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Nuova Scheda: Etica Della Pescasub


Ospite Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta
UN PROBLEMA ETICO CHE COINVOLGE TANTI DEL MONDO DELLA PESCASUB:

 

L'INVIDIA:

 

L'invidia, A PARER MIO, è la costante sensazione che manchi qualcosa;

è' alimentata dal sentire che gli altri godono di una soddisfazione emotiva che ci è negata.

 

Voi che ne pensate? Può essere l'invidia legata principalmente alla immaturità del carattere di una persona e può essere legata alla cattiveria?

 

Francamente penso che gli invidiosi vengano fuori quando, nel confronto ci sono pescasub più bravi e capaci.

 

L'invidia attecchisce  nella pesca perchè è un ambiente molto competitivo in cui il riconoscimento del proprio valore si regge sul continuo confronto sugli altri.

 

Chi non riesce ad ottenere ciò che sogna o brama ,e non riesce ad accettare di non riuscire ad ottenerlo per limiti propri, invidia chi l'ha ottenuto.

 

E per non far retrocedere sè stesso, cerca di svalutare ai propri e agli altrui occhi la persona invidiata.

 

Invidia per chi ha un lavoro più "prestigioso"...una casa più grande...una macchina più costosa...una moglie più bella...invidia per chi ha il mare sotto casa...invidia per chi ha un gommone più bello...invidia per chi riesce a pescare costantemente...invidia di chi nella pesca ottiene risultati prestigiosi...invidia di chi riessce ad avere più tempo libero per pescare...

 

 

INVIDIA CATTIVA:

Nella pescasub (purtroppo) c'è gente che non si fa scrupoli ad attaccare di qualcosa il prossimo, per ottenere un  personale vantaggio.

 

 

Se parliamo di invidia "cattiva", secondo me non si tratta di immaturità, ma sono le circostanze che spingono ad essere invidiosi ed un senso di "grande inferiorità".

 

 

 

COSA SI PUO' FARE CONTRO L'INVIDIA:

 

 

Prima di tutto credo che un po’ di invidia sia sana e naturale , basta per lo meno non arrivare mai a desiderare di danneggiare gli altri più bravi o più fortunati di noi.

 

Si dovrebbe piuttosto cercare di imitarli o ammirarli o chiedere proprio a loro stessi come hanno fatto ad essere felici: qual è il loro segreto.

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Ospite fabio3666
SIETE TUTTI INVITATI AD INTERVENIRE

 

 

...Visto che ci tieni :D:D:D

 

Condivido la quasi totalità del post tranne un paio di cose (faccio prima a dirti su cosa NON sono d'accordo):

 

-Pesca e Guerra

il mio modesto parere è che sia un paragone che non ci azzecca niente di niente...ma propio niente (e te lo dice un ex ufficiale della Folgore, quindi non certo un No-Global, con il dovuto rispetto per le opinioni di questo ultimi)!

 

caccia ai caprioli

non commettiamo lo stesso errore di superficialità che gli altri commettono con noi. Si tratta di caccia di selezione: serve a tenere il numero sotto controllo, il primo dei motivi NON è i presunti danni all'agricoltura, ma i danni CERTI alla popolazione stessa di animali: il sovraffollamento causa alla lunga il serio rischio di estinzione del ceppo a livello locale. Qui in trentino gli ambientalisti sono riusciti per 5 anni a bloccare la caccia di selezione ai camosci in una valle (circa 700 esemplari in tutto): Al seto anno un'epidemia li ha sterminati. Hanno dovuto catturare gli ultimi 50 esemplari per curarli forzatamente e ancora non sono riusciti a reintrodurli. Bene, mi dirai che esistono altri metodi oltre il 'massacro'. Ne ho sentito qualcuno:

- introduzione del lupo: ovviamente i 50.000 caprioli (e 100.000 tra cervidi e caprini) preferirebbero essere sbranati vivi che ricevere un colpo secco... :D:D

E il problema dei 100.000 lupi introdotti? Tutti dimenticano che da 5000 anni ad oggi il primo predatore naturale di questi animali è stato l'uomo, non certo il lupo...

