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A Pesca coi ponci 2 la vendetta


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Premesso quanto detto prima, credo che l'incidente di domenica, racchiuda in se, alcuni aspetti fondamentali per la pratica di questa nostra malsana passione :banging: , ovvero il malcapitato amico è partito da Bologna la mattina stessa, sorbendosi almeno un paio d'ore di auto, ha scelto di immergersi in una zona impegnativa, in ore calde molto calde di domenica, non si sà bene con quale forma fisica ed acquaticità. Inoltre la forte presenza di imbarcazioni nonchè cafonauti, di certo non ti inducono a fare tuffi tranquilli. Personalmente l'unica quasi "samba" che mi è accaduta è stat proprio da quelle parti con l'ansia delle barche e la vista di denticioni fondi.... :banging:

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Premesso quanto detto prima, credo che l'incidente di domenica, racchiuda in se, alcuni aspetti fondamentali per la pratica di questa nostra malsana passione :banging: , ovvero il malcapitato amico è partito da Bologna la mattina stessa, sorbendosi almeno un paio d'ore di auto, ha scelto di immergersi in una zona impegnativa, in ore calde molto calde di domenica, non si sà bene con quale forma fisica ed acquaticità. Inoltre la forte presenza di imbarcazioni nonchè cafonauti, di certo non ti inducono a fare tuffi tranquilli. Personalmente l'unica quasi "samba" che mi è accaduta è stat proprio da quelle parti con l'ansia delle barche e la vista di denticioni fondi.... :banging:

 

Scusa Fabio, ma noi sono quasi 5 anni che facciamo queste tirate da Bologna, ma per questa ragione io in primis non mi sento irresponsabile a fare levatacce e sacrifici per la mia grande passione, penso di parlare anche per i miei compagni e lo dico senza alcuna acrimonia nei tuoi confronti. Se guardi bene 3/4 degli incidenti nel mondo accadono a pescatori della zona , proprio perchè si sentono più sicuri, forse più forti del mare che conoscono. Quelli che conosco della mia zona me compreso si fanno il mazzo tutto l'anno per mantenersi in forma respirando cloro a gogò per evitare di trovarsi in defiance in mare. Per finire, decidere che le cause della morte del povero sub siano dovute a presunte sfacchinate mi sembra riduttivo, un sub della tua esperienza sa che basta un semplice blocco della digestione della sera prima per avere un malore improvviso. Certo è che da solo in acqua a quell'ora non ci sarei mai andato dopo 230 km in auto. Ma del senno di poi...... Resta comunque una grande tristezza per lui e per la sua famiglia.

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L'inconscio tentativo di credere che sia stata fatta un'imprudenza che noi non faremmo mai, penso sia naturale e comune a tutti, ma temo non sia proprio così. Purtroppo quelli a cui è capitato non possono raccontarcelo. Se fosse certo che è come una roulette russa, allora forse smetteremmo di pescare.

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Premesso quanto detto prima, credo che l'incidente di domenica, racchiuda in se, alcuni aspetti fondamentali per la pratica di questa nostra malsana passione :banging: , ovvero il malcapitato amico è partito da Bologna la mattina stessa, sorbendosi almeno un paio d'ore di auto, ha scelto di immergersi in una zona impegnativa, in ore calde molto calde di domenica, non si sà bene con quale forma fisica ed acquaticità. Inoltre la forte presenza di imbarcazioni nonchè cafonauti, di certo non ti inducono a fare tuffi tranquilli. Personalmente l'unica quasi "samba" che mi è accaduta è stat proprio da quelle parti con l'ansia delle barche e la vista di denticioni fondi.... :banging:

 

