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Riviste.


Ospite Alextunnaria

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Io sono abbonato da quando è nata a pesca in apnea ed ho tutti i numeri di pescasub, sono d'accordo su parecchie critiche, ma...

 

volete mettere il piacere di leggere della nostra passione? le comprerei anche solo per aiutare il mondo della pesca ed il suo indotto, addirittura faccio tesserare fipsas anche mio padre e mio nonno (17 euri l'anno li possono spendere parecchie persone),a me piace qualunque cosa che riguardi la mia passione.

 

Preferisco fare a meno di altre cose e spendere quei dieci euro per le riviste.

 

Poi nulla vieta di integrare il forum con la carta stampata.

 

In ultima analisi ho letto della comparazione tra i quotidiani e la free press, anche se hanno il pregio di essere gratis pensate che ci si possa tenere informati leggendoli? ma non scherziamo.

 

:bye:

 

:thumbup:

 

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Ospite nadar

Secondo me l'analisi è molto semplice e in parte tutti voi avete già colto nel segno.

Si acquistano riviste del settore sopratutto agli inizi.

Mi spiego: non solo per la pesca e l'apnea, ma io ad esempio all'inizio, acquistavo molte riviste che avevano come argomento la fotografia.

Poi negli anni ho abbandonato l'acquisto perchè gira e rigira e sempre la stessa cosa.

Eppure sono un fotografo, ma vi assicuro che non acquisto una rivista del settore da diversi anni.

Idem per la pesca, agli inizi a leggere e a documentarsi e poi nulla.

Poi c'è internet, da non confondere il forum con la testata.

La testata giornalistica è una vera rivista con tanto di redazione e giornalisti.

Il forum è tutt'altra cosa e si muove su un concetto di interscambio di informazioni.

Quindi non spaventatevi, x ogni lettore che abbandona una rivista c'è un'altro che inizia (altra cosa è la crisi economica perchè acquistare per un giovane 2 riviste è un bell'impegno economico).

Non confonderei internet con la stampa.

 

Gli articoli sono fatti da giornalisti, che spesso riportano le proprie esperienze (discutibili, peraltro), mentre su internet, in special modo nei forum, c'è principalmente uno scambio generale con il "popolo della strada".

 

Non che uno sia più importante dell'altro, beninteso, ma solo che sono leggermente diversi.

 

In quanto agli articoli "promozionali"... beh, quale stampa disdegna cio? In nessun settore, credo. L'importante è confrontare i dati tecnici dichiarati dell'attrezzatura di turno, valutandone la qualità anche in funzione del prezzo. E' sempre un primo ottimo passo per la scelta dell'acquisto da fare. Se non altro ci tengono al corrente delle novità del settore.

 

I redazionali sono spesso delle "finte verità", che hanno dei lati positivi da individuare.

 

:bye:

 

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Ospite maxdeo

Che cosa pretendete da una rivista? Che vi porti in Corsica a pescare con gommone di 5MT sulle secche e magari vi faccia trovare il freezer pieno di pesce,

il tutto stando seduti sul divano di casa? Ragazzi per pescare bisogna andare in mare e non pensare che una rivista riesca a toglierci le voglie represse o

le speranze ancora inesaudite o ci insegni a prendere i pesci come fanno quelli che sanno pescare.In sintesi penso che i margini di miglioramento per le riviste siano ridotti. Quello che era possibile fare lo stanno facendo o lo hanno fatto.

Modificato da maxdeo
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Premetto che sono fra quelli che da oltre dieci anni comprano le riviste di pescasub (Pesca in Apnea da meno chiaramente)...

Comprare riviste è un piallativo (come datto da altri) alll'andare a pesca, ma per chi come il sottoscritto soffre della "collezionite acuta" non si può fare a meno ogni mese di correre in edicola ad acquistare il nuovo numero (salvo tornare con le pive nel sacco visto la scarsa puntualità).

