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incosciente incursione profonda in tana


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Era da tempo che volevo raccontarvi un piccolo episodio accadutomi in una pescata di Gennaio in un bassofondo sabbioso...

stufo di agguatare nel deserto più totale, su di un basso fondale sabbioso e piatto mi dirigo, costeggiando la costa, verso un moletto sotto il quale sono fiducioso di trovare qualche bel cefalo... li ho già avvistati al libero, ma no vengono all'aspetto forse perchè non avendo ripari sono troppo scoperto... decido quindi di scaricare di una tacca gli elastici del mio arbalet 82 e di dare un'occhiata dentro questa sorta di camerone con massoni accastati, una tana artificiale bassa e buia con un'apertura che mi permette di affacciarmi senza difficoltà... la sospensione dovuta all'acqua torbida non mi consente di scorgere facilmente le sagome dei pesci, ma scorgo i luccichii delle loro squame. L'acqua agitata, il torbido e la mancanza di una torcia mi fanno padellare un paio di pesci...non demordo, so che sono lì dentro, e anche se non stanno fermi, i cefali ci sono e visto che ho solo un bel polpo in cintura, ho voglia di portarne a casa un paio e poi uscire. Cerco di mantenere il controllo, la profondità è esigua, ventilo, mi immergo e a mezzo metro dalla tahitiana ho un bel cefalo che mi offre tranquillo il lato, il tiro parte e stavolta è preso. Lo metto in cavetto e ne voglio un altro. Intanto i pinnuti cominciano a innervosirsi e per un paio di volte fuggono dall'altro lato del camerone, sfuggendo al mio schioppo. La mancanza di una fonte luminosa e la sospensione mi riducono la visibilità, e la risacca al'interno della tana crea rumori sinistri, quasi lugubri, come dei boati, come se il tetto del moletto stesse per frantumarsi da un momento all'altro...i cefali ora sanno che ci sono e si tengono più a distanza, all'incirca a metà della tana, che misura circa quattro metri per quattro a occhio e croce. Li voglio però. Ritengo quindi necessario entrare di più all'interno, badando bene di lasciare le pinne fuori, ancorate alla roccia così da poter poi indietreggiare uscendo senza problemi. I massi che mi circondano però rendono l'operazione poco immediata, ma ci riesco...bene mi dico, mi sento ancora in sicurezza. Non scorgo nessun cefalo, saranno usciti probabimente. Esco e aspetto 5 minuti che la tana si ripopoli, nel frattempo, rirpendo fiato e recupero. Riarmo il fucile e mi preparo per un'incursione più profonda, mi immergo, infilo la testa, spalle, bacino, cosce e ... sparo a un cefalo, ma incredibilmente l'asta da 6 seppur in prima tacca si pianta nel fondale, la preda è tramortita, ma non riesco a sfilarla, forse è incastrata in una corda, non vedo bene. Non mi va di lasciare l'asta nella tana, seguono due tentativi a vuoto di sfilarla via, ma niente. Si è conficcata ad una distanza tale che per raggiungere i codolo sono costretto ad entrare tutto i corpo dentro il camerone. Ogni tentativo è vano, nel frattempo, sento il cuore che mi batte forte e le apnee diventano ridicole nonostante l'esigua profondità. E qui il mio cuore arriva in gola, dopo aver tentato invano di tirare a me l'asta, sono quasi al limite di apnea, forse per lo sforzo, indietreggio e qualcosa mi blocca la via d'uscita, è il nylon di collegamento con l'asta...me lo sento attorcigliato o impigliato, perdo il controllo, urto violentemente la testa sul tetto della tana, mi faccio male e sento che sto per morire come un pirla...poi ringraziando Dio riesco a disimpigliarmi e, sempre a retromarcia, riemergo con fame d'aria e il cuore a mille...solo in quell'istante realizzo che stavo per fare la minchiata più grossa della mia vita, il tutto per due cefali neanche grossissimi, quella tana stava per diventare la mia tomba... contento di lasciare l'asta li e di lasciar perdere i cefali, col cuore in gola, mestamente mi avvio per la strada di ritorno....mai più dentro una tana :nono:

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Era da tempo che volevo raccontarvi un piccolo episodio accadutomi in una pescata di Gennaio in un bassofondo sabbioso...

stufo di agguatare nel deserto più totale, su di un basso fondale sabbioso e piatto mi dirigo, costeggiando la costa, verso un moletto sotto il quale sono fiducioso di trovare qualche bel cefalo... li ho già avvistati al libero, ma no vengono all'aspetto forse perchè non avendo ripari sono troppo scoperto... decido quindi di scaricare di una tacca gli elastici del mio arbalet 82 e di dare un'occhiata dentro questa sorta di camerone con massoni accastati, una tana artificiale bassa e buia con un'apertura che mi permette di affacciarmi senza difficoltà... la sospensione dovuta all'acqua torbida non mi consente di scorgere facilmente le sagome dei pesci, ma scorgo i luccichii delle loro squame. L'acqua agitata, il torbido e la mancanza di una torcia mi fanno padellare un paio di pesci...non demordo, so che sono lì dentro, e anche se non stanno fermi, i cefali ci sono e visto che ho solo un bel polpo in cintura, ho voglia di portarne a casa un paio e poi uscire. Cerco di mantenere il controllo, la profondità è esigua, ventilo, mi immergo e a mezzo metro dalla tahitiana ho un bel cefalo che mi offre tranquillo il lato, il tiro parte e stavolta è preso. Lo metto in cavetto e ne voglio un altro. Intanto i pinnuti cominciano a innervosirsi e per un paio di volte fuggono dall'altro lato del camerone, sfuggendo al mio schioppo. La mancanza di una fonte luminosa e la sospensione mi riducono la visibilità, e la risacca al'interno della tana crea rumori sinistri, quasi lugubri, come dei boati, come se il tetto del moletto stesse per frantumarsi da un momento all'altro...i cefali ora sanno che ci sono e si tengono più a distanza, all'incirca a metà della tana, che misura circa quattro metri per quattro a occhio e croce. Li voglio però. Ritengo quindi necessario entrare di più all'interno, badando bene di lasciare le pinne fuori, ancorate alla roccia così da poter poi indietreggiare uscendo senza problemi. I massi che mi circondano però rendono l'operazione poco immediata, ma ci riesco...bene mi dico, mi sento ancora in sicurezza. Non scorgo nessun cefalo, saranno usciti probabimente. Esco e aspetto 5 minuti che la tana si ripopoli, nel frattempo, rirpendo fiato e recupero. Riarmo il fucile e mi preparo per un'incursione più profonda, mi immergo, infilo la testa, spalle, bacino, cosce e ... sparo a un cefalo, ma incredibilmente l'asta da 6 seppur in prima tacca si pianta nel fondale, la preda è tramortita, ma non riesco a sfilarla, forse è incastrata in una corda, non vedo bene. Non mi va di lasciare l'asta nella tana, seguono due tentativi a vuoto di sfilarla via, ma niente. Si è conficcata ad una distanza tale che per raggiungere i codolo sono costretto ad entrare tutto i corpo dentro il camerone. Ogni tentativo è vano, nel frattempo, sento il cuore che mi batte forte e le apnee diventano ridicole nonostante l'esigua profondità. E qui il mio cuore arriva in gola, dopo aver tentato invano di tirare a me l'asta, sono quasi al limite di apnea, forse per lo sforzo, indietreggio e qualcosa mi blocca la via d'uscita, è il nylon di collegamento con l'asta...me lo sento attorcigliato o impigliato, perdo il controllo, urto violentemente la testa sul tetto della tana, mi faccio male e sento che sto per morire come un pirla...poi ringraziando Dio riesco a disimpigliarmi e, sempre a retromarcia, riemergo con fame d'aria e il cuore a mille...solo in quell'istante realizzo che stavo per fare la minchiata più grossa della mia vita, il tutto per due cefali neanche grossissimi, quella tana stava per diventare la mia tomba... contento di lasciare l'asta li e di lasciar perdere i cefali, col cuore in gola, mestamente mi avvio per la strada di ritorno....mai più dentro una tana :nono:

 

mentre leggevo la aprte finale avevo il cuore in gola...c'è sempre da imaprare dagli sbagli e finchè la fortuna ce lo permette...facciamone tesoro!

