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riflessione..


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mh.... :huh: secondo me si sta iniziando a divagare...

e ovvio che se si hanno ripensamenti o duole il cuore ogni volta che parte la freccia e proprio meglio cambiare sport...pero' quell che ho interpretato io dalla discussione di umbe e' che sarebbe bello rivedere gli attimi in cui il bellissimo dentice,orata,pescione in generale che sia,si avvicina con i suoi colori e maestosita..da qui l'idea di imprigionarlo nell'acquario...

un pensiero abbastanza egoistico,e controverso in un forum di pescatori!!

pero' c'e da dire che gli acquari in casa sono molto belli e c'e a chi piacciono molto...ma questa appunto e' un altra storia.

credo che l'opinione di sentire che ne pensa qualche cernia e proprio da prendere in considerazione :laughing: :laughing: :laughing:

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non sò a genova,in quello di genova lo spettacolo è bellissimo ma triste:migliaia di pesci che nuotano uno accanto all'altro senza nessun istinto di predazione o di difesa,manco fossero pecore,se avessi di quegli scrupoli non sopporterei certo di relegare un animale nato libero in un acquario e piuttosto mi darei alla fotografia.

e non lo dico certo perchè così rimangono più pesci per me! :whistling:

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Concordo con Angelo e aggiungo a quelli in vena di pentimento:

Ma se vi fa star male... perchè non cambiate sport?

queste esternazioni da lacrime di coccodrillo, sicuramente non possono trovare l'unanime appoggio di tutti gli appassionati, e non per questo si devono senire o essere definiti più truci, crudeli e meno sensibili. Ne giovano alla popolarità della nostra disciplina che sempre più spesso viene attaccata da chiunque e senza ragion di causa. Così facendo mostrate il fianco e fornite spunto per parlare ai nostri detrattori, perchè pur non avendo validi argomenti, non perdono occasione per palare anche a vuoto.

Forse siete voi che state facendo qalcosa che non è in sintonia con la vostra natura, che dovete capire ancora a quale schiera appartenete.

Secondo me nn è una questione di schierarsi....ma piuttosto di sensibilità.....non ci credo che nessuno non si sia mai posto la domanda sulla sofferenza della preda ecc ecc.....ammeno chè siano tutti pescatori ignoranti(nel senso che ignorano :whistling: ) e senza pietà ma in quel caso non sò chi è più o meno in sintonia con la propria natura.... spesso mi sento dire anche dai miei ma nn ti fanno pena poveri pesci....è quindi per me facile lasciarmi condizionare.....non tutti sono pescatori da generazioni, nella mia famiglia ad esempio nessuno ha mai pescato io sono il primo quindi devo anche come dire prenderci l'abitudine....capisco che non è da tutti porsi ste domande ma nn puoi per questo metterci alla forca come se sbuttanassimo la categoria....spesso nn si vive solo di schieramenti decisi razionalmente a seconda "della convenienza" ma anche e sopratutto di sentimenti ed emozioni....per il resto che posso dirti... scusami se mi lascio prendere un pò dal cuore e non dall'istinto del superpescatore ad oltranza..... :rolleyes:

:thumbup: saluti giò :bye:

 

Secondo me qui non si tratta di essere superpescatori ad oltranza, se si vuol parlare di sentimenti, romanticismo ed altro posso dirti che io li preferisco in mare ma non in cattività.

Poi il per il resto, sono tutti vezzi del nostro ego...

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Concordo con Angelo e aggiungo a quelli in vena di pentimento:

Ma se vi fa star male... perchè non cambiate sport?

queste esternazioni da lacrime di coccodrillo, sicuramente non possono trovare l'unanime appoggio di tutti gli appassionati, e non per questo si devono senire o essere definiti più truci, crudeli e meno sensibili. Ne giovano alla popolarità della nostra disciplina che sempre più spesso viene attaccata da chiunque e senza ragion di causa. Così facendo mostrate il fianco e fornite spunto per parlare ai nostri detrattori, perchè pur non avendo validi argomenti, non perdono occasione per palare anche a vuoto.

Forse siete voi che state facendo qalcosa che non è in sintonia con la vostra natura, che dovete capire ancora a quale schiera appartenete.

