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A Proposito Di Costumoni ..... Galleggianti


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a) I concorrenti devono presentarsi in una tenuta sportiva non contraria alla decenza: per i maschi un costume da bagno o da competizione, per le femmine un costume da bagno completo o due pezzi da competizione. Questi indumenti non debbono avere conseguenze sulla galleggiabilità e sull’idrodinamica naturale dei concorrenti.

 

 

Scusate l'intromissione,sono un nuotatore agonista,di nuoto pinnato non ci capisco un H ma questa è la stessa regola del nuoto....un costume "da competizione" è fatto con materiali particolari,ha delle cuciture studiate appositamente (...anzi,quelli di nuova generazione non hanno nemmeno più cuciture ma i pezzi di materiale sono saldati tra loro con tecniche sopraffine...!!) che ti permettono di avere,oltre che una galleggiabilità migliore anche uno scivolamento in acqua non indifferente...in poche parole un miglioramento in termini cronometrici...per cui io direi con sicurezza che hanno conseguenze sia sulla galleggiabilità che sulla idronamica naturale....e poi scusate,se una ditta scopre un materiale più idrodinamico di un altro,non vedo perchè,a onor di merito,non possa sfoggiarlo per un evento importante....allora la tecnologia in questo modo si fa benedire e con essa anche i meriti di chi ha scoperto una cosa simile!

Scrivono regole così tanto per fare qualcosa...a questo punto tanto vale che tornino tutti a nuotare con il semplice costumino a sleep,così almeno lì si vede chi veramente è più forte!!(..il nuoto è uno sport dove la vittoria si gioca sui centesimi e proprio per l'uso di questi costumoni tanto performanti quanto costosi,molte volte il vincitore non è il vero campione!!).... <_<

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Stando alla regola citata come già detto qualsiasi costume influisce sull'idrodinamicità e sarebbe teoricamente da vietare. Poi se ne è data un'interpretazione tutt'altro che restrittiva perciò tutti i discorsi su galleggiabilità o altro lasciano il tempo che trovano.

 

Tuttavia la FINA, consapevole del problema, già qualche anno fa ha messo delle regole per l'omologazione dei costumoni.

In particolare si diceva che dovevano essere di tessuto e monomateriale.

Il costume Speedo in questione invece ha inserti in un materiale assai simile al neoprene (che è gomma non tessuto) ed è quindi bimateriale.

Secondo me questo è l'unico vero appiglio cui si può far presa, se si parla di galleggiabilità e idrodinamicità allora davvero bisogna tornare allo slip.

 

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a) ....... Questi indumenti non debbono avere conseguenze sulla galleggiabilità

e sull’idrodinamica naturale dei concorrenti.

 

Durante i primi campionati Europei di Nuoto pinnato (fine anni 60) gli Atleti Russi usavano i pantaloni della muta in neoprenecon costume di gomma per non far entrare acqua nella stessa e nuotavano in apnea...

 

le regolamentazioni negli anni successivi hanno limitato l'apnea a 15 mt e vietato la muta in neoprene...

 

attualmente l'indirizzo sembra quello di liberalizzare (forse per lo spettacolo ed il business) tutto.

 

Non scandalizziamoci per un costume che migliora le performance di 1 secondo ogni 100 mt, noi Dal 2000 utilizziamo monopinne "galleggianti" che migliorano la performance anche di 2 secondi ogni 100 mt.

 

piuttosto scandalizziamoci del fatto che non tutti possono reperire, anche pagando, tale costume, creando discriminazioni di vario tipo.

 

 

 

 

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Personalmente, io non ho niente contro i costumoni. Anche il nuoto (per non parlare del pinnato), se paragonato con altre discipline, non può dirsi uno sport ricco quindi ben vengano le ditte che hanno voglia di investire denaro. Magari si perde un po' di "romanticismo" ma questo è il mondo moderno.

 

Secondo me i problemi qui sono due: uno è quello giustamente citato da Valter, che il costume Speedo non è disponibile per tutti gli atleti.

L'altro è che c'era un regolamento che alcune case hanno rispettato e altre no, perciò Arena e Diana hanno tutto il diritto di lamentarsi. In ogni caso la Speedo ha fatto un'operazione geniale: non so quanto gli sia costata realmente la progettazione/realizzazione di quel costume ma il ritorno che hanno avuto è incalcolabile.

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Secondo me i problemi qui sono due: uno è quello giustamente citato da Valter, che il costume Speedo non è disponibile per tutti gli atleti.

L'altro è che c'era un regolamento che alcune case hanno rispettato e altre no, perciò Arena e Diana hanno tutto il diritto di lamentarsi. In ogni caso la Speedo ha fatto un'operazione geniale: non so quanto gli sia costata realmente la progettazione/realizzazione di quel costume ma il ritorno che hanno avuto è incalcolabile.

 

Il problema è proprio questo sollevato dalla Diana e dall'Arena, chi ha seguito le direttive e i regolamenti si trova completamente spiazzato. Quanto all'innovazione tecnologica sarebbe stupido andare contro e rimanare all'età della pietra. La cosa fondamentale è che tutti atleti e case costruttrici abbiano regole chiare e pari opportunità di reperire le nuove attrezzature e libertà di sperimentare nuovi materiali.

 

Certo che come ha fatto notare Nicola, la Speedo con questa operazione si è guadagnata una pubblicità enorme, lo dimostra il fatto che addirittura il sole24ore ne ha parlato.

 

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La FINA ha definitivamente approvato il costume in questione e rigettato le accuse delle altre case

http://www.nuoto.it/leggi.php?leggiID=17438

 

Credo che anche la CMAS, e perchè no la FIPSAS, dovrebbero pronunciarsi in proposito. Sarà anche una possibilità remota ma pure qualche pinnatista potrebbe entrare in possesso del costumone Speedo. E' in prova a diverse squadre di nuoto puro, non si sa mai che ne arrivi qualche esemplare anche tra di noi. In Italia credo sia improbabile ma non conoscendo la situazione all'estero... in ogni caso meglio prevenire che curare, no?

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