bellmar Inviato Gennaio 9, 2007 Segnala Condividi Inviato Gennaio 9, 2007 "Gli obiettivi che con l’allenamento si vogliono conseguire vanno nel corso degli anni di attività del giovane trasformandosi e differenziandosi, per assumere progressivamente un significato sempre più specifico che influenzi, anche a crescita completata, ulteriormente le sue prestazioni. Nelle fasce d’età di 12/13 anni e 14/15 anni l’attività fisica deve essere organizzata per consentire: da un lato, di conoscere e scoprire tutte le disponibilità potenziali del giovane inerenti sia alla componente fisico-organica, sia a quella tecnicaabilitativa che a quella psico-temperamentale, e dall’altro di allenarle per elevarne la loro incidenza sulla prestazione dell’atleta. Negli anni successivi, 16/17 e 18/19, l’attività di allenamento assume sempre più la struttura organica di un programma più specifico e qualificante i cui contenuti, ora, mirano soltanto a far procedere la crescita della condizione fisica e tecnica specifica dell’atleta." FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA Comitato Provincia Autonoma di Trento organizza il CONVEGNO NAZIONALE DI ATLETICA LEGGERA “Strategie tecniche e metodologiche per lo sviluppo della prestazione nel giovane” SABATO 13 GENNAIO 2007 Casinò Municipale di Arco (Trento) ore 15.00 Il Comitato Trentino della Federazione Italiana di Atletica Leggera, in collaborazione con l’Assessorato allo Sport della Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Arco e l’A.M.S.A. di Arco, organizza un Convegno Nazionale di aggiornamento tecnico aperto ad allenatori, insegnanti ed appassionati. L’iniziativa di alto contenuto tecnico rientra nel programma didattico del Comitato FIDAL Trentino. Questo Convegno introduce sul territorio il nuovo progetto “Didattica 2007” che comprende l’aggiornamento su scala provinciale per gli insegnanti di educazione motoria-fisica dei diversi ordini di scuola, per gli allenatori federali e la formazione per gli istruttori federali. Altri interventi didattici mirati saranno sviluppati sul progetto “L’atletica va a scuola” e sulla documentazione didattica di esperienze svolte su scala nazionale. In questa occasione il Coordinatore di Educazione fisica per la Provincia di Trento prof. Andro Ferrari presenterà il nuovo “Progetto didattico per la scuola primaria: l’Atletica va a scuola” di Graziano Paissan. RELAZIONI CONVEGNO: Dalle 15.00 alle 15.40 • L’allenamento giovanile nella corsa di resistenza: indirizzi metodologici dello sviluppo della tecnica, della forza e delle qualità organiche. Relatore: prof. Silvano Danzi (docente alla Facoltà di Scienze Motorie di Varese, allenatore specialista di mezzofondo, attualmente responsabile del mezzofondo prolungato). Dalle 15.40 alle 16.00 • Presentazione del testo “L’atletica va a scuola” di Graziano Paissan a cura del Coordinatore di Educazione fisica della Provincia Autonoma di Trento prof. Andro Ferrari. Dalle 16.00 alle 18.00 • L’allenamento giovanile come propedeutico al futuro atleta adulto: alcuni principi educativi dell’attività e fondamenti tecnici della corsa. Relatore: prof. Carlo Vittori (docente alla Facoltà di Medicina e Chirurgia – Corso di Laurea in Scienze Motorie di Tor Vergata di Roma, allenatore specialista della velocità, è stato allenatore di Pietro Mennea e di molti altri velocisti italiani, riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi allenatori). Segue dibattito. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mauro Sanvito Inviato Gennaio 9, 2007 Segnala Condividi Inviato Gennaio 9, 2007 La frase introduttiva di questo convegno mi spinge a una riflessione sulla specializzazione dei giovani atleti. E' proficuo specializzare i giovani in una singola disciplina fin dall'adolescenza? O è meglio continuare ad effettuare una attività sportiva multidisciplinare? Qual'è il momento in cui possiamo passare ad una elevata specializzazione? In passato è capitato di leggere le proteste di alcuni giovani atleti di apnea (o del loro istruttore), che dopo tanti allenamenti cercavano uno sbocco agonistico però precluso per motivi di età dalle regole Federali. Se consideriamo l'apnea una attività sportiva ad alta specializzazione, è più corretto attendere l'età del pieno sviluppo per l'inizio dell'attività agonistica oppure si può tranquillamente iniziare dai settori più giovanili? Se scegliessimo di attendere il pieno sviluppo per avviare un giovane anche all'attività sportiva dell'apnea, quali sono le attività prevalenti da fargli svolgere in precedenza? E quali sono gli eventuali sport di complemento più indicati? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
