> Primo Soccorso - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

Primo Soccorso


Messaggi raccomandati

Un'altro amico ci ha lasciati,

e colgo l'occasione per porre ai famigliari le più sentite condoglianze.

 

Detto ciò, sarei curioso di sapere quanti di noi sanno come intervenire,

e prestare un primo soccorso ad un eventuale compagno colpito da sincope.

 

Grazie

 

Blu :(:unsure:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ciao Blu,

 

Tocchi un argomento delicato, purtroppo molto d'attualita'.

Per quanto mi riguarda, mi e' successo di dover prestare soccorso ad un mio compagno d'immersione andato in sincope. Stavamo pescando su una tana piuttosto profonda, e io avevo arpionato un sarago che, passato in sagola, si era andato ad incastrare dietro un sasso all'interno della tana. Il mio compagno scende, ma invece di fare come gli avevo consigliato (cioe' far passare il pesce e l'asta attorno al sasso, per poi riprendere il pesce e il fucile in un'immersione successiva, vista la profondita' elevata), si attarda sul fondo e recupera pesce, asta e fucile in un unico tuffo. La sincope lo colse in superficie; me ne accorsi perche' riemerse, ma non soffio' l'acqua dal boccaglio, che teneva in bocca. Mi ricordo ancora i suoi occhi sbarrati che mi guardavano, mentre lentamente sprofondava, immobile, stringendo l'asta col sarago. Essendo molto vicino, l'ho raggiunto con una veloce capriola e un paio di colpi di pinna, e una volta in superficie si e' ripreso dopo pochi secondi. Pensa, non si era nemmeno reso conto di essere andato in sincope. Un caso fortunato, credo. Ben peggio quando ci si accorge dalla superficie che il compagno e' sul fondo. In questo caso credo sia impossibile mantenere il sangue freddo, e anche scendere ad una profondita' non eccessiva diventa un'impresa quasi impossibile, con cuore in gola, in affanno, impossibilitati a ventilarci con calma e correttamente.

 

Un saluto,

Matteo da NY

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Beh in questo sondaggio andrebbero evidenziati quelli del tipo "So di non sapere", ovvero che si rendono conto di avere delle carenze.

Magari proprio per questo sono più prudenti.

 

L'ultima disgrazia avvenuta suggerisce ad esempio che benchè con alcune precauzioni, quali il lavorare in più persone, o disporre di attrezzature di supporto (quali un'attrezzatura ARA, peraltro ammessa dalle norme), può non essere una premessa sufficiente per scongiurare un dramma che si compie in pochi secondi.

 

Ad esempio che "essere in coppia" detto così ha ben poco a vedere con un "sistema di coppia" applicato normalmente altrove.

 

Ad esempio "altrove" (vedi immersioni con autorespiratore) viene richiesto sin dall'inizio un minimo di consapevolezza e tecniche per svolgere le principali operazioni e risolvere alcune situazioni di emergenze o semplicemente anche un po' conoscenze di fisiologia subacquea.

 

Qui? Con un corso di apnea un po' si impara, ma quanti "veterani" si abbasserebbero a farlo?

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Caro Simone,

 

dici giusto, la pratica è un'altra cosa,

ma molto probabilmente il problema è che durante i vari corsi,

il primo soccorso e la rianimazione vengono trattati in una o due lezioni,

si fa un pò di pratica, e poi tutto finisce lì.

 

A mio avviso non si dà la giusta importanza,

tutti ci preoccupiamo di migliorare le nostre prestazioni atletiche,

e poi come dice Matteo,

quando un nostro compagno si trova in difficoltà sul fondo,

anche a quote non eccessive,

la paura e l'affanno ci tagliano il fiato,

e questo perchè non siamo preparati ad affrontare una simile situazione.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Avere delle bombole

a disposizione in caso di incidente,

non vuol dire necessariamente risolvere il problema,

un individuo andato in sincope va recuperato il più velocemente possibile,

più il tempo passa e minori saranno le possibilità di rianimare il sincopato.

 

Un minuto, un minuto e mezzo di sincope, possono essere già troppo,

e quanto ci vuole a infilarci e sistemare un gruppo,

in una situazione di panico?

 

La rianimazione anche se si è in gruppo,

richiede una grande preparazione, organizzazione,

e un grande affiatamento tra i soccorritori,

altrimenti si fa solo un buco nell'acqua, con le tragiche conseguenze del caso... :(

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite labride

Io sono brevettato come assistente bagnanti FIN e quindi ho seguito un corso dove il primo soccorso è stato trattato in maniera approfondita, ma vi assicuro che tutte le volte che sono vicino a qualche specchio d'acqua ho il terrore che succeda qualcosa perchè appunto "IN PRATICA " non saprei se sarei in grado di mantenere il sangue freddo necessario per ricordarmi con lucidità le varie manovre da effettuare senza commetttere errori!!

