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Piccola riflessione sulle gare e gli spostamenti


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Se si continua a discutere delle gare sul piano esclusivamente tecnico, vuol dire che il problema italiano non è ancora chiaro.

 

Forse sarebbe meglio guardarsi attorno, per vedere i segnali che arrivano da più parti, circa la sopravvivenza di questo sport nel settore agonistico.

Passo e chiudo

perchè chi vuole potrà documentarsi su ciò che è stato scritto.

 

E' bastato un quadriennio in cui sono stati ricuciti i rapporti conflittuali verso questo sport per far dimenticare petizioni, articoli denigratori, denuncie e invasioni di campi gara.

Sembra tutto tranquillo come ai........ bei tempi, tempi in cui comunque con spostamenti, preparazione full time e nessun limite di cattura, carnieri favolosi(qualche volta in qualche campo gara particolare) gli atleti si rifiutavano di scendere comunque in acqua per i malumori fisiologici "ETERNI" di questo sport, dove gli atleti dovrebbero essere innanzitutto degli sportivi.

Puntualmente dopo la prima giornata iniziano le discussioni, le accuse, le illazioni; una scusa ci deve sempre essere.

Cari amici

buona fortuna

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Miglior contributo in questa discussione

Ogni regolamento, ogni formula avrà i suoi se ed i suoi ma, avrà i suoi atleti che vincono e gli sfortunati che arrivano tardi, si buttano a favore di corrente e prendono cappotto, se continuiamo a ragionare sui se e sui ma non arriveremo mai a nulla, caro Gianfra ti sfido ufficialmente a proporre un regolamento più valido ed equo di questo, poi io faccio il gioco dei se e dei ma e degli sfortunati atleti a cui purtroppo... "a fatto contatto il gomito col ginocchio" e sono arrivati dopo la banda, vediamo quanti ne trovo.

Con rispetto e stima Daniele

:bye: buona notte

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Daniele e Luciano cari,

dire che ciò che esiste sia quanto di meglio possibile è insieme una eresia o l'ammissione dell'impotenza contro atteggiamenti errati di tutto un movimento.

Ho scritto, in maniera chiara che apprezzo gli sforzi di Luciano ma credo di aver scritto in maniera altrettanto chiara cosa non mi convince.

Non mi pare di assumere alcun atteggiamento distruttivo ma, semmai, uno propositivo o almeno riflessivo,

Il punto qual'è non devo disturbare?

Bene basta dirlo e me ne sto zitto senza disturbare il manovratore.

Un pizzico di capacità di colloquio, però, migliorerebbe le cose, non credete?

Luciano caro, abbi pazienza però...

Bisogna riconoscere che dove ci hanno cacciati con le manifestazioni, non siamo più tornati....

Negli stessi luoghi vi hanno fatto delle belle riserve a noi vietate.

Tu sai benissimo delle difficoltà a trovare campi di gara adeguati.

Sai anche i perchè si torna sempre negli stessi posti.

Una novità, pur con degli errori di gioventù, era stata il giro d'Italia a coppie.

Peccato che sia naufragato fra la mancanza dello sponsor principale e le scorrettezze o presunte tali di alcuni atleti.

Daniele tu mi sfidi a scrivere un regolamento, come se io volessi buttare al rogo tutto quanto fatto.

Vedi Daniele la mia presunzione è tale che mi fa dire che ne sarei capace, ma il punto non è questo.

Credo che l'attuale regolamento vada abbastanza bene e che occorrano poche ma significative modifiche.

Ti dico, pure, che le testerei prima di variare le regole nazionali in una competizione dal regolamento particolare concordato.

Non vedi quanti tentativi di mandare un segnale ci sono?

Certo, fra qualche giorno scopriremo che il mondo è assolutamente soddisfatto delle gare così come sono e che gli unici insoddisfatti sono qui, nalla tana del lupo cattivo.

Luciano, fra fare tutti gli spostamenti che si vuole e consentirne due o tre per giornata non ti pare che ci sia una bella differenza?

Attaccarsi alle regole scritte non dona serenità di giudizio.

Pescare tutti i pesci che si vuole?

No assolutamente NO!

Credo che invece pochissimi spostamenti esaltino le capacità degli atleti pescatori di variare le tecniche di pesca. Quindi nessuna modifica a questo aspetto che mi pare che vada bene così.

La cernia?

Sono stato e resto assolutamente contrario.

Vai a leggere i miei inteventi in Assemblea Nazionale della FIPSAS e vedrai cosa e come la penso.

