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Pesce Fresco D'allevamento


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Quarto giorno di pesca. Da qualche parte nel Var (non sappiamo più nemmeno noi bene dove, sono due ore che sono in macchina, mo basta, ci fermiamo qui). E' da quando siamo arrivati che ci sto pensando. E' impossibile pensare ad altro. Ci passiamo davanti tutti i giorni a questa baia che è un'unica fila di pescatori con la canna, da promontorio a promontorio.

− Che è successo?

Silenzio.

− Qu est ce-que il passe?

Ri-silence.

Intanto sempre zitti zitti quatti quatti manzi manzi questi tirano su branzini come se Gesù fosse appena passato di lì a benedire i loro galleggianti fosforescenti. Butto l'occhio sotto i teli: branchie dilatate, occhi sbarrati, secchiate di pesci insabbiati e boccheggianti. Ho capito, j'ai tout compris, si sono rotte le gabbie dell’allevamento là fuori.

E' successo durante l’ultima mareggiata. Cinque tonnellate di pesce variamente ripartito tra spigole, orate, ombrine, ombrine giganti (boccadoro). Allora…mi porto una mano alla tempia, stile pensatore di Rodin, riordino le idee, cercando di farmi il film della giornata: entriamo lo stesso, chissenefrega, chissenfout e ci contendiamo il pesce a fucilate con i cannisti qui, les cannistes-ici. Guardo Alessandra, Alessandra lascia che sia io a scegliere: "Questi sono più di un centinaio e cominciano già a guardarti incazzati…del resto certe decisioni spettano all’uomo". Leonida alle Termopili, trecento. Ri-guardo i secchi di pesce.

-Chissenefrega, tutta roba d’allevamento.

Ci ripetiamo come la volpe e l'uva mentre svoltiamo tra i tornanti dell’Esterel. Questo è successo quattro giorni fa. Nel frattempo abbiamo pescato un paio di cefali. Uno è questo, mostrato con orgoglio da Ale, l'altro non l’ho immortalato.

http://img264.imageshack.us/my.php?image=cefalojpgsg4.jpg

Ale invece ha combattuto all'arma bianca con un polpo

http://img90.imageshack.us/my.php?image=polpojpgvo7.jpg

Passano i giorni. Ho visitato una secca al largo con pallonate di saraghi vintage, dove nella bella stagione non mi ero mai azzardato a andare per non rischiare di rovinare con la mia testa la tinteggiatura della carena di qualche off-shore, sono stato seguito per tutto il tempo da un elicottero della guardia costiera che sicuramente si stava chiedendo che min**i@ stessi facendo, la cosa non mi è dispiaciuta, anzi (salut! Merci!).

Ma adesso siamo ancora qui. Le catture intanto sono diminuite, hanno saccheggiato per bene, e il numero dei pescatori anche, ma non troppo. La voce ha avuto tutto il tempo di girare e siamo sempre sulla doppia cifra.

Anche noi continuiamo a girarci intorno e cominciamo anche a essere stanchi . Lo sapete com'è d’inverno: i pesci si diradano, le pescate assomigliano sempre di più a lunghe peregrinazioni da un promontorio all'altro, da una caletta alla successiva, in cerca delle poche prede di passaggio. Finché cala il sole, sempre troppo presto, e buonanotte. Poi ho il torace che quasi mi sembra di far fatica a respirare, poi ho le gambe molli. Poi è l'ultimo giorno e domani si rientra al lavoro. Poi ad Ale piacciono le calette tranquille senza risacca. Insomma a farla breve oggi si pesca nell’acquario e amen. Alessandra mi fa un po’ di training autogeno: non accettare le provocazioni, non rispondere, se s’incazzano lascia perdere, ecc. Uno contro cento: questa è follia, questa è blasfemia, questa è Sparta!!!

-Ale , vai avanti tu che sei donna e ti guardano con simpatia.

-Che cavaliere!

Ci vestiamo e sfiliamo alla chetichella dietro la barriera di pescatori. Basta guardarli per capire dove sono i pesci: tutti lì concentrati nella prima ansa, pesci e pescatori gomito a gomito, stivale contro stivale lenza aggrovigliata a lenza.