bellmar Inviato Gennaio 17, 2007 Autore Segnala Condividi Inviato Gennaio 17, 2007 DOPO CONVEGNO NAZIONALE DI ARCO, GRAN SUCCESSO CON CARLO VITTORI E SILVANO DANZI Una nutrita ed attenta platea ha fatto da cornice nel pomeriggio di sabato al convegno nazionale di atletica leggera dal titolo "Strategie tecniche e metodologiche per lo sviluppo della prestazione nel giovane" promosso dal comitato FIDAL Trentino. Ospitato presso le sale del Casinò Municipale di Arco, il convegno ha portato sul palco l'esperienza e la cultura di due importanti tecnici del panorama nazionale e non solo, vale a dire il varesino Silvano Danzi, responsabile del settore nazionale del mezzofondo, ed il professore Carlo Vittori, già allenatore del recordman mondiale Pietro Mennea ed autentico luminare dell'atletica mondiale. I due tecnici hanno potuto illustrare le loro esperienze in materia di allenamento giovanile, trovandosi di comune accordo sul fatto che troppo spesso non è la quantità di lavoro a determinare la positiva crescita del giovane, quanto la qualità del lavoro svolto e soprattutto la coscienza da parte dell'atleta del cammino che deve percorrere prima di conseguire i risultati attesi. Attenzione tecnica e pazienza quindi, in un percorso che deve partire inevitabilmente dalla conoscenza dei propri mezzi e dei propri limiti, perchè solo interiorizzando ed apprezzando le proprie capacità il giovane potrà prima avvicinare il proprio rendimento ottimale per poi, con il passare del tempo, cercare di migliorarlo ulteriormente. Il professor Danzi ha tenuto poi a rimarcare il senso del lavoro con i giovani, un processo che deve prendere inizio sotto forma di gioco con i più piccoli (citata la categoria ragazzi), in modo da consentire la "costruzione" dell'atleta, la posa delle fondazioni motorie e coordinative che gli permettaronno poi (e solo in un futuro) di sviluppare determinate specializzazioni. A seguire toccherà poi ad una fase di evoluzione, in cui (grosso modo nel periodo dei cadetti) si dovrebbe curare sopratutto a migliorare la tecnica di base, permettendo al giovane di conoscere ed apprendere uno spettro più ampio possibile di movimenti e gesti tecnici che dovranno essere poi migliorati nel processo evolutivo che prenderà il via con l'avvicinarsi della maggiore età. Un intervento articolato e completo, quello di Danzi, che ha suscitato la curiosità degli oltre 200 presenti, autenticamente rapiti nel proseguo del meeting dall'ars oratoria del professor Vittori, capace di calamitare l'attenzione della platea con il suo parlare frizzante, ricco di aneddoti, a tratti quasi irriverente. Due ore abbondanti dense di contenuti, che possono trovare parziale riassunto nell'aforisma citato dallo stesso Vittori "Meno Formazione, Più Motivazione". Una relazione centrata quindi sull'importanza del lavoro mentale che l'atleta deve effettuare di pari passo con quello fisico nel corso dello sviluppo. Un training che permetta innanzi tutto l'acquisizione di un controllo il più completo possibile della propria mobilità, indipendentemente dalla presenza di agenti esterni che possano modificarne la percezione. Un training finalizzato al conoscere e riconoscere durante l'allenamento tutta la serie di sensazioni ed emozioni che si andranno poi ad affrontare al momento della competizione. Motivazione, propriocettività, ricerca di stimoli e di obbiettivi ma innanzi tutto onestà verso se stessi, verso il lavoro effettuato e verso le proprie capacità. Questi i punti chiave di un intervento che non ha mancato di lanciare strali incandescenti al mondo dell'atletica, del passato, del presente ma anche del futuro più o meno prossimo. Un intervento in perfetto stile Vittori dunque, che ha chiuso nel migliore dei modi l'importantissimo evento arcense. Ad intramezzare i due importanti relatori, sono stati i professori Andro Ferrari e Graziano Paissan a presentare ufficialmente il volume "L'atletica va a scuola" curato dallo stesso Paissan in collaborazione con il coordinamento provinciale di Educazione Fisica che ha puntato l'obiettivo sull'effettiva presenza dell'atletica nel panorama della scuola primaria nazionale. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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