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ed ecco il racconto..

 

Una gara che ricordo con piacere. Costa rey 93 gara selettiva per la qualificazione al II cat di Siracusa e per il trofeo Mares apnea system di Marzamemi sempre in Sicilia.

 

Poiche’ conoscevo discretamente il campo gara di costa rey decisi di fare un semplice giro di ricognizione delle mire il sabato pomeriggio prima della gara.

Notai subito la presenza di una fortissima corrente e per evitare di stancarmi per la gara in  poche ore visitai i migliori segnali conosciuti: pietre isolate nelle alghe che spesso ospitavano tordi, saraghi e corvine. Una volta finiti i segnali e fatta la “selezione” di quelli che poi avrei usato per il “giro”. Prima di rientrare allo scivolo mi chiesi al Barcaiolo (il mitico Gianfranco Pusceddu) di fermarsi su di una Strada di roccia che non visitavo da tantissimo tempo. La strada, lunga circa un 50/70 metri poggiava su un fondo di 29 Mt. La corrente era un fiume e scorrevo in planata velocissimo cercando di individuare i pesci . Stavo per desistere quando, con grande sorpresa vidi una cernia in candela che alla mia vista si infilo’ velocissima sotto una lastra. Recuperata la corrente con il gommone, pedagno in mano feci un’altra planata per pedagnare la lastra per le poi prendere le mire. Una volta poggiato il pedagno volevo appurarmi di come fosse messo il pesce. Dopo avere preparato il tuffo molto a monte iniziai la discesa ma, era quasi impossibile arrivare precisi sull’imbocatura della tana. Era ormai sera e decisi di nono controllare la posizione del pesce.

 

Il giorno della gara ricordo i pretendenti la qualificazione per la seconda categoria tesi e pronti a scattare al segnale del via. Io grazie agli altri risultati ottenuti avevo praticamente la qualificazione gia’ in tasca a meno di una gara catastrofica. Ero rilassato.

 

Decido di non effettuare la partenza sulla cernia e parto su una lastrina isolata nella posidonia per poter “rompere il fiato” . Scendo con il 90 e nella lastrina vedo un sarago che si affaccia .. preso come sparo il sarago vedo che dalla posidonia si solleva un tordo, consegno il sarago al barcaiolo riscendo, agito la posidonia in prossimita’ della tana ed ecco che spunta il tordo… preso. Torno su gommone e mi sposto sulla seconda mira.. sempre un bella lastra isolata dove catturo 2 tordi e un cappone. A questo punto decido di andare sulla tana della cernia anche se, la corrente era ancora piu’ forte del giorno prima. Dopo una planata e l’impossibilita’ di sparare il pesce in caduta preparo un pedagno “pesante” e pedagno bene la lastra. Risalgo sul gommone e mi faccio portare a monte della strada per preparare il tuffo in favore di corrente. Inizio la discesa, faticosissima per la corrente e arrivo dritto sulla tana. Mi affaccio e vedo il pesce immobile sul fianco nel fondo della tana; e’ al limite del tiro per il 90.. risalgo e prendo un 100. Al secondo tuffo il pesce e’ sempre di fianco ma il muso ora e’ seminascosto da uno sperone di roccia.. devo tentare il tiro.. non so quanti tuffi potro’ riuscire a fare. Sparo e do uno strattone per spostarla dallo sperone,  filo il mulinello e risalgo.  In superficie metto il pesce in trazione con il palloncino e rimonto la carrente per preparare il tuffo. Sono esausto e la preparazione di ogni tuffo richiedeva tantissimo tempo di recupero.

Inizio la discesa e affacciatomi sulla tana vedo che il pesce fortunatamente non e’ riuscito ad infilarsi dietro lo sperone. Strattonando riesco a spostare la cernia sulla destra delal tana (la parte piu’ larga) per poi provare a estrarla. Ancora un tuffo e dovrei tirarla fuori. Decido di riposare un po sul gommone e racconto a Gianfranco la situazione.

