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Ma Quanto Valgono I Pesca Sub??


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Ma spiegatemi voi, credete che aziende grandi e organizzate come Omer non abbiano chiare queste cose? Pensate che ci sia fra voi qualche persona capace di spiegare loro il mercato? Voi sapete cose che loro non sanno?

Davvero? COSA??????

 

Ciao da :jrgian:

 

Guarda Gianfrà che hai preso l'esempio sbagliato secondo me..... :bye:

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.......Può darsi che mi sbagli.

 

E se, come dicevo, arrivasse un'azienda straniera prendesse un'idea innovativa di quelle sulle quali qui nessuno ha scommesso un cent nessuno e sovvertisse i fregili equilibri di questo piccolissimo, come confermato da Giorgio e forse sovrastimato, mercato ?????

 

Se le cose stanno come dite voi allora tanto vale non mettere nemmeno fuori, un anno sì ed uno nò, il fucile "nuovo" se poi di nuovo ha solo il nome o aspetti innovativamente secondari.

Modificato da Andrea Zani
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Ospite Gianfranco Ciavarella

Si????

 

Bah!!?? :blink:

 

Mettiamola così...

Ho dei soldi da investire dove li investirei? nelle bici o nella pescasub?

 

I miei soldi andrebbero alle bici... naturamente nella speranza che servano a mandarmi di più a pesca.... :laughing:

 

Ancora non capisco perchè ci sia da guadagnare tanto e le aziende non lo facciano, se credete in questa cosa lasciate il lavoro ed investite nella pesca sub IL VOSTRO DENARO.

 

Giocare con i soldi degli altri è cosa semplice ma che produce solo chiacchiere se avessi una azienda e vedessi la possibilità di guadagnare mi ci butterei, se le aziende non lo fanno è solo perchè le esperienze e le conoscenze che hanno del mercato lo sconsigliano.

Voi, incredibile, senza conoscere predicate.

Quali sono le cose su cui fondate le vostre affermazioni?

Su quali basi si può fare industria? le vostre sensazioni di appassionati del fai da te?

ma daiiiiiiiiiiiiii!

Ma sapete quanto costa uno stampo?

Sapete in quanto tempo si ripaga?

Sapete che cambiare modelli serve anche a non lasciare fucili negli scaffali dei negozi per tempi immemorabili?

Capite che a questa maniera si ottiene massimo rendimento e minimo sforzo?

sapete che è su questa cosa che si cercano migliri mergini?

Una azienda lavora per il margine e non per l'oggetto!

 

Ciao da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Si????

 

Bah!!??  :blink:

 

Mettiamola così...

Ho dei soldi da investire dove li investirei? nelle bici o nella pescasub?

 

I miei soldi andrebbero alle bici... naturamente nella speranza che servano a mandarmi di più a pesca....   :laughing:

 

Ancora non capisco perchè ci sia da guadagnare tanto e le aziende non lo facciano, se credete in questa cosa lasciate il lavoro ed investite nella pesca sub IL VOSTRO DENARO.

 

Giocare con i soldi degli altri è cosa semplice ma che produce solo chiacchiere se avessi una azienda e vedessi la possibilità di guadagnare mi ci butterei, se le aziende non lo fanno è solo perchè le esperienze e le conoscenze che hanno del mercato lo sconsigliano.

Voi, incredibile, senza conoscere predicate.

Quali sono le cose su cui fondate le vostre affermazioni?

Su quali basi si può fare industria? le vostre sensazioni di appassionati del fai da te?

ma daiiiiiiiiiiiiii!

 

Ciao da :jrgian:

 

Premetto che mi riferisco a quelli che secondo mè sono i mali di un settore, NON mi stò riferendo all'atteggiamento di aziende specifiche poichè non tutte tengono lo stesso atteggiamento ovviamente.

 

Semplicemete credo sia più facile fare impresa, avere successo, anche economico, in un settore al quale l'uomo giunga attraverso la passione.