- Spostiamoli: bene, mettendoli anche dove non ci sono mai stati...bel danno all'ambiente (TUTTE le popolazioni attuali sono in sovrannumero, come ogni anno). E poi quanto costa organizzare, catturare, spostare 50.000 (e altri 100.000) caprioli? facciamo solo il trasporto: 200 euro a capo. Quanto viene? chi paga? La caccia di selezione è gratis, in quanto si delega a privati l'abbattimento.

Ma certo, bambi è troppo tenero per sparargli...attenzione però anche la cernia è molto simpatica e l'unica cosa che per ora ci salva è che la Disney non ci ha fatto su un cartone STRAPPALACRIME.

 

Meditate gente, meditate.

 

Un salutone a tutti e un plauso a Mariano per il bel post, che condivido QUASI in pieno.

 

:bye::bye:

Fabio

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Ospite Mariano Satta

Grazie del Tuo intervento FABIO...GRAZIE VERAMENTE.

 

 

GUERRA:

Guerra e pesca non voleva essere un insulto ma:

Nella guerra si parla di fucili, di fucilate, di ammazzare...

 

Il mio paragone voleva essere rivolto ai termini "propri" usati in guerra come "ammazzare" - "sparare" - "uccidere" etc. stessi termini che vengono usati "erroneamente per ignoranza da alcuni" nel linguaggio della pescasub.

 

Nella pescasub qualcuno usa questi termini che sono stati abbandonati da un pezzo. Oggi la pescasub ha un suo linguaggio etico, ha le sue regole morali... etc.

 

 

CACCIA:

idem

la caccia con il suo linguaggio in genere con la pescasub non centra niente.

 

In riferimento ai caprioli:

Si parla di esubero di esemplari in un territorio sempre più martoriato dalla cementificazione e invasione dei territori ad opera dell'uomo.

 

Quando si parla di esubero di esemplari pare che si giustifichino le mancate gestioni di territori... Non vi sono problemi a rendere le nostre campagne e i nostri boschi sempre più piccoli per l'intervento dell'uomo...al contrario il problema è tutelare l'ambiente.

 

In riferimento alla pescasub si parla di tutto tranne che di una grande presenza di pesce...al momento il problema esubero nella pesca in genere è finito da tempo...anzi mi correggo..il problema esubero nella pesca NON è mai esistito...

 

Sia nel mare selvaggio che negli allevamenti di pesce la parola esubero è inesistente...ci pensa la natura a fare selezione senza dover richiedere ai pescasub il loro intervento.

 

In mare il rischio esubero non esiste...magari ci fossero dei pesci come 40anni fa...

 

Continuo serenamente ad affermare che Caccia terrestre e Pesca in apnea NON hanno più niente in comune...sia come mezzi - tecniche e sopratutto linguaggio.

Modificato da Mariano Satta
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COSA SI PUO' FARE CONTRO L'INVIDIA:

 

 

Prima di tutto credo che un po’ di invidia sia sana e naturale , basta per lo meno non arrivare mai a desiderare di danneggiare gli altri più bravi o più fortunati di noi.

 

Si dovrebbe piuttosto cercare di imitarli o ammirarli o chiedere proprio a loro stessi come hanno fatto ad essere felici: qual è il loro segreto.

 

L'invidia, a parer mio, non è mai sana, nè può far bene.

 

L'invidia implica, nella mia mente, qualcosa di negativo. Una sorta di risentimento verso qualcuno che reputiamo "migliore di noi", e vorremmo che ciò così non fosse, e in qualche modo diamo sfogo al nostro risentimento in altre maniere. Come ad esempio la "cattura a tutti i costi pur non non fare un cappotto".

 

Positivo invece vedo la "competizione".

 

Stimo una persona per le sue capacità, le sue qualità e voglio imitarla, voglio superarlo... voglio mettermi in competizione con lui.

Modificato da Pegaso
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Ospite fabio3666
Grazie del Tuo intervento FABIO...GRAZIE VERAMENTE.

