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Nuova Scheda: Etica Della Pescasub


Ospite Mariano Satta

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In un bel Forum talvolta è opportuno rimarcare cose ovvie ma ......... fondamentali per chiarire che il pescapneista è una cosa ed il "cicciaio" un'altra !!!!

L'ho fatto e lo rifarò, se capita, perchè la possibilità di vivere l'esperienza di pescare in apnea per mio figlio dipende anche dalla nostra motivazione a far smettere comportamenti "criminali" (nel senso che sono reati).

Grazie a chi, in questi casi, riesce a superare la naturale propensione a farsi glia affari suoi per evitare coinvolgimenti...........

Riccardo

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Ospite Mariano Satta

LE AUTORITA' COMPETENTI DI CONTROLLO.

 

La legge attribuisce la responsabilità per il coordinamento dell'attività di controllo e vigilanza sulla pesca al Ministero per le Politiche Agricole (art. 19 L. 963/65), svolta sotto la direzione del Corpo delle Capitanerie di Porto (art 21 comma 1 L 963/65).

 

 

La vigilanza sul rispetto delle leggi e dei regolamenti è affidata:

 

1> "al personale civile e militare della Amministrazione centrale e periferica della Marina Mercantile (ora a quello delle Politiche Agricole e Forestali),

 

2> alla Guardia di Finanza,

 

3> ai Carabinieri

 

4> agli agenti di pubblica sicurezza"

 

5>agli agenti giurati che gli enti locali (regioni e province) e "chiunque vi abbia interesse" possono nominare.

 

Oltre alla Guardia Forestale, quindi, assumono funzione di organo di controllo dell'attività di pesca un cospicuo numero di soggetti non ben identificabili a priori:

Ad esempio: il controllo può essere effettuato dal personale dell'Ente Gestore di un'area marina protetta (che può anche essere un'associazione come il WWF, un Comune o un ente ad hoc, come ad esempio Romanatura).

 

ATTENZIONE:

Dato che ci troviamo di fronte ad un ventaglio molto ampio di soggetti investiti di potere/dovere di controllo, è difficile e di dubbia utilità stilarne un elenco, che finirebbe per essere certamente incompleto: in pratica, per avere tutte le informazioni che ci interessano, potremo contattare con fiducia gli uffici locali della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri o del Corpo Forestale.

 

Nel caso dovessimo subire un verbale, inoltre, vi troveremo indicato l'ufficio competente a ricevere eventuali scritti difensivi, per cui l'identificazione di tutti i potenziali controllori non pone particolari problemi. Anche con riferimento alle aree marine protette, l'organo di controllo principale è la Guardia Costiera (art. 19 numero 7 Legge 394/91).

 

Sul sito www.guardiacostiera.it si possono reperire indirizzi, numeri di telefono e -se attivi- indirizzi e-mail di tutti gli uffici locali del Corpo delle Capitanerie di Porto: una risorsa davvero utile per il pescatore subacqueo.

 

 

CENNI GENERALI SULLA NORMATIVA DELLA PESCA IN APNEA

 

Autore: Giorgio Volpe

 

Data di pubblicazione: 01-05-2002

 

Se vuoi saperne di più su cenni generali e sulla normativa dellea pescasub CLICCA QUI

Modificato da Mariano Satta
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Posso proporre un caso che mi lascia dei dubbi, riguardo i 500m dalle spiagge?

 

Mi associo alla domanda... e chiedo :

 

Se secondo l'Ordinanza Balneare locale è consentita la balneazione fino al 15 Settembre, ma il 16 settembre ancora la spiaggia è frequentata da bagnanti... In teoria, noi potremmo pescare anche a 200m da riva...

 

Seconda domanda sui limiti del pescato :

 

Cit. art. 142 :

"il pescatore sportivo non può catturare giornalmente pesci, molluschi e crostacei in quantità superiore a 5 Kg complessivi, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore."

 

Ho il mio modesto carniere ampiamente sotto il limite di 5Kg... Passa il ricciolone della vita da 15Kg... (Ammettiamo che sia un qualsiasi pesce stimato sopra i 5 kg) Posso catturarlo? Non mi è ben chiaro il concetto del limite di peso.

 

 

E' quel "Salvo il caso del pesce singolo di peso superiore che non mi quadra".

