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bravissimi belle prede!

 

condivido i complimenti non condivido le accuse barra invidie barra osservazioni sempre velenose, che in questo forum

stanno sempre aumentando e sempre peggiorando.

sta diventando un forum di campioni del mondo di pesca in apnea, dove tutti

sono i più bravi l'uno dell'altro.

 

basta.

 

 

ANCORA BRAVI.... E' MOLTO PER LE CATTURE.

 

 

Una foto fresca fresca appena scattata che ritrae un mio compagno di pesca con due nuovi amici... :D

Non usa molto il pc...ma sa usare molto bene il fucile :clapping:

Sono d'accordo!!!!Con tutta onestà, anche dopo la conoscenza del fatto che non si possono sparare tonni inferiori ai 30 kg, se incontrassi un missile di peso inferiore, non credo che resisterei al premere il grilletto!!!!!

io invece non sono d'accordo,e sinceramente sono anche meravigliato di quanti di voi,riescano a vedere invidia,accuse,ecc.ecc. in quello che è stato scritto in questo post!

scusa,anzi scusate voi tutti che condividete questo pensiero,voi tutti sapete che è vietato superare i 130km in autostrada,altrimenti sei a rischio di multa,poi ognuno decide se andare a 120 o a 140;barbara non ha fatto altro che avvisarvi,anzi avvisarci, dell'esistenza di una legge di cui credo pochi di noi erano a conoscenza,poi sta a noi decidere se rispettarla o no e quindi rischiare un verbale peraltro salatissimo!

vorrei che mi spiegaste dove leggete l'invidia,le accuse ecc.ecc.,grazie!

 

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Sembra che le capitanerie non abbiano alcun dubbio .... spero sia solo un errore nella gazzetta europea digitale

 

Ai fini del rilascio dell’autorizzazione, il proprietario dell’unità da diporto deve indicare tutti gli elementi individuativi della stessa. Per i natanti, ovverosia quelle unità che non sono iscritte nei registri tenuti presso gli uffici marittimi, dovrà essere indicata la matricola del motore.

Alla suddetta istanza dovrà essere allegata fotocopia autenticata della polizza di assicurazione del motore o dell’unità. Le autorizzazioni, che dovranno essere detenute insieme ai documenti di bordo, avranno validità per il solo periodo 16 giugno – 14 ottobre 2009 (risultando vietata, nel mediterraneo, la pesca sportiva e ricreativa di tale specie ittica dal 15 ottobre al 15 giugno).

 

Il governo estende le spadare. I Verdi: «è una follia, daremo battaglia in Europa»

LIVORNO. Il governo italiano sembra sordo ad ogni denuncia delle associazioni ambientaliste e alle proposte dell’Unione europea sulla pesca che non manca di condividere ad ogni riunione dei ministri interessati. Il sottosegretario all´Agricoltura Antonio Buonfiglio ha firmato un decreto che estende oltre le dieci miglia dalla costa l´uso delle ferrettare, una tipologia di spadare contro le quali Greenpeace ed Oceana hanno fatto numerosi blitz e denunce.

 

La portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, non ci sta: «E’ una follia, un provvedimento che ci riporta indietro. Qui ci viene picconata ogni nostra conquista, è una cosa da pazzi».

 

I Verdi promettono una battaglia a tutto campo in Europa, dove dovrebbero trovare orecchi più sensibili: «Come Verdi - assicura la Francescato - ci batteremo, ci rivolgeremo ai vari europei, sperando che almeno l´Europa riesca a fermare questo governo. Ormai siamo al “tutto é permesso”. Del resto si spara agli orsi, si spara ai lupi, perché non uccidere tutto quello che c´è nel mare? Perché qui non si pesca solo il pesce spada o i tonni, specie peraltro già duramente colpite, ma si prende e si distrugge tutto. Quindi, anche noi daremo battaglia e chiederemo che il decreto sia ritirato».

 

Solo due giorni fa una associazione non certo estremista come Marevivo denunciava «La pesca illegale non si ferma: sequestrati negli ultimi 3 mesi dalle Capitanerie di porto oltre 17.000 kg di tonno rosso illegale e 45 km di spadare. «Urgente l’approvazione di misure più rigide per i controlli a terra e sanzioni più pesanti per chi pesca illegalmente specie a rischio e con le spadare». La risposta del governo invece è stata sconsolante, sembra quasi che ci si affretti a pagare le cambiali elettorale di qualche lobby ben organizzata.

 

«I dati dei sequestri della Capitaneria di Porto ci allarmano – scrivevano l’8 giugno Greenpeace, Lav, Legambiente, Marevivo e Wwf che conducono una campagna comune contro la pesca illegale – per i seri rischi di pericolo per il tonno rosso già pescato in eccesso rispetto alla sua consistenza. Esprimiamo, quindi, soddisfazione per l’impegno delle Capitanerie di Porto in azioni di controllo e repressione delle attività di pesca illegali e auspichiamo che presto venga attivato l’atteso Forum nazionale contro la pesca illegale, che riunirà sotto il coordinamento del ministero delle politiche agricole, le associazioni della pesca, gli organi di controllo e le associazioni ambientaliste per un comune programma di lotta all’illegalità e allo sfruttamento non sostenibile delle risorse ittiche».

 

Invece del Forum è arrivata la legalizzazione di un’illegalità.

 

«La decisione del ministro delle Politiche agricole di autorizzare l´uso delle ferrettare, reti simili alle spadare ma con maglie più piccole, oltre le 10 miglia dalla costa, è una scelta grave e incomprensibile che espone l´Italia a nuove procedure di infrazione da parte della Ue e minaccia gli ecosistemi marini» dice Roberto Della Seta, capogruppo Pd in commissione ambiente del senato, preannunciando un´interrogazione parlamentare al ministro Luca Zaia.