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite freealex

Purtroppo la vedo bigia.

Gli incidenti scaturiscono sempre da un maledetto cocktail: l'ignoranza di non sapere, il machismo, la cattiva forma fisica, l'irresponsabilità il dolo di altri e non ultimo il fato, la sfiga.

Sono nato e cresciuto in un posto di mare e sott'acqua ci vado da sempre, però sono andato in sincope. Erano i tempi incui usava iperventilarsi come mantici, ero allenato ed esperto. Negli anni ho perso un amico e maledico quel giorno che non andai giù al mare con Lui e gli altri. Perchè poi, dopo il dolore ti rimane il dubbio che se c'eri qualcosa avresti potuto fare. Come bombolaro ne ho viste di tutti i colori e ho perso il conto dei pallonatori brevettati che ho richiappato, dei clienti presi dal panico appena messo l'erogaore in bocca e degli incidenti più o meno gravi accaduti ai tanti sub esperti. Oggi le informazioni non mancano, però si continua ad andare da soli (io per primo) e se in due ognuno per sè, le apnee si tirano, pochi fanno le visite di controllo, pochi si riposano la sera prima, pochi fanno una preparazione mirata, pochi conoscono le tecniche CPR e quasi nessuno è capace di effettuarla in acqua. Un mio vecchio maestro di salvamento diceva sempre: "ricordatevi che dopo 3' riportate indietro solo un cadavere". La pesca subacquea è un gran bel modo di vivere il mare, ma non basta avere fiato, gambe e tecnica ... ci vuole soprattutto testa.

Scusatemi se posso essere sembrato cinico e pessimista ma io sono tutt'altra persona, e con questo posso solo comprendere il dolore di chi ha perso un amico o un parente in Mare.

Divertiamoci e continuiamo a pescare con chi non c'è più.

 

alex

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Teoria e pratica sono sempre lontanissime.

Conosco e ho studiato le procedure di recupero e primo soccorso.

Pur non apprezzando e non praticando ARA, a titolo di curiosita`, anni fa ho preso anche il brevetto di DiveMaster, che prevede appunto queste due didattiche, nei brevetti di livello inferiore.

Non credo che questo studio teorico, indipendentemente dalla qualita` della didattica, possa essermi servito molto, anche se sicuramente puo` essere un punto di partenza. La pratica e` un'altra cosa. Illudersi che ci abbia formato e` come pensare di essere grandi apneisti dopo un corso di apnea e grandi prestazioni in piscina. Ripeto, a mio parere sono punti di partenza e non di arrivo.

Come ho gia` raccontato, anni fa ho avuto la sfortuna di dover cercare un pescatore scomparso, su segnalazione della sua compagna rimasta ad attenderlo vanamente in gommone.

Premetto che il ragazzo era scomparso da almeno un'ora e mezzo quando siamo stati avvisati e le condizioni logistiche impedivano la rapida richiesta di qualunque soccorso organizzato. Noi eravamo l'unica possibilita` nello spazio di molte ore.

Eravamo in Tunisia, i cellulari non esistevano quasi e il paese piu` vicino era raggiungibile solo dopo un'ora e mezzo di fuoristrada. Questo per spiegare il tragico "fai da te" cui siamo stati costretti e il nostro coinvolgimento.

Siamo arrivati in zona, dopo quasi un'ora di navigazione contro mare. Eravamo in tre, come sempre, uno seguiva in gommone me e il mio compagno che esploravamo la zona a pochi mt di distanza l'uno dall'altro, nuotando parallelamente. Era una secca che conoscevo bene, per me impegnativa, ma che a seguito dell'allenamento e delle infinite ore di pesca quotidiane, potevo affrontare in sicurezza anche con quelle condizioni di mare. Si partiva da 15 mt e poi via via piu` fondo. Infatti ci andavamo sempre in tre anche per pescare.

Quando ho trovato il corpo del ragazzo, su un fondale di 18 mt, con tanto di cernia arpionata in tana e fucile che galleggiava fuori da questa, ho fatto la prima istintiva capovolta sul fondo. Ma purtroppo a 5 metri di profondita` avevo il cuore che mi chiudeva l'esofago e terminato la scorta di aria. Per non parlare del cervello....

Ci sono voluti almeno cinque interminabili minuti di orologio prima che trovassi un minimo di calma per provare a scendere. Il mio compagno mi guardava impietrito e quello in gommone non ha avuto neanche la forza di scendere in acqua.

