' per farvi sapere di non essere un neofita e passare a descrivervi cio' che mi e' accaduto Domenica scorsa. E' una bellissima giornata, il mare e' una tavola d'olio, cosi' con Katia, mia moglie, decidiamo di mettere il gommone in mare e dirigerci verso la costa a sud-ovest, tra Capo Spartivento e Capo Malfatano che adoriamo. Di preciso mi immergero' alla secca di "su giudeu", la quale ha un cappello a 15 metri dopodiche' precipita verticalmente a 37. Talvolta ci si possono trovare le ricciole, ed anche qualche cernia. Arrivati sul posto mi vesto, mi armo ed entro in acqua. Faccio inizialmente due tuffi di riscaldamento prima sui 15 eppoi sui 20, con tempi di recupero doppi rispetto a quelli in immersione, mi sento bene ed ho un bel fiato, cosi' mi preparo per una discesa a 25. Per raggiungere tale profondita' impiego circa 25", a questo punto, poco piu' in basso avvisto un cerniotto sui 5-7 chili che passeggia tranquillo, per cui mi lascio cadere pian piano verso di lui senza pinneggiare, ed in altri 25" passo da 25 a 32 metri, il cernitto mi avvista e si intana (meno male, mi sarebbe dispiaciuto spararlo), ed io risalgo. Durante la risalita, credo intorno ai venti, improvvisamente sento di avere sete d'aria, come se la riserva si fosse svotata completamente senza preavviso; decido' cosi' di potenziare la pinneggiata, in definitiva per risalire i 32 metri ci metto 29", il tutto nella media, circa un metro al secondo. Devo precisare che a causa della sete d'aria, credo intorno ai 15 metri ho inspirato dal naso un po' dell'aria utilizzata in fase di discesa per compensare la maschera. Arrivato in superficie, come da manuale espiro brevemente ma non riesco ad inspirare, faccio cenno a Katia di avvicinarsi, ed in un secondo, sono aggrappato al gommone; lei mi indica che ho del sangue in bocca, ed e' a questo punto che con un colpo di tosse mi libero le vie respiratorie da un bolo di sangue e posso finalmente prendere fiato. Vi assicuro che ho eseguito tutte le operazioni descritte senza panico ed in totale lucidita', rassicurato anche dal fatto di avere una esperta assistente a bordo, anche se non del tutto certo del buon esito finale. Cio' che mi e' successo e' il primo incidente in tanti anni, ma la cosa che piu' mi sconcerta e non riuscire a trovarne la causa, l'immersione e' stata uguale a tante altre, l'ho esaminata secondo per secondo tramite il mio orologio, la profondita' per me non era proibitiva; l'unica cosa che si sa', come mi ha scritto il Professor Massimo Malpieri, e' il problema: barotrauma polmonare da sovradistensione alveolare delle zone apicali, confermato dall'rx torace e dalla TAC effettuate lunedi' mattina.

 

Va bene, mi riposero' due o tre settimane dopodiche' riprendero' per gradi ad allenarmi ed immergermi per tornare a ringraziare la cernia facendole una bella foto... se fossi riuscito a spararla, forse tutto cio' non l'avrei potuto raccontare.

 

Mauro Biggio

----------------------------------------------------------------------

 

 

Risposta del dott. Malpieri

 

 

il caro Mauro ha passato quello che si suol dire "un brutto quarto d'ora!.

Ha avuto una sovradistensione alveolare con barotrauma polmonare in seguito a risalita veloce a glottide chiusa (del problema ne abbiamo parlato in passate discussioni e non mi dilungo).

Gli esami rxgrafici hanno dimostrato un impegno delle zone apicali polmonari su base emorragica che creava una parziale insufficienza respiratoria, attualmente in fase di remissione.

Ho consigliato a Mauro di seguire una terapia a base di Cortisone che oltre ad una azione antinfiammatoria esercita effetto antiedema e antiemorragico, stabilizza le membrane cellulari aiutando i processi di respirazione cellulare.

Spero che Mauro ci racconti al più presto di una bella preda pescata nel limpido mare di sardegna.

massimo malpieri

-----------------------------

 

 

 

ciao

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

mi sembra che la risposta l'abbia già data.

Come al solito si tratta di un barotrauma in risalita con il perverso meccanismo della riespansione dell'aria che si riespande in risalita.

argomento vecchio basta leggere i passati 3d per conoscere il tutto e i modi per prevenirlo.

cordialmente.

http://apnea.modronebo.net/apnea/Dracula1.jpg

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

cero fssch ti ringrazio per il tuo "riassunto delle puntate precedenti" che purtroppo ho perso e a cui d'ora in poi presterò più attenzione.

il caso di mauro non sò se è simile al mio.

prima di scendere,infatti, mi sono accorto di aver forzato molto l'inspirazione da quel colpetto che ho sentito nella parte alta del petto (dovevo scendere un pò fondo all'ingresso di una pass oceanica maldiviana in una giornata nuvolosa con la corrente in aumento per vedere uno squalo leopardo).

le radiografie fatte, inoltre, mi danno una situazione normale, niente di strano, pulite pulite!!

non ho sentito fame d'aria, ma sicuramente ho pinneggiato fino all'emersione e inspirato l'aria della maschera.

 

ai "luminari" l'ardua sentenza!!

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite ghigomatto

;)

Mi pare che sia deto tutto...l'effetto della emo-compensazione alle quote impegnative...attenzione a come ti muovi in virata e risalita, movimenti calmi, sereni, sinuosi, senza impeto, né scatti.

L'azione di risalita deve essere continua, potente, ma mai affannosa.

Quasi in cima, intorno agli ultimi 15 - 10 mt lasciati venire sù più lentamente, l'azione della pinneggiata deve essere più lenta, di "accompagno" all'azione della spinta idrostatica, che nel frattempo ti avrà aiutato a risalire.

In genere questi barotraumi, ed il prof potrà confermartelo, non causano lesioni o situazione gravi, ma occorre farci molta attenzione, ed eventualmente farsi vedere da uno specialista se dovessero essere troppo frequenti, magari anche a quote più basse.

 

Generalizzando, questi fenomeni denotano anche uno scarso adattamento alla profondità, che naturalmente può essere in parte "fisiologicamente allenata".

 

Ma anche di questo il prof potrà rendertene conto meglio di chiunque altro, qui sul forum.

 

Tanti auguri!

 

 

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
×
  • Crea Nuovo...