 

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Ospite Forchetta

CREDO CHE MOLTI HANNO VISSUTO PIU O MENO QUESTA DRAMMATICA AVVENTURA , IO FOSSI IN TE MI RITERREI MOLTO FORTUNATO, E FARE UN GRAN TESORO DI TUTTO QUELLO CHE HAI VISSUTO MA SOPRATTUTTO NON DIMENTICHEREI MAI TUTTO QUELLO CHE HAI PROVATO , PORTALO SEMPRE DENTRO DI TE E FAI IN MODO DI NON DIMENTICARLO MAI...........

 

 

ciao massimo

 

 

SOLIDARIETA SIEMPRE

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Ho cominciato a praticare la pescasub pescando in tana e varie volte sono entrato ed uscito da tane tipo quella da te descritta, mi è andata sempre bene e problemi tipo il tuo fortunatamente non mi sono mai capitati!

Oggi forse con l'aumentare dell'età considero questa pratica molto pericolosa e sinceramente difficilmente entro sotto un lastrone o in una tana con l'intero corpo, lo faccio solo quando ho un amico cui posso fidarmi che mi sorveglia! ;)

 

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La pesca in tana è una tecnica a tutti gli effetti.

Saper approcciare nel giusto modo le diverse situazioni in cui ci si può trovare è la chiave per portare a termine una buona azione di caccia. (Che, in primis, significa non rischiare)

Ad esempio, sarebbe interessante sapere se sei entrato a testa in giù o parallelo al fondo, quanti chili avevi e se eri o meno negativo...

La tana, salvo casi particolare che portano i più (oggi) ad erronei giudizi, è difficile, tanto difficile.

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Ogni tentativo è vano, nel frattempo, sento il cuore che mi batte forte e le apnee diventano ridicole nonostante l'esigua profondità. E qui il mio cuore arriva in gola, dopo aver tentato invano di tirare a me l'asta, sono quasi al limite di apnea, forse per lo sforzo, indietreggio e qualcosa mi blocca la via d'uscita

 

 

questo è stato il tuo problema che ti ha portato a perdere concentrazione. alla fine per fortuna ti è andata bene. meno male

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In questo periodo pesco solo in tana ( fuori nn c'è nulla).

Quello che ti è capitato mi capita in media almeno una volta a pescata,.

In questi casi se l'asta non viene al primo tentativo magari sei anche corto di aria, molla tutto sali prendi aria e ci riprovi con calma, se hai il mulinello aprilo e porta su il fucile in modo da avere una sorta di pedagno.

Io non entro MAI interamente nella tane se sono da solo, per ovviare al problema porto con me ( in inverno) una asta telescopica leggera ( chiusa fà 45 cm. aperta 2 mt) , che mi aiuta a disincagliare/recuperare l'asta incastrata senza entrare.

Se poi proprio non ne vuol sapere pazienza si taglia e si lascia li, per 20 euro non si rischia la pelle, al limite ci si ritorna in due.

 

Quello che conta che è andato tutto bene e che ne puoi trarre una utile esperienza per il futuro. ;)

Modificato da stilet
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a dire la verità non pesco quasi mai in tana, o meglio non tane così grandi che mi permettono di entrare il fucile e il mio corpo per intero... prediligo fare agguati e aspetti anche perchè dove pesco di solito al massimo ci sono solo spacchi o buchi poco allettanti... ma quando trovo piccole caverne o tane più allettanti la curiosità è tanta e spesso penso di poter rimediare un bel sarago che al libero spesso non riesco a prendere.

Rispondendo a cono corrado, sono entrato parallelo al fondo, con una capovolta senza alzare le pinne, data la bassa profondità, pescando con giacca da 7, pantaloni da 5,5, e bermuda da 3, avevo addosso 13 kg, distribuiti tra cinture, schienalino e cavigliere... i classico mio assetto invernale per la peschetta sottocosta su fondali da 0 a 3-4 metri...

me la sono vista brutta, ma quella tana lì mi aveva stregato, speravo di beccare qualche spigola, di pesce dentro ne gira ma da allora ho capito che non ne vale la pena rischiare, me la sono cavata ma poteva andare a finire male... ci tengo molto alla sicurezza in immersione, non mi va mai di strafare o tirare le apnee o di scendere a quote non mie, sono uno strusciapancista e mi piace beccare i pesci in acqua molto bassa, solo d'estate faccio qualche incursione su fondali più alti, max 5 mt. , anche perchè non compenso bene...

ad ogni modo quello che mi ha portato a rischiare è stata l'asta che mi dispiaceva lasciare dentro e con la quale qualche pesce lo avevo preso...già in passato ne avevo lasciata una sempre da 6 in uno spacco sotto un massone dopo aver sparato un cerniotto, inutili furono i tentativi di tirarla fuori...motivo per cui mi devo attrezare di qualcosa per l'estrazione dell'asta e di una piccola torcia...

cmq per pescare in tana ci vuole fiato, calma e autocontrollo, non è semplice, meglio padellare cento pesci al libero che fare brutte esperienze come queste... :P

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Mamma mia che esperienza terribile, per fortuna 6 riuscito a venirne fuori! Comunque complimenti per il post che invita a riflettere su ogni gesto che andiamo a compiere sotto il pelo dell'acqua, educativo!

:bye:

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Mi congratulo per la modestia che hai nel raccontare un episodio del genere.Molti si sarebbero vergognati di parlare di un loro incidente, ma come già detto mettere in guardia altri con la propria esperienza è cosa molto importante.Nessuno e dico nessuno può dire a me non sarebbe mai capitato.E' proprio quando ci si sente sicurissimi di se che accade l'imprevedibile e io ne so qualcosa.

 

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:nono:

Penso che esperienze simili servano a non commettere piu' errori, so anche che e' facile dire che non bisogna perdere la testa in questi casi, sopratutto quando ste cose succedono a fine apnea e ci si sente ormai spacciati. Succede spesso di fare degli aspetti e magari la pala della pinna si pone tra 2 scogli e mentre stai risalendo ti senti bloccato sul fondo e bene o male in quella situazione riesci a trovare rimedio.......E' successo anche a me di dover sparare una corvina in tana e vedere l'asta conficcarsi sul fondo della stessa, per cercare di arrivare a prenderla mi sono dovuto infilare parecchie volte all'interno, ma la cosa peggiore e' che all'ingresso della tana guardavo l'asta e mi chiedevo.....mmmmm e' pericoloso e se mi incastro? eppure come un pirla anche io pian piano entravo sempre di piu' immersione su immersione..... poi una volta a galla prendendo fiato riprovavo di continuo avendo comunque sempre paura di incastrarmi.....Comunque morale della favola con un altro piccolo arbalete del mio amico di battuta ho sparato nuovamente la corvina riuscendo a estrarla per poi lasciare definitivamente l'asta all'interno.......NON RIPROVERO' MAI PIU......LASCIO L'ASTA E IL PESCE....MA PORTO A CASA LA PELLACCIA!!!!

 

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Ogni tentativo è vano, nel frattempo, sento il cuore che mi batte forte e le apnee diventano ridicole nonostante l'esigua profondità. E qui il mio cuore arriva in gola, dopo aver tentato invano di tirare a me l'asta, sono quasi al limite di apnea, forse per lo sforzo, indietreggio e qualcosa mi blocca la via d'uscita

 

 

questo è stato il tuo problema che ti ha portato a perdere concentrazione. alla fine per fortuna ti è andata bene. meno male

No secondo me il poblema è entrare dalla testa fino alle ginocchia dentro ad una tana.Grossa o piccola che sia,pescatore esperto o meno,per me é una follia. Di fare il grande pescatore me ne fregherei altamente, in fin dei conti è un divertimento.

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