Il seguito della storia ha poca importanza. Nel momento del ritrovamento erano ormai passate ore dalla disgrazia. Ha fatto tutto la Capitaneria locale la mattina successiva.

Non dimentichero` mai il ritorno in gommone di noi tre, quella sera, i silenzi e le riflessioni cui siamo stati obbligati. Tre "grandi apneisti" che avevano subito dal mare una lezione infinita ed eterna. Inutile dire che non sono mai piu` stato lo stesso, e forse e` stato un bene.

Questo e` quanto penso del primo soccorso, non si e` mai preparati abbastanza per affrontarlo, senza esperienza, preparazione, sangue freddo e fortuna troppe teorie rimangono tali.

Abbiamo il dovere di essere preparati a tali situazioni, ma soprattutto operare a livello preventivo verso noi stessi e i meno esperti, senza mai pensare che un compagno e un gommone nelle vicinanze siano in grado di risolvere qualunque problema. Fermo restando che la vicinanza di uno di questi deve essere anch'esso un dovere cui dobbiamo sottostare per operare con buoni margini di sicurezza.

Ma non illudiamoci mai che la situazione sara` facilmente controllabile perche` "abbiamo le palle", la conoscenza o qualunque brevetto. Questo e` il primo errore che a mio parere si possa compiere nell'approccio preventivo. Perche` in mare non esiste nulla di piu` difficile.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta
Detto ciò, sarei curioso di sapere quanti di noi sanno come intervenire,

e prestare un primo soccorso ad un eventuale compagno colpito da sincope.

               

Grazie

 

                                                                     Blu :(  :unsure:

 

RICORDO PERFETTAMENTE LE MIE DUE SINCOPI

 

Racconto:

 

Andai in sincope la prima volta mentre operavo oltre i trenta metri su delle lastre molto grandi e profonde nei pressi dell'isolotto di Monte Russu nei pressi delle bocche di Bonifacio. Con "Sgorbietto" venivamo chiamati i gemelli del mare, andavamo in acqua quasi quotidianamente e in quei tempi la pescasub divenne la nostra professione, si andava in acqua per diversi anni per procurare il companatico e Franco "Sgorbietto"dopo avere subito il licenziamento fece coppia con Me in attesa di future sistemazioni lavorative. Franco già da allora era padre di due figli come lo sono io oggi.

Individuati dei grossissimi saraghi intanarsi sotto una lastra scendemmo diverse volte, ricordo che al passare i venti metri c'era un freddissimo taglio e lo sbalzo termico si faceva sentire con le mute tre mm. Erano le prime giornate calde di primi di giugno e il taglio è una caratteristica di questo periodo. Al settimo tuffo dopo avere catturato un grosso sarago nella lastra nel passare il taglio, mi scappò il sarago dalle mani ed essendo senza mulinello per filare filo iniziò a sbandierare. Il grosso sarago di circa 2 kg iniziò a sbandierare creandomi un rallentamento in risalita. Avvertii una sensazione di "benessere" mai provata prima e chiamai Franco a venirmi incontro, mancavano una quindicina di metri alla risalita. Lì il BUIO, mi risvegliai tra le braccia di Franco che nel frattempo mi aveva riportato in superficie, tolta la testa dall'acqua, due bei schiaffoni e testa in su. Tutto ok mi chiese e mi confermò che dopo avere averlo visto venirmi a prendere ero andato in sincope. Decidemmo di desistere su quelle lastre ed io senza operare rimasi altre quattro ore in acqua pensando che se fossi uscito subito mi sarei allontanato del tutto dalla pescasub. Sono passati vent'anni ed ancora visito quelle lastre.

 

La seconda ,sempre circa vent'anni, fà all'isola di Mortorio dopo una lunghissima apnea , iniziata la risalita si presentò un muro di ricciole prossime ai venti kg. Oltre il gommone di assistenza siamo soliti avere il secondo in acqua quando si opera profondi. La convinzione di sempre qua da noi è che quand si opera profondi il barcaiolo sul gommone è impossibile che intervenga in tempo in caso di sincope. Franco Porcheddu mi affiancava in acqua e quando si presentarono le Ricciole diedi uno sguardo a Lui se stava sulla verticale. Anche Lui aveva visto da su le ricciole e con la mano mi fece il solito segno OK che era attento all'azione. Mi fermai a mezz'acqua e feci un aspetto in acqua libera, immediatamente una quindicina di ricciole mi puntarono, scelsi una vicinissima perchè non avevo il mulinello e lo Sten con grossa sagola mi impediva di sparare una delle più grosse. Sparai e di forza a gambe puntai in superficie. La grossa Ricciola malgrado la fortissima reazione raggiunse la superficie e qundo sputai l'acqua dal boccaglio mi riportò sotto senza farmi prendere fiato.