Ma dove sono? Ci mettiamo un po’ a individuarli da sotto. Eccoli i branzini, tutti schiacciati a riva. Appena li vedo capisco che prenderli non sarà facile, non certo per merito loro, anzi, ma per via del fatto che sono protetti dalla barriera di lenze che hanno lanciato i pescatori. Tirare lì in mezzo significa fare un casino di quelli veramente da raccontare. Sono pesci stupidi, questi fuggiti dalle gabbie: l’allevamento è dietro ai frangiflutti e loro appena entrati nella baia si sono fermati alla prima spiaggia. Vanno avanti e indietro in circolo coprendo una distanza ridicola, uno spazio che è sempre quello: lo stesso delle gabbie in cui continuano a essere imprigionati anche da liberi. Sono gli ultimi superstiti delle famose cinque tonnellate e sono sicuro che tra qualche giorno non se ne sarà salvato nemmeno uno. Non uno. Basta vederli . Qua e là sulla sabbia brilla il ventre di qualche pesce morto. Alessandra si fa avanti e l’unica cosa che rimedia è una gragnola di insulti.

Rimango a margini in attesa dell’occasione, ma non c’è verso che si schiodino di lì. Mi sembra di essere un cane che aspetta gli avanzi della cena sotto il tavolo (e si beccherà solo pedate). Allora sono costretto a fare quello che volevo evitare. Scendo e da sotto mi trascino fino a riva in mezzo ai fuscelli di posidonia morta, alla navy seal (o alla paperino inseguito dalle vespe), sperando che non mi vedano (i pescatori, i pesci neanche li considero). Dopo aver serrato completamente la frizione del mulinello tiro, ne becco uno e lo trascino fuori prima che vada a incasinarsi in mezzo alle lenze. Volevo evitare di far fatica e invece mi ritrovo a fare il periplo della baia in apnea. In ogni caso la manovra riesce per metà. Mi avranno visto mettere il pesce nel cavetto, avranno visto il fucile galleggiare. Sta di fatto che la volta dopo quando il carosello di spigole mi punta di nuovo, all’ultimo momento i pesci scappano via spaventati da una sassata. Riprovo e stavolta la sassata arriva direttamente a me.

Mi sono già bell'e rotto di questa specie di pescata che assomiglia più che altro allo stare in fila al mercato. Per me si potrebbe anche chiudere qui, se non fosse che Ale ci sta dando dentro con i polpi (quelli ovviamente non sono d’allevamento). Tiro fuori la testa e vedo un sedere tentacolato che emerge in fondo alla baia. Ne prenderà tre. Così la lascio fare e provo la mossa della disperazione: lancio della pastura tentando di far allontanare i branzini da riva. Non funziona. Torno a vedere cosa sta combinando Ale. Vedo il suo Guizzo, cioè il Guizzo che io le ho regalato per Natale, che galleggia ingarbugliato nella sagola,l’asta che penzola, ridotto a uno spazzolino del cesso. Non credo che ci sia un’altra persona capace di distruggere l’attrezzatura così. Mi sto avvicinando alla sua zona di caccia, lo capisco dai segni. Poco più in là c’è il corto con la fiocina a cui manca un dente. Eccola lì che pesca con il terzo e ultimo fucile rimastole, non durerà ancora a lungo.

La stronza ha trovato un banco di orate e si è guardata bene dal dirmelo. Ha fatto bene, altroché, altrimenti avremmo avuto addosso tutti e cento i pescatori. Ne ha infilzata una e ne ha perse altre due molto più grosse. Colpa delle mutande che è costretta a montare al posto degli elastici. Se non avesse l’handicap della forza mi batterebbe regolarmente. Ma cosa dico, già così con l’handicap, mi supera. Arrivo che le orate sono sparite. Un malcapitato branzinetto nascosto tremante tra la posidonia morta si becca la fucilata della frustrazione. Incredibile, senza volerlo sono riuscito a prendere l’unico pesce sotto-taglia di tutto l’allevamento. Merito un premio. Arriva anche quello. Una volta usciti anziché scazzottarci facciamo amicizia con un pescatore tahitiano emigrato in Francia. Racconta qui racconta lì, alla fine s’impietosisce (lo s*****o nella secchia ha un boccadoro da sei-sette chili) e ci regala un’ombrina. Fine della giornata, meno male. Che batosta: non sono riuscito a prendere tre pesci decenti nemmeno dentro un allevamento. Alla fine il piatto fa la sua figura, non grazie a me.

http://img185.imageshack.us/my.php?image=n...mortajpgvs6.jpg

http://img172.imageshack.us/my.php?image=n...orta2jpgkm9.jpg

Ancora una foto di Ale con i polpi e l’orata che ha pescato

http://img185.imageshack.us/my.php?image=aleoratajpgsu5.jpg

 

 

 

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Grande Zefiro i tuoi racconti sono sempre molto piacevoli da leggere (a parte le sassate dei cannisti ingordi :thumbdnn: )questa volta è andata così così ma sei in gamba e ti rifarai presto :subg: .

 

Complimenti vivissimi alla tua bella compagna Alina capace di una pescata di tutto rispetto :thumbup::thumbup:

 

:bye: Luca

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