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pescata dedicata a mio Papà


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Ho trascorso l'intero mese di maggio dalle mie parti, purtroppo, a parte i primi giorni, durante i quali ho effettuato alcune uscite, senza particolari risultati. Posso mostravi il filmato del momento in cui sparo una murena la cui testa sporgeva dalla parete della cigliata a circa 15 metri di fondo, estratta nel tuffo successivo.

http://img215.imageshack.us/img215/889/p5201641.jpg

Poi non sono più riuscito ad andare a pesca. Il mio anziano genitore è peggiorato, quindi mi sono dedicato esclusivamente a papà e mamma, il mese di maggio si è tristemente concluso con la morte di mio padre, e così anche le mie tristi ferie volgevano al termine. L'alba successiva al funerale, essendo l'ultimo giorno che restavo a casa, ho voluto ritagliarmi qualche ora prima di impacchettare la roba; così ho deciso di effettuare un'uscita in bassofondo al fine di scaricare anche la tensione e vedere se riguadagnavo la concentrazione venatoria. Alle sei di mattina del primo giugno entro in acqua, armato di HF 75 Camu che adopero per la prima volta in presenza di pesci, ma prima di iniziare il mio percorso mi soffermo a pensare al mio caro Papà che non c'è più, ma che sicuramente mi vedrà dall'alto, fiero e preoccupato per me, come ogni volta che sapeva che ero in mare.

La giornata inizia con una padella più cercata che capitata; infatti vedendo un bel sarago sparire dietro una roccia ho premuto il grilletto dirigendo il fucile nella direzione di fuga, senza avere la possibilità di vedere dietro l'angolo, sperando in una "BOTTA DI CULO"... ma l'unica botta che ho udito è stata generata dall'impatto della punta sulla roccia.

Nell'ordine ho padellato un altro sarago e quello successivo, colpito male, si è strappato appena la reazione lo ha fatto scivolare sull'asta.

Poi sono riuscito a prenderne uno piccolo fulminandolo con un tiro da dietro con la punta dell'asta che si è fermata appena fuori dalla testa. Continuando il mio percorso alternando agguati e aspetti. Intravedo un barracuda intorno a chilo che sfila prima ancora che potessi pensare ad una strategia. La sua vista mi rincuora e acquisto nuova fiducia, proseguo di qualche metro e arpiono un pizzuto discreto, con un tiro non proprio preciso. Ritorno brevemente sui mie passi o meglio sulle mie pinneggiate, aggirando la piccola conformazione di scogli dal lato di terra, in modo da riaffacciarmi dalla punta opposta senza disturbare il’versante esterno. La motivazione di questa mossa è dovuta al fatto che in passato, in quel punto, ho già arpionato un predatore e nella speranza che il barra si possa ripresentare cerco di intuire dove. L'aluzzo non è tornato! Però l'aspetto, fatto per benino, ha dato i suoi frutti, si è presentata una compagine di 4 o 5 spigole tra le quali era presente un esemplare più che discreto. Visto che si avvicinavano decise, visto che ero riuscito a controllare bene le mie emozioni, facendo in modo che non si spaventassero ho atteso che l'esemplare più sostanzioso arrivasse a tiro. Gli sparo verso la testa, non so... se perché non era proprio steso davanti a me, o se manca ancora feeling con questo fucile, la colpisco in coda. Il pesce è ancora sull'asta, la ferita potrebbe slabbrarsi con il rischio di perderlo. Quindi, giocando con la sagola, inclino la preda e la faccio scivolare sul nylon che mi consente di gestire la sua reazione con minore rischio. Nella sommozzata successiva la recupero afferrandola saldamente per le branchie. È un bel pesce, risulterà di un chilo, taglia in cui la spigola inizia a diventare un pesce interessante e da sola riesce a placare la mia fame di prede. La pescata procede con più rilassatezza infatti mi consente il prelievo di un'altra spigoletta di mezzo chilo da un gruppetto venuto all'aspetto e un cefalo a completare il carniere.

http://img198.imageshack.us/img198/8470/p6011655tc.jpg

La sera oltre a mia moglie e mia madre presenti in casa inviterò mia sorella, una cugina e una zia a partecipare alla cena. A qualcuno potrà sembrare sacrilego o forse irriverente, il fatto che io sia andato a pesca il giorno dopo il funerale di mio padre, ma non mi sento ne in colpa e ne mi pento di averlo fatto, mio padre apprezzava molto il mio pescato, il condividerlo con alcuni familiari riuniti attorno alla tavola, anziché lasciarli da soli, ognuno nel suo dolore, ci ha regalato un momento di calore, di distrazione e motivo di riflessione per accettare e superare il dolore che ci ha colpito, vincere e dissipare la sofferenza che ci ha attanagliato per circa 20 giorni. Sono sicuro che anche lui ha preferito vedere mia sorella impegnata a sporzionare il pesce per mia madre piuttosto che vederla piangere da sola a casa sua.

Riuniti a ricordarlo... piuttosto che divisi, ognuno nel suo dolore.

 

http://img88.imageshack.us/img88/4853/p6011656tc.jpg

Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.

Modificato da Leonardo
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Ciao Leo

cosa mi hai fatto ricordare!!!!!!In una delle poche uscite che ho fatto con mio padre in età tale da poterlo ricordare mi è tornato in mente che dove vado a pesca adesso venne anche lui a vigilare dalla scogliera, mentre raccoglievo delle cozze di cui andava matto.Penso che ritornare in quel posto è un po come incontrarlo di nuovo.

Ti abbraccio Ale

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Ti faccio le mie più sincere condoglianze e comunque condivido in pieno il tuo pensiero, tuo padre è stato certamente più felice nel vedervi ancora così uniti da lassù.... :clover:

:siiiii:

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Sei un grande Leo e ti ammiro per lo spirito con cui affronti anche il peggior dolore

le mie sentite condolianze per la tua.perdita

che questa passione per il mare ci rinnovi nell'animo per essere uomini giusti e forti

Massimo

 

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Caro Amico,

Questa volta i complimenti per la bella pescata valgono doppio: sono convinto che non ci sia modo più bello di ricordare il tuo caro papà.

Un abbraccio forte, a presto.

 

Tano

Modificato da g.doddis
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