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Tia O Infarto Cerebrale?


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Gentile Prof. Malpieri,

 

nelle peregrinazioni su qualche altro forum ho trovato un atteggiamento incredulo nel paragonare una Samba o una Sincope a un episodio di TIA.

 

Naturalmente non metto in dubbio i suoi studi che seguo con piacere e trovo estremamente approfonditi, però ho trovato una definizione che allego che non mi convince tanto, se non altro per i termini citati che non ho mai sentito...

 

"Ciao faccio di più!!! ti giro cosa è un TIA detto da un esperto....

Anzi molto esperto....

Mi sembra chiaro... per i non medici leggere un paio di volte tenedo sempre presente la differenza tra infarto e ischemia.....notare che si sta cambiando la definizione perche dove c'è infarto non si vuole chiamarle TIA......

 

Non entro invece nel merito se una sincope è un TIA perchè non mi sembra il caso...

 

danilo

 

TIA significa Transient Ischemic Attack che si definisce: Comparsa brusca di segni neurologici completamente reversibili in 24 ore.

Questo però non significa che non vi siano danni cerebrali asintomatici e oggi si sta lavorando ad un altra definizione:

Comparsa brusca di segni neurologici causati da ischemia focale del cervello o della retina, che tipicamente durano meno di 1 ora e senza evidenza di infarto.

Questo perchè la TAC ha mostrato che ciò che clinicamente è TIA nel 25% dei casi (50% se si usa RM cerebrale) è legato alla formazione di infarto cerebrale di piccole dimensioni. Perciò questi sono infarti cerebrali con sintomatologia transitoria e non TIA e di solito la sintomatologia dura più di 6 ore."

 

Sarebbe così gentile da spiegarmi come nascono certe spiegazioni alternative? Ho visto che si tirano in ballo esami strumentali, ma i risultati sono univoci o suscettibili di interpretazione a seconda del medico che li visiona? In poche parole questa spiegazione è credibile o no?

 

Saluti Dave! :bye:

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Vedi Dave dalla firma ho capito chi è l'autore che molto furbescamente vorrebbe cercare di farmi fare figuracce ma ancora non ci riesce; mi era giunta voce di questa discussione su TIA, Sincope e infarti cerebrali ed il brano da te riportato me ne dà conferma.

Ti posto alcuni concetti da me espressi sulla similitudine (nota bene) dei 2 quadri in passate discussioni:

 

....Che l'episodio sincopale sia deleterio per i tessuti nervosi non lo ha scoperto certo Massimo Malpieri, ma è cosa arcinota alla classe medica, tant'è vero che il TIA (ischemia transitoria acuta), che altri non è che un episodio sincopale da temporaneo blocco dell'irrorazione cerebrale (quindi ipossia acuta ovvero sincope)è una entità clinica ben definita che richiede ricovero ospedaliero per accertarne le cause e prevenire il ripetersi di tali episodi.

Nel caso dell'apnea la causa è ben chiara, vi è una caduta della pressione parziale dell'Ossigeno sotto i 30 mmHg, con perdita dello stato di coscienza per interruzione della trasmissione nervosa a livello di una zona cerebrale chiamata Sistema Reticolare Ascendente (RAS); la ripresa è tanto più rapida quanto più rapido è l'apporto di ossigeno in tale territorio.

 

T.I.A. (Attacco Ischemico Transitorio)

 

È un episodio di insufficiente irrorazione sanguigna di una zona del cervello, con conseguente deficit neurologico di durata inferiore alle 24 ore.

 

Potrei andare avanti per molto citando e illustrando ma ritengo che quanto sopra possa essere sufficiente.

in ogni caso il paragone Sincope/TIA è molto calzabile, specie per l'ischemia vertebro/basilare, in cui il deficit dello stato di coscienza è legato ad una caduta della portata ematica nei vasi cerebrali. Che un'infarto non sia un TIA è abbastanza evidente in quanto viene indicato con il termine Ictus (anche se la vecchia terminologia di Apoplessia Cerebrale era didatticamente più valida).

 

Gli esami non sempre svelano la presenza di un danno microinfartuale (ma molto piccolo) come avviene nelle sincopi e nelle "sambe", non dipende dall'interpretazione del medico ma da ciò che si vede e da ciò che non si vede, ciò non toglie che una sofferenza ipossica dei tessuti cerebrali è sempre un evento lesivo in grado di lasciare danni anatomici permanenti più o meno visibili (senza alcun danno funzionale).

