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La Cernia Regina Delle Scogliere


Ospite Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta
Ciao Mariano e grazie per queste informazioni. Ti posso solo segnalare una situazione "diversa" sul fatto che siano solitarie. A Lampione nè ho viste anche di 20\30 kg in gruppi di 5 \ 6 esermplari, sembravano o giocare o combattere o amoreggiare, non so', chiaramente potrebbe eseere un comportamento estemporaneo. Ai tropici ( Los Roques, Venezuela ) invece ho visto la versione tropicale ( la chiamano  comunque Guaza ) a decine e decine  a mezz'acqua in corrente. :bye:

 

Stessa esperienza in Turchia, con bestie ancora più grosse, in gruppi di 5/6 esemplari, su un fondo di circa 40/45 metri, il diving accompagnava i sub facendoli fermare a circa 30 metri, per osservarle dall'alto.

 

Sono anche tornato da solo in apnea, facendo delle cadute per cercare di vederle dall'alto, aiutato da una visibilità incredibile, chiaramente senza fucile.

 

E' stata un'esperienza indimenticabile.

 

GGP

 

GGP

ho già spiegato sopra che la Cernia, come tantissimi pesci del nostro mare, si raduna con altri esemplari, nei periodi caldi della stagione degli amori ma in linea generale è valida la scheda che è un pesce che ama vivere, cacciare e cibarsi possibilmente in solitudine...(come per es: il dentice).

 

Avrebbe del ridicolo dire: ho avvistato un branco di cernie

 

(Il dentice vive in solitudine ma poi nel periodo degli amori si raduna con altri esemplari in vere grandi aggregazioni di decine e decine di esemplari...anche centinaia)

 

RIPRODUZIONE

 

Nel Mediterraneo, la riproduzione della cernia avviene in estate, quando gli individui maturi sessualmente si riuniscono a profondità di 15-30 metri per emettere i gameti (uova e spermatozoi).

 

Mariano Satta

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La normativa sulle taglie minime è ben chiara ma se parliamo di etica del pescasub le cernie sparabili sono quelle dai 4 chili in su...

 

Il motivo è semplice: fino ai 3-4 chili vivono in acque accessibili a tutti e sono cerniotte facilmente vulnerabili...direi "stupide" ai fini della cattura da parte dei pescasub.

 

Mariano Satta

 

(spero di non offenderti se mi riferisco a te dantoti del "tu")

ciao Mariano, potresti precisare a che quote cominciano a comparire gli esemplari interessanti dal punto di vista del peso??

ti chiesto questo perchè nelle zone in cui pesco (sulcis iglesiente) se ne vedono una miriare in acqua bassa, diciamo fino ai 12-15 mt, solitamente sotto peso tranne qualche rara eccezione.

nelle pescate tra i 15 e i 23-25 (la mia quota max) non ne trovo una.

può essere una situazione casuale?

ti ringrazio in anticipo

Francesco Ballocco

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Ciao Mariano e grazie per queste informazioni. Ti posso solo segnalare una situazione "diversa" sul fatto che siano solitarie. A Lampione nè ho viste anche di 20\30 kg in gruppi di 5 \ 6 esermplari, sembravano o giocare o combattere o amoreggiare, non so', chiaramente potrebbe eseere un comportamento estemporaneo. Ai tropici ( Los Roques, Venezuela ) invece ho visto la versione tropicale ( la chiamano  comunque Guaza ) a decine e decine  a mezz'acqua in corrente. :bye:

 

Stessa esperienza in Turchia, con bestie ancora più grosse, in gruppi di 5/6 esemplari, su un fondo di circa 40/45 metri, il diving accompagnava i sub facendoli fermare a circa 30 metri, per osservarle dall'alto.

 

Sono anche tornato da solo in apnea, facendo delle cadute per cercare di vederle dall'alto, aiutato da una visibilità incredibile, chiaramente senza fucile.

 

E' stata un'esperienza indimenticabile.

 

GGP

 

GGP

ho già spiegato sopra che la Cernia, come tantissimi pesci del nostro mare, si raduna con altri esemplari, nei periodi caldi della stagione degli amori ma in linea generale è valida la scheda che è un pesce che ama vivere, cacciare e cibarsi possibilmente in solitudine...(come per es: il dentice).

 

Avrebbe del ridicolo dire: ho avvistato un branco di cernie

 

(Il dentice vive in solitudine ma poi nel periodo degli amori si raduna con altri esemplari in vere grandi aggregazioni di decine e decine di esemplari...anche centinaia)

 

RIPRODUZIONE

 

Nel Mediterraneo, la riproduzione della cernia avviene in estate, quando gli individui maturi sessualmente si riuniscono a profondità di 15-30 metri per emettere i gameti (uova e spermatozoi).