Vedrai che non voglio la pesca della cernia NON PERCHE' (o meglio non solo) faccio un piacere agli ecologisti, ma perchè la cattura di questo meraviglioso pesce ha spostato troppo verso il fondo le apnee degli atleti.

Metterei, se mi consenti, un limite alle batimetriche da affrontare.

Ne ho piene le scatole dei raccontio di pesca anche in gara a 40 e più metri.

Thaiti non ha insegnato nulla?

Ci rendiamo conto che per fare una competizione dobbiamo accertarci che ci siano camere iperbariche a disposizione, manco fossero gara con le bombole?

Prevenire è meglio o peggio che piangere e pregare?

Sull'ultima parte del tuo intervento, Luciano, sai benissimo che la penso esattamente come te.

Dobbiamo ammettere, però, che pensiamo alle competizioni ma non riusciamo a trovare il modo per tutelare gli atleti corretti.

Tutti sappiamo che il vero problema sono le preparazioni full time per decine e decine di giorni.

La verità è che non troviamo la maniera di evitarle o di impedirle.

 

Tutto ciò è inutile se, poi, al livello Internazionale tutto è consentito.

Luciano mi fai conoscere quale regolamento sarà adottato per il Campionato che si terrà in Francia?

Sei sicuro che si farà?

Dei Francesi non mi fiderei molto, non è la prima volta che chiedono una gara e poi si ritirano, magari dopo le elezioni....

Ciao

 

ps: le mie sono solo le mie modestissime impressioni, non verità ma opinioni.

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Non voglio entrare in merito a questa discussione che mi sembra sia già portata avanti con successo da personaggi illustri.

Se permettete però trovo una contraddizione che mi lascia allibito:

in Italia si cerca di limitare giustamente la preparazione, poi si va al Mondiale Cileno e si spendono fior di € per prepararlo al meglio con circa tre viaggi, perchè sennò non si vince.

E pi criticavamo la Spagna all'Europeo in Portogallo per i troppi soldi e sopraluoghi... insomma un giorno va bene, l'altro no?

:bye:

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Caro Simone,

sono contrario a spendere così i soldi ma se le regole sono quelle o fai così o la pigli in saccoccia....

Credo che se i soldi che si sono spesi per preparare la competizione, fossero stati usati per fare politica in giro per il mondo, utile per cercare consensi al fine di variare il regolamento, oggi, non saremmo qui a discutere di queste cose.

Meditate, tu sopra tutti Luciano.

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Caro Gianfranco mi piace molto la tua risposta, equilibrata e costruttiva. Non è che sia contrario a priori a fare qualche spostamento durante la gara, anzi penso che gioverebbe molto anche a me questa possibilità, però vedo un legame a giro doppio tra spostamenti e preparazione, ovvero se dai la possibilità di spostarsi durante la gara devi anche concedere agli atleti di preparare prima per colmare il divario che altrimenti si creerebbe tra atleti locali e coloro che in qualche modo riuscirebbero a preparare o in prima persona o tramite ad esempio barcaioli locali ed a questo punto allora mi pare che si vanificherebbero un po' gli sforzi. D'altro canto, imporre limiti ferrei alla preparazione non avrebbe significato ne darebbe garanzie, per l'assoluta mancanza di controlli esistenti e l'impossibilità reale di organizzarli. Che ne dici?

 

Caro Simon, lungi da me ergermi a paladino della federazione, però ad onor del vero debbo dire che in passato è stata aspramente criticata a causa degli scarsi mezzi messi a disposizione delle trasferte della Nazionale e si è trovato, giustamente aggiungo io, in questo la causa di alcuni fallimenti, ora che fa uno sforzo in tal senso, mettendo in campo le giuste risorse per dare ai nostri ragazzi le possibilità di competere per la vittoria...... si critica ancora aspramente in senso opposto!? :eek:

Aveva ragione allora chi diceva che comunque vada ti tirano le pietre!!!

Ma come pensate si facesse nei tempi d'oro di Mazzarri a vincere tutto?

Sarei proprio curioso di vedere gli stanziamenti di allora, considerando anche che quelle gare erano in mediterraneo ed ora sono in capo al Mondo

:bye:

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CI VOGLIONO REGOLE CERTE!! ovvero 1 regolamento internazionale,con le dovute differenze tra competizioni in oceano e quelle in mediterraneo che tutte le nazioni dovrebbero seguire...perchè questo non succede???? è così difficile rendere le cose + semplici....???

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Caro Simon, lungi da me ergermi a paladino della federazione, però ad onor del vero debbo dire che in passato è stata aspramente criticata a causa degli scarsi mezzi messi a disposizione delle trasferte

io nn l'ho mai fatto...anzi sono d'accordissimo che se