Secondo me nn è una questione di schierarsi....ma piuttosto di sensibilità.....non ci credo che nessuno non si sia mai posto la domanda sulla sofferenza della preda ecc ecc.....ammeno chè siano tutti pescatori ignoranti(nel senso che ignorano :whistling: ) e senza pietà ma in quel caso non sò chi è più o meno in sintonia con la propria natura.... spesso mi sento dire anche dai miei ma nn ti fanno pena poveri pesci....è quindi per me facile lasciarmi condizionare.....non tutti sono pescatori da generazioni, nella mia famiglia ad esempio nessuno ha mai pescato io sono il primo quindi devo anche come dire prenderci l'abitudine....capisco che non è da tutti porsi ste domande ma nn puoi per questo metterci alla forca come se sbuttanassimo la categoria....spesso nn si vive solo di schieramenti decisi razionalmente a seconda "della convenienza" ma anche e sopratutto di sentimenti ed emozioni....per il resto che posso dirti... scusami se mi lascio prendere un pò dal cuore e non dall'istinto del superpescatore ad oltranza..... :rolleyes:

:thumbup: saluti giò :bye:

 

Secondo me qui non si tratta di essere superpescatori ad oltranza, se si vuol parlare di sentimenti, romanticismo ed altro posso dirti che io li preferisco in mare ma non in cattività.

Poi il per il resto, sono tutti vezzi del nostro ego...

questo senza dubbio...però credo sia fastidioso sentirsi dire addirittura cambiate sport....nemmeno io mi sognerei mai di metterle in cattività e rispetto la preda però credo sia normale che un soggetto magari più sensibile di un'altro possa fare dei pensieri più sentimentali e meno pratici...ma sono comunque solo supposizioni dettate dalla fantasia o magari come dici tu dall'ego...ma da quì a puntare subito il dito contro e dire che devi cambiare sport credo c'è ne voglia....anche perchè pena o no il momento della cattura è così sensazionale che credo a nessuno venga in mente dell'acquario ed altre ca@@@@ solo in quel caso magari consiglierei veramente il cambio dello sport.... :laughing:

 

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Ho avuto modo in passato e su altre comunità virtuali, di spezzare sempre una lancia a favore di chi intende la pesca come un'espressione di una certa qual filosofia di vita.

 

Anni fa, Dapiran, aveva iniziato un progetto poi accantonato, rivangando le nostre radici ataviche (e ormai dimenticate) che sono legate al liquido elemento e che forse, chissà, alcuni di noi hanno scoperto e da allora coltivano dandosi alla pesca in apnea.

 

Purtroppo, e a malincuore, tale bagaglio emotivo/culturale è stato da me riscontrato in pochi altri colleghi pescapneisti.

 

Sicchè, anche io, spesso non mi riconosco in altri compagni per i quali il mare è solo un luogo dove esercitare il proprio hobby, cercando carniere per propio gusto autocelebrativo a mezzo pubblicazione di foto.

 

Mi piace pensare che ci sia altro. E spesso, dove c'è questo "altro", c'è sempre spazio per un pizzico di "senso di colpa".

 

In quinta elemantare, ai primi contatti con la pesca, scrissi un tema in cui manifestavo la fantasia di poter pescare con un fucile che mi permettesse di non uccidere i pesci come invece accadeva ai miei mentori.

 

Non ho cambiato sport, ho semplicemente imparato a viverlo a modo mio, il più intensamente possibile, emotivamente parlando.

 

E concludo citando due popoli apparentemente crudeli verso la Natura ai nostri occhi ipocriti: Indiani d'America e Inuit.

 

Circa i primi, cito un film di Sean Penn, Lupo Solitario, che comincia con una scena onirica di caccia indiana. Feroce, crudele, l'uomo vince sulla belva, sulla Natura, ma quando è al cospetto della preda esanime, ne inala l'ultimo respiro, chiedendo scusa alla Natura ringraziandola al contempo per il dono della sopravvivenza arrivata tramite il sacrificio della bestia appena uccisa.

 

Idem per le foche dei popoli artici.

 

Due culture che insegnano a uccidere e che avere rimorso quando si uccide un altro animale è lecito, anzi, forse, dovuto.

 

Come parallelismo sarà pure forzato (ragioni diverse che spingono a uccidere, diverse le prede per qualità e quantità ecc.), ma ritengo possa essere esplicativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ma se vi fa star male... perchè non cambiate sport?

queste esternazioni da lacrime di coccodrillo, sicuramente non possono trovare l'unanime appoggio di tutti gli appassionati, e non per questo si devono senire o essere definiti più truci, crudeli e meno sensibili. Ne giovano alla popolarità della nostra disciplina che sempre più spesso viene attaccata da chiunque e senza ragion di causa. Così facendo mostrate il fianco e fornite spunto per parlare ai nostri detrattori, perchè pur non avendo validi argomenti, non perdono occasione per palare anche a vuoto.

