Leonardo Inviato Febbraio 21, 2008 Autore Segnala Condividi Inviato Febbraio 21, 2008 (modificato) Per quello la scelta è caduta su un acciaio non particolarmente tenace, Le barre costano pochissimo. Comunque effettivamente ci vuole tempo per realizzarli, non potrebero essere economicamente competitivi, dovrebbero costare un botto. La punta non è del tutto assente, io solitamente finisco il pesce al più presto possibile o con lo spillone (che per quanto non sia pungente comunque penetra o con la punta dell'asta o con il coltello che comunque porto sempre (molto accuminato e spesso ne controllo il filo). Dipende molto dalle dimensioni del pesce. fino ad un kg non fa differenza gli infilo il portapesci da sotto le branchie verso il cranio e penetro il cervello da sotto per poi spingere lo spillone fino a farlo uscire da sopra. In caso di bestie se proprio non si riesce a perforare il cranio, c'è un punto dove soprattutto la lama del coltello entra con poco sforzo. Ad una preda di mole, l'ago invece di farlo passare dal cranio puoi benissimo insinuarlo dalle branchie verso la bocca facendo però attenzione di farlo uscire dalla pelle che uniche il muso a labbro superiore. oppure meglio ancora dalla pelle sotto la mandibola a quella sopra il labbo superiore così oltre ad essere sicuro che non lo perdi gli tiene la bocca chiusa e oppone meno attrito. Modificato Febbraio 21, 2008 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Febbraio 21, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 21, 2008 Per quello la scelta è caduta su un acciaio non particolarmente tenace, Le barre costano pochissimo. Comunque effettivamente ci vuole tempo per realizzarli, non potrebero essere economicamente competitivi, dovrebbero costare un botto. Intendevi proprio "tenace" oppure "duro"? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Febbraio 22, 2008 Autore Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 Per quello la scelta è caduta su un acciaio non particolarmente tenace, Le barre costano pochissimo. Comunque effettivamente ci vuole tempo per realizzarli, non potrebero essere economicamente competitivi, dovrebbero costare un botto. Intendevi proprio "tenace" oppure "duro"? A perfettì... effettivamente ho usato il termine in modo alquanto iomproprio se non addirittura errato, sotto il punto di vista metallurgico. Anche se, in realtà non ho fatto prove di tenacità, penso che l'acciaio che adopero abbia una certa capacità tenace cioè che si defoma senza spezzarsi. Intendevo duro è ho scritto tenace (che in linqua italiana ne è comunque sinonimo) senza pensare alla specifica qualità dei metalli per la quale invece significa quasi l'opposto. Non è poi detto che per forza un acciaio poco tenace sia poi davvero resistente al taglio (ma qui allora siamo all'accademia e ci vuole il Zani) Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
grisomax Inviato Febbraio 22, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 Come hai fatto la punta sull'acciaio. Forse lo hai scritto in qualche post precedente, ma non l'ho trovato Ciao Massimo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Andrea Zani Inviato Febbraio 22, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 (modificato) Non è poi detto che per forza un acciaio poco tenace sia poi davvero resistente al taglio (ma qui allora siamo all'accademia e ci vuole il Zani) Dai dai...........devi dire 4 Ave Maria , fare 30 flessioni e..........considerati ASSOLTO ! comunque anch'io mi faccio gli spilloni con del comunissimo Aisi304 (UNI X5CrNi1810) è il meno costoso tra quelli in commercio ed il più reperibile. Tanto ...lo spillone non è mica un'asta ! non deve avere nessuna caratteristica meccanica particolare, in questo caso ci si accontenterà che resista alla corrosione salina. Ancora meglio sarebbe l'Aisi316 (UNI X5CrNiMo1712) dove la pecentuale di Mo (Molibdeno) ne accresce la resistenza alla corrosione salina ma , al tempo stesso, anche il costo quindi stimo che il comunissimo Aisi304 sia l'ideale. Per GRISOMAX in questo caso, non trattandosi di una punta che debba sopportare impatti o usure, la potrai fare con una banalissima mola o con una lima/pietra. Modificato Febbraio 22, 2008 da Andrea Zani Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Febbraio 22, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 A perfettì... Ma tu non sei quello che propone la crocifissione in sala mensa per chi parla di ogive in dyneema ??? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Febbraio 22, 2008 Autore Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 (modificato) Come hai fatto la punta sull'acciaio. Forse lo hai scritto in qualche post precedente, ma non l'ho trovato Ciao Massimo Con il temperamatite... scherzi a parte ti ha già risposto Andrea. Non l'ho detto perchè mi pareca banale, All'occorrenza puoi fermare una smerigliatrice nella morsa da banco ed appoggiare la punta da acuire obbligua sul lato del disco, facendola girare sempre con la stessa angolazione. Proteggi sempre gli occhi con gli appositi occhiali in plestica, attento alle mani e raffredda spesso la punta. A perfettì... Ma tu non sei quello che propone la crocifissione in sala mensa per chi parla di ogive in dyneema ??? e lo sono ancora, infatti non di ho dato torto, ma ammetterai che il mio è un errore dovuto al significato che la parola assume nell'italiano corrente, che guardacaso cozza con una specifica definizione del gergo metallurgico (che tra l'altro è giusta perchè definisce una caratteristica per la quale la parola tenecità è inerente), mentre ogive viene globalmente ed erronemente utiluzzato per definire l'archetto anzichè i supporti di plasitca che lo reggono. Modificato Febbraio 22, 2008 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Febbraio 22, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 22, 2008 e lo sono ancora, infatti non di ho dato torto, ma ammetterai che il mio è un errore dovuto al significato che la parola assume nell'italiano corrente, che guardacaso cozza con una specifica definizione del gergo metallurgico (che tra l'altro è giusta perchè definisce una caratteristica per la quale la parola tenecità è inerente), mentre ogive viene globalmente ed erronemente utiluzzato per definire l'archetto anzichè i supporti di plasitca che lo reggono. Assolutamente d'accordo con te! Alla gogna e al pubblico ludibrio chi sbaglia!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Davesub87 Inviato Febbraio 24, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 24, 2008 vi posso chiedere una cosa?? ma come avete fatto il foro per infilare il filo allo spillone portapesci?? io ho rimediato un ferro per lavorare a maglia(preso dalla nonna:D) ma non so come effettuare il buco... oltre a trapano e miccia sottile..come lo avete bloccato per non farlo scivolare o bucare in malomodo?? avete tutti un trapano industriale con l'apposito blocca oggetti?? grazie... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ares201 Inviato Febbraio 24, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 24, 2008 vi posso chiedere una cosa?? ma come avete fatto il foro per infilare il filo allo spillone portapesci?? io ho rimediato un ferro per lavorare a maglia(preso dalla nonna:D) ma non so come effettuare il buco... oltre a trapano e miccia sottile..come lo avete bloccato per non farlo scivolare o bucare in malomodo?? avete tutti un trapano industriale con l'apposito blocca oggetti?? grazie... <{POST_SNAPBACK}> il mio deriva dalla parte terminale di un'asta e il foro è quello dell'aletta, il ferro da maglia se cicciotto è di alluminio e lo fori come niente, basta un trapano e una punta da 2/2.5 cmq sì, parlo per me, ho il trapano a colonna Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Febbraio 24, 2008 Autore Segnala Condividi Inviato Febbraio 24, 2008 (modificato) Gli dai una limatina nel punto dove devi fare il buco, se del caso sli dai una botta cun un bullino (un ferro duro con una punta, che serve a segnare il punto dove appoggerà la punta del trapano) e se il metallo non è duro riesci, con pazienza e perizia, anche a bucarlo a mano. Attento che l'alluminio impasta la lima e la rovina qundi usane una economica proprio per lui. Se buchi acciaio ricordati di mettere olio da tagli e non scaldare la punta. Modificato Febbraio 24, 2008 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gemsbok Inviato Febbraio 26, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 26, 2008 In questo post voglio mettervi al corrente di un piccola mia invenzione per risolvere quei fastidiosi problemini che il portapesci in cinta può a volte generare. Fino a poco tempo fa i miei problemi erano un paio. Il primo era rappresentato dalla punta del portapesci, che come noi tutti sappiamo e molto appuntita per permettere di finire il pesce all'istante. Ebbene la suddetta punta mi è sembrata, come dire un pò pericolosa (non eccessivamente) nel senso che non solo può ad esempio pungervi mentre effettuate un movimento ma può anche rovinarvi la muta. Il secondo problema era la sagola stessa legata al portapesci. La sagola essendo costituita da fibra tende a sfrangiare il pesce, come tutti noi abbiamo riscontrato una volta estratti i pesci, proprio perchè la "trama" della sagola tende a strappare le carni. The last but no the least (per i neofiti L'ultimo ma non l'ultimo per importanza) era rappresentato dal problema che la maledetta sagola spesso si "slacciava" dal piombo in cita, costringendomi ogni volta ad un teatrino per rilegarla di nuovo. Quindi come diceva mio nonno :"..La necessità aguzza l'ingegno.." Gli strumenti che ci occorrono sono: 1) Portapesci 2) Tubicino flessibile per irrigazione 3) Filo/Sagola 4) Provetta per analisi sangue (potrà sembrarvi strano!!!! ma abbiate fede) 5) Giravite Croce ed Italiano Si procede in questo modo: Per prima cosa dovete munirvi di provetta come questa (le due centrali andranno benissimo per dimensioni) e togliervi lo stantuffo poi dovete effettuare due buchi su di un fianco. Iniziate con il giravite italiano per poi rifinire con quello a croce. A questo punto avete un provetta con due buchini. Successivamente prendete un pezzo di sagola e fatela passare tra i buchini. Una volta effettuato questa semplice manovra, legate il tutto vicino la cinta della zavorra. Adesso avete "installato" un perfetto sistema di sicurezza, la punta non potrà far danni, la sagola non si slaccierà più e sopratutto non ci saranno problemi nel perdità di pesci già catturati. Penultimo passo sarà quindi far passare la sagola/nylon del potapesci nel nostro tubicino flessibile come da foto. eeeee VOILA' il giuoco è fatto.....adesso potete riporvi il portapesci nell'apposito "astuccio"... Fatemi Sapere CIAO Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ares201 Inviato Febbraio 26, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 26, 2008 (modificato) mooolto interessante da provare Modificato Febbraio 27, 2008 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gemsbok Inviato Febbraio 27, 2008 Segnala Condividi Inviato Febbraio 27, 2008 (modificato) SI SI SI provalo...è comodissimo... ciao Modificato Febbraio 27, 2008 da Leonardo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
carlo_p Inviato Settembre 17, 2008 Segnala Condividi Inviato Settembre 17, 2008 Insomma... il portapesci e' davvero facilmente fattibile in casa con pochi attrezzi e pochissima spesa... L'unico str... che per la fretta ha speso un capitale per comprarne uno in negozio, sia pur bello, con tanto di astuccio/fermapiombi/D-ring, sono stato io... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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