 

Mariano Satta

 

Mariano, consentimi di non essere daccordo, quelle cernie che ho visto sono stanziali, come quelle di Lavezzi (che ho visto) e delle Medas.

 

A differenza di queste però, non vengono nutrite dai sub ed il contatto con questi avviene sempre a distanza, pertanto non è il cibo a tenerle là.

Sono in quelle condizioni semplicemente perchè non vengono disturbate, agli inizi della pescasub spettacoli simili erano molto più frequenti, poi la pressione della pesca sia sportiva, sia professionale ha portato ad una rarefazione della specie, ma in pochi luoghi dove è protetta o dove la pressione umana è bassa si raduna ancora, vedi banchi in mare aperto e località remote.

 

Questo senza alcuna polemica, Ad Arbatax dove la cernia di taglia è ancora presente oltre i 30 metri capita di trovare anche fuori stagione gruppi di 2/3 cernie di taglia su sassi isolati in mezzo alla posidonia, non necessariamente in periodo riproduttivo.

 

Ciao ciao.

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Ospite Mariano Satta
Mariano, consentimi di non essere daccordo, quelle cernie che ho visto sono stanziali, come quelle di Lavezzi (che ho visto) e delle Medas.

 

A differenza di queste però, non vengono nutrite dai sub ed il contatto con questi avviene sempre a distanza, pertanto non è il cibo a tenerle là.

Sono in quelle condizioni semplicemente perchè non vengono disturbate, agli inizi della pescasub spettacoli simili erano molto più frequenti, poi la pressione della pesca sia sportiva, sia professionale ha portato ad una rarefazione della specie, ma in pochi luoghi dove è protetta o dove la pressione umana è bassa si raduna ancora, vedi banchi in mare aperto e località remote.

 

Questo senza alcuna polemica, Ad Arbatax dove la cernia di taglia è ancora presente oltre i 30 metri capita di trovare anche fuori stagione gruppi di 2/3 cernie di taglia su sassi isolati in mezzo alla posidonia, non necessariamente in periodo riproduttivo.

 

Ciao ciao.

 

GGP

 

Ti sei chiesto come mai tale concentrazione di Cernie in soli determinati punti???

le Medas, Lavezzi e tanti altri punti simili con frequentazioni da parte di escursionisti ARA non fanno testo....

 

sono le EX CERNIE DA BIBERON...un pò come andare allo zoo del circo

è come i bellissimi e protetti Aironi degli acquitrini che si concentrano anche a centinaia dove c'è una discarica di mondezza...

 

I testi che ho allegato sono dei copia-incolla da studi ed osservazioni delle comunità scientifiche...quindi veritiere.

 

LE CERNIE DA BIBERON di Lavezzi (e altre "oasi") si raggruppano per semplici scopi alimentari...non è da tanto che è stato vietato di offrire alle cernie di dare da mangiare "uova sode" ed altro....le cernie si ammalavano tanto da scoppiare il fegato.

 

Esistono in giro dei filmati privati girati in passato da parte di Diving ARA dove i cernioni vengono "allattati" con delle bottiglie di plastica piene di uova sode macinate...

 

Ancora oggi invece di scappare vanno incontro ai sub...chissà perchè???

 

Ottima osservazione quella di indicare che certe Cernie possono essere ammirate da lontano...il motivo è il divieto dei biberon...

 

Oggi per fortuna la pratica di dare il biberon alle cernie è vietata e certe oasi sono dei veri polmoni di ripopolamento dell'intero mediterraneo...

 

ma le oasi sono eccezioni rispetto alle cernie cosidette in "natura"...si fa in modo che vivano aggregate perchè producono soldi (escursioni, immersioni, visite etc.)

 

Oasi chiuse ad ogni tipo di pesca...professionale e NON...con controlli.

 

Nel nostro mare le regine delle profondità sono ben cinque specie ed ognuna con delle ben note caratteristiche di vita differenti:

 

RIALLEGO LA PARTE DELLA SCHEDA DESCRITTIVA per confermare il concetto espresso in precedenza:

 

La Cernia è un animale solitario.

 

Le piace dormire da sola, mangiare da sola. In zone particolarmente tranquille e con scarsità di vederne parecchi esemplari riuniti in gruppo: tre o quattro individui più o meno della stessa mole (anche di più)

 

Vuol dire che il luogo è particolarmente ricco di cibo e che i pesci non si danno fastidio tra loro.

 

In questo caso possono anche abitare nella stessa tana, ma ogni Cernia, fedele al suo spirito individuale, sceglierà sempre lo stesso angolo della caverna per riposare o digerire in pace, quasi ignorando la presenza delle compagnie.

 

 

Le praterie di posidonie l'attraggono solo quando sotto le erbe ci sono scogli e tane in grado di fornire un sicuro riparo, mentre non le dispiacciono affatto i fitti boschi di gorgonie, che si riproducono e nascondono con i loro ampi ventagli le aperture di grandi spaccature della roccia, che spesso la nascondono alla vista delle prede. La sua mole imponente e le sue abitudini cavernicole la mettono infatti al sicuro da qualsiasi altro pesce animato da cattive intenzioni, squali compresi.

 

 

Un abbraccio

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

Sempre in risposta di GGP e del buon Magoo:

 

 

Il progetto di realizzare un'area protetta marina nelle acque dell'isola di Pantelleria ha suggerito all'ISM (Istituto per gli Studi sul Mare) di Milano di collaborare a questa iniziativa dando vita al suo primo progetto autonomo di ricerca finalizzato allo studio di una delle specie simbolo di tutte le aree protette del Mediterraneo: la cernia bruna (Epinephelus marginatus).

 

Come ben dimostrano realtà collaudate da tempo nella tutela dell'ambiente marino come Port Cros (Francia), le isole Medas (Spagna) e la nostrana Ustica, le cernie, se opportunamente protette, possono riconquistare gli spazi perduti a causa dell'intervento dell'uomo e trasformarsi non soltanto in un importante soggetto di studio, ma in una preziosa risorsa per l'ambiente capace anche di apportare ricchezza alla zona grazie al notevole interesse che questi pesci riscuotono tra i subacquei che stanno rapidamente diventando la prima voce tra le fonti di reddito di una zona costiera.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

ALTRE INFO UTILI DI COMPLETAMENTO AI POST DI GGP E MAGOO:

 

Da quando alla fine degli anni Ottanta il congresso di Carry Le Rouet sulle specie in pericolo del Mare Mediterraneo mise in luce la grave situazione delle cernie lungo i litorali di gran parte dei paesi mediterranei, sono state prese misure sempre più efficaci per la protezione di questi pesci e per l'avvio di studi che ne migliorassero la conoscenze e le tecniche di tutela..

 

Con questo scopo è nato in Francia il GEM (Groupe d'Etude du Mérou) che raggruppa soprattutto ricercatori francesi, spagnoli, italiani.

 

Dalla loro collaborazione sono scaturiti numerosi progetti di ricerca che hanno notevolmente accresciuto i dati disponibili sulla biologia e l'ecologia delle cernie, e in particolare della cernia bruna.

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta
(spero di non offenderti se mi riferisco a te dantoti del "tu")

ciao Mariano, potresti precisare a che quote cominciano a comparire gli esemplari interessanti dal punto di vista del peso??

ti chiesto questo perchè nelle zone in cui pesco (sulcis iglesiente) se ne vedono una miriare in acqua bassa, diciamo fino ai 12-15 mt, solitamente sotto peso tranne qualche rara eccezione.

nelle pescate tra i 15 e i 23-25 (la mia quota max) non ne trovo una.

può essere una situazione casuale?

ti ringrazio in anticipo

Francesco Ballocco

 

 

Ciao Francesco (Cinski)

nessun problema a darmi del Tu...anzi ben fiero di avere amici come Te ai quali rispondo molto volentieri:

 

Tra i 15 e i 25-30) metri sono le quote dove vengono catturate e avvistate più cernie nel periodo estivo.

 

La cernia in generale ama le grandi profondità che vengono abbandonate nel periodo estivo degli amori.

 

Ho già spiegato precedentemente che le uova delle cernie , una volta rilasciate e fecondate, vengono portate a terra nel bassofondo costiero dai marosi e dalle correnti. Qua gli avanotti hanno un grande sviluppo poichè è nel bassofondo che trovano il cibo necessario che nelle profondità mancherebbe .

 

Infatti i marosi e le onde che frangono a terra staccano e strappano i microrganismi che innescano la cosidetta "catena alimentare".

 

Le giovani cernie trovano dimora e protezione nelle pietre, anfratti, tane e sopratutto franate. Non è raro al calasole vederne tante piccole cernie in caccia e in giro al libero sopratutto nei punti di corrente o dove frangono le onde. Sopravvivenza e cibo assicurato per un veloce sviluppo...poi verso le profondità dove cercano due " case"...la dimora fissa e la tana di caccia.

 

La dimora fissa solitamente in zone rocciose o che offrano sicuro riparo. E' facile avvistarle sotto dei massoni granitici accatastati che offrono sicuri e bui meandri.Alla abase di sommi e picchi con pietre alla base, grandi budelli tortuosi, lastre di arenaria o grandi fenditure etc.

 

Solitamente le dimore fisse si presentano inespugnabili ed offono alle cernie più ingressi...

 

Le cosidette "dimore di caccia" sono punti strategici che permettono alle cernie di praticare dei veri agguati e possono essere pietraie, franate, massi singoli solitamente passanti, spaccature in ombra sia verticali che longitudinali.

 

 

 

Le comunità scientifiche indicano che dove c'è cernia c'è un mare ricco di vita...quindi naturalmente "sano"...

 

Individuarle non è affatto facile...a volte con trenta metri d'acqua sotto sono in grado di accorgersi del pescatore quando esegue la capovolta.

 

E' un pesce che richiede grande acquaticità, silenziosità nei movimenti tutti, tecnica, tanto fiato e sopratutto grande esperienza...

 

Esistono catture di grosse Cernie fatte facilmente e stupidamente ma sono casi dove ha giocato in grande percentuale la fortuna...(diciamo trovarsi nel punto giusto al momento giusto).

 

E' un pesce che al giorno d'oggi può essere considerato tutt'altro che facile e non è alla portata di tutti...

 

Ciao

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta
Per Mariano:

 

Che tipo di predazione mette in atto la cernia? E' un'attacco statico (immagino) nascosta tra gli scogli o è più "attivo"? Ne hai mai viste in azione?

 

AZZIZ:

Vivendo in Sardegna con zone che offrono fondali da mozzafiato non mi è affatto raro trovare e avvistare tante cernie quindi posso serenamente affermare che in circa 30anni di mare ho assistito più volte alle scene di caccia .

 

In particolare è facile avvistare delle grosse e grasse cerniotte eseguire dei veri agguati sopra i picchi che offrono fenditure e nascondigli dove l'acqua è più calda. Oltre slanciarsi contro dei pesci amano cibarsi di granchi e vanno pazze per i polpi che a volte ingoiono letteralmente in un solo boccone.

 

A stomaco pieno amano oziare alle imboccature delle tane digerendo in grande tranquillità. In caccia ne avvisto tante sospese dal fondo controcorrente dove si concentra l'acqua calda e sopratutto dove sparisce il taglio del termoclino.

 

 

L'ora migliore per vederle fuori tana è la primissima alba subito dopo l'aurora e l'ultimo atto del calasole. La cernia come la corvina è un pesce cosidetto "crepuscolare".

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

 

Sito ufficiale WWF clicca qui

 

COSA DICE IL WWF SULLA CERNIA....riguarda la pescasub:

 

Conservazione

La prelibatezza e ricercatezza delle loro carni è la causa principale della loro rarefazione nei mari delle coste italiane.

 

Le cernie sono certamente le prede più ambite dalle centinaia di migliaia di pescatori subacquei sportivi italiani che affollano le nostre coste.

Naturalmente, anche la pesca professionale le considera come catture degne di nota.

 

Cacciata sino all’esasperazione in acque poco profonde, la Cernia è già quasi scomparsa in molte zone della nostra penisola.

 

Data la sua proteroginia (nei primi anni di vita ha gonadi femminili e poi solo maschili), ad essere prelevati sono soprattutto giovani individui di sesso femminile, poichè i maschi di dimensioni maggiori vivono a profondità più elevate, spesso fuori della portata dei subacquei.

 

Ciò crea un pericoloso squilibrio tra sessi in grado di compromettere la sopravvivenza della specie.

 

Per la Cernia di fondale, oltre alla minaccia della pesca a strascico e con i palangari, esiste anche quella della cattura da parte di pescatori sportivi di numerosi esemplari giovanili che trascorrono lunghi periodi presso la superficie, al di sotto di oggetti galleggianti.

 

Il D.M. 7-1-80, che vieta la pesca subacquea con le bombole e consente la cattura giornaliera di una sola Cernia è molto spesso ignorato, soprattutto per mancanza di controlli efficaci.

 

Mariano Satta

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Qui sotto trovate un interessante articolo sulla cernia a cura del Maestro. ;)

 

http://www.dapiran.it/art.aspx?id=TEC0120

 

Potrete notare come alcuni assunti storici della biologia marina siano rimessi in discussione (come la proteroginia) da una sistematica osservazione del mondo sommerso, pratica che nella biologia marina non sempre è possibile condurre così assiduamente.

 

Credo sia un ottimo compendio alle già preziose info postate da Mariano! :D

 

Buona lettura, Dave! :bye:

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  • 1 mese dopo...

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