Mauro Sanvito Inviato Settembre 28, 2006 Segnala Condividi Inviato Settembre 28, 2006 Le domande non sono tanto semplici. Se un istruttore è a conoscenza di una patologia legata alla pratica dell'apnea, e malgrado ciò persiste con gli allievi a proporre esercizi che provocano tali patologie, che responsabilità si assume oltre a quelle morali? Mi riferisco in particolare all'emottisi da barotrauma, in cui spesso incorrono allievi che pagano corsi e stage e a cui vengono fatti effettuare discese con slitte in variabile. L'emottisi da barotrauma a questo punto delle conoscenze può ancora essere chiamata incidente o è una patologia dovuta a pratiche sbagliate? E la pratica della carpa, che è stata da poco proposta su una rivista di settore come esercizio utile e sano per l'apneista malgrado che sia pratica sconsigliata dai medici, se proposta da un istruttore, può portare a conseguenze legali nel caso di insorgenza di una patologia? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Rick Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Penale: è reato di lesioni colpose, in caso di morte, omicidio colposo. Civile: responsabilità per attività pericolosa, con inversione dell'onere della prova a carico dell'istruttore che dovrà dimostrare di avere seguito l'allievo in modo diligente. Appena ho tempo vi posto un pò di sentenze di condanna di istruttori di discipline sportive considerate pericolose (ad es. sci). Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite giacu Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Penale: è reato di lesioni colpose, in caso di morte, omicidio colposo. Civile: responsabilità per attività pericolosa, con inversione dell'onere della prova a carico dell'istruttore che dovrà dimostrare di avere seguito l'allievo in modo diligente. Appena ho tempo vi posto un pò di sentenze di condanna di istruttori di discipline sportive considerate pericolose (ad es. sci). <{POST_SNAPBACK}> Ciao, sai dirmi se vale anche per le società che organizzano gare senza prendere TUTTE le misure atte ad evitare lesioni o il decesso degli atleti? Come dovrebbero tutelarsi gli organizzatori per poter avere la coscienza pulita? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Gianfranco Ciavarella Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 La coscienza? Intanto prendendo atto dei problemi senza nasconderli! saluti! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Gianfranco Ciavarella Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Vorrei chiarire che "mal comune, mezzo gaudio" esiste solo nella testa bacata di qualche idiota patentato. Errori e problemi esistono e vanno affrontati tutti, senza usare i mali degli "altri" per nascondere i propri in una corsa ipocrita e maligna degna dei peggiori delinquenti psicopatci.... Sayonara! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Rick Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Rispondo a giacu: La responsabilità delle società sussiste ed è solidale con quella dell'istruttore. Di coscienza nello svolgimento della mia attività di avvocato non mi occupo, mi occupo solo di responsabilità. Potremmo parlare, invece, di diligenza, che assistendo società sportive e piscine da oltre 10 anni, faccio sempre più fatica a trovare nei dirigenti. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
vmazzei Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Scusate, mi dite su quale circolare, norma federale etc dove sarebbero spiegate queste responsabilità? e come vengono comunicate agli istruttori e alle società sportive? Se non erro l'ente (norme) di riferimento è la FIN, che notoriamente non si occupa di subacquea... Mi piacerebbe che la FIPSAS spiegasse tutto questo ai suoi tecnici e prendesse posizione nel panorama normativo... Magari già dal prossimo corso allenatori... Ciao Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giorgio Volpe Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Ciao Rick, perdonami se approfitto della tua disponibilità e soprattutto della tua professionalità per qualche domanda. Fermo restando che esistono già sentenze in cui si qualifica l'attività in apnea come particolarmente pericolosa, se un istruttore di una didattica commerciale, non federale, si ritrova con una richiesta di risarcimento danni per via di un incidente subito da un suo allievo nel corso, ad esempio, di un'uscita in mare..... troverà applicazione la disciplina del 2050? quella del 2048 cc? Qualcosa di diverso? E nel caso di un istruttore FIPSAS i termini del problema cambiano o restano gli stessi? I principi di una didattica commerciale, certificata da non si sa chi, vengono in considerazione nella valutazione della sua condotta? Fanno fede solo i regolamenti di una FSN? Un istruttore di una didattica commerciale che non può avvalersi di un contesto "federale" (es: istruttore di didattica commerciale ma anche FIPSAS che operando nel circolo... fa passare l'incidente accaduto nel corso con didattica commerciale come, invece, avvenuto in un corso federale), come può dimostrare la propria diligenza? Scusa per le tante domande, ma la curiosità è tanta.... Giorgio Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Gianfranco Ciavarella Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 (modificato) Povero Rick! Giorgio, vuoi procurargli tanti nemici? Sai Rick, non faccio alcuna fatica a crederti, il sol fatto di indicare leggi e regole ci ha portati fin qui.... Questo è un mondo profondamente malato, è il mondo del "mercoledì da leoni". E' il mondo dei "furbetti del ballatoio". Ti basterebbe farti un giro sul sito del CONI e richiedere la posizione di tutte le organizzazioni che si dicono senza scopro di lucro... He he he il tempo delle chiacchiere morte è finito, tutto è alla luce del sole! Ciao Modificato Ottobre 10, 2006 da Gianfranco Ciavarella Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Rick Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Ciao Giorgio, se ti rispondessi su un caso concreto senza conoscerne tutti i minimi dettagli verrei meno ai miei doveri professionali. Per questa ragione, non me ne volere, non