 

Posso prendere due pesci di peso superiore ai 5 kg? (Cernie escluse, ovviamente)

 

Ciao e grazie!

 

P.S: Ottima scheda, complimenti.

Modificato da Pegaso
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Posso proporre un caso che mi lascia dei dubbi, riguardo i 500m dalle spiagge?

 

Mi associo alla domanda... e chiedo :

 

Se secondo l'Ordinanza Balneare locale è consentita la balneazione fino al 15 Settembre, ma il 16 settembre ancora la spiaggia è frequentata da bagnanti... In teoria, noi potremmo pescare anche a 200m da riva...

 

No. L'ordinanza balneare non fa altro che riprendere la normativa generale(valida sempre) che vieta la pescasub a meno di 500 metri dalle spiagge frequentate da bagnanti. Dunque,indipendentemente dalla stagione,bisogna tenersi alla larga da dette spiagge.

 

Seconda domanda sui limiti del pescato :

 

Cit. art. 142 :

"il pescatore sportivo non può catturare giornalmente pesci, molluschi e crostacei in quantità superiore a 5 Kg complessivi, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore."

 

Ho il mio modesto carniere ampiamente sotto il limite di 5Kg... Passa il ricciolone della vita da 15Kg... (Ammettiamo che sia un qualsiasi pesce stimato sopra i 5 kg) Posso catturarlo? Non mi è ben chiaro il concetto del limite di peso.

 

 

E' quel "Salvo il caso del pesce singolo di peso superiore che non mi quadra".

 

Posso prendere due pesci di peso superiore ai 5 kg? (Cernie escluse, ovviamente)

 

Ciao e grazie!

 

P.S: Ottima scheda, complimenti.

 

2 pesci di oltre 5 kg non si possono prendere.

 

Un singolo pesce over 5 kg in teoria si potrebbe prendere anche con un carniere che per il resto non arriva a 5 kg.

Questa è l'interpretazione permissiva che molte CP accettano. Infatti è raro vedersi fare una multa per un carniere di due cefali e una ricciolona.

Esiste però anche una interpretazione restrittiva secondo la quale si potrebbe fare o il carniere misto o il singolo pescione. La norma dunque non è chiarissima e si presta a due interpretazioni.Giorgio Volpe fece un bell'articolo su questo argomento sulla rivista pesca in apnea.

 

:bye:

Modificato da Uccio
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Durante la discussione abbiamo spaziato a 360° tra etica, consigli, domande, legislatura e normative ma:

 

COSA E' L'ETICA NELLA PESCASUB ?????????????????????????.

 

Secondo me il problema dell'etica ancora non è stato toccato,

visto che la normativa al massimo bisogna conoscerla per non esser multato...

(per chi non l'avesse notato ho fatto la rima :P ).

 

In sostanza voglio dire che questo genere di norme (sopratutto quelle che regolano attività con unità di misura) sono suscettibili di essere modificate in ogni tempo. Se domani il tetto del pescato passasse a 4 kg, tutti quelli che fino a ieri pescavano 5 kg erano forse dei bruti immorali?

L'etica è un'altra cosa. :bye:

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L' etica nella pesca subacquea è l'insieme delle norme comportamentali che noi stessi ci diamo, o ci dovremmo dare, per impedire che il danno da noi procurato all'ambiente marino sia insostenibile, in modo che le future generazioni ricevano dall'ambiente marino almeno le stesse opportunità che ha avuto la nostra generazione. Detta così sembra, volutamente, la definizione di codice deontologico che determinate professioni si danno nell'esecuzione delle rispettive attività; si rinviene pure il principio di "sviluppo sostenibile" che pervade molte delle politiche economiche dell' Unione Europea e molti dei documenti ecologici dei giorni nostri.

 

Mentre la maggior parte delle norme italiane in tema di pesca subacquea hanno come oggetto principale la tutela della sicurezza pubblica (vedi distanze ecc...), e poche la tutela del mare e delle sue specie (si veda inoltre la permissività delle misure minime di alcune specie), un eventuale codice deontologico dei pescatori subacquei, fatte salve le norme di sicurezza, dovrebbe agire sul secondo gruppo di norme. Dire quali e come stendere un eventuale norma di questo tipo sarebbe compito di un organo di un eventuale soggetto dotato di rappresenza. Visto che comunque non esiste un codice per il dilettantismo, se ne potrebbe ricavare uno in base alla frequenza delle opinioni personali espresse in questa discussione.

