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il fucile o la vita???...


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L'unica cosa che mi piace di questa storia è la conclusione!

Pescare in coppia è fondamentale per la sicurezza, ma solo se si hanno le medesime capacità.

Inoltre non crediate che sia facile recuperare uno in sincope!

Sotto siamo soli, e la coscienza di ciò che facciamo la dobbiamo avere a tutti i costi.

Ho commesso anch'io in passato il tuo errore: ho mandato il mio occasionale inesperto compagno a vedere un branco di dentici, risultato: Non con me e non quella volta ma la sua sincope l'ha fatta, per fortuna in superfice...ed è riemerso a viso in su (cosi mi hanno raccontato).

Mi sono sentito in colpa!!

A proposito quando scesi per tentare di catturare qualche dentice, dopo il suo tuffo, erano spariti!!co@#**%e DUE VOLTE!!

 

Oreste

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Ciao,

si ero in Corsica.

Quanto alla pesca mi sono divertito molto, ho fatto diverse esperienze interessanti (ho ancora davanti agli occhi spettacoli indimenticabili), ma tutte forse troppo fonde!Sono fortunato ho trovato in Maxdeo un grande compagno. E' una cosa che auguro a tutti voi; se la pesca in apnea è bella, un compagno affidabile la rende meravigliosa!

Oreste

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Probabilmente il tuo amico si sentiva garantito dalla tua presenza, e della tua esperienza, ed ha forzato l'apnea,con il risultato che tu ben conosci.

Spesso con amici di pesca occasionali mi accorgo, che sentendosi osservati (chiaramente per la Loro sicurezza) tendono ad esasperare le loro apnee per farsi notare, ed è a quel punto che li avverto che mi stò allontanando da loro, e punto decisamente verso terra, con il risultato di un'agosciosa attesa a scrutare il mare e la fine della giornata di pesca.

Un abbraccio Rosario

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Sarino mi ha anticipato!

 

Penso che l'unica soluzione che puoi tentare col tuo amico è quella di limitarti a pescare a quote modestissime.

 

Se proprio non riesci a farlo ragionare, se proprio non puoi fare a meno di andare in vacanza con lui, se proprio non riesci a convincerlo che in acqua si muore, almeno renditi conto che in queste condizioni rischiate la vita in due e di pescare tranquillo non se ne parla nemmeno.

 

Tanto vale rinunciare alle proprie profondità e prede e pescare molto bassi o allontanarsi dal compagno (meglio se dopo averlo "brutalizzato") e sperare in Dio...

 

Insistere a tentare di "cavare sangue dalle rape" serve solo a farsi del male, no?

 

Giuseppe Meduri.

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Storie come questa mi fanno capire che Il bello dell'apnea e della pescasub è che il corpo conta in maniera moolto relativa! chi crede di poter affrontare tutti e tutto in maniera "fisica" trova uno spesso muro quando cerca uno scontro impari con un avversario che tutti conosciamo, il mare. Chi va per mare lo sa benissimo e affronta i fondali con l'atteggiamento di chi è ospite gradito ma non coccolato!

Il tuo amico ha voluto fare lo "SBORONE", ci penso iiiioooo a...

 

per fortuna c'eri tu! :bye::siiiii:

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Ciao

 

Bravo,hai fatto bene ad essere sempre presente ed a seguire ogni sua azione sul fondo:ti deve tantissimo e che questo serva a tutti da lezione,lui ha rischiato tantissimo per un fucile,figuriamoci quando si intravede un cernione che richiama ben di più il sub a superare i limiti,colgo solo l'occasione per ribadire ancora una volta:PRUDENZA,PRUDENZA.

Io meno di dieci giorni fa stavo ancora alle Eolie,a Salina, il fondale davanti la baia di Pollara era meraviglioso! Io scendo di solito sui 20-24,facendo però una pesca in caduta e non all'aspetto,bene:con tutto che il fondale era meraviglioso e lasciava sicuramente presagire a qualche cernione,c'era sempre per tutta la settimana una forte corrente che dava molto fastidio ed ogni volta che arrivavo sui 12-14 metri non mi sentivo più sicuro e pieno d'aria come al solito,quindi risalivo!anche intravedendo possibili belle tane che magari potevano rivelare qualcosa di interessante;evidentemente per combattere la corrente consumavo più ossigeno,quindi non ho potuto fare le pescate che avevo in mente,ma quando è così,chissene frega,ci saranno sicuramente tante altre belle vacanze,quindi occhio ragazzi,in acqua non bisogna mai sentirsi invincibili!

 

Un caro saluto a tutti

 

Andrea Raulli

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