Forse siete voi che state facendo qalcosa che non è in sintonia con la vostra natura, che dovete capire ancora a quale schiera appartenete.

Secondo me nn è una questione di schierarsi....ma piuttosto di sensibilità.....non ci credo che nessuno non si sia mai posto la domanda sulla sofferenza della preda ecc ecc.....ammeno chè siano tutti pescatori ignoranti(nel senso che ignorano :whistling: ) e senza pietà ma in quel caso non sò chi è più o meno in sintonia con la propria natura.... spesso mi sento dire anche dai miei ma nn ti fanno pena poveri pesci....è quindi per me facile lasciarmi condizionare.....non tutti sono pescatori da generazioni, nella mia famiglia ad esempio nessuno ha mai pescato io sono il primo quindi devo anche come dire prenderci l'abitudine....capisco che non è da tutti porsi ste domande ma nn puoi per questo metterci alla forca come se sbuttanassimo la categoria....spesso nn si vive solo di schieramenti decisi razionalmente a seconda "della convenienza" ma anche e sopratutto di sentimenti ed emozioni....per il resto che posso dirti... scusami se mi lascio prendere un pò dal cuore e non dall'istinto del superpescatore ad oltranza..... :rolleyes:

:thumbup: saluti giò :bye:

questo senza dubbio...però credo sia fastidioso sentirsi dire addirittura cambiate sport....nemmeno io mi sognerei mai di metterle in cattività e rispetto la preda però credo sia normale che un soggetto magari più sensibile di un'altro possa fare dei pensieri più sentimentali e meno pratici...ma sono comunque solo supposizioni dettate dalla fantasia o magari come dici tu dall'ego...ma da quì a puntare subito il dito contro e dire che devi cambiare sport credo c'è ne voglia....anche perchè pena o no il momento della cattura è così sensazionale che credo a nessuno venga in mente dell'acquario ed altre ca@@@@ solo in quel caso magari consiglierei veramente il cambio dello sport.... :laughing:

 

Per quanto non i piace riportare i testi senza una ragione specifica non posso farne a meno.

 

Come volevasi dimostrare.

Si risponde senza leggere con attenzione quello che viene postato.

Allora facciamo attezione:

Umbé: propone la visione poetica (per me peronalmente patetica, ma questa è un'altra storia che non ho voluto commentare) dei pesci uccisi risorti a nuova vita nell'acquario!

Per poi lamentarsi delle schiette affermazioni dei pscatori "DURI E CRUDI" come lui stesso li definisce.

IO: esterno la mia personale visione del contraddittorio sentimento che si può afacciare nell'animo del cacciatore e consiglio, qual'ora vi faccia soffrire la cattura mediante uccisione di una preda, cambiate sport...

Vengo accusato di non essere sensibile, e quasi quasi fazioso...

Scusa chi è l'insensibile?

Io ho 42 anni pesco da molto tempo, secondo te non mi sono posto le stesse domande?

Ti rispondo direttamente: SI! il risultato non cambia se gli tiro è perchè lo voglio nel piatto.

riconosco anche la bellezza degli acquari ma resisto alla vanità di possederne uno in virtù dei miei principi.

Non sono figlio di pescatore (anche se in famiglia ne abbiamo), Mio padre era un appassionato cacciatore e come ogni padre ha cercato di trasmettermi questa passione, mi ha portato a caccia, ha anche riconosciuto capito che avevo mira e buon controllo dell'arma, e bada bene andavo già a pesca ed avevo già ucciso dei pesci anche belli, ma quando ho cacciato e ho colpito dei volatili mi hanno dato sensazioni diverse, ho avvertito un disagio interiore, non mi sono sentito sporco o assassino, ma comunque non stavo bene, non ne traevo beneficio o soddisfazione, sarà stato perchè non erano le prede giuste, sarà stato la grande differenza di potenziale offensivo offerto dal fucile da caccia, ma dopo la prima volta che ho cacciato, mi sono interrogato ho capito che non era per me!

Io non ho criticato mio padre per avermi indotto in tale esperienza, anzi lo adoro e gli sono rionoscente per avermi dato la possibilità, Mio padre ha rispettato le mie scelte. Io rispetto il sentimento venatorio dei cacciaori pur ammettendo che non è cosa mia.

E' strano? Perchè la pesca si e la caccia no?

Non lo so, però non mi sento più sensibile o migliore di altri, e non mi sento sminuito da non volerlo fare, però, secondo me, uno deve essere onesto con se stesso e le cose le deve fare se è motivato.