I soli conti non pagano mai ! paga l'interesse e la voglia di fare.

 

Io di lavoro faccio l'imprenditore, in un settore grosso ma con prodotti di nicchissima :D , e forse sono meno lontano da questo mondo di tanti altri. Lo faccio con passione ! in un mercato dove, se domattina qualcuno dovesse svegliarsi male, potrebbero serenamente cancellarmi dal registro delle imprese.

 

Colnago ai suoi tempi fece i conti con un mercato di nicchia, molti il carbonio manco sapevano cosa fosse e i costi...mille volte oggi.

La sua passione era la bici e rischiò per la bici...........ogniuno faccia il suo.

Su quali basi fare industria ??? beh un progetto innovativo è fare industria, risolvere problemi tecnici è fare industria, gli amanti di quello tu chiami "fai da tè" lo fanno gratis è forse un'attività inutile ??? quello che ha pensato Orvac (per fare un esempio recentissimo), che stimo essere un grande passo in avanti, non se lo potevano pensare in azienda ???

Modificato da Andrea Zani
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No dicevo che hai scelto l'esempio sbagliato, perché mi sembra che OMER sia l'unica azienda (o almeno l'unica che ho conosciuto da vicino) che ha fatto quasi tutto quel che doveva tra cui:

 

Allearsi con una multinazionale che le fornisse risorse industriali per abbattere i costi;

Cercare una continua innovazione grazie un team di sviluppatori (vedi bardi Mariano Roberto etc...)

Avere una linea di prodotti ampia e piuttosto variegata (anzi qualcuno mi sembra proprio qui sul forum li "incolpava" di aver troppi articoli in listino);

Ottimo post vendita, alzi il telefono e parli con uno dei proprietari;

 

che altro???

 

si potrebbe fare di più?? è questo che vorrei sapere!! :D:bye:

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No dicevo che hai scelto l'esempio sbagliato, perché mi sembra che OMER sia l'unica azienda (o almeno l'unica che ho conosciuto da vicino) che ha fatto quasi tutto quel che doveva tra cui:

 

Allearsi con una multinazionale che le fornisse risorse industriali per abbattere i costi;

Cercare una continua innovazione grazie un team di sviluppatori (vedi bardi Mariano Roberto etc...)

Avere una linea di prodotti ampia e piuttosto variegata (anzi qualcuno mi sembra proprio qui sul forum li "incolpava" di aver troppi articoli in listino);

Ottimo post vendita, alzi il telefono e parli con uno dei proprietari;

 

che altro???

 

si potrebbe fare di più?? è questo che vorrei sapere!! :D  :bye:

 

 

:thumbup:

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quello che ha pensato Orvac (per fare unesempio recentissimo), che stimo essere un grande passo in avanti, non se lo potevano pensare in azienda ???

Certo che potevano, ma la ricerca costa in termini di tempo, risorse umane e attrezzature. La ricerca paga solo nelle consolidate realtà aziendali (questo in generale) e applicata a mercati che possano dare un tornaconto proporzionale.

 

Nella subacquea di ricerca, intesa come innovazione nel senso più puro del termine, non esiste quasi nulla, molto di quello che si spaccia per innovazione è solo "styling". Quelle che si possono considerare delle VERE idee sono venute spesso da piccole realtà che hanno finito spesso con il rimetterci, pochi innovano e tanti campano sugli investimenti altrui con il "reverse engeneering", che vista la semplicità dei prodotti, è non solo fattibile ma molto più redditizio della ricerca vera e propria.

 

Senza fare nomi, basti pensare a tutti quei produttori che si limitano ad importare dall'estero e marchiare soltanto, tutti sono convinti che siano di produzione interna, e invece...

 

Quindi a che pro investire capitali che non si sà se e quando ritorneranno, quando si può tranquillamente galleggiare? E' un gatto che si morde la coda, il mercato fornisce ciò che l'utenza reclama, e l'utenza reclama ciò che il mercato fornisce. Non ci sono i numeri per la sana competizione che è da sempre la molla dell'innovazione...

