Max1340 Inviato Ottobre 6, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 6, 2011 Da molto tempo allestisco i miei fucili con dyneema da 1,5 mm della Omer nel mulinello e climax da 1,05 mm della Salvimar come terminale collegati tra loro con un bel nodo bandiera. Oggi, avendo tra le mani degli spezzoni di questi due treccie, ho voluto provare la loro resistenza con esiti che mi hanno lasciato di stucco.... Per la prova, ho collegato il dyneema e il climax con il solito nodo bandiera e li ho agganciati tramite un asola ad un tassello sul muro provando a sollevarmi (peso 80 kg). Risultato: Il climax (carico di rottura 155kg !) si rompe appena provo a sollevarmi e il dyneema (carico di rottura 180 kg!) si rompe subito dopo. Non capisco perche' avendo carichi di rottura superiori al quintale non riescono neanche a reggere 80 kg... e parlo di trecce NUOVE ! Voi avete avuto problemi di tenuta? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
pulsedriver Inviato Ottobre 7, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 Da molto tempo allestisco i miei fucili con dyneema da 1,5 mm della Omer nel mulinello e climax da 1,05 mm della Salvimar come terminale collegati tra loro con un bel nodo bandiera. Oggi, avendo tra le mani degli spezzoni di questi due treccie, ho voluto provare la loro resistenza con esiti che mi hanno lasciato di stucco.... Per la prova, ho collegato il dyneema e il climax con il solito nodo bandiera e li ho agganciati tramite un asola ad un tassello sul muro provando a sollevarmi (peso 80 kg). Risultato: Il climax (carico di rottura 155kg !) si rompe appena provo a sollevarmi e il dyneema (carico di rottura 180 kg!) si rompe subito dopo. Non capisco perche' avendo carichi di rottura superiori al quintale non riescono neanche a reggere 80 kg... e parlo di trecce NUOVE ! Voi avete avuto problemi di tenuta? Ciao, credo che i carichi di rottura vadano misurati diversamente, ma non ne sono sicuro. Comunque hai fatto un bel test e aspettiamo qualche esperto che ci illumini, mi interessa saperne di più. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Max1340 Inviato Ottobre 7, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 http://it.wikipedia.org/wiki/Carico_di_rottura Il mio sicuramente e' stato un test non molto tecnico pero' una fune o sagola deve reggere alla trazione ed e' esattamente la forza che ho applicato.... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Ottobre 7, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 Fossi in te esporrei il problema sul forum aziendale della Omer chiedendo in che modo sono effettuati i test e se la tua treccia è da ritenersi difettosa. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Max1340 Inviato Ottobre 7, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 Lo faro', pero' mi interessa sapere se qualcuno ha fatto un test come il mio e come e' andato. Provare non costa nulla, uno spezzone di treccia, un qualche cosa su cui attaccarlo e poi basta appendersi lentamente. Con un carico di 180 kg dovrebbe sostenere senza problemi un uomo di taglia normale. Provate gente, provate.... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
sasy81 Inviato Ottobre 7, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 Così come ti suggeriscono gli altri, chiedi bene in che modo sono condotti i test ufficiali. Non vorrei sbagliare, ma mi pare che solitamente il carico di rottura vine determinato mediante una prova di trazione sul filo perfettamente disteso e tenuto agli estremi in modo tale da non creare strozzamenti e nodi di alcun genere. In parole povere, il carico che dichiarano va sempre decurtato di una qualche aliquota. Poi tieni presente anche un'altra cosa : un conto è attaccare un carico "morto" di 80 kg, altra storia è sollevarsi a forza di braccia. Specialmente se ti sollevi e rimani con le braccia piegate, la forza che metti in gioco è maggiore degli 80 kg-peso. Comunque le mie sono solo speculazioni mentali basate su ricordi di studio di fisica. Per avere la certezza devi contattare l'azienda. Ciao. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Max1340 Inviato Ottobre 7, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2011 Ho chiesto spiegazioni sia alla omer, sia alla antolas/salvimar , appena mi risponderanno pubblichero' le loro risposte. Quello che dici riguardo alle prove su filo perfettamente disteso sono vere, ma il fatto e' che si sono spezzati nel mezzo e quindi nodi e strozzature non centrano nulla. Poi, per quanto ne so, i carichi dichiarati sono quasi sempre inferiori alla reale resistenza e non il contrario. Esempio: se una cinghia per il sollevamento o una corda per alpinismo dichiarano un valore di tot kg quella corda o cinghia sopportera' IN SICUREZZA quel peso, ma il suo limite massimo sara' molto piu' elevato. Certo, nel nostro caso il fattore sicurezza non centra nulla, al massimo perdiamo un pescione pero' dare valori superiori del 200% mi sembra un tantino eccessivo.... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