Non conivido il rilascio del pescato, faccio a meo di andarci e non pesco con la canna. Il pesce lo devo selezionare, a volte perdo occasioni perchè non sono convinto siano in peso, a volte sbaglio e catturo un pesce che si rivela più piccolo di quanto credessi e me ne dolgo, ma ho delle idee che assecondano delle scelte motivate e maturate nel tempo, non mi reputo insensibile, ma ribadisco il consiglio:

Pescare, sparare ad un pesce vi da inquietudine? Cambiate Sport, magari datevi al tiro a segno.

Infatti, non vado a caccia ma mi piace sparare con un sacco di armi mi piace frequentare poligoni e campi di tiro dinamico, e pure non vado a caccia... sarò strano ma una scelta lo fatta! Posso sempre cambiare idea ma per ora mi sta bene pescare.

Se sentite due vocine contrapposte forse è giunto il momento che ci riflettiate su e vi diate una risposta, che solo voi saprete fornivi e solo dentro di voi potrete cercarla.

Modificato da Leonardo
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E' normale che di fronte al fatto di aver tolto una vita si provi una sensazione composita. Anzi: è umano.

Aldilà della capacità di ciascuno di convivere con le contraddizioni tipiche dell'uomo - ma non solo - credo sia sufficiente riflettere su un dato. L'istinto di caccia e pesca hanno permesso all'uomo di sopravvivere ed imporsi su questo pianeta nel corso di lunghissimo tempo. Nessuna evoluzione dei costumi sociali dell'ultim'ora può cancellare ciò che siamo, non è possibile cambiare la propria natura. Questo non implica che tale evoluzione dei costumi non ci condizioni, visto che ne siamo protagonisti a nostra volta.

 

Io ne prendo atto e metto insieme il tutto: vado a Mare con rispetto, seleziono le prede con cura, le onoro con un pasto e cerco di non fare niente di cui dovermi vergognare. Per il resto, accetto le mie contraddizioni di essere umano, che non si limitano al vago senso di colpa dopo la cattura. Pensate al caso in cui ci sfila un pesce tranquillo, un tiro facile facile... e non spariamo. E' una manifestazione dello stesso genere, che svela un altro piccolo aspetto della nostra multiforme natura, piena di contraddizioni.

 

Joefox

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E' normale che di fronte al fatto di aver tolto una vita si provi una sensazione composita. Anzi: è umano.

Aldilà della capacità di ciascuno di convivere con le contraddizioni tipiche dell'uomo - ma non solo - credo sia sufficiente riflettere su un dato. L'istinto di caccia e pesca hanno permesso all'uomo di sopravvivere ed imporsi su questo pianeta nel corso di lunghissimo tempo. Nessuna evoluzione dei costumi sociali dell'ultim'ora può cancellare ciò che siamo, non è possibile cambiare la propria natura. Questo non implica che tale evoluzione dei costumi non ci condizioni, visto che ne siamo protagonisti a nostra volta.

 

Io ne prendo atto e metto insieme il tutto: vado a Mare con rispetto, seleziono le prede con cura, le onoro con un pasto e cerco di non fare niente di cui dovermi vergognare. Per il resto, accetto le mie contraddizioni di essere umano, che non si limitano al vago senso di colpa dopo la cattura. Pensate al caso in cui ci sfila un pesce tranquillo, un tiro facile facile... e non spariamo. E' una manifestazione dello stesso genere, che svela un altro piccolo aspetto della nostra multiforme natura, piena di contraddizioni.

 

Joefox

 

Penso che sia bellissimo quello che hai scritto, fa parte dell essere unmano, pensare e porsi domande..

Aggiungo anche che secondo il mio punto di vista vivere le cose riflettendoci su, te le fa vivre meglio..

secondo me, è satato frainteso quello che voleva dire chi ha fatto questo post..

Ovviamente penso che le persone piu sensibili, alla fine della pescata in cui il loro istinto e la loro passione hanno prevalso, non sono soggette a rimorso, ma bensì pensano razionalmente a quello che ha portato il loro istinto.. (con mangari una punta di pena pensando al destino della specie ittica)

Io pratico questo sport da molti anni, mi piace pescare, e forse sono della peggior categoria dei pescatori, perche uccido un animale, e lo regalo ai miei parenti, perche a me il pesce non piace, ma piace il gesto, e l'azione.. ma questo non vuole dire che queste domande non me le sono poste..

ogniuno arrivera poi ad una considerazione personale, ma penso non sia bello su queste tematiche esprimere pareri troppu duri..