Scusa Fabio, ma noi sono quasi 5 anni che facciamo queste tirate da Bologna, ma per questa ragione io in primis non mi sento irresponsabile a fare levatacce e sacrifici per la mia grande passione, penso di parlare anche per i miei compagni e lo dico senza alcuna acrimonia nei tuoi confronti. Se guardi bene 3/4 degli incidenti nel mondo accadono a pescatori della zona , proprio perchè si sentono più sicuri, forse più forti del mare che conoscono. Quelli che conosco della mia zona me compreso si fanno il mazzo tutto l'anno per mantenersi in forma respirando cloro a gogò per evitare di trovarsi in defiance in mare. Per finire, decidere che le cause della morte del povero sub siano dovute a presunte sfacchinate mi sembra riduttivo, un sub della tua esperienza sa che basta un semplice blocco della digestione della sera prima per avere un malore improvviso. Certo è che da solo in acqua a quell'ora non ci sarei mai andato dopo 230 km in auto. Ma del senno di poi...... Resta comunque una grande tristezza per lui e per la sua famiglia.

La mia considerazione non vuole essere una critica a nessuno e tanto meno al malcapitato amico. Le imprudenze in questo nostro sport sono molte e credo ne facciamo tutti in ogni immersione. I fattori che possono determinare una sincope in un soggetto possono essere molteplici sia legati all'individuo che all'ambiente in cui ci immergiamo. Anche io senza conoscere i dettagli dell'incidente di questo ragazzo, ho subito pensato all'investimento di un natante visto il luogo e l'orario.

Io considero questa nostra meravigliosa passione come uno sport Estremo, alla stregua del paracadutismo, freeclimbing (si scrive così?) o altri, quindi ogni fattore è determinante per la riuscita dell'azione sportiva, che alla fine è quella di riportare la pelle a casa con le nostre gambe. E di sicuro tale incidente non è appannaggio di neofiti di questo sport, ma spesso coglie chi si sente sicuro troppo sicuro di se e della propria condizione.

Per questo, personalmente, quando mi immergo cerco di valutare momento per momento la mia condizione fisica e psicologica per fare quel tuffo, specie nei tuffi più profondi. Il mio obiettivo rimane comunque il piacere di andare in mare, senza lasciarmi travolgere da ansie e paure che sarebbero controproducenti per la sicurezza della mia immersione.

:thumbup:

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Premesso quanto detto prima, credo che l'incidente di domenica, racchiuda in se, alcuni aspetti fondamentali per la pratica di questa nostra malsana passione :banging: , ovvero il malcapitato amico è partito da Bologna la mattina stessa, sorbendosi almeno un paio d'ore di auto, ha scelto di immergersi in una zona impegnativa, in ore calde molto calde di domenica, non si sà bene con quale forma fisica ed acquaticità. Inoltre la forte presenza di imbarcazioni nonchè cafonauti, di certo non ti inducono a fare tuffi tranquilli. Personalmente l'unica quasi "samba" che mi è accaduta è stat proprio da quelle parti con l'ansia delle barche e la vista di denticioni fondi.... :banging:

 

Scusa Fabio, ma noi sono quasi 5 anni che facciamo queste tirate da Bologna, ma per questa ragione io in primis non mi sento irresponsabile a fare levatacce e sacrifici per la mia grande passione, penso di parlare anche per i miei compagni e lo dico senza alcuna acrimonia nei tuoi confronti. Se guardi bene 3/4 degli incidenti nel mondo accadono a pescatori della zona , proprio perchè si sentono più sicuri, forse più forti del mare che conoscono. Quelli che conosco della mia zona me compreso si fanno il mazzo tutto l'anno per mantenersi in forma respirando cloro a gogò per evitare di trovarsi in defiance in mare. Per finire, decidere che le cause della morte del povero sub siano dovute a presunte sfacchinate mi sembra riduttivo, un sub della tua esperienza sa che basta un semplice blocco della digestione della sera prima per avere un malore improvviso. Certo è che da solo in acqua a quell'ora non ci sarei mai andato dopo 230 km in auto. Ma del senno di poi...... Resta comunque una grande tristezza per lui e per la sua famiglia.