 

Secondo me non dovrebbe comunque esprimere norme assolute, ma dovrebbe essere redatto in base agli anni di pratica di questa disciplina. Alcune specie, per fare un esempio, potrebbero essere valide i primi anni per poi diventare deplorevoli (polpi, scorfani, ecc...), oppure, vista la bontà di alcuni di essi, limitarne la cattura ad un certo numero di esemplari all'anno. Naturalmente ritoccherei le misure minime delle specie appetibili, e forse ne impedirei la cattura nei periodi di riproduzione. Aggiungerei inoltre delle limitazioni alle attrezzature, per evitare che col progresso si accrescano le chance di cattura a discapito della possibiltà di vittoria del pesce (es. il fucile del pescatore abbia una gittata massima di 3 metri).

 

Insomma l'etica nella pesca subacquea è secondo me un connubio tra sportività e rispetto dell'ambiente marino, sostenuto da una grossa capacità di isolamento da tutti quei fatti paralleli che invece il mare lo distruggono. :bye:

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Silente, conoscendo il DNA che contraddistingue la maggioranza di noi italiani (ad evitare equivoci chiarisco che son ben orgoglioso di essere italiano da capo a piedi) tende ad inserire l'etica nella regolamentazione....probabilmente Mariano intende qualcosa di diverso, cioè una sorta di autoregolamentazione che ci "evolva" e ci faccia recuperare ancora di più credito nei confronti delle istituzioni e dell'opinione pubblica!

Ciò deve prescindere dalla regolamentazione, nel senso che deve andare oltre ..... etica è fare formazione nei confronti di chi si avvicina alla disciplina della pesca in apnea, etica è mettere al corrente "chi ignora" dei comportamenti vietati o inopportuni perchè cominci con le giuste informazioni ed il piede giusto, etica è promuovere e pubblicizzare sempre più l'aspetto atletico della nostra disciplina piuttosto che pubblicizzare i carnieri, etica è far capire ai giovani che profondità e comportamenti estremi non significano pesce sicuro ma solo rischio sicuro, etica è non smettere mai di parlare di sicurezza in mare, etica è far capire che la pesca in apnea è bella e rilassante anche se non si pesca la cena, etica è cercare di non mostrare portapesci pieni di pesci piccoli (o anche di taglia) e magari ancora "non finiti" uscendo dalla spiaggia in mezzo ai bagnanti, etica è ........ scusate moderatori ma lo penso con tutto me stesso....smettere di pescare salire in barca e raggiungere l'imbarcazione che ti è passata sopra la testa mentri eri all'aspetto sotto il pallone segnasub e chiarire direttamente quali sono le regole, etica è discutere con chi usa l'autorespiratore per pescare o va di notte per far capire che tra pochi anni non ci sarà più pesce neanche per loro, etica è stigmatizzare il comportamento di chi, dilettante, si compra la barca con il ricavato del pescato.

Etica è esigere che le normative esistenti vengano rispettate da chi ha la nostra passione, etica è avere, noi per primi, comportamenti "virtuosi" che inducono altri atteggiamenti analoghi......

Tra due mesi compio 40 anni e non so per quanti anni mi potò ancora dedicare al mio amore per l'immersione in apnea, ma vorrei avere l'opportunità di trasmettere a mio figlio, che nascerà a marzo, la mia passione...........senza l'etica cui si riferisce il buon Satta, difficilmente avrò questa soddisfazione.

......scusate il finale un pò melodrammatico, che, peraltro mi appartiene poco, ma sono cose che davvero mi vengono dalle viscere.

Riccardo

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Ospite Mariano Satta

L'ETICA NELLA PESCASUB:

 

Vuole essere semplicemente una buona condotta di comportamento con l'obbligo di rispettare le Leggi , le Norme e l'Ambiente avendo cura di divulgare la disciplina con grande serenità.

 

Come volevo dimostrare:

nei vari forum si parla "a vanvera di etica" e si "scrive tanto" per promuovere, con troppa facilità, nuove e ridicole regole...(come se non ne avessimo abbastanza)

 

Nello scrivere "tanti" si proclamano come salvatori della patria senza conoscere un minimo di leggi - norme e regole etiche che esistono già nella pescasub dai tempi dei tempi.

