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Mondiali Assoluti Nuoto Pinnato


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L'avete vista?

 

La barca di marmo

 

L'insolita imbarcazione di uno

scultore torinese sarà varata oggi

a San Pietroburgo sulla Neva

irene cabiati

 

torino

Dopo i navigli di Milano, i canali veneziani e triestini, il Tevere e il Po, la rotta di Fabio Viale, 34 anni, scultore torinese, punta a Nord e oggi solca le acque leggendarie della Neva, sfilando davanti ai sontuosi palazzi di San Pietroburgo.

La barca (400 chili, lunga 4 metri e mezzo motorizzata 3HP) non è un comune fuoribordo. Il guscio, dello spessore massimo di 3-4 centimetri, è di marmo. E, tanto per essere corretti, non è un natante, ma una scultura, opera dell’artista che si sta affermando con determinazione sulla scena internazionale, da Mosca a Pechino, da Shangai a New York.

 

Le sue opere lasciano a bocca aperta perchè sfidano il comune senso della percezione - staticità, equilibrio, gravità, consistenza della materia - dove il marmo prende la leggerezza della schiuma. Sono di marmo i suoi aeroplanini apparentemente di carta, il palloncino che galleggerà nello spazio, la Gioconda di polistirolo e persino i pneumatici. Uno di questi Viale lo ha spinto da Torino a Milano seminando, fra stupore e simpatia, il seme del dubbio: ma come è possibile? Basta ragionare cercando di non perdere l’equilibrio fra realtà e immaginazione. E anche il corpo del suo Cristo staccato dall’abbraccio della madre nella Pietà (due copie di questa scultura son già a New York) ha un fortissimo impatto emozionale.

 

Quello strappo - dovuto a un furto -, lascia interdetti, così come si resta incantati di fronte ad Ahgalla II, la barca di marmo che oggi sfilerà sui riflessi della città creata da Pietro il Grande. E tutti, di nuovo, si chiederanno come fa a galleggiare una barca di marmo, dimenticando che, poco più in là, petroliere, rimorchiatori e navi da crociera ben più pesanti stanno solcando le gelide acque del Baltico. La performance si svolge sulla spiaggia antistante il Forte di San Pietro e Paolo. Lo stesso giorno si inaugura, al Progetto Loft Etazhi, la mostra «Marmo, Fabio Viale» a cura di Marisa Vescovo, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo. Come Caronte che trasborda anime, Viale accoglierà vip e autorità per un brivido d’avventura. «Ne porterò quattro per volta, scortato da sei sub. Prima farò delle prove, ovviamente, per fronteggiare i capricci della Neva che in quel tratto è un pochino turbolenta».

 

Perché proprio questo fiume? «Mi hanno invitato l’anno scorso mentre partecipavo alla Biennale Internazionale Giovane Arte di Mosca: sono stato contattato dal centro culturale di San Pietroburgo. La responsabile è anche venuta a trovarmi in studio a Torino. Ahgalla II originariamente era destinata a navigare sull’Hudson negli Stati Uniti. La crisi ha bloccato il progetto che poi però è piaciuto ai russi». Un’operazione importante e faticosa, soprattutto dal punto di vista burocratico. «Ci sono stati problemi soprattutto perché nessuna assicurazione voleva prendersi carico della mia barca sia per il trasporto sia per la performance. Alla fine ci siamo riusciti e Aghalla II è partita su un camion con una scorta armata».

 

Fatica: si intuisce dietro ogni opera di Viale, che scava il marmo per estrarne l’anima cercando la trasparenza dei suoi intimi cristalli. Una passione infinita che richiede tempo e concentrazione. «Lavoro tantissimo - ammette - ma adesso lo faccio con maggior serenità. Ho avuto la fortuna di trovare un gallerista appassionato, della Gagliardi Art System di Torino e l’appoggio di Gian Enzo Sperone di New York. che mi permettono di realizzare progetti importanti, come questa barca. E’ il vero salto di qualità perché ora posso pensare soltanto ed esclusivamente al lavoro senza problemi economici. Questo per un artista è il massimo».

 

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/app...olo/lstp/49801/

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