Al tuffo successivo il pesce era nella parte larga della tana e aiutandomi con il raffio riesco a girarla e portarla all’imbocatura della tana ora mai e’ fuori! Lascio il raffio sul fondo (non avevo piu’ voglia di scendere e lo avrei recuperato il giorno dopo) e risalgo con la cernia. Senza che mi accorgessi intorno si era formato un assembramento si gommoni dell’assistenza, carabinieri subacquei e qualche curioso che all’uscita dall’acqua con il pescione fecero un applauso (che bello!)

 

Riusci ancora a razzolare qualche pesce e tornai al punto di consegna del pescato. Vinsi la gara e mi qualificai per il mio primo campionato Italiano

 

 

Ciao

 

Luca

 

GRANDE Lukeeeeeeeeeeeeee :clapping::clapping: erano i tempi in cui per tuo conto pescavi con l'arba, ma in gara usavi quasi sempre gli oleo, vero? :king::siiiii:B)

Modificato da Simone Belloni
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Miglior contributo in questa discussione

esatto Simone .... come lo sai? :blink:

 

ai tempi in gara usavo spesso gli oleo diciamo che era il periodo di transizione verso gli arba. Pescavo in tana con un ministen e mustad, al libero con un arba 90, usavo uno sten per le cernie per l'aspetto il 115 arba.. e avevo sempre un minimini per le tane piu' anguste

Ora gli Oleo sono in cantina :-)

 

ciao :bye:

 

Luca

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Dalla voce di Riolo, recupero un racconto:

Stromboli: Coppa Europa 1991:

 

Era il mese di Giugno e l'acqua era ancora freddina. Venni convocato da Giannini per la gara insieme ai comagni di Nazionale Molteni (assistente Bardi), Mazzarri, Bellani e Zito. C'erano gli agguerriti Francesi con Salvatori, gli Spagnoli con Carbonell e molti altre Nazionali che a quel tempo prendevano regolarmente parte a tale competizione. Avevo preparato molto bene e con puntiglio la gara e come al solito avevo diverse zone buone, ma l'acqua fredda ed il pesce perlopiù di frana ed in perenne movimento, non garantiva certe sicurezze. In più il pesce bianco era particolarmente assente. Il giorno della gara era una bellissima giornata e tutto sembrava conciliare animi e tensioni. In acqua scendevamo io, Molteni e Mazzarri. Colpo di scena alla partenza! Tutti fuggono verso le zone di pesca ed io mi trovo col motore out !! Sono fermo a motore spento che non ne vuol sapere di partire. Subito lancio un'occhiata attorno e vedo un'imbarcazione più in là che m'osserva... è quella di assistenza ( o di qualcun altro non ricordo bene ) e subito mi preparo per trasferirmi lì in fretta e furia! Mi viene accordata tale manovra ed in breve sono in direzione della prima mira. Arrivo con una ventina di minuti di ritardo sugli altri che già pescavano e vedo corselis passare in barca un cernione. Sono agitato e cerco di rilassarmi, non è facile avere un contrattempo in una gara molto importante e sentita, e prepararmi per il primo tuffo tra Strombolicchio e terra dove ho marcato una cernia sotto una pietra piuttosto facile sui 28/30m, Arrivo sul punto impugno un 96 e mi tuffo. L'acqua è chiara e dopo i primi metri di discesa individuo il punto con facilità. La cernia non è fuori ed io plano non distante dalla pietra per osservare. Non vedo niente vicino all'entrata, così decido d'affacciarmi a testa in giù con cautela... Vedo un movimento ila destra, accendo la torcia d vedo la cernia che tenta di svicolare dietro una rientranza della tana..parte il colpo che la fulmina e nello stesso tuffo la butto in barca. Non c'è male come inizio e tento un'altro spostamento che segue il percorso prescelto in una zona più in terra sui 20 m. Qui avevo segnto un'altra cernia al limite del peso che sorprendo in caduta e metto nel carniere (risulterà fuori peso in seguito!).