posso esprimere un parere sul caso che mi hai velocemente accennato su forum. Se vuoi contattarmi in privato, sarò ben lieto di darti tutta la mia disponibilità. Più in generale, non credo che vi siano dubbi sul fatto che ogni attività che preveda apnea prolungata sia sussumibile nella sfera delle attività pericolose, pertanto, con applicabilità dell'art. 2050 cod. civ. Certamente il rispetto dei protocolli federali ed il possesso di attestati federali che certifichino la competenza dell'istruttore e la "serietà" della società che ha tenuto il corso avranno un loro peso di indubbio rilievo in una eventuale vertenza giudiziaria, ma ciò non basta, in quanto occorre sempre accertare la dinamica onde riscontrare i fatti e capire ove sia in concreto l'illecito (es. istruttore che va al bar mentre l'allievo sta sott'acqua). E per stavolta non ti annoio con i (determinanti) principi processuali sull'onere della prova nel giudizio civile ;-). Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giorgio Volpe Inviato Ottobre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Ciao Rick, chiarisco che non si tratta di un caso specifico, ma di pura accademia, e che personalmente sono laureato in giurisprudenza (sebbene con tesi in procedura penale, con 109/110) e abbastanza a mio agio con i principi della responsabilità aquiliana e del processo civile, avendo superato l'esame di procedura con un buon 30. Giorgio Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mauro Sanvito Inviato Ottobre 10, 2006 Autore Segnala Condividi Inviato Ottobre 10, 2006 Certamente il rispetto dei protocolli federali ed il possesso di attestati federali che certifichino la competenza dell'istruttore e la "serietà" della società che ha tenuto il corso avranno un loro peso di indubbio rilievo in una eventuale vertenza giudiziaria, ma ciò non basta, in quanto occorre sempre accertare la dinamica onde riscontrare i fatti e capire ove sia in concreto l'illecito (es. istruttore che va al bar mentre l'allievo sta sott'acqua). Ciao Rick questo significa che un istruttore di didattica commerciale è comunque soggetto ai protocolli federali e non a quelli della propria scuola? Ti faccio un esempio concreto: il protocollo federale impone all'istruttore di apnea un rapporto istruttore allievi di 1/2. Se l'istruttore federale è coadiuvato da un aiuto-istruttore il rapporto diviene di 1/6. Se l'istruttore è supportato da 2 aiuti-istruttori oppure da 1 aiuto-istruttore e 1 Oas il rapporto sale 1/10. Oltre non si va. I motivi sono ovvi, ma queste regole di fatto rendono i corsi apnea federali non commerciali, non appetibili per istruttori interessati a guadagnarsi qualche soldino. I corsi apnea federali infatti vengono effettuati solo nell'ambito dell'Associazionismo, è l'ovvia conseguenza del rapporto costi-ricavi. E' il punto debole dei corsi Fipsas, i costi sono pari ai ricavi e vengono effettuati solo dai circoli interessati ad ampliare il numero dei propri associati. Un istruttore commerciale ha il proprio punto di forza nel rapporto istruttore-allievi, che non è di certo quello federale. Aumentando il numero di allievi aumenta l'utile per l'istruttore, ed è questo probabilmente il motivo per cui tanti istruttori sono attirati dalla didattica commerciale. In questo modo però l'istruttore federale resta spiazzato, non competitivo. Gli istruttori commerciali nel rapporto istruttore-allievi sarebbero obbligati a seguire i protocolli federali? E se non lo fanno? (domanda valida solo incaso affermativo) In caso di incidente a un allievo, è dolo non aver rispettato il rapporto federale e invece aver rispettato il rapporto della propria didattica? Ps: naturalmente non mi riferisco a tutte le didattiche commerciali, ma solo a quelle che ritengono di essere al di sopra delle leggi, protocolli e fisco. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Rick Inviato Ottobre 11, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 11, 2006 Ciao Rick, chiarisco che non si tratta di un caso specifico, ma di pura accademia, e che personalmente sono laureato in giurisprudenza (sebbene con tesi in procedura penale, con 109/110) e abbastanza a mio agio con i principi della responsabilità aquiliana e del processo civile, avendo superato l'esame di procedura con un buon 30. Giorgio <{POST_SNAPBACK}> Non lo sapevo, hai fatto bene a dirmelo perchè credevo che mi stessi chiedendo un parere legale. Se si tratta di un caso accademico, direi che l'istruttore che fa passare (in un processo?) l'incidente accaduto nel corso commerciale come avvenuto nel corso federale sta tenendo un comportamento contrario ai principi di probità e lealtà sanciti dall'art. 88 c.p.c e così anche il difensore che lo asseconda. Insomma, quell'istruttore parte proprio male ! Potrebbe tranquillamente dire che il corso è commerciale, dimostrando di avere tutti i requisiti per potere svolgere l'attività di istruttore (diploma riconosciuto dalla Federazione), che la sua scuola è in regola sotto il profilo amministrativo, ed, altresì, di avere applicato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Rick Inviato Ottobre 11, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 11, 2006 Ciao Mauro, Il problema sussiste quando si verifica un incidente, in quanto il mancato rispetto delle prescrizioni federali da parte dell'istruttore o della scuola c.d. "commerciale" in un eventuale processo viene considerato come segno di scarsa diligenza e quindi è indice fortissimo che non è stato fatto tutto il possibile per evitare il danno, con conseguente addebito di responsabilità. Nessuno può vietarmi, nella mia piscina, di tenere un corso come unico istruttore a bordo vasca con dieci allievi, ma se accade il fattaccio sarà pressochè impossibile dimostrare che mi sono ispirato a principi di diligenza. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giorgio Volpe Inviato Ottobre 11, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 11, 2006 Ciao Rick e grazie per le tue preziose conferme. Giorgio Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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