 

Davide. :bye:

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Ragazzi miei,

in fiera si va per incontrare negozianti!

Abbiate pazienza, le aziende vanno in fiera ma se è utile a fare commercio e per le aziende il commercio si fa con i negozianti che è evidente in fiera non ci vanno.

Pensate che alcuni anni fa la Mares non andava in fiera perchè s'era resa conto che non trovava nuovi acquirenti e forniva lei nuovi acquirenti ai concorrenti richiamando in fiera i negozianti che ci andavano per incontrare la Mares....

Invece di guadagnare ci perdeva, da qui cominciò a organizzare viaggi per i negozianto del proprio circuito di commercializzazione durante i quali vendere SOLO MARES!

 

Resta il fatto che ache Omer non si sbracci affatto per difendere la pesca sub, evidentemente anchi in questa azienda hanni idea di un mercato destinato a scomparire, almeno in Italia.

 

Ciao da :jrgian:

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quello che ha pensato Orvac (per fare unesempio recentissimo), che stimo essere un grande passo in avanti, non se lo potevano pensare in azienda ???

Certo che potevano, ma la ricerca costa in termini di tempo, risorse umane e attrezzature. La ricerca paga solo nelle consolidate realtà aziendali (questo in generale) e applicata a mercati che possano dare un tornaconto proporzionale.

 

Nella subacquea di ricerca, intesa come innovazione nel senso più puro del termine, non esiste quasi nulla, molto di quello che si spaccia per innovazione è solo "styling". Quelle che si possono considerare delle VERE idee sono venute spesso da piccole realtà che hanno finito spesso con il rimetterci, pochi innovano e tanti campano sugli investimenti altrui con il "reverse engeneering", che vista la semplicità dei prodotti, è non solo fattibile ma molto più redditizio della ricerca vera e propria.

 

Senza fare nomi, basti pensare a tutti quei produttori che si limitano ad importare dall'estero e marchiare soltanto, tutti sono convinti che siano di produzione interna, e invece...

 

Quindi a che pro investire capitali che non si sà se e quando ritorneranno, quando si può tranquillamente galleggiare? E' un gatto che si morde la coda, il mercato fornisce ciò che l'utenza reclama, e l'utenza reclama ciò che il mercato fornisce. Non ci sono i numeri per la sana competizione che è da sempre la molla dell'innovazione...

 

Davide. :bye:

 

 

Esatto Davide !

finito di ringraziare quelli come Oreste per i loro "apporti gratuiti" si può solo galleggiare e viceversa.

 

Nel ricordare che un natante galleggia quando non ha nè un moto nè una direzione ..buona traversata a tutti !

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Stiamo parlando ognuno di una cosa diversa e non ci capiamo, anche se tutte e tre facenti parte del sistema impresa.

 

una cosa è la passione per quel che si fa

 

un'altra sono le strategie aziendali

 

un'altra ancora la cosidetta economicità, cioè come ottenere i massimi ricavi a fronte di costi minori.

 

Siamo di fronte ad aziende, che a quanto sembra, sanno benissimo essere di nicchia, ma non si sa con precisione quanto tale nicchia si effettivamente grande. Questo è a mio modestissimo parere il loro problema fondamentale.

E se si sapesse quanti sono i pescasub italiani (perchè di mercato italiano stiamo parlando) e quanto ogni pescasub spende in media, su questo post si avrebbe già una risposta al quesito iniziale.

 

Questa la questione.

L'azienda X sono 30 anni che sta in piedi (fra alti e bassi), quindi sono 30 anni che bene o male guadagna.

I suo guadagni sono dovuti a, poniamo, 3 variabili: volumi di prodotti venduti, tasso d'innovazione, mercato (n° clienti e relative variabili).

L'azienda X "non conosce" il mercato, ma sa che mantenendo un certo livello di innovazione e riuscendo a vendere dati volumi di prodotti guadagna.

La questione è che se invece conoscesse il mercato potrebbe, regolare le altre 2 variabili di conseguenza (come si fa normalmente in ambito imprenditoriale)

 

La passione resta a giocare il ruolo di Deus Ex Machina...

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Io vedo un grande appiattimento della fantasia in generale, altro che innovazione: com'è che gli anni migliori della ricerca applicata agli oleo hanno prodotto esempi di fucili come il Drago o il Mirage, e vari altri, lasciati poi decadere e finire nell'oblìo? A parte il Mamba, le poche novità sono state solo d'interesse secondario: prima quasi ogni fucile aveva una sua particolarità che lo rendeva unico, adesso gli oleo sono tutti uguali: aste da 7 e 30 bar.

Quanto agli arba, io non sono certo un'esperto, ma anche lì non mi sembra di vedere tante differenze rispetto a certi Clubman di 30 anni fa importati dall'Australia. Certo, i materiali sono cambiati, e vorrei vedere!

Però, guardacaso, ora durano di meno...

 

E' che molti cani si litigano lo stesso osso.

Modificato da Ricky
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Ma no ragazzi è proprio questo l'arcano, possibile che la vedo solo io così??

 

In quale altro settore industraiale hai una massa di scemi che invece di stare con la propria famiglia si dedica alla raspa giorno e notte per inventarsi il fucile o la boa o il peso e quel che stracavolo gli pare a costo praticamente zero?? :bye:

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Io vedo un grande appiattimento della fantasia in generale, altro che innovazione: com'è che gli anni migliori della ricerca applicata agli oleo hanno prodotto esempi di fucili come il Drago o il Mirage, e vari altri, lasciati poi decadere e finire nell'oblìo?  A parte il Mamba, le poche novità sono state solo d'interesse secondario: prima quasi ogni fucile aveva una sua particolarità che lo rendeva unico, adesso gli oleo sono tutti uguali: aste da 7 e 30 bar.

Quanto agli arba, io non sono certo un'esperto, ma anche lì non mi sembra di vedere tante differenze rispetto a certi Clubman di 30 anni fa importati dall'Australia. Certo, i materiali sono cambiati, e vorrei vedere!

 

E' che molti cani si litigano lo stesso osso.

 

 

No ricki, è che molti come te (e me, e mio padre) pescano ancora con il medisten 1 serie. un fucile di 30 anni fa con una tecnologia di 30 anni fa, ma che consente ancora di prendere il pesce. e se qualcuno ti bussa alla porta per vendirte un arbalete te la ridi. di contro c'è qualcun'altro che cambia fucile ad ogni modello nuovo che esce... e loro (azienda) non ci capiscono una ........ perchè non sanno standardizzare un mercato fatto di matti e non possono muoversi di conseguenza. quindi continuano negli anni a fare quello che hanno sempre fatto con gli stessi ritmi e gli stessi criteri. questo gli consente come dice giustamente Davide di GALLEGGIARE.... :boat:

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Il giro d'affari del nostro paese attraverso la compravendita di attrezzature adebbite esclusivamente alla pesca in apnea e praticamente irrisorio.

Il maggior mercato si ha nell A.R.A. o comunque da immersione con autorespiratore.

Molti di noi non dimentichiamo si arrangiano da soli diventando dei semplici artigiani fai da te.......

:bye: Cesare

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Il giro d'affari del nostro paese attraverso la compravendita di attrezzature adebbite esclusivamente alla pesca in apnea e praticamente irrisorio.

Il maggior mercato si ha nell A.R.A. o comunque da immersione con autorespiratore.

Molti di noi non dimentichiamo si arrangiano da soli diventando dei semplici artigiani fai da te.......

:bye: Cesare

 

 

il fatto che molti di noi si arrangiano con il fai da te, non è sintomo di insoddisfazione verso il prodotto industriale, ma bensì indice di quanto in questo campo sia facile innovare.

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