 

Alla base di tanti interventi sull'etica, dei quali una stragrande maggioranza ridicoli, sta l'ignoranza....e per ignoranza intendo "la mancata conoscenza" di tanti temi affrontati in questa lunga serie di interventi sulle leggi- norme e regole che ho voluto evidenziare in questo serissimo e lungo post.

 

La pesca in apnea ha solo bisogno di evolversi come "immagine" e "linguaggio" perchè le regole di etica e comportamento esistono già e da tempo che vengono spesso ignorate"...

 

 

La pescasub ha bisogno di persone serie che si formino a 360°, che conoscano e rispettano le leggi, le norme e le regole.

 

Chi parla di soli fucili - modifiche - tempi di apnea e profondità è tutto tranne essere un pescasub e dovrebbe immediatamente mettersi al lavoro per migliorarsi...[/b]

 

 

La pescasub è esigente e da Voi pretende molto di più...

Modificato da Mariano Satta
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Per me ETICA=RISPETTO del mare e dei suoi abitanti, di noi stessi, degli altri.

Solo chi ha rispetto è il pescasub, il resto sono predoni.

Quello che dico può sembrare superficiale ma non è così, è il principio cardine dell'etica della quale dovremmo essere tutti più o meno dotati.

Ognuno di noi sa se in acqua sta facendo qualcosa che va contro l'etica del buon pescasub, se ci si pone il problema siamo già sulla buona strada, basta chiedersi "sto rispettando?".

L'etica è mutevole e dipende dal contesto socio culturale e non è universale ma ci sono alcuni valori che dovrebbero essere fatti propri da tutti e che sono promossi spesso sul forum.

Modificato da Homer j
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Ospite Mariano Satta

SICUREZZA:Troppo spesso nei mesi estivi si sentono notizie riguardanti incidenti occorsi ai pescasub e non nella restante parte dell'anno.

 

Se gli incidenti capitano sempre nella stagione calda è necessario che tutti ci fermiamo un attimo a riflettere.

 

Quindi usiamo sempre la testa e un po' di buonsenso ogni volta che andiamo a pesca...Ripeto "ogni volta".

 

 

RISPETTO:

Se mancate di buon senso e non rispettate le regole bluffate con Voi stessi e chi Vi sta vicino.

 

BLUFFARE:

Per bluffare intendo fingere di avere qualità o possibilità superiori a quelle realmente possedute

 

 

FORMAZIONE:

Formarsi non vuole dire solo essere capaci di premere un grilletto ma per formazione s'intende studiare e conoscere tutto ciò che riguarda la pesca in apnea...dalle leggi alla medicina subacquea...dall'ambiente alla metereologia...dalle attrezzature ai pericoli che il mare cela...

 

ISTINTO:

Possiamo ammettere che senza "formazione" difficilmente riusciremo a far prevalere il nostro istinto, saremo distratti da tutto ciò che ci è sconosciuto...l'istinto è in tutti noi ma bisogna scoprirlo e svilupparlo altrimenti sarà difficile vedere un solo pesce di valore superiore al quale rivolgere le nostre attenzioni..

 

 

ABILITA':

L'abilità di un buon pescatore, infatti, sta anche nel vedere i pesci dove gli altri non li vedono...ecco perchè è importante osservare e rispettare tutto e sempre.

 

ESPERIENZA:

La differenza da chi pesca sempre non è dovuta ad un fluido magico o solo ad una naturale predisposizione, ma sta principalmente nella capacità di osservare ed individuare i segni che indicano la probabile presenza di pesce...si tratta di maturare esperienze e avere pazienza verso una sana crescita senza forzare o avere fretta di bruciare le tappe.

 

PIANIFICAZIONE

Quando ci rechiamo a pesca dobbiamo fare delle scelte ragionate nella scelta delle zone. Le pescate vanno pianificate sempre e le regole della pianificazione vanno sempre rispettate...

 

AZIONI DI PESCA:

Qualsiasi tuffo deve essere ragionato, non si deve mai scendere se non si è coscienti dell'azione che andiamo a fare. Non deve esistere un solo tuffo senza aver ragionato e memorizzato quale azione di pesca si deve fare.