 

«Prevedere, come si fa nel decreto, che a seconda del tipo di imbarcazione le ferrettare possono essere utilizzate fino a 30-40 miglia dalla costa, significa di fatto impedire ogni atto di controllo efficace delle capitanerie di porto. Dunque assolutamente no al via libera alla pesca illegale, che - conclude Della Seta - costituisce oltretutto un danno rilevante per migliaia di pescatori onesti»

 

Gli ambientalisti evidenziavano che ai sequestri di tonno rosso pescato e commercializzato illegalmente «si aggiungono ovviamente gli svariati chilometri di reti spadare (oltre 45 km sequestrati) che ogni anno, immancabilmente, si aggiungono alla lista nera delle infrazioni commesse nel nostro Paese»

 

Una situazione frutto di «un´illegalità diffusa e reiterata, dovuta a limitati controlli, pescherecci pirata e porti fantasma, trasferimenti non registrati di tonni vivi in allevamenti all´estero, mercati irregolari, criminalità organizzata presente e operante sui mercati remunerativi del tonno rosso, registrazioni di vendite e catture improprie e fuori dal dettato comunitario. L’auspicio è che in sede comunitaria venga ampiamente appoggiata la proposta della commissione sul nuovo regolamento sui controlli, specie relativamente al rafforzamento delle misure di controllo previste per i piccoli pescherecci al di sotto dei 15 metri. Quello della pesca illegale è un grave problema non ancora risolto e relativamente al quale l’impegno del governo italiano sulla “tolleranza zero” si misurerà anche da come il Ministero saprà sostenere, in sede comunitaria, questa misura tanto importante quanto urgente».

 

Forse il sottosegretario Buonfiglio ha voluto precedere le fastidiose quote europee e regole europee semplicemente forzandole con un provvedimento che sembra quasi una provocazione al nuovo Europarlamento e che probabilmente conta su tempi lunghi di insediamento della nuova commissione europea per farla far franca alle ferrettare almeno per questa stagione di pesca.

Certo che, alla luce di quanto riporta oggi Greenreport, la nuova normativa dimostra poca coerenza e, semmai, si rivela per quello che è; un'arbitraria vessazione verso la pesca sportiva e l'ennesima allisciata alla categoria dei distruttori, senza tener conto delle inevitabili conseguenze pecuniarie che presto tutti noi ci troveremo a pagare. La "protezione dell'ambiente" a senso unico, una mascherata mediatica fatta anche cialtronescamente, visto che zitti zitti la si ripropone ad ogni stagione: il servizio di Report non è servito a un c@**o. Ogni Governo che in questo paese si avvicenda va regolarmente a parare così: ma quanto è potente sta c@**o di lobby??

Ma possibile che la pesca professionale possa sopravvivere solo parassitariamente in questo modo? Possibile che non ci si renda conto che tanto vale abolirla e dichiararla fuorilegge piuttosto che mantenerla? Essì, proprio mantenerla: perchè, al di là dei danni irreversibili che la loro azione comporta, qui si tratta di pagare infrazioni salatissime solo per permetterle d'andare avanti. Ma che senso ha tutto questo, economicamente? Possibile che le ragioni politiche prevalgano per decenni su quelle economiche? Un patto occulto a cui si sono appecoronati tutti, oltretutto: e fa ridere che i verdi-pisello ora strepitino visto che, quando all'ambiente c'era il loro insigne segretario, tanto scandalo non s'era mai sentito e i tonni finivano lo stesso.

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Modificato da Ricky
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come non essere d'accordo con te Riccardo...quanti milioni di euro paghiamo di multe..?..quanti milioni i contributi dati a dei veri e propri assassini, altro che pescatori.

Se penso a report, alle facce dei delinquenti, ai controlli ?????????????????? in porto ecc...mi viene da vomitare.

 

 

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Le procedure di infrazione comunitarie prevedono multe oscene.

Stiamo seriamente rischiando di ritrovarci a carico cifre annuali di 250/300 milioni di euro. Considerando che la lobby di "certi professionisti" (vedi Report) potrà essere fermata non prima di qualche anno e non prima dell'appioppamento comunitario di almeno un lustro di multe, ci ritroveremo in una situazione simile a quella delle quote latte.

3 o 4 miliardi di euro a carico di cittadino pantalone, cioè 50/60 euro a persona, considerando chi lavora e chi no significa un 400/500 euro a famiglia.

Di fronte a questo quasi inevitabile disastro causato dai predatori di professione di dubbia morale (da non confondere con la categoria dei Pescatori Professionisti, che sono dei normali lavoratori), lo Stato non potrà che reagire nascondendosi dietro alla foglia di fico di una bella risma di verbali.

 

Mi pare ovvio che colpire i bracc-professionisti (vedi Report) presenti qualche difficoltà maggiore rispetto colpire i sportivi.

I segnali sono pessimi, i massimi responsabili delle associazioni di professionisti continuano ad additare gli sportivi come causa di ogni male, con la complicità colpevole dei programmi televisivi di settore (Rai e Mediaset). Sentire questi personaggi accusare tramite televisione di Stato i pescatori sportivi di essere "devastanti nei confronti degli stock di tonno rosso" è patetico e contemporaneamente molto allarmante.

 

Attenzione,

la stragrande maggioranza delle multe saranno a carico dei pescatori sportivi, i bracc-professionisti non verranno toccati se non limitatamente e solo in alcune aree(ci sono le spadare e le ferrettare modificate a dimostrarlo).

Pagheremo noi 2 o 3 volte.

Modificato da Barbara Pignataro
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