paoletto Inviato Ottobre 8, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 8, 2011 E successo anche a me mentre facevo le legature per l'elastico con del dyneema omer (quello marrone di sezione quadrata) forse da 1.5 ,mentre tiravo con le due estremità legate a due cacciaviti si è spezzato di netto in un punto lontano dai nodi..mah non penso di avere esercitato una forza superiore a 50 o 60 kg..ho lasciato comunque le legature speriamo che reggano Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alcap Inviato Ottobre 10, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2011 Un argomento bello complicato !!! E pensare che ero convinto che il punto debole , ove si verificano le rotture , fosse il nodo!!! Insomma , facciamo bene noi che autocostruiamo , spece multielastici , roller e vela , a sovradimensionare abbondantemente i componenti applicati , come tenuta . Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Ottobre 10, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2011 E pensare che ero convinto che il punto debole , ove si verificano le rotture , fosse il nodo!!! Ma questo in un certo senso è vero. I nodi riducono il carico di rottura della corda di un fattore percentuale che cambia a seconda del tipo di nodo, in genere comunque si ottiene un carico di rottura finale ridotto del 30/50% del carico di rottura iniziale. Tuttavia il nodo sollecitato non si rompe ma porta la corda a spezzarsi nelle sue immediate vicinanze. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Max1340 Inviato Ottobre 10, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2011 Da come si sono rotte, direi che i nodi non sono stati i punti deboli. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Luzius Inviato Ottobre 10, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2011 (modificato) Con 2 nodi hai piu' che dimezzato il carico effettivo del trecciato, e' logico che si e' spezzato. Io uso il terminale in climax da 120, oppure il dyneema da 100, come nodo una gassa d'amante semplice o il perfection loop. Il bello di queste sagole e' che a dispetto del monofilo in nylon di uguale diametro resistono infinitamente di piu' all'abrasione contro gli scogli o le madrepore, immagina l'asta sotto una roccia ed il filo che si erode'sullo spigolo verso la superficie e' la' che fanno la differenza. l carico di rottura invecesecondo me non va mai raggiuntose si dispone di un mulinello con sagolino che abbia un minimo di elasticita' ( no dyneema). Modificato Ottobre 10, 2011 da Luzius Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Skillo Inviato Ottobre 11, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 11, 2011 Da come si sono rotte, direi che i nodi non sono stati i punti deboli. Resta solo da vedere come ti ci sei appeso, per il resto trovo comunque molto interessante l'esperimento. Se tu lo ripetessi con dolcezza e una bilancia sotto ai piedi potresti scoprire a quanto si spezzano davvero. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Max1340 Inviato Ottobre 12, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 12, 2011 Con 2 nodi hai piu' che dimezzato il carico effettivo del trecciato, e' logico che si e' spezzato. Io uso il terminale in climax da 120, oppure il dyneema da 100, come nodo una gassa d'amante semplice o il perfection loop. Il bello di queste sagole e' che a dispetto del monofilo in nylon di uguale diametro resistono infinitamente di piu' all'abrasione contro gli scogli o le madrepore, immagina l'asta sotto una roccia ed il filo che si erode'sullo spigolo verso la superficie e' la' che fanno la differenza. l carico di rottura invecesecondo me non va mai raggiuntose si dispone di un mulinello con sagolino che abbia un minimo di elasticita' ( no dyneema). Puoi spiegarmi come hanno influito i nodi sulla rottura? Sono curioso... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
jump66 Inviato Ottobre 12, 2011 Segnala Condividi Inviato Ottobre 12, 2011 Eppure qualcosa non mi torna: se vengono dichiarati a 120Kg, una persona tirandosi sù è simile all'azione di un pesce in fuga.... Pertanto se imbobino per 120Kg e strappo a 60Kg (???)..... mi viene il dubbio che un pesce da 50Kg strappa a 70-80kg portandosi via tutto anche in barba alla frizione... ...o sbaglio? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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