 

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Ma se vi fa star male... perchè non cambiate sport?

queste esternazioni da lacrime di coccodrillo, sicuramente non possono trovare l'unanime appoggio di tutti gli appassionati, e non per questo si devono senire o essere definiti più truci, crudeli e meno sensibili. Ne giovano alla popolarità della nostra disciplina che sempre più spesso viene attaccata da chiunque e senza ragion di causa. Così facendo mostrate il fianco e fornite spunto per parlare ai nostri detrattori, perchè pur non avendo validi argomenti, non perdono occasione per palare anche a vuoto.

Forse siete voi che state facendo qalcosa che non è in sintonia con la vostra natura, che dovete capire ancora a quale schiera appartenete.

Secondo me nn è una questione di schierarsi....ma piuttosto di sensibilità.....non ci credo che nessuno non si sia mai posto la domanda sulla sofferenza della preda ecc ecc.....ammeno chè siano tutti pescatori ignoranti(nel senso che ignorano :whistling: ) e senza pietà ma in quel caso non sò chi è più o meno in sintonia con la propria natura.... spesso mi sento dire anche dai miei ma nn ti fanno pena poveri pesci....è quindi per me facile lasciarmi condizionare.....non tutti sono pescatori da generazioni, nella mia famiglia ad esempio nessuno ha mai pescato io sono il primo quindi devo anche come dire prenderci l'abitudine....capisco che non è da tutti porsi ste domande ma nn puoi per questo metterci alla forca come se sbuttanassimo la categoria....spesso nn si vive solo di schieramenti decisi razionalmente a seconda "della convenienza" ma anche e sopratutto di sentimenti ed emozioni....per il resto che posso dirti... scusami se mi lascio prendere un pò dal cuore e non dall'istinto del superpescatore ad oltranza..... :rolleyes:

:thumbup: saluti giò :bye:

questo senza dubbio...però credo sia fastidioso sentirsi dire addirittura cambiate sport....nemmeno io mi sognerei mai di metterle in cattività e rispetto la preda però credo sia normale che un soggetto magari più sensibile di un'altro possa fare dei pensieri più sentimentali e meno pratici...ma sono comunque solo supposizioni dettate dalla fantasia o magari come dici tu dall'ego...ma da quì a puntare subito il dito contro e dire che devi cambiare sport credo c'è ne voglia....anche perchè pena o no il momento della cattura è così sensazionale che credo a nessuno venga in mente dell'acquario ed altre ca@@@@ solo in quel caso magari consiglierei veramente il cambio dello sport.... :laughing:

 

Per quanto non i piace riportare i testi senza una ragione specifica non posso farne a meno.

 

Come volevasi dimostrare.

Si risponde senza leggere con attenzione quello che viene postato.

Allora facciamo attezione:

Umbé: propone la visione poetica (per me peronalmente patetica, ma questa è un'altra storia che non ho voluto commentare) dei pesci uccisi risorti a nuova vita nell'acquario!

Per poi lamentarsi delle schiette affermazioni dei pscatori "DURI E CRUDI" come lui stesso li definisce.

IO: esterno la mia personale visione del contraddittorio sentimento che si può afacciare nell'animo del cacciatore e consiglio, qual'ora vi faccia soffrire la cattura mediante uccisione di una preda, cambiate sport...

Vengo accusato di non essere sensibile, e quasi quasi fazioso...

Scusa chi è l'insensibile?

Io ho 42 anni pesco da molto tempo, secondo te non mi sono posto le stesse domande?

Ti rispondo direttamente: SI! il risultato non cambia se gli tiro è perchè lo voglio nel piatto.

riconosco anche la bellezza degli acquari ma resisto alla vanità di possederne uno in virtù dei miei principi.

Non sono figlio di pescatore (anche se in famiglia ne abbiamo), Mio padre era un appassionato cacciatore e come ogni padre ha cercato di trasmettermi questa passione, mi ha portato a caccia, ha anche riconosciuto capito che avevo mira e buon controllo dell'arma, e bada bene andavo già a pesca ed avevo già ucciso dei pesci anche belli, ma quando ho cacciato e ho colpito dei volatili mi hanno dato sensazioni diverse, ho avvertito un disagio interiore, non mi sono sentito sporco o assassino, ma comunque non stavo bene, non ne traevo beneficio o soddisfazione, sarà stato perchè non erano le prede giuste, sarà stato la grande differenza di potenziale offensivo offerto dal fucile da caccia, ma dopo la prima volta che ho cacciato, mi sono interrogato ho capito che non era per me!