Modificato da Massimo Malpieri
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La ringrazio della celere e approfondita risposta, della quale intuivo già i contenuti...Non ho omesso nulla nel copia incolla perchè penso che ognuno debba prendersi le responsabilità di ciò che dice, sempre.

 

Relativamente all'autore del post che ho allegato mi sorge una curiosità...a conclusione di quella furiosa polemica sul barotrauma mi pare che l'università presso la quale presta la sua opera avesse intenzione di organizzare una tavola rotonda sull'argomento in modo da comparare le ricerche (anche se in senso esteso forse il termine è un pò improprio) del suo staff e di quello, per così dire concorrente; si è poi svolto tale incontro e con che risultati oppure deve ancora tenersi?

 

Grazie e scusi se approfitto un pò del suo tempo, Dave! :bye:

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  • 2 settimane dopo...
Ospite giacu

leggendo di danni permanenti dovuti a samba e sincope ci terrei a esporre una domanda ed una risposta molto interessanti

 

D:

"ok grazie ragazzi pero una domanda

ma la sincope non termina in modo spontaneo?cioè io dopo un po non riprendo a respirare da solo?

e se mi dovesse succedere che dovrei fare?

fare mille esami neurlogici e cerebrali?"

 

R:

 

"purtroppo non sempre la sincope da insulto ipo-anossico ha un esito favorevole perchè i meccanismi fisiologici che entrano in gioco sono complessi e "velenosi" come un serpente a sonagli.

vado a spiegarmi: i centri che controllano il ritmo cardiaco e la respirazione sono situati nel Sistema Nervoso Centrale e sono estremamente sensibili alle variazioni della concentrazione di ossigeno nel sangue.

Cosa significa: che se il livello dell'ossigeno nel sangue si abbassa oltre certi limiti (30 millimetri di mercurio) i centri respiratori iniziano a mandare lo stimolo per la ripresa del respiro (non le contrazioni diaframmatiche che nascono dall'eccesso di Anidride Carbonica) e contemporaneamente il centro cardioaccelleratore (che presiede alla frequenza cardiaca con la collaborazione di un nervo chiamato VAGO) tende a rallentare i battiti del cuore per risparmiare l'ossigeno che ancora rimane nelle strutture cerebrali.

In questo complesso meccanismo può accadere che il cuore si arresti e non ci sia la ripresa dell'attività respiratoria con le conseguenze che tutti possono immaginare.

In caso di ripresa spontanea non è obbligatorio sottoporsi ad accertamenti ed esami ultrasofisticati, sarebbe però opportuno effettuare un controllo medico (basta una semplice visita con alcune "manovre" neurologiche) per verificare che tutto sia in regola.

Attenzione che quanto detto è di stretta pertinenza dell'immersione "profonda" e non ha gli stessi rischi (non danni, sia chiaro) per l'apnea dinamica e statica, dove il soccorso è sempre immediato e repentino"

 

saluti

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Io dalle parole del Prof.Malpieri capisco che la sincope da immersione profonda comporta dei rischi molto maggiori rispetto allo stesso evento in statica o dinamica.

 

So però che episodi di sofferenza dei territori cerebrali imputabili a mancanza di ossigeno sono a prescindere situazioni pericolose non esenti da danni, e il fatto che siano danni lievi non significa che a lungo andare l'accumulo degli stessi non possa essere dannoso.

 

Personalmente vedo un tentativo di affermare che la sincope in statica e dinamica non fa male e anzi è qualcosa di connaturato alle discipline prima elencate, è una vecchia storia e sono cose che anche se danno molto fastidio ad alcuni, la scienza non potrà mai affermare.

 

Può anche darsi che mi sbagli eh...

 

Ciao Dave! :bye:

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Ospite giacu

Il mio post è solo per evidenziare quanto riferito dal Prof. Malpieri relativamente ai possibili incidenti che possono incorrere durante la pratica dell'apnea .

Trovo quella risposta molto chiara , in un momento in cui c'é ancora tanta confusione .

Personalmente li considero incidenti , come tali eventi che devono essere assolutamente evitati .

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