 

Prego! E' un piacere! :thumbup:

 

Lasciamo perdere la guerra sulla quale probabilmente ho frainteso il senso (...che per me era 'è una cosa sporca ma qualcuno deve pur farla' e non capivo cosa centrasse con la pesca... :D )

 

Sulla caccia quello che dici è vero: la grande differenza è che sul piano terrestre l'urbanizzazione ha stravolto gli equilibri, su quello marino ancora no.

Però anche se è vero che non ci sono i pesci di 40 anni fa, il problema del sovrannumero esiste, come in ogni popolazione animale, anche se non lo vediamo. Le morie di pesci a seguito di malattie che si verificano periodicamente, ne sono una testimonianza. Come dici tu, però, in un ambiente che NON ha equilibri regolati dall'uomo, non è necessario l'intervento dell'uomo per rimettere le cose a posto. Purtroppo temo che questo stato di cose non durerà a lungo: l'overfishing modificherà radicalmente le cose, e già lo sta facendo.... :(

 

Tornando all'etica della caccia e della pesca (a proposito, non sono un cacciatore terrestre), L'unica grande differenza che vedo tra le due attività è esclusivamente una: per il selvatico terrestre non esiste un prelievo industriale, punto.

Questo basta a rendere imparagonabili le due attività. E lo ritengo l'unico vero elemento di distinguo. In particolare, non vedo grandissima differenza tra l'uccisione di un capriolo e quella di una cernia: l'ambiente è e deve essere una risorsa fruibile e sostenibile. Se il capriolo è in eccesso lo abbatto e me lo magno (bono.. :siiiii: )! Se la cattura di una cernia non mette a rischio la sua presenza nel territorio, idem! Ovvio che se un particolare pesce dovesse essere messo a rischio dal prelievo, PRIMA si dovrebbe impedire il prelievo industriale e DOPO quello sportivo/dilettantistico (inteso come non professionale...).

 

Un salutone!

 

:bye::bye:

Fabio

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Caro Mariano ....belle parole....di un sincero innamorato del mare e della pesca come me...

 

tutti coloro che hai citato animalisti..ecologisti....spaccamarronisti.... di questi il

 

90% non ha mai messo piede in mare esattamente come i legislatori..che fanno le

 

famose leggi "ad capocchiam"....come possono parlare di cosa e' etico se non

 

sanno neanche cosa e' un pesce...

 

come parlare di eutanasia senza esserci prima passati...

 

bisogna provare e sentire basta con chi sentenzia e predica e non si butta mai in

 

gioco.

 

le tue parole Mariano sono autentiche e vere...non ti crucciare di quei parrucconi

 

sanno una cippa loro di chi veramente rovina e uccide il mare....

 

PERO' ATTO DI MEA CULPA...ogni tanto qualche sub esagera e questi rovinano la reputazione di onesti come noi....

 

1 cosa negativa anniente 100 positive

 

stigmatizziamo i comportamenti sbagliati...

 

vgs... pescatori professionisti beccati dentroi parchi...ecc..

 

saluti

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L'ETICA NELLA PESCASUB:

 

Vuole essere semplicemente una buona condotta di comportamento con l'obbligo di rispettare le Leggi , le Norme e l'Ambiente avendo cura di divulgare la disciplina con grande serenità.

 

Come volevo dimostrare:

nei vari forum si parla "a vanvera di etica" e si "scrive tanto" per promuovere, con troppa facilità, nuove e ridicole regole...(come se non ne avessimo abbastanza)

 

 

 

 

La pescasub ha bisogno di persone serie che si formino a 360°, che conoscano e rispettano le leggi, le norme e le regole.

 

Chi parla di soli  fucili - modifiche - tempi di apnea e profondità è tutto tranne essere un pescasub e dovrebbe immediatamente mettersi al lavoro per migliorarsi...[/b]

 

 

La pescasub è esigente e da Voi pretende molto di più...

quoto !!!

LO si ripete da tempo....ma pochi lo fanno ,pochi si iscrivono ai club,che sono la base per attuare tutto ciò molti non condividono con amici esperienze che aiutano ,come ha detto Mariano a formarsi a 360° :bye:

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Ospite Mariano Satta

Sono veramente contento di questi vostri interventi e dell'interesse che ha suscitato un tema delicato come quello che riguarda l' ETICA.