Le riviste Internet (A.M. n° 1) sono un'ottima valvola di sfogo ma non si possono portare al bagno! :laughing:

Alcuni articoli (racconti) sono piacevoli da leggere se scritti da persone avvincenti (G. Zei o Marò per citarne alcuni), altri lasciano il tempo che trovano, altri ancora (prove attrezzature in primis) fanno c@.@.e (ma tanto nel 90% dei casi sono "accomodato" in bagno.

Soluzioni: dare spazio anche a nuovi articolisti (nuove idee!) e sfruttare i "paticolarismi" regionali, per esempio gli articoli sul mio Veneto si contano sulle dita di una mano, capisco che altre regioni hanno di più da offrire ma a tutti piace leggere anche dei propri posti di pesca senza dover leggere sempre gli stessi itinerari!

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Io ho smesso di comperare Pescasub da quando sono finiti gli argomenti interessati.Una volta trattati tutte le varie tecniche,le schede di ogni possibile preda,e non sono molte nel nostro mare,qualche itinerario,della sicurezza,e qualche altro argomento interessante,e' venuto meno l'interesse.Parliamoci chiaro,la pescasub non e' come i computer o la Medicina che ogni settimana sfornano qualcosa di nuovo,poi con l'avvento di Internet....Penso proprio che le riviste del settore siano destinate a scomparire.

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Ospite Alextunnaria
Che cosa pretendete da una rivista? Che vi porti in Corsica a pescare con gommone di 5MT sulle secche e magari vi faccia trovare il freezer pieno di pesce,

il tutto stando seduti sul divano di casa? Ragazzi per pescare bisogna andare in mare e non pensare che una rivista riesca a toglierci le voglie represse o

le speranze ancora inesaudite o ci insegni a prendere i pesci come fanno quelli che sanno pescare.

 

Guarda che, almeno per quanto mi riguarda, non chiedo certo questo. Infatti il mio pensiero, in sintesi, è: "hanno ancora senso di esistere?" o meglio "non dovrebbero diventare bimensili?"

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per Davide Serra e Joefox:

 

voi che cosa ne pensate, in due parole, delle riviste del settore?

 

Marco.

 

Premessa: ci scrivo.

Penso che le riviste del settore siano uno dei pochi, pochissimi presidi pescasubbi nella società. Valorizzano la disciplina amatoriale e agonistica, convogliano gli investimenti delle aziende del settore, offrono servizi informativi senza doversi fondare sul volontariato e disponendo di risorse economiche che nessun sito interenet saprà mettere insieme nei prossimi 10-20 anni. Comprarle o meno è una scelta personale, sentire l'esigenza di realizzare spot negativi in spazi specializzati come questo mi pare un po' controproducente. Sicuramente le riviste possono essere migliorate, sicuramente gli argomenti alla lunga sono ripetitivi, sicuramente è comprensibile l'atteggiamento di chi, a un bel momento, non le compra più ma si limita a sfogliare quelle che gli capitano a tiro al circolo, in negozio o a casa dell'amico.

 

Però la domanda che mi farei è diversa: come cambierebbe il nostro ambiente senza riviste cartacee?

Non sopravvalutate internet. Guardate l'Italia: di riviste elettroniche che stanno sulla notizia e producono una quantità accettabile di servizi con foto etc... c'è solo Apnea Magazine. Ad ottobre al 99% seguiremo il mondiale, dopo 7 anni di vita. Se lo faremo è solo perché esistono aziende che investono e riviste cartacee come Pesca in Apnea che da sempre cooperano con la realtà digitale in uno scambio proficuo di materiali e promozione.

Senza riviste, non andremmo in Venezuela a seguire il mondiale. Non potremmo disporre di un vasto archivio fotografico. Con ogni probabilità non potremmo contare su investimenti pubblicitari significativi.