Io non ho criticato mio padre per avermi indotto in tale esperienza, anzi lo adoro e gli sono rionoscente per avermi dato la possibilità, Mio padre ha rispettato le mie scelte. Io rispetto il sentimento venatorio dei cacciaori pur ammettendo che non è cosa mia.

E' strano? Perchè la pesca si e la caccia no?

Non lo so, però non mi sento più sensibile o migliore di altri, e non mi sento sminuito da non volerlo fare, però, secondo me, uno deve essere onesto con se stesso e le cose le deve fare se è motivato.

Non conivido il rilascio del pescato, faccio a meo di andarci e non pesco con la canna. Il pesce lo devo selezionare, a volte perdo occasioni perchè non sono convinto siano in peso, a volte sbaglio e catturo un pesce che si rivela più piccolo di quanto credessi e me ne dolgo, ma ho delle idee che assecondano delle scelte motivate e maturate nel tempo, non mi reputo insensibile, ma ribadisco il consiglio:

Pescare, sparare ad un pesce vi da inquietudine? Cambiate Sport, magari datevi al tiro a segno.

Infatti, non vado a caccia ma mi piace sparare con un sacco di armi mi piace frequentare poligoni e campi di tiro dinamico, e pure non vado a caccia... sarò strano ma una scelta lo fatta! Posso sempre cambiare idea ma per ora mi sta bene pescare.

Se sentite due vocine contrapposte forse è giunto il momento che ci riflettiate su e vi diate una risposta, che solo voi saprete fornivi e solo dentro di voi potrete cercarla.

Ti chiedo scusa per aver frainteso o letto male le tue parole.... :frustry: anche perchè ironia della sorte anche io ho un padre che caccia ed anch'io ho provato le stesse sensazioni e mi sono dato al tiro al bersaglio con il conseguimento del porto d'armi sportivo....praticamente volevo difendere una causa che stavi già egregiamente difendendo tu ed ho sbagliato interpretazione....spero nn serberai rancore per le mie parole...purtroppo a differenza di te mi manca magari quella consapevolezza e quella sicurezza che solo la maturità e l'immensa esperienza ti può dare....e dò spazio così all'impulsività...ti chiedo ancora scusa..... e al prossimo scambio di idee....

ps:a darti prova dello stesso modo di vedere l'argomento c'è un bel saragozzo in un'altro post... :laughing::whistling:

saluti e mi prenoto già di poterti disturbare qual'ora avessi degli altri dubbi a riguardo visto che evidentemente tu li hai già affrontati egregiamente in passato...guru leonardo :clapping::thumbup:

spero accetterai le mie scuse e anche la mia richiesta :rolleyes:

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Ma se vi fa star male... perchè non cambiate sport?

queste esternazioni da lacrime di coccodrillo, sicuramente non possono trovare l'unanime appoggio di tutti gli appassionati, e non per questo si devono senire o essere definiti più truci, crudeli e meno sensibili. Ne giovano alla popolarità della nostra disciplina che sempre più spesso viene attaccata da chiunque e senza ragion di causa. Così facendo mostrate il fianco e fornite spunto per parlare ai nostri detrattori, perchè pur non avendo validi argomenti, non perdono occasione per palare anche a vuoto.

Forse siete voi che state facendo qalcosa che non è in sintonia con la vostra natura, che dovete capire ancora a quale schiera appartenete.

Secondo me nn è una questione di schierarsi....ma piuttosto di sensibilità.....non ci credo che nessuno non si sia mai posto la domanda sulla sofferenza della preda ecc ecc.....ammeno chè siano tutti pescatori ignoranti(nel senso che ignorano :whistling: ) e senza pietà ma in quel caso non sò chi è più o meno in sintonia con la propria natura.... spesso mi sento dire anche dai miei ma nn ti fanno pena poveri pesci....è quindi per me facile lasciarmi condizionare.....non tutti sono pescatori da generazioni, nella mia famiglia ad esempio nessuno ha mai pescato io sono il primo quindi devo anche come dire prenderci l'abitudine....capisco che non è da tutti porsi ste domande ma nn puoi per questo metterci alla forca come se sbuttanassimo la categoria....spesso nn si vive solo di schieramenti decisi razionalmente a seconda "della convenienza" ma anche e sopratutto di sentimenti ed emozioni....per il resto che posso dirti... scusami se mi lascio prendere un pò dal cuore e non dall'istinto del superpescatore ad oltranza..... :rolleyes:

:thumbup: saluti giò :bye:

questo senza dubbio...però credo sia fastidioso sentirsi dire addirittura cambiate sport....nemmeno io mi sognerei mai di metterle in cattività e rispetto la preda però credo sia normale che un soggetto magari più sensibile di un'altro possa fare dei pensieri più sentimentali e meno pratici...ma sono comunque solo supposizioni dettate dalla fantasia o magari come dici tu dall'ego...ma da quì a puntare subito il dito contro e dire che devi cambiare sport credo c'è ne voglia....anche perchè pena o no il momento della cattura è così sensazionale che credo a nessuno venga in mente dell'acquario ed altre ca@@@@ solo in quel caso magari consiglierei veramente il cambio dello sport.... :laughing:

 

Per quanto non i piace riportare i testi senza una ragione specifica non posso farne a meno.

 

Come volevasi dimostrare.

Si risponde senza leggere con attenzione quello che viene postato.

Allora facciamo attezione:

Umbé: propone la visione poetica (per me peronalmente patetica, ma questa è un'altra storia che non ho voluto commentare) dei pesci uccisi risorti a nuova vita nell'acquario!

Per poi lamentarsi delle schiette affermazioni dei pscatori "DURI E CRUDI" come lui stesso li definisce.

IO: esterno la mia personale visione del contraddittorio sentimento che si può afacciare nell'animo del cacciatore e consiglio, qual'ora vi faccia soffrire la cattura mediante uccisione di una preda, cambiate sport...

Vengo accusato di non essere sensibile, e quasi quasi fazioso...

Scusa chi è l'insensibile?

Io ho 42 anni pesco da molto tempo, secondo te non mi sono posto le stesse domande?

Ti rispondo direttamente: SI! il risultato non cambia se gli tiro è perchè lo voglio nel piatto.

riconosco anche la bellezza degli acquari ma resisto alla vanità di possederne uno in virtù dei miei principi.

Non sono figlio di pescatore (anche se in famiglia ne abbiamo), Mio padre era un appassionato cacciatore e come ogni padre ha cercato di trasmettermi questa passione, mi ha portato a caccia, ha anche riconosciuto capito che avevo mira e buon controllo dell'arma, e bada bene andavo già a pesca ed avevo già ucciso dei pesci anche belli, ma quando ho cacciato e ho colpito dei volatili mi hanno dato sensazioni diverse, ho avvertito un disagio interiore, non mi sono sentito sporco o assassino, ma comunque non stavo bene, non ne traevo beneficio o soddisfazione, sarà stato perchè non erano le prede giuste, sarà stato la grande differenza di potenziale offensivo offerto dal fucile da caccia, ma dopo la prima volta che ho cacciato, mi sono interrogato ho capito che non era per me!

Io non ho criticato mio padre per avermi indotto in tale esperienza, anzi lo adoro e gli sono rionoscente per avermi dato la possibilità, Mio padre ha rispettato le mie scelte. Io rispetto il sentimento venatorio dei cacciaori pur ammettendo che non è cosa mia.

E' strano? Perchè la pesca si e la caccia no?

Non lo so, però non mi sento più sensibile o migliore di altri, e non mi sento sminuito da non volerlo fare, però, secondo me, uno deve essere onesto con se stesso e le cose le deve fare se è motivato.

Non conivido il rilascio del pescato, faccio a meo di andarci e non pesco con la canna. Il pesce lo devo selezionare, a volte perdo occasioni perchè non sono convinto siano in peso, a volte sbaglio e catturo un pesce che si rivela più piccolo di quanto credessi e me ne dolgo, ma ho delle idee che assecondano delle scelte motivate e maturate nel tempo, non mi reputo insensibile, ma ribadisco il consiglio:

Pescare, sparare ad un pesce vi da inquietudine? Cambiate Sport, magari datevi al tiro a segno.

Infatti, non vado a caccia ma mi piace sparare con un sacco di armi mi piace frequentare poligoni e campi di tiro dinamico, e pure non vado a caccia... sarò strano ma una scelta lo fatta! Posso sempre cambiare idea ma per ora mi sta bene pescare.

Se sentite due vocine contrapposte forse è giunto il momento che ci riflettiate su e vi diate una risposta, che solo voi saprete fornivi e solo dentro di voi potrete cercarla.

 

una cosa è argomentare il proprio pensiero altro è rispondere ad una esternazione di emozioni con il solito "che te sei fumato"..

bene invece, come hai fatto quando qualcuno ti ha provocato, spiegare come la pensi tu sull'argomento senza limitarsi al solito " cambia sport"..

io non lo cambio il mio sport perchè come avevo sottolineato in neretto, in me prevale l'istinto del cacciatore.

