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Sortita del Comandante della CdP di V.V.


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Mi riferivo alla fatalità della vita in generale (quando è il tuo momento non ci puoi fare nulla, sia a -25 sia seduto in poltrona a casa, io la penso così), poi il fatto che purtroppo succedono queste cose anche a quelli + esperti a persone che conoscono bene la disciplina, ma a quanto pare come dice un vecchio detto paesano "l'ora del fesso arriva per tutti prima o poi". !!!

Sono d'accordo con te che se uno va con il pallone a ferragosto fuori rischia di suo ma è vero pure che spesso (dalle mie parti) le barche non ti vedono o non sanno neanche la distanza di sicurezza da una boa !!!

 

bene perfetto hai ragionissimo tu!!!!!!!!1

le barche non sanno proprio che cavolo vuol dire quel pallone con quella bandiera.......ma e' un motivo in piu' per evitare di andarci!!!!!!!dato che nessuno ci salvaguarda ma siamo solo i bracconieri e distruttori dei fondali razza maligna e cattiva che deve stare esiliata a 500 metri dalla riva e meglio che c'e la guardamo noi no che pensiamo che la colpa se succede qualcosa e' di quello perche non sa' cos'e la bandiera in qualunque caso la peggio e' la nostra quindi pazzienza evitiamo....invece di andare a mare alle 10:00 ci andiamo alle 06:00

so che quello che dico e' sbagliato pero' le cose stanno cosi' e' innegabile e' meglio che c stiamo sotto a stupidita' del genere che invece avere poi la peggio la cp e tutti gli altri ben poco si interesano dei nostri problemi sono piu' presi a controllare se abbiamo un fucile nascosto fra le bombole o se siamo troppo vicini dalla riva piu che controllare che un elica ci faccia a pezzi

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Ragazzi, nulla fa escludere che sia una delle solite castronerie inventate e scritte dal giornalista di turno.

Se notate, nei due articoli vengono dati nome, profondità e anni del sub differenti, quindi è attendibile che siano le parole del comandante ?

Io nutro seri dubbi !?

:(

sarei contento che tu, che sei dell'ambiente, glielo facessi personalmente smentire.

Dopo metto in mezzo quell'articolista, sta tranquillo.

 

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Dirò un'eresia per tutti voi,ma sono contrario ai corsi...Li vedo come l'unico problema vero e proprio che sta alla base della maggior parte degli incidenti.

Lo dici da istruttore, da allievo o da cosa?

 

A 16 anni mi sono iscritto in palestra di Kickboxing, che ho praticato a livello agonistico fino ai 20 anni con buoni risultati.

 

Non ho mai fatto a botte in vita mia e mi sono tenuto alla larga dalle situazioni che potevano mettermi in pericolo.

 

Posso dirti serenamente, con i miei 42 anni, che il merito è stato di quel Maestro che mi ha trasmesso dei valori, la vera essenza di quella disciplina e non la ricerca della violenza.

 

Con i corsi di pesca funziona allo stesso modo, te lo dico da istruttore, anche se è da poco che lo sono diventato.

 

Purtroppo, le storie non sono tutte a lieto fine, e nonostante l'impegno del mio Maestro e tanti giovani distolti da potenziali strade senza uscita, uno dei miei compagni di allora si beccò una pallottola in fronte asoli 21 anni.

 

Era un bravo ragazzo, ma con la propensione a mettersi nei guai, purtroppo.

 

Non so se il parallelo può reggere.

 

Si potrebbe discutere di chi frequenta i corsi di apnea gestiti da istruttori anche bravi, ma che non pescano e si convince di potere fare le stesse cose con un fucile in mano perchè nessuno gli spiega la differenza...

 

Ciao.

Modificato da Pepu
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Sentite condoglianze alla famiglia e a tutti i cari di quel povero ragazzo :clover:

Riguardo alla risposta della CP, penso a 2 alternative:

1) motivata dal profondo senso di impotenza dinnanzi a tragedie simili che ti portano a reagire d'istinto con affermazioni neanche troppo sensate, ma comprensibilissime;

2) e mi stupirebbe sentirle dire da un uomo che di mare "dovrebbe capirne", dettate da una profonda ignoranza in materia. Sappiamo bene che non è la repressione forzata l'elisir per la soluzione dei problemi. Un po' come le pene capitali non sono un deterrente per i crimini più atroci!

Le leggi servono, ma occorre criterio e non utilizzarle, come da buona abitudine italica, in una insensata caccia all'untore!

Saluti,

Toni.

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Giuseppe,tu parlando da istruttore,naturalmente non puoi non difendere la categoria degli istruttori (che sono praticamente quasi tutti di ottimo livello e formati). Purtroppo,non si può negare,tutti quelli che si iscrivono a un corso (e parlo di gente che lo fa partendo da zero o quasi,gente che non è nemmeno passata per quella famosa e importante fase estiva della pesca al polpetto con la fiocina a mano)ne escono con la convinzione di essere supereroi che appena entrano in acqua spaccano tutto. E si sa che non è così. Parlo perchè tutte le persone che hanno fatto i corsi facendo questo super salto (e non di qualità),da un giorno all'altro hanno iniziato a parlare di pinne in carbonio,fucili in legno,di profondimetri e di profondità. La mentalità è sbagliata e non lo si può negare;ai corsi dovrebbero insegnare il contrario. Il maestro buono lo si trova anche al di fuori di un corso;anzi,il maestro buono è quella persona che si prende a cuore uno o un paio di appassionati e se li porta a pesca,insegnando veramente tutto;in mare,al contatto con i pesci,con l'acqua e soprattutto con i pericoli. Non in piscina. :bye:

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Giuseppe,tu parlando da istruttore,naturalmente non puoi non difendere la categoria degli istruttori (che sono praticamente quasi tutti di ottimo livello e formati). Purtroppo,non si può negare,tutti quelli che si iscrivono a un corso (e parlo di gente che lo fa partendo da zero o quasi,gente che non è nemmeno passata per quella famosa e importante fase estiva della pesca al polpetto con la fiocina a mano)ne escono con la convinzione di essere supereroi che appena entrano in acqua spaccano tutto. E si sa che non è così. Parlo perchè tutte le persone che hanno fatto i corsi facendo questo super salto (e non di qualità),da un giorno all'altro hanno iniziato a parlare di pinne in carbonio,fucili in legno,di profondimetri e di profondità. La mentalità è sbagliata e non lo si può negare;ai corsi dovrebbero insegnare il contrario. Il maestro buono lo si trova anche al di fuori di un corso;anzi,il maestro buono è quella persona che si prende a cuore uno o un paio di appassionati e se li porta a pesca,insegnando veramente tutto;in mare,al contatto con i pesci,con l'acqua e soprattutto con i pericoli. Non in piscina. :bye:

Siamo d'accordo sul principio, ma non mi è ancora chiaro se tu hai frequentato mai un corso, nella fattispecie, di pesca in apnea.

 

Il mio circolo non brevetta molte persone, al massimo una decina all'anno e tutte persone che già gravitano nell'ambiente della pesca e del circolo.

 

Posso garantirti che la cosa di cui si parla di più è la sicurezza ed il fatto di come bisogna approcciarsi per gradi alla profondità ed alle catture.

 

Lo scorso inverno ho avuto la possibilità di tenere un corso per un altro circolo a Bergamo, con 7 persone, tutti neofiti, di età variabile dai 16 anni (1) ai 60.

 

Preciso, a scanso di equivoci, che non ho chiesto il becco di un centesimo ad alcun titolo, perchè secondo me deve essere una vocazione insegnare e non un'opportunità di mettersi in tasca dei soldi.

 

Con il circolo che mi ha ospitato, abbiamo cercato di fare qualcosa di diverso dal solito, con delle simulazioni in piscina delle varie tecniche, ma sempre ponendo l'accento sui rischi e sulla sicurezza.

 

Questo per dirti che non difendo la categoria perchè io sono istruttore, ma ho scelto di diventarlo proprio perchè sento una responsabilità nei confronti di chi deve imparare.

 

Non sono i corsi che formano i kamikaze, se lo sono, lo rimangono, piuttosto, se fatti in modo corretto, informano gli allievi su cosa succede al nostro corpo quando si immerge e quando lo fa in apnea, cosa che pochissimi farebbero autonomamente.

 

Pensa a tutti quei ragazzi che iniziano da autodidatti e sperimentano da soli come si indossa una muta, come si carica un fucile, come ci si lega in vita un retino per metterci le prede (senza sapere il rischio che corre), senza sapere che la boa è obbligatoria o che non può pescare in determinate zone.

 

Ribadisco, non è il corso che porta le persone a rischiare, semmai la cattiva interpretazione che si può dare ad un corso.

 

Ad esempio, se io partecipo ad un corso di apena gestito da un ottimo istruttore che però non pesca, le sue indicazioni saranno improntate esclusivamente a migliorare la mia acquaticità, la mia pinneggiata, i tempi di apnea e le distanze percorse o la profondità raggiunta.

 

Se io partecipo pensando di mutuare quelle informazioni nella pratica della PIA, allora si che sono a rischio.

 

Tornando all'esempio della Kickboxing, se avessi frequentato il corso con l'obiettivo di diventare una "macchina da guerra", allora mi sarei messo sicuramente nei guai e non per colpa di chi mi insegnava.

 

Anche in questo caso, l'esperienza di chi insegna aiuta nel riconoscere chi ha la propensione a farsi del male e tentare, finchè è possibile, di portarlo ad essere ragionevole.

 

Ma se uno ha deciso di farsi del male, prima o poi ci riesce comunque.

 

Ciao. Pepu.

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Ragazzi, nulla fa escludere che sia una delle solite castronerie inventate e scritte dal giornalista di turno.

Se notate, nei due articoli vengono dati nome, profondità e anni del sub differenti, quindi è attendibile che siano le parole del comandante ?

Io nutro seri dubbi !?

:(

sarei contento che tu, che sei dell'ambiente, glielo facessi personalmente smentire.

Dopo metto in mezzo quell'articolista, sta tranquillo.

 

Non penso di essere in condizioni di riuscire ad ottenere la smentita.

Al contrario, dovrebbe essere la capitaneria che viene tirata in gioco con delle frasi ridicole, a dovere difendere la propria immagine.

Molte altre volte abbiamo letto di articoli scritti senza il minimo di competenza, tipo malori scambiati come embolie ecc ecc.

Sta di fatto che in ogni artioclo, spunta sempre una critica.

Ciao

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