 

Senza riviste la comunicazione pubblicitaria del settore crollerebbe. Dato che la pubblicità è l'anima del commercio, probabilmente crollerebbero anche le vendite. Non pensate che internet sia il centro dell'universo, forse lo sarà ma ancora oggi è un ambiente ristretto. Fate il conto di quanti pescasub conoscete nel mondo reale e quanti partecipano attivamente e costantemente alla vita online.

 

Da ultimo, devo rilevare come la critica dell'operosità altrui sia di gran lunga più in voga dell'operosità, che pure è la forma migliore di critica dell'esistente: AM, ad esempio, non si limita a dire cosa manca e cosa ci vorrebbe... lo fa.

 

Joefox

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In ultima analisi ho letto della comparazione tra i quotidiani e la free press, anche se hanno il pregio di essere gratis pensate che ci si possa tenere informati leggendoli? ma non scherziamo.

 

:bye:

Se ti riferisci a me allora non ci hai capito una mazza: io non penso, ti espongo i fatti, poi elucubra da solo su quale tipo e qualità d'informazione rilascino, poichè io non compro nè la free nè la duty, di press.

Sta di fatto che l'unico quotidiano che vende sul serio in Italia è la Gazzetta dello Sport, lo sapevi o scendi anche te dal Monte del Sapone?

Dopodichè seguono a ruota Leggo e Metro, con ben distaccata Repubblica.

Vuoi che ti pubblichi l'ultima tabella? Non ci metto niente.

 

Ecco, ora puoi ponderare quanto ti pare sul livello culturale associato all'informazione, non scherziamo te lo dico io a te.

 

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In ultima analisi ho letto della comparazione tra i quotidiani e la free press, anche se hanno il pregio di essere gratis pensate che ci si possa tenere informati leggendoli? ma non scherziamo.

 

:bye:

Se ti riferisci a me allora non ci hai capito una mazza: io non penso, ti espongo i fatti, poi elucubra da solo su quale tipo e qualità d'informazione rilascino, poichè io non compro nè la free nè la duty, di press.

Sta di fatto che l'unico quotidiano che vende sul serio in Italia è la Gazzetta dello Sport, lo sapevi o scendi anche te dal Monte del Sapone?

Dopodichè seguono a ruota Leggo e Metro, con ben distaccata Repubblica.

Vuoi che ti pubblichi l'ultima tabella? Non ci metto niente.

 

Ecco, ora puoi ponderare quanto ti pare sul livello culturale associato all'informazione, non scherziamo te lo dico io a te.

 

Parli di lettori, copie certificate o che cosa?

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per Davide Serra e Joefox:

 

voi che cosa ne pensate, in due parole, delle riviste del settore?

 

Marco.

 

Premessa: ci scrivo.

Penso che le riviste del settore siano uno dei pochi, pochissimi presidi pescasubbi nella società. Valorizzano la disciplina amatoriale e agonistica, convogliano gli investimenti delle aziende del settore, offrono servizi informativi senza doversi fondare sul volontariato e disponendo di risorse economiche che nessun sito interenet saprà mettere insieme nei prossimi 10-20 anni. Comprarle o meno è una scelta personale, sentire l'esigenza di realizzare spot negativi in spazi specializzati come questo mi pare un po' controproducente. Sicuramente le riviste possono essere migliorate, sicuramente gli argomenti alla lunga sono ripetitivi, sicuramente è comprensibile l'atteggiamento di chi, a un bel momento, non le compra più ma si limita a sfogliare quelle che gli capitano a tiro al circolo, in negozio o a casa dell'amico.

 

Però la domanda che mi farei è diversa: come cambierebbe il nostro ambiente senza riviste cartacee?

Non sopravvalutate internet. Guardate l'Italia: di riviste elettroniche che stanno sulla notizia e producono una quantità accettabile di servizi con foto etc... c'è solo Apnea Magazine. Ad ottobre al 99% seguiremo il mondiale, dopo 7 anni di vita. Se lo faremo è solo perché esistono aziende che investono e riviste cartacee come Pesca in Apnea che da sempre cooperano con la realtà digitale in uno scambio proficuo di materiali e promozione.