 

ADATTAMENTO:

Noi pescasub siamo "animali terrestri" e il mare è un elemento che non ci appartiene...quindi la nostra formazione atletica deve volgere in una sola direzione: faticare tanto con la consapevolezza che la nostra vera palestra è il mare con tutte le sue insidie. Dobbiamo lavorare tanto per adattarci ad un elemento che in natura non ci appartiene.

Modificato da Mariano Satta
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Ospite Mariano Satta

Quando un uomo parte per un paese straniero, lascia a casa le proprie leggi e porta con se solo il suo cuore, per accettare le leggi del paese dove si reca...

 

...questo è il modo in cui ci si deve avvicinare al mare...

 

...il mare non è un territorio da conquistare, un confine da varcare...

 

...il mare è un elemento amico."

 

JACQUES MAYOL

Modificato da Mariano Satta
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Bella la citazione di Mayol ..... attuale, "trasversale" e condivisibile !!!

 

Tornando all'etica......e cercando di non banalizzare altrimenti Mariano Satta mi cazzia ..... sono convintissimo che il primo passo vero ed efficace sia la Formazione ma dobbiamo anche chiederci:

 

quanto è diffusa la "cultura" dell'etica nei nostri circoli sportivi che possono farsi promotori di corsi e percorsi formativi per l'apneista ?

 

quanto sono diffusi in penisola ed isole gli enti, società, circoli o semplicemente i privati cui rivolgersi per avviarsi "con l'approccio giusto" alla pesca in Apnea ?

 

so per certo che i nuovi istruttori di pesca in apnea hanno avuto dalla federazione, durante i corsi di abilitazione, "un caloroso" invito a battere e ribattere sui temi legati alla sicurezza ed all'immagine del pescatore in apnea, lo stesso tipo di aggiornamento "filosofico" lo hanno avuto anche con i più esperti ? La Federazione, a mia sensazione, si sta impegnando su tutto ciò ma dare linee guida e verificare che poi vengano seguite sono due piani diversi (lo so per esperienza professionale).

 

Sono pieno di convizioni su come dovrebbe essere il domani della ns attività e vedo qualche timido, reale segnale di cambiamento ma resto convinto che la vera sfida sarà sgretolare lo zoccolo duro di chi si è avvicinato alla pesca in apnea con un approccio che rende per loro equivalente parlare di comportamenti etici o di sesso degli angeli.

 

La discussione comunque fa bene.......aperta la breccia le mura si fan via via più deboli.

Saluti a tutti.

Riccardo

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Ospite Mariano Satta

UN PROBLEMA ETICO CHE COINVOLGE TANTI DEL MONDO DELLA PESCASUB:

 

L'INVIDIA:

 

L'invidia, A PARER MIO, è la costante sensazione che manchi qualcosa;

è' alimentata dal sentire che gli altri godono di una soddisfazione emotiva che ci è negata.

 

Voi che ne pensate? Può essere l'invidia legata principalmente alla immaturità del carattere di una persona e può essere legata alla cattiveria?

 

Francamente penso che gli invidiosi vengano fuori quando, nel confronto ci sono pescasub più bravi e capaci.

 

L'invidia attecchisce nella pesca perchè è un ambiente molto competitivo in cui il riconoscimento del proprio valore si regge sul continuo confronto sugli altri.

 

Chi non riesce ad ottenere ciò che sogna o brama ,e non riesce ad accettare di non riuscire ad ottenerlo per limiti propri, invidia chi l'ha ottenuto.

 

E per non far retrocedere sè stesso, cerca di svalutare ai propri e agli altrui occhi la persona invidiata.

 

Invidia per chi ha un lavoro più "prestigioso"...una casa più grande...una macchina più costosa...una moglie più bella...invidia per chi ha il mare sotto casa...invidia per chi ha un gommone più bello...invidia per chi riesce a pescare costantemente...invidia di chi nella pesca ottiene risultati prestigiosi...invidia di chi riessce ad avere più tempo libero per pescare...

 

 

INVIDIA CATTIVA:

Nella pescasub (purtroppo) c'è gente che non si fa scrupoli ad attaccare di qualcosa il prossimo, per ottenere un personale vantaggio.

 

 

Se parliamo di invidia "cattiva", secondo me non si tratta di immaturità, ma sono le circostanze che spingono ad essere invidiosi ed un senso di "grande inferiorità".

Modificato da Mariano Satta
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