 

Sarebbe bello che ne venisse fuori qualche altra riflessione........

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Ho riletto tutta la discussione e la cosa che mi è parsa più interessante è il fatto che nessuno tra gli intervenuti abbia pensato di utilizzare tutte le riflessioni positive sull'etica in modo strumentale, cercando per esempio, di dire che l'etica ed un codice di autoregolamentazione potrebbero farci riammettere nelle AMP o altre cose del genere pro domo nostra...............

Credo sia un fatto rimarchevole, ne abbiamo discusso e parlato a prescindere e solo per chiarire meglio tra noi come vorremmo che fosse, da romantico che sono, lo trovo bello e positivo. :clover::thumbup:

Grazie a Mariano Satta per lo spunto.

Riccardo

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Scusate Ma penso che le amp oggi siano l'ultimo dei problemi della pesca in apnea,piuttosto un comportamento etico fa si che si appaia diversi agli occhi dei nostri detrattori,l'esperienza nel lago di Como insegna ,dall'essere messi alla berlina a collaboratori fattivi della federazione ,in campo ambientale!oggi non ho paura ad uscire dall'acqua con un carniere ben pasciuto,spesso la cosa diventa l'occasione per scambiare due chiacchere con la gente del posto che rimane meravigliata dalla quantità del pesce presente perché convinta"che non c'è più pesce nel lago",magari capita l'occasione di regalare anche qualche pesce all'anziano che strabuzza gli occhi davanti alle tue catture ,visto che ho già il freezer pieno,oppure stessa cosa con il lavoratore straniero che ti parla delle carpe che catturava da ragazzo nel laghetto vicino casa ;Altra cosa importante è rispondere con cortesia e puntualità alle persone che ci fanno domande sulla nostra attività,risulteremo professionali,preparati e vi assicuro che l'ammirazione nei nostri confronti aumenterà in maniera esponenziale...parlo per esperinza vissuta . :bye:

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...nessuno tra gli intervenuti abbia pensato di utilizzare tutte le riflessioni positive sull'etica in modo strumentale...

:thumbup:

Io credo che sia dovuto al fatto che molti di noi si sentano, a ragione, portatori di valori positivi, e non ammettono nella maniera più assoluta che al proprio interno ci siano invece portatori di valori distruttivi. Questo non per un fatto pubblico, ma per un fatto interiore. :bye:

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Ospite Mariano Satta

Nella pescasub ho sempre conosciuto due ambienti che si sono sempre distinti tra loro:

 

Quello dell'idealismo e quello dell'assolutismo.

 

Quindi due stili dettati dall'Etica della convinzione anzichè da un'etica delle responsabilità.

 

Etica della convinzione: quella che fa riferimento ai pescasub che sono "convinti di sapere" e in verità mostrano infinite lacune in materia pesca... quindi faccio riferimento a chi si mostra per quello che NON è....

 

Etica delle responsabilità: quella che fa riferimento nella pescasub al rispetto di leggi e norme, al comportamento, alla sicurezza, all'ambiente e alla salvaguardia del nostro sport.

 

 

Tra etica della convinzione e etica delle responsabilità ho sempre lavorato a favore di quest'ultima...

 

Chi nel suo piccolo lavora per la pescasub è eticamente corretto rispetto a chi lavora per curare i propri interessi.

 

Per curare i propri interessi intendo:

coloro che SI autopromuovono "cultori della pescasub" e in realtà mirano solo a curare i loro interessi d'immagine e di tasca.

Modificato da Mariano Satta
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Ospite Mariano Satta

RIPETO quanto appena detto sopra:

 

Eticamente scorretto:

Chi, con parvenza parla di pescasub e in realtà cura solo propri interessi d'immagine e di tasca

 

 

Questi ultimi sono e rappresentano quanto di più eticamente scorretto esiste nel nostro mondo...e purtroppo negli anni ho verificato che non sono pochi...

Modificato da Mariano Satta
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