Semplicemente volevo fare partecipe chi condivide con me questa passione, di alcuni miei pensieri... ed effettivamente, leggendo le opinioni degli altri, mi rendo conto che sta fantasia dell'acquario deve essere dettata più dal mio ego (rimirarmi le mie catture) che altro.. touchè!!! !!

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Magari uno psicologo direbbe che si tratta di rimozione bella e buona, non so, ma quando prendo un pesce non penso al fatto di aver ucciso un essere animato (l'unico istante di consapevolezza è giusto quando infilo il coltello tra le branchie e come tutti penso, cerco di farlo più in fretta possibile), la mia soddisfazione è più simile a quella di un cercatore di pietre che trova una gemma e la estrae dalla terra. Guardare un cavetto pieno di pesci è una delle cose più belle, e mi dispiace ma anche allora non mi viene in mente che sono animali morti. Per me quel cavetto che splende dei colori del mare vale più di una collana di pietre preziose e quelle pinne, quegli occhi, quelle squame e quelle bocche che penzolano gocciolanti hanno una bellezza diversa, ma non inferiore a quella dei pesci che nuotano fuori tiro del nostro fucile. Quando mi accorgo di aver colpito un pesce, non sento il dolore di aver ferito mortalmente un animale, ma soltanto la soddisfazione di aver fatto le cose bene. Il rito continua a tavola: mangiare un cefalo pescato da me è per me dieci volte più buono di un'orata o di un dentice di pescheria. Quando sono sott'acqua mi sento dieci, cento volte più intelligente, più scaltro, più lucido di quanto sono normalmente stando seduto alla mia scrivania. Vedo le cose meglio, le sento intorno a me senza nemmeno aver bisogno di voltare la testa. Questo almeno quando sono in stato di grazia. E questo arricchimento val bene il sacrificio d'un pesce :bye:

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"Gli volevi bene quand'era vivo e gli hai voluto bene dopo.

Se gli si vuol bene non è un peccato ucciderlo. O lo è ancora di più?"

E. Hemingway - Il vecchio e il mare

 

Prendo spunto da questo pensiero, che trovo meraviglioso, per farvi partecipe di una mia fantasia...

Premetto che in me prevale l'istinto del un pescatore ma a volte penso che sarebbe meraviglioso avere un grande acquario (stile Genova) che contenga tutti i pesci da me catturati vivi e vegeti, senza ferite da asta (lo so ci vuole fantasia!).

Me li guarderei con amore, :rolleyes: ricordando il modo in cui è avvenuta la cattura.. ognuno con la sua storia diversa..

è impossibile ovviamente, ma lo preferirei di gran lunga all'unico modo concreto che esiste per onorarli e cioè cucinarli con la massima cura...

 

sono solo io a vaneggiare? o c'è qualche altro romantico come me?

bhe!!! Umbè

io sono un romantico come te

forse hai letto qualche mio post o intervento e mi hai scambiato per quel duro e crudo ma a volte l'apparenza inganna

 

ho aspettato rispondere perchè non mi veniva nulla in mente ma poi le parole che mi diceva mia nonna mi son tornate nel pensiero

chi coltiva la propria testa coltiva un bel giardino nel nostro caso forse è piu' un'acquario da coltivare

cerco nelle mie battute la perfezione perchè la natura è perfetta e vorrei esserne degno di sentirla mia, se fulmino la preda l'ho presa io se il tiro non è il meglio ma la preda è al cavetto ritengo che il mare mi ha regalato quella cattura

questo per dirti che c'è modo e modo di infilare pesci ed ognuno si sceglie quello che piu' lo gratifica

forse sono stato un poco complicato ma l'essere uomini è complicato

 

per farla semplice, coltiva il tuo acquario, rispetta il mare e non sfidarlo, evita di far soffrire inutilmente le tue prede, questo è quello che possio dirti

:thumbup:

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Avere un profondo e sentito rispetto per il mare e per le sue creature, ti porta inevitabilmente a condividere pienamente le parole di Ernest Hemingway, accompagnate da una serie di sensazioni che non tutti riescono a provare... credo sia quel famoso "valore aggiunto" che trasforma un pescatore in un "grande pescatore", perchè non è dal numero o dalla grandezza delle prede catturate che si misura l'animo di un pescatore, ma dal sentimento, dalla lealtà e dal rispetto che ci mette in ognuna di queste.

 

Chi ha risposto stupidamente credo solo non abbia inteso il senso del discorso...

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