 

E' passata un'ora e mezza di gara e mentre mi sto portando su un'altro segnale mi faccio prendere dall'emozione ed il fascino che riesce a trasmettere lo scenario di Stromboli. Il verde, i paesetti, strombolicchio, il blu del mare e tutti i puntini dei palloni sparsi per la maggior parte nel canale tra terra ed appunto Strombolicchio. durante lo spostamento vedo Carbonell che ha dei bei muggini e Salvatori che riemerge con una cernia. Non so ancora niente dei miei compagni, ma non ho più tempo per pensare che sono già sul segnale. E' una cernia grande ma difficilissima. Vive tra due sassi a poca distanza tra loro dei veri e propri labirinti e l'ho vista solo un paio di volte in preparazione sempre piuttosto nervosa. Prendo il lungo cercando di sorprenderla in caduta , am dopo alcuni tuffi capisco che non c'è né fuori Nè dentro la tana. Tra me e me penso di tornarci più tardi. Decido di portarmi verso punta Labronzo su una pietra isolata dove ho marcato un serranide di 8/9kg. E' una pietra molto stretta e ed ho bisogno di spararla con un corto. Mentre mi trasferisco ecco arrivare Cap. Giannini che s'avvicina preoccupato. Mi comunica che lo spagnolo Lachica sta prendendo diverse cernie nel canale, i Francesi ne hanno un paio a testa, Mazzarri 2 sicure e sta lavorando la 3° e Molteni 2 ma una da pesare. Io ho due cernie sicure ma le cose sono veramente difficili per noi. Mi sprona e mi carica... Via verso Labronzo e sono i nuovo sul segnale. Prendo un 56 con la fiocina e mi tuffo. L'idea della fiocina è chiara. Devo sparare da un buchetto nel quale intravvedevo solo una parte della testa ed il tiro ravvicinato mi permette un'ottimo trauma e sopratutto ho a disposizione una superficie d'impatto maggiore... cmq sono scelte minime e sottili, abitudini e sicurezze ed io ritenevo opporuno fare così come altre volte. Ci sono 30m e mi preparo. Scendo nel blu dritto sulla pietra e con cutela m'affaccio. E' nella solita posizione ma non vedo bene la fronte. Allora la stuzzico e lei si muove... parte il colpo e la cernia sbianca... altri 3 tuffi ed è a bordo. Sono carico ma devo correre su altr segnali. Ne ho uno qua vicino e dopo poco ci sono sopra. Altra cernia che sono sicuro dovrò lavorare da una parte e tirarla fuori dall'altra. E' difficile ma c'è poco da pensare. Scendo e sono sulla crepa che taglia in due una zona lavica. Intravvedo la cernia che scoda nervosa passandomi da dx verso sx.. tiro al volo e la colpisco alta sulla sciena e questa prosegue nel labirinto. Tiro la sagola erisalgo per metterla in trazione. Mi do un tempo di lavoro guardando l'orologio, siamo oltre metà gara e non voglio stare qui per oltre 40 minuti.

