Ospite Holden Inviato Luglio 8, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 8, 2003 Avrei una domanda da fare... ...forse è un po' stupida, ma la faccio lo stesso. I battiti cardiaci sono un indice affidabile per valutare il rilassamento? Mi spiego: non so se posso definirmi bradicardico, ma a riposo arrivo ad avere 44-45 battiti al minuto. Nonostante questo, quando mi sento teso, i battiti non aumentano più di tanto...eppure l'apnea ne risente, eccome! Quindi, il sistema nervoso influisce sul cuore oppure no? La stessa persona, con gli stessi battiti e nella stessa situazione può essere più o meno "tesa"? Grazie, ciao. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Luglio 8, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 8, 2003 allora in condizioni "asciutte" l'attività cardiaca ha un comportamento che cambia con l'immersione, ancor più con l'immersione profonda (oltre i 10 metri). Pertanto un parziale aumento della frequenza cardiaca in immersione è indice di una situazione di stress che può provocare disturbi nel sub. Chiaramente per le modificazioni fisiologiche del corpo all'apnea umida la frequenza non potrà raggiungere valori "pericolosi" in termini di battiti/minuto anche se lo status psicologico del sub influirà notevolmente sui tempi di apnea. Nei giorni scorsi, a Ustica terra di confino, il Dr. Salvo Capodieci ha sapientemente illustrato i rischi dell'attacco di panico nel sub e vi rimando agli atti del Convegno per la deliziosa quanto scientifica esposizione del collega a cui vanno i miei saluti. massimo malpieri Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Holden Inviato Luglio 9, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 9, 2003 Grazie della risposta Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite reggiano Inviato Luglio 9, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 9, 2003 Io sono un perfetto ignorante però voglio dire la mia : sei sul fondo all'aspetto ,battiti normali ,non vedi niente ,aspetti fino all'ultimo risali ,esci con le contrazioni tempo d'immersione 1.40 sec.Stessa immersione ,stessa profondità ,vedi i dentici ,il cuore parte ,i sensi sono tesi ,i muscoli del braccio e delaa spalla contratti ,non arrivano li vedi sempre ma non arrivano ,risali esci senza contrazioni ma il tempo d'immersione è di 2.10 sec . La testa in un corpo sano è il 98 % Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Luglio 9, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 9, 2003 cioè??? non ho capito che vuoi dire. maxmalp Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite OXIDO61 Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 Io sono un perfetto ignorante però voglio dire la mia : sei sul fondo all'aspetto ,battiti normali ,non vedi niente ,aspetti fino all'ultimo risali ,esci con le contrazioni tempo d'immersione 1.40 sec.Stessa immersione ,stessa profondità ,vedi i dentici ,il cuore parte ,i sensi sono tesi ,i muscoli del braccio e delaa spalla contratti ,non arrivano li vedi sempre ma non arrivano ,risali esci senza contrazioni ma il tempo d'immersione è di 2.10 sec . La testa in un corpo sano è il 98 % Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Houseman Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 allora in condizioni "asciutte" l'attività cardiaca ha un comportamento che cambia con l'immersione, ancor più con l'immersione profonda (oltre i 10 metri). è per questo motivo che quando supero i 13-15 metri mi sento "meglio"? , è come se mi aumentasse la riserva di ossigeno, forse perchè i battiti rallentano e magari io sono in caduta? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite OXIDO61 Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 Ciao Lorenzo, ti senti meglio per un motivo: la pp dell'O2. In pratica all'aumentare della pressione esterna (discesa) aumenta la pressione parziale (pp) dell'ossigeno (polmoni) nel nostro corpo. Questo fenomeno è ancora + accentuato a profondità + elevate. In questa situazione si avverte uno stato di benessere che è assolutamente fittizio, infatti se si risale a quote via via decrescenti la pp di O2 diminuisce, per crollare drasticamente durante gli ultimi 10 mt... Questo benessere non ci deve quindi ingannare, bisogna monitorare i nostri rendimenti a profondità crescenti, per capire quando è il momento di risalire in tutta sicurezza, aumentando le quote operative a piccoli, ma molto piccoli passi. Altro effetto della discesa oltre i 10 mt è quello della riduzione del volume del gas contenuto nella gabbia toracica (legge di Boyle): prima della capovolta cerchiamo di immagazzinare la massima q.tà di aria possibile, questo ci porta ad una "postura" abbastanza scomoda ed innaturale. A -10 mt la pressione esterna si è raddoppiata e quindi il volume della gabbia toracica si è dimezzato, tornando così ad una dimesione quasi normale, cosa che ci sonsente di rilassare tutti i muscoli interessati. Ciao. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Houseman Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 Bravo Pino, hai studiato: 10 e lode! in effetti è come dici tu, in risalita è dura! p.s. la prossima settimana si va a mare insieme! (imperativo) ciao Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite OXIDO61 Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 Bravo Pino, hai studiato: 10 e lode! in effetti è come dici tu, in risalita è dura! p.s. la prossima settimana si va a mare insieme! (imperativo) ciao Sono studiato parecchio!! Ma anche tu sei un ragazzo Ostruito! Ciao. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 ragazzi non scherziamo il volume della gabbia toracica non subisce alcuna variazione perchè al posto dell'aria (compressa dalla pressione) c'è il sangue che affluisce in maniera copiosa ai polmoni, altrimenti si andrebbe incontro allo schiacciamento toracico; infatti il sangue essendo un liquido è incomprimibile e come tale ci protegge dall'effetto della pressione: tutto questo fenomeno prende il nome di Blood Shift ed è importantissimo nelle modificazioni fisiologiche che avvengono con l'immersione in apnea. Vi consiglio di leggere il Manuale di Pesca in apnea, di Marco Bardi, dove queste cose sono spiegate molto dettagliatamente. massimo malpieri Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite OXIDO61 Inviato Luglio 10, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 10, 2003 Questa storia del Blood shift non mi è per nulla chiara, mi chiedo: se uno ha una capacità vitale diciamo di 7 litri ed inizia una discesa, arrivato a 11 mt secondo la legge di Boyle il volume del gas nei polmoni si riduce a 3,5 lt... ora se è vero che i polmoni non collassano sotto la pressione idrostatica (nemmeno a - 160 mt) è pur vero che i 3,5 lt di volume mancante non possomo (?) essere sostituiti totalmente dal sangue, altrimenti quanti litri di plasma dovrebbe avere un corpo umano? Probabilmente solo una parte del volume viene sostituito dal sangue, e questo consente di evitare il collasso dei polmoni. O NO? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Uccio Inviato Luglio 21, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 21, 2003 Scusatemi ma a me succede una cosa un po' diversa.Quando sul fondo mi sembra di aver finito l'aria,appena comincio la risalita,sento invece di avere ancora margine.Sarà la mancanza di tranquillità o altro? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite OXIDO61 Inviato Luglio 21, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 21, 2003 Scusatemi ma a me succede una cosa un po' diversa.Quando sul fondo mi sembra di aver finito l'aria,appena comincio la risalita,sento invece di avere ancora margine.Sarà la mancanza di tranquillità o altro? In effetti... Sembra proprio che tu soffra di "ansia del non ritorno". Il punto di non ritorno si può rappresentare, per esempio, un metro al di là della massima profondità raggiungibile oltre la quale non riusciamo + a risalire in superficie in funzione della nostra apnea. Scusa se non sono sufficentemente chiaro Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Luglio 22, 2003 Segnala Condividi Inviato Luglio 22, 2003 Questa storia del Blood shift non mi è per nulla chiara, mi chiedo: se uno ha una capacità vitale diciamo di 7 litri ed inizia una discesa, arrivato a 11 mt secondo la legge di Boyle il volume del gas nei polmoni si riduce a 3,5 lt... ora se è vero che i polmoni non collassano sotto la pressione idrostatica (nemmeno a - 160 mt) è pur vero che i 3,5 lt di volume mancante non possomo (?) essere sostituiti totalmente dal sangue, altrimenti quanti litri di plasma dovrebbe avere un corpo umano? Probabilmente solo una parte del volume viene sostituito dal sangue, e questo consente di evitare il collasso dei polmoni. O NO? nel corso del Blood-Shift nel letto capillare polmonare affluiscono sino a 3 litri di sangue per rimpiazzare parzialmente il collassamento alveolare da compressione; il resto è occupato dal tessuto polmonare che rimane invariato. Nell'incontro avuto a Rimini a fine 2002 ho mostrato delle radiografie del torace effettuate in superficie (con corpo immerso)a 10,15 e 20 metri dalle quali si comprende benissimo il fenomeno del Blood-Shift e le modificazioni anatomo-fisiologiche che avvengono in immersione. poichè ho constatato che l'argomento suscita molto interesse chiederò a Giorgio Volpe di mettere on-line un piccolo pezzo sul Diving reflex e sul Blood-shift. massimo malpieri Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Messaggi raccomandati
Partecipa alla conversazione
Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.