Tango Inviato Ottobre 21, 2010 Segnala Condividi Inviato Ottobre 21, 2010 salve Doc rieccomi sempre sullo stesso tema una domanda: è possibile che comprimendo l'aria verso la parte alta esterna della cassa toracica, cioè nella zona dei bronchi si possa in qualche modo creare degli scompensi di ossigeno con la conseguenza di caduta della pressione arteriosa? non riesco a spiegarmi meglio però il fatto è questo, nella mia mania del canto lirico ho una bestia nera nel "nessun dorma" in questi giorni appena ripresomi da una bronchite ho provato e riprovato le intonazioni, a seconda di come sposto l'aria dai polmoni per comprimerla sulle corde vocali può accadere che vada in pre-sincope se spingo verso la parte esterna alta della cassa toracica dopo tre quattro prove inizio ad avere dei seri problemi di caduta delle facoltà motorie e celebrali e se continuo arrivo alla totale perdita di volonta per 3-4 secondi e comunque l'intonazione non mi piace invece spingendo l'aria senza farla convogliare nella zona sopracitata e cioè usando le spalle come zona di accumulo di pressione dell'aria non ho nessun deficit fisico e l'intonazione è quella che mi piace nei sub in risalita visti in diversi video noto spesso la posizione con le braccia in avanti, testa china e le spalle ricurve in avanti , proprio come se l'aria venisse convogliata in questa zona, allora mi chiedo se non sia proprio una manovra sbagliata nello stivare l'aria, comprimendola nella parte anteriore della cassa toracica, a far incorrere nella sincope? ciao Doc puoi anche mandarmi a quel paese se dico delle cavolate Massimo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Ottobre 22, 2010 Segnala Condividi Inviato Ottobre 22, 2010 devo essere sincero: non ci capisco nulla in quello che vuoi spiegarmi, spostamenti d'aria e quant'altro nei territori polmonari come fossero trenini elettrici. Sinceramente la fisiologia umana non funziona così e, giuro, non riesco a capire cosa vuoi dire. Mi dispiace. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Tango Inviato Ottobre 25, 2010 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 25, 2010 devo essere sincero: non ci capisco nulla in quello che vuoi spiegarmi, spostamenti d'aria e quant'altro nei territori polmonari come fossero trenini elettrici. Sinceramente la fisiologia umana non funziona così e, giuro, non riesco a capire cosa vuoi dire. Mi dispiace. in effetti Doc dovrei studiare un poco la fisiologia per riuscire a farmi capire però un'esempio che sicuramente potrebbe rendere l'idea è il colpo di tosse credo sia capitato a tutti di essere ammalati ed avere una tosse grassa o secca cercando di espellere catarro con delle manovre sull'apparato respiratorio, quando si sente quel fastidio in gola colpi di tosse ripetuti e forzati che arrivano se protratti a lungo a togliere forze e lucidità si aumenta la pressione nei bronchi collassando però i polmoni, penso che tramite i muscoli respiratori si possa soprattutto a causa della stanchezza creare questa sovrapressione bronchiale(fucilatemi se il termine non è corretto)in risalita dalle apnee e conseguentemente rischiare la caduta della pressione arteriosa spero in qualche modo di essermi spiegato e grazie Doc per la disponibilità massimo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Ottobre 25, 2010 Segnala Condividi Inviato Ottobre 25, 2010 (modificato) ecco adesso il concetto è un po più chiaro <_ src="%7B___base_url___%7D/uploads/emoticons/default_tongue.png" alt=":P"> Dunque nella fase di risalita la pressione arteriosa tende ad aumentare così come per tutta la durata dell'apnea; i polmoni sul fondo sono completamente collassati per effetto della pressione e del Blood Shift e tale situazione permane anche per diverse ore dopo la fine dell'immersione (come documentato dalle nostre ricerche su molti atleti agonisti e non). L'unica cosa che provoca una sovrapressione alveolare e bronchiale è l'aria contenuta negli alveoli polmonare, non utilizzata per i processi respiratori, che riespandendosi in risalita, se non trova una via di fuga (glottide aperta) sovradistende gli alveoli e poi li lacera provocando un barotrauma polmonare. Queste cose le trovi anche sul Manuale di Pesca in Apnea di Marco Bardi, nella parte scritta da me. Modificato Ottobre 25, 2010 da Massimo Malpieri Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Tango Inviato Ottobre 25, 2010 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 25, 2010 ecco adesso il concetto è un po più chiaro Dunque nella fase di risalita la pressione arteriosa tende ad aumentare così come per tutta la durata dell'apnea; i polmoni sul fondo sono completamente collassati per effetto della pressione e del Blood Shift e tale situazione permane anche per diverse ore dopo la fine dell'immersione (come documentato dalle nostre ricerche su molti atleti agonisti e non). L'unica cosa che provoca una sovrapressione alveolare e bronchiale è l'aria contenuta negli alveoli polmonare, non utilizzata per i processi respiratori, che riespandendosi in risalita, se non trova una via di fuga (glottide aperta) sovradistende gli alveoli e poi li lacera provocando un barotrauma polmonare. Queste cose le trovi anche sul Manuale di Pesca in Apnea di Marco Bardi, nella parte scritta da me. si Doc fin qui ci sono ed è tutto chiaro ma il modo di espellere aria ha una buona importanza, a mio avviso come con i colpi di tosse si tende a sovraccaricare i bronchi spingendo e convogliando l'aria su essi mentre se si usano le spalle o apertura delle clavicole per creare una sacca d'aria il problema viene annullato riuscendo ad espellere aria anche con forza ma senza reincamerarla negli alveoli, la mia impressione è che la glottide con una manovra corretta resti piu' aperta e permetta una migliore fluidità nelllo svuotare i polmoni invece con una manovra errata una buona quantità d'aria la si rimanda giu' creando situazioni dannose thanks Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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