SINCOPE, mi risvegliai a galla nelle braccia di Porcheddu che avendomi levato la maschera, dato un paio di schiaffi mi sorreggeva...La ricciola era già in mano al barcaiolo che ci aveva sempre affiancato in tutti i tuffi.

 

Non penso che si possa fare di più, nessuno di noi è un medico preparato per evitare di fare dei danni...l'unica cosa rimane intervenire immediatamente sul compagno, portarlo in superficie e metterlo in condizioni di respirare aria e non acqua...tante cose che ho letto su come intervenire a me sembrano solo cazzate.

Si va in sincope quasi sempre a galla e il compagno si deve assicurare che l'azione di caccia sia conclusa in superficie chiedendo a viva voce l'OK di chi ha operato.

 

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite freealex

Quando pescavo con mio fratello non andavamo mai su fondali sui quali l'altro non potesse arrivare. Solitamente io mi risparmiavo facendo tuffi meno fondi e più brevi. Non lo perdevo mai di vista, entambi eravamo preparati per il CPR (io bagnino e lui ufficiale negli incursori) e in boa avevamo sempre la mascherina per la respirazione. Di pesci ne abbiamo sempre presi pochi ma ci siamo sempre divertiti un casino.

 

buon acqua alex

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta

Rispolveriamo col CERCAMESSAGGI

 

l'IMMERSIONE IN APNEA

 

Nell'immersione in apnea il subacqueo può contare soltanto sull'ossigeno presente nel suo organismo (nei polmoni, nel sangue, nei tessuti) all'inizio dell' "APNEA" (interruzione volontaria della respirazione).

 

Durante l'immersione, l'ossigeno gradualmente diminuirà e parallelamente aumenterà l'anidride carbonica prodotta dall'attività metabolica dei vari tessuti del corpo umano.

 

Sarà proprio il graduale accumularsi di co2 nel sangue a stimolare i centri bulbari cerebrali preposti alla respirazione, che a loro volta stimoleranno nel subacqueo la ripresa della respirazione attraverso le contrazioni diaframmatiche .

 

Queste contrazioni dei diaframma vanno dunque considerate dal subacqueo come un utilissimo campanello d'allarme: infatti il nostro organismo non può tollerare tassi troppo elevati di co2 (ipercapnia) e tassi troppo bassi di o2 (ipossia).

 

Al di sopra (per la co2 ) e al di sotto (per o2 ) di questi valori si avrebbe la sincope respiratoria, con conseguente perdita di coscienza, data appunto sincope da apnea prolungata. Il rischio maggiore è attuare, prima dell'apnea, una iperventilazione (tecnica di respirazione forzata) troppo prolungata.

 

L'iperventilazione può essere praticata con metodi diversi e tende comunque ad abbassare il tasso alveolare ed ematico, e di conseguenza di tutto l'organismo, dell'anidride carbonica. Il sangue quando lascia i polmoni, anche nella normale respirazione, è pressoché saturo di o2 : di conseguenza l'iperventilazione riesce ad aumentare la quantità di ossigeno a nostra disposizione per l'apnea di pochissimo e sono comunque sufficienti a questo fine pochi atti respiratori profondi. Continuando l'iperventilazione sarà solo la co2 a diminuire, o2 resterà costante.

 

L'inutilità e soprattutto la pericolosità di un'iperventilazione prolungata sta dunque nel fatto che, senza riuscire ad aumentare ulteriormente la durata dell'apnea, ritarda l'insorgere degli stimoli respiratori, riducendo sensibilmente il tempo che intercorre tra l'inizio delle contrazioni diaframmatiche e la sincope.

 

La regola per immergersi in apnea in sicurezza è quella di non compiere più di 4 /5 atti respiratori profondi ricercando mentalmente la massima tranquillità psicologica.

 

E' infatti quest'ultimo il fattore di gran lunga più importante nel determinare la durata dell'apnea. Da non dimenticare, inoltre, di avere sempre un compagno che veglia sul nostro operato: da questo ultimo aspetto può dipendere la nostra vita, che per un'attività sportiva non deve mai essere posta nelle condizioni di pericolo.

 

Per chi vuole saperne di più dal cercamessaggi il post

VENTILAZIONE CORRETTA di M. Bardi e nello stesso L'IPERVENTILAZIONE

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite meroguasa

Blu, inanzi tutto e prima di risponderti, lamento molto la perdida dil tuo amico. Io ho fatto il corso di pronto socorso qui con un gruppo di riscatto e salvamento. Credo que la miglior medicina sia sempre la previzione e essere pronti a qualunque inconveniente.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
×
  • Crea Nuovo...