Senza riviste, non andremmo in Venezuela a seguire il mondiale. Non potremmo disporre di un vasto archivio fotografico. Con ogni probabilità non potremmo contare su investimenti pubblicitari significativi.

 

Senza riviste la comunicazione pubblicitaria del settore crollerebbe. Dato che la pubblicità è l'anima del commercio, probabilmente crollerebbero anche le vendite. Non pensate che internet sia il centro dell'universo, forse lo sarà ma ancora oggi è un ambiente ristretto. Fate il conto di quanti pescasub conoscete nel mondo reale e quanti partecipano attivamente e costantemente alla vita online.

 

Da ultimo, devo rilevare come la critica dell'operosità altrui sia di gran lunga più in voga dell'operosità, che pure è la forma migliore di critica dell'esistente: AM, ad esempio, non si limita a dire cosa manca e cosa ci vorrebbe... lo fa.

 

Joefox

 

bene, ora mi è più chiaro il tuo pensiero.

:bye:

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per Davide Serra e Joefox:

 

voi che cosa ne pensate, in due parole, delle riviste del settore?

 

Marco.

 

Premessa: ci scrivo.

Penso che le riviste del settore siano uno dei pochi, pochissimi presidi pescasubbi nella società. Valorizzano la disciplina amatoriale e agonistica, convogliano gli investimenti delle aziende del settore, offrono servizi informativi senza doversi fondare sul volontariato e disponendo di risorse economiche che nessun sito interenet saprà mettere insieme nei prossimi 10-20 anni. Comprarle o meno è una scelta personale, sentire l'esigenza di realizzare spot negativi in spazi specializzati come questo mi pare un po' controproducente. Sicuramente le riviste possono essere migliorate, sicuramente gli argomenti alla lunga sono ripetitivi, sicuramente è comprensibile l'atteggiamento di chi, a un bel momento, non le compra più ma si limita a sfogliare quelle che gli capitano a tiro al circolo, in negozio o a casa dell'amico.

 

Però la domanda che mi farei è diversa: come cambierebbe il nostro ambiente senza riviste cartacee?

Non sopravvalutate internet. Guardate l'Italia: di riviste elettroniche che stanno sulla notizia e producono una quantità accettabile di servizi con foto etc... c'è solo Apnea Magazine. Ad ottobre al 99% seguiremo il mondiale, dopo 7 anni di vita. Se lo faremo è solo perché esistono aziende che investono e riviste cartacee come Pesca in Apnea che da sempre cooperano con la realtà digitale in uno scambio proficuo di materiali e promozione.

Senza riviste, non andremmo in Venezuela a seguire il mondiale. Non potremmo disporre di un vasto archivio fotografico. Con ogni probabilità non potremmo contare su investimenti pubblicitari significativi.

 

Senza riviste la comunicazione pubblicitaria del settore crollerebbe. Dato che la pubblicità è l'anima del commercio, probabilmente crollerebbero anche le vendite. Non pensate che internet sia il centro dell'universo, forse lo sarà ma ancora oggi è un ambiente ristretto. Fate il conto di quanti pescasub conoscete nel mondo reale e quanti partecipano attivamente e costantemente alla vita online.

 

Da ultimo, devo rilevare come la critica dell'operosità altrui sia di gran lunga più in voga dell'operosità, che pure è la forma migliore di critica dell'esistente: AM, ad esempio, non si limita a dire cosa manca e cosa ci vorrebbe... lo fa.

 

Joefox

Condivido pienamente! :siiiii:

Parli di lettori, copie certificate o che cosa?

Dati ufficiali Audipress calcolati sul numero di lettori e non sulle copie distribuite.

 

:bye:

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