La cernia è in trazione ed ora sono alla ricerca di un'apertura secondaria dove poter assestare il colpo di grazia. L'operazione è faticosa vuoi per l'acqua fredda, vuoi per la profondità ma il mio fisico allenato anche se ad inizio stagione, mi consente un buon ritmo. Trovo un'apertura molto piccola dove intravvedo le guance del pesce, ma sparare da lì e poi in un punto non vitale non se ne parla. inoltre il pescione è alquanto irrequieto e muovendo la coda con impeto crea molta sospensione, rendendo tutti i miei tentativi vani. Torno nell'apertura da dove ho scoccato il primo colpo ed illumino bene e con calma vedendo l'asta nel corpo del serranide tutta piegata ed incastrata. Col braccio non c'arrivo col raffio nn combino granchè ed allora prendo una decisione importante. Risalgo sul gommone e prendo un'arbalete da 96 con asta tahitiana speciale da 8mm. L'idea è quella di sparare il pesce sulla parte di schiena che vedo cercando di bloccarlo sperando di riuscire a colpire la colonna vertebrale. Aspetto alcuni minuti che si calmi un po', scendo, miro e sparo. Il colpo è preciso ed il pescione non si muove più segno che forse tutto è andato come previsto. E' passata mezz'ora!! Ora sono in superfice e studio un sistema per estrarlo. Scendo e tiro sulla sagola ed il pesce si muove appena sotto la mia trazione ma... colpo di scena: l'asta del primo colpo cede e si spezza! Il pesce è là immobile con la seconda asta sul groppone ma ancora irraggiungibile e sono passati 40minuti m'informa il mio secondo. Non c'è niente da fare, avessi avuto più tempo avrei trovato un'altro buco da dove colpirla definitivamente ed estrarla, ed a malincuore devo prendere una decisione sofferta. Devo tagliare la sagola del pesce e casomai tornare in seguito per estrarla, sempre che il tempo me lo permetta! Salgo in gommone e controllo gli altri segnali, ma nel frattempo faccio anche la verifica del carniere: ho 3 cernie di cui 2 sicure ed una da pesare. Mancano 2 ore alla fine della gara e non c'è tempo da perdere. Il prossimo segnale è piuttosto particolare: davanti al paesino di Ginostra avevo marcato un paio di mostelle ed un grongo e pur sapendo che la gara si sarebbe decisa a cernie non trovavo altra soluzione che prendere anche questi pesciotti per 2 ragioni: La prima è che erano sicuri e mi avrebbero caricato, e la seconda è che nei pressi di questi segnali c'era pure una cernia che viveva una franetta difficile, ma pur sempre un bel pesce di circa una decina di kili... Insomma pochi discorsi e via a tutto gas verso la prima mostella. Questa era in poca acqua e sotto una pietra insignificante vicino a riva. Prendo il 46 con tahitiana (le mostelle preferisco spararle con la punta unica visto che hanno la carne tenera e la fiocina potrebbe spaccarle) e mi tuffo arpionando la prima. Salgo sul gommone e vado sulla seconda più al largo, che vive in un crepa nella quale devo infilarmi supino per 3m circa e spararla in un sifone che sale verso l'alto. L'operazione riesce ed il mostellone è a paiolo. Ancora verso il largo su un relitto (il carrello di un aereo) in 33m d'acqua dove in 2 tuffi porto in superficie un bel grongo... Sono carichissimo, in 15 minuti 3 pesci che magari non saranno importantissimi per la gara (pensavo erroneamente) ma per il morale mi hanno rigenerato. Ora devo andare sulla franetta. Prendo il 71 convinto che quella cernia non mi avrebbe permesso un tiro in caduta. Scendo sulla frana e comincio a scorrerla cercando qualche indizio sulla presenza del cernione. Dopo alcuni tuffi vedo un movimento impercettibile vicino ad un buco... m'affaccio con cautela ed intravvedo i labbroni... ZAAAACCCCC... parte il colpo frontale ed immediatamente la mia mano è sulla sagola per fare resistenza... non ce n'è bisogno: il pesce esce bianco e spiedinato in mezzo agli occhi! Sono in superfice ed esulto col barcaiolo. So di aver fatto una cattura importantissima!... Manca 1ora e 10 alla