La mia considerazione non vuole essere una critica a nessuno e tanto meno al malcapitato amico. Le imprudenze in questo nostro sport sono molte e credo ne facciamo tutti in ogni immersione. I fattori che possono determinare una sincope in un soggetto possono essere molteplici sia legati all'individuo che all'ambiente in cui ci immergiamo. Anche io senza conoscere i dettagli dell'incidente di questo ragazzo, ho subito pensato all'investimento di un natante visto il luogo e l'orario.

Io considero questa nostra meravigliosa passione come uno sport Estremo, alla stregua del paracadutismo, freeclimbing (si scrive così?) o altri, quindi ogni fattore è determinante per la riuscita dell'azione sportiva, che alla fine è quella di riportare la pelle a casa con le nostre gambe. E di sicuro tale incidente non è appannaggio di neofiti di questo sport, ma spesso coglie chi si sente sicuro troppo sicuro di se e della propria condizione.

Per questo, personalmente, quando mi immergo cerco di valutare momento per momento la mia condizione fisica e psicologica per fare quel tuffo, specie nei tuffi più profondi. Il mio obiettivo rimane comunque il piacere di andare in mare, senza lasciarmi travolgere da ansie e paure che sarebbero controproducenti per la sicurezza della mia immersione.

:thumbup:

 

Perfettamente d'accordo con te, soprattutto sul fatto di non dimenticare mai che il nostro è uno sport pericolosissimo al di là delle condizioni fisiche e ricco di incognite perchè siamo in un ambiente apparentemente amico, ma fondalmente ostile per le nostre caratteristiche naturali. Io ogni anno faccio la visita agonistica, preceduta da Ecocardio, Cardio sottosforzo prolungato e Holter, ma per questo non mi sento così invincibile. Alla prox, Fabio :thumbup:

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Qui c'è il commento di qualcuno con un pizzico di esperienza :whistling:http://iltirreno.gel...ramma-1.5354044

 

CONTRAZIONI, UN GROSSO MALINTESO

Caro Daniele, hai giustamente postato il link di un pescasub bravino :laughing: che porta molta chiarezza.

Quello che sto per dire però pone una problematica che soprattutto nei "cittadini" e agonisti di vasca che poi pescano in mare genera spesso malintesi pericolosissimi, questo per esperienza personale e senza voler passare da "docente".

Chi si allena in piscina come mantenimento apnea o per gare di dinamica fa della contrazione diaframmatica la base di allenamenti specifici e progressivi. Di fatto il controllo delle contrazioni sia nella statica che nelle prestazioni dinamiche in distanza è basilare per garantire una perfetta efficienza muscolare in carenza "d'aria"; esercizi ipossici, ipercapnici e per abituarsi al lattato sono parte importante nella tabella di molte squadre. In pratica come molti di noi sanno, questo serve a controllare meglio a livello psicofisico i disturbi di stanchezza e calo di energia nei momenti critici evitando di impanicarsi con ovvie conseguenze pericolose. Quello che noi giustamente facciamo notare a chi si allena con noi è che un conto è l'allenamento o la gara in piscina, ma ben altra cosa è la prestazione in mare. Troppo spesso i sub credono erroneamente che sia normale controllare le contrazioni anche nell'azione di pesca. Il meccanismo è: se in vasca faccio anche oltre 10 contrazioni sia in statica che in dinamica, cosa vuoi che siano 3/4 contrazioni in aspetto sul fondo? Purtroppo questo è un grosso malinteso e fonte di discussioni interminabili con chi purtroppo a fronte di prestazioni medagliate in vasca crede di poter applicare certe tecniche in mare senza conseguenze, dato che magari si è fatto quelle 2 o 3 mezze sincopi in un anno forzando gli allenamenti e a volte ci ride sopra. :nono:

Come dice il grande Bellani che colgo l'occasione di salutare virtualmente, questa è purtroppo la causa più frequente degli incidenti a cui aggiungo <troppe volte sottovalutata>.

Nel mio piccolo posso dire che mentre in vasca una volta sono arrivato a contare per prova 21 contrazioni, in mare nelle rare volte che mi è capitato, al semplice preavviso della prima me la dò a gambe levate, ma senza frenesia. Ho visto invece molte volte arrivare in superficie pescatori con la bocca spalancata a prendere golate d'aria e tossendo senza un corretto recupero, ed è quasi peggio di ogni altra cosa, ma pochi lo sanno, ancora meno lo insegnano anche se gli articoli sulle riviste di settore che lo sottolineano in grassetto si sprecano.

 

Per quanto mi riguarda, incrociando le dita e toccando le parti intime, spero che l'uso continuato dei neuroni mi porti sempre fortuna e mi preservi il più possibile dal fare cazzate......... :thumbup: con un grande in bocca al lupo per tutti noi :bye:

Modificato da Frank Selleri
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Premetto che Stefano BELLANI è un grande atleta, ma personalmente non sono d'accordo nell'attendere l'arrivo della contrazione diaframmatica sul fondo, cerco sempre di venir via prima. Se poi parliamo di quote impegnative oltre i 25, ci stò particolarmente attento anche in presenza di pesci. Infatti a quelle quote ritengo che se ci sia del pesce, prendibile, dopo pochi secondi di permanenza ci arrriva davanti al fucile, sempre se abbiamo fatto tutto a dovere!! Altrimenti è meglio lasciar perdere e preparare un tuffo successivo, in maniera ottimale.... :thumbup:

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Premetto che Stefano BELLANI è un grande atleta, ma personalmente non sono d'accordo nell'attendere l'arrivo della contrazione diaframmatica sul fondo, cerco sempre di venir via prima. Se poi parliamo di quote impegnative oltre i 25, ci stò particolarmente attento anche in presenza di pesci. Infatti a quelle quote ritengo che se ci sia del pesce, prendibile, dopo pochi secondi di permanenza ci arrriva davanti al fucile, sempre se abbiamo fatto tutto a dovere!! Altrimenti è meglio lasciar perdere e preparare un tuffo successivo, in maniera ottimale.... :thumbup:

mi sembra una filosofia assolutamente condivisibile, :thumbup:

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Credo che tutto quello che avete scritto in termini di sicurezza e prevenzione sia condivisibile, poi se aspettare o meno le contrazioni... se dopo una o dieci risalire... è tutto molto soggettivo! Certamente sono campanelli d'allarme da non sottovalutare. :thumbup:

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Beh, le contrazioni sono legate ad un parametro che possiamo gestire, quindi fan poco testo a mio avviso.

Il lavaggio dell'anidride carbonica in fase di iper-ventilazione incide direttamente sul tempo di insorgenza delle contrazioni (ritardandole), che in situazioni limite possono arrivare dopo la sincope!

 

Tasso di anidride carbonica e pressione parziale dell'ossigeno son cose diverse.... l'unica regola, secondo me, è quella dei vecchi della pescasub: riemergi sempre in LARGO anticipo.

 

Giorgio

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Beh, le contrazioni sono legate ad un parametro che possiamo gestire, quindi fan poco testo a mio avviso.

Il lavaggio dell'anidride carbonica in fase di iper-ventilazione incide direttamente sul tempo di insorgenza delle contrazioni (ritardandole), che in situazioni limite possono arrivare dopo la sincope!

 

Tasso di anidride carbonica e pressione parziale dell'ossigeno son cose diverse.... l'unica regola, secondo me, è quella dei vecchi della pescasub: riemergi sempre in LARGO anticipo.

 

Giorgio

 

Ah beh, certo! Se poi uno si prepara con l'iperventilazione, della sincope se ne accorge solo sull'autombulanza........ ma deve essere molto fortunato. Alla fine si torna sempre allo stesso punto, arrivare in superficie con ancora del margine. Un pesce non vale la buccia!

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  • 2 settimane dopo...

Bimbi affilate le thaitiane c'è odore di scaduta!!! Ma se non sono aste allora mordetegli le chiappe!! :thumbup: ..mi raccomando non fate al contrario :banging:

 

Fabio, ma quali aste devo affilare, quelle del 50ino? C'è l'acqua verde-marrone a perdita d'occhio... Speriamo cambi corrente e pulisca alla svelta

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