fine.Manca un'ora e 10 alla fine e sono in gommone combattuto tra l'avere notizie degli altri ed andare sulla zona buona. La maggior parte dei concorrenti pesca nel canale come immaginavo ed io ho cercato d'evitare la zona rifugiandomi in una preparazione più mirata in altri luoghi meno accessibili evitando, di conseguenza, di avere pesci in comune con altri. Finora la cosa è andata bene ma rimanendo fuori dalla mischia le notizie scarseggiano... Ora ho ancora un paio di segnali importanti ma non facili. Il primo è quello di una cernia in una pietra piuttosto grande ma difficile (in più il pesce lo avevo visto solo un paio di volte in preparazione), il secondo in una frana in 23 m d'acqua a terra dove avevo visto girare qualche sarago ma che poteva fare anche cernie e dove, con perizia, avrei potuto prendere qualche pezzo. Da dove ero io arrivavo meglio sul secondo segnale e così, propendo per quest'ultimo. Mi dirigo a tutta birra verso terra e in navigazione vedo un gommone venirmi incontro. Lo riconosco subito è Capitan Giannini e dai tratti somatici tirati capisco che non ci sono buone notizie. " Nicola, siamo messi male" queste le prime parole, "tu che hai?" Gli mostro il carniere e lui mi risponde: " Lachica sta prendendo cernie a ripetizione, Molteni è fermo a 2 e Mazzarria a 3, anche i Francesi sono messi bene, cerca d'inventarti qualcosa o siamo fregati!!" Manca un'ora alla fine. Non c'è tempo per pensare sono sul segnale. La frana è ripida nel blu ma, fortunatamente, monostrato. Comincio le prime planate impugnando un 86 ma di pesci manco l'ombra. Setaccio tane e sifoni nella speranza di scoprire qualcosa e più il tempo passa e più mi rendo conto che gli sparidi sono spariti. " Serve la cernia!!" urlo al barcaiolo, " me la dovrò inventare, porca pu**@n@!!"... "quanto manca alla fine?" Il barcaiolo laconico mi alza l'indice... Ancora sotto a scorrerre la base, a scorrere i meandri, poi d'un tratto da un piccolo buco sopra la frana ecco la schiena di un gran serrranide... Mi paralizzo, poggio il pedagno con delicatezza e risalgo! " Trovataaaaaaa!!" urlo al mio secondo che mi dice " Niky, portala su ti prego, portala su!!". Faccio un tuffo di osservazione, voglio vedere come è messo il pesce. Da quel punto vedo bene la testa ma da lì non può uscire... Devo tovare un'altra apertura. L'esperienza e la fortuna mi aiutano ed in 2 tuffi vedo coda e corpo del pesce in un punto dove intuisco di riuscirla a lavorare piuttosto bene col raffio. La decisione è presa! " Dammi il 46 con asta da 7mm ed elastici da 20mm tirati!" urlo al secondo. L'idea è quella di avere un'asta molto corta che non si vada ad incastrare tra le asperità durante la lavorazione, e poi il tiro è da vicino e con tale arma se ben assestato non ci sono problemi. Mentre sto per scendere sento arrivare un gommone... Manco a dirlo è Giannini che mi dice "Lachica sta lavorando un'altra cernia, Tirala fuori Nicola, ti prego tirala fuori!!". Mi sento il mondo sulle spalle, ma anche tremendamente carico, non possso, non voglio fallire, nella mia terra, per il mio Capitano, la squadra... tutte queste cose mi volano per la testa come pensieri Roani, impazziti senza direzione che vanno a sbattere echeggiando di qua e di là tra tutti i cablaggi della memoria... Non c'è tempo e scendo verso la gloria o la disfatta ( beh qui mi sono lasciato prendere dalla poesia, ). Sono sul punto e m'affaccio con calma. Vedo bene la testa ed assesto il colpo proprio nel cervello. La cernia s'irrigidisce e diventa bianca... non la metto neanche in trazione. Sono a galla e urlo... "Raffio". Giannini esulta e mi dice. " dai Nico, tirala su Maremma infame, tirala su!!". Scendo e vado nell'altro buco . Vedo bene il troncone, gli aggancio il raffio e poi, mi sposto a slegare il fucile. Sono torna su. Giannini mi vede riemergere senza pesce e mi guardda sgomento. Lo rassicuro. "ehi Cap. 2 tuffi ed è fuori!!" Mai dare per scontato niente .

Scendo affero il raffio e delicatamente porto il pesce verso me! L'operazione riesce a muovere il serranide di 40cm circa ed io risalgo. " quanto manca?" Mezz'ora". Altro tuffo! Ancora trazione e la cernia si muove decisa come un film al rallenty venendo indietro di coda... Ma ecco l'imprevisto. D'un colpo si blocca, quando riesco a toccarla con le mani agevolmente. Ho la coda in mano ma lei è bloccata. Torno su delirando parole irripetibili e Giannini intuisce che qualcosa non va imprecando a sua volta e sedendosi sul tubolare del gommone con le mani in faccia: "Cap. non esce è bloccata.." Dammi la lampada!" chiedo al secondo, e Giannini " sbrigati Nico, sbrigati!". Scendo ed illumino l'anfratto e vedo che nonostante le precauzioni l'asta si è incastrata in un angolo e blocca l'azione. E' il panico e torno su incazzato ma sicuro di dover mantenere la calma... Mi preparo a vedere se col braccio arrivo all'asta, ma dubito... 1,2,3 tuffi ma niente sfioro l'asta ma non la tocco. Giannini è bianco in volto e sopra di me ci sono almeno 7 gommoni, mancano 10minuti alla fine. " Nico hai ancora 3 tuffi, Cristo tirala fuori, tirala fuori..!! " ma io percepisco alcune parole tanta è la mia assenza per concentrazione. Ormai dopo anni di agonismo è come se sapessi automaticamente quanti tuffi mancano, quanto vale il pesce ecc. Il primo dei tre tuffi è col raffio. Aggancio l'asta e tiro con tutta la forza che ho per cercare di muovere qualcosa... Niente. Sono sfinito. "quanto manca?" 5 minuti. Altro tuffo e sempre il raffio che tira l'asta... si muove piegandosi anche un pochetto... si la vedo... forse c'arrrivo... allungo il braccio e l'afferro tirando... ma devo risalire " Niky hai l'ultimo tuffo, tirala fuori porca di una t***a, tirala fuori, non volgio essere sconfitto dagli Sapgnoli in casa, Nico tirala fuori, Maremma pu**@n@!!" queste sono le ultime parole di Giannini che ricordo prima che il mare si chiudesse su di me per l'ultima discesa. Introduco il braccio nel buco e tiro puntellandomi con le ginocchia. Sento come se volessi spezzare un palo d'acciaio... ed alle volte anche i pali si spezzano... Taccccc... si spezza l'asta. Prendo la cernia per la coda ed in un attimo come per incanto è tutta fuori e tra le mie mani... Quando esco col cernione (14kg) ricordo solo... non si può spiegare... è finita la gara! Giannini m'abbraccia, ma non c'è tempo tutti al rientro per vedere che succede. I carnieri sono ricchi di cernie ma il titolo ce lo giochiamo io e Lachica. Alla pesatura è suspance. Lachica ha 4 grosse cernie valide ed iniziano a pesare le mie. La piccola è scartata e le altre 4 sono valide ma le 2 mostelle ed il grongo decretano la mia vittoria!!

Un fiume d'emozioni ripercorre la mia mente quando leggo la classifica che mi vede trionfatore per appena 2000p. circa. Vittoria a squadre ed individuale in una gare tra le più belle da me vissute".

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Ho trovato le foto di Porto Cristo mundial 1992 ma sono di pescasub e quindi coperte da copyright...

Si possono postare?

Boh :(  :huh:

Si Simone, quelle foto sono coperte da Copyright, pero' se hai qualche contatto puoi anche provare a chiedere il favore, non credo te lo negheranno per 2 o 3 foto ridotte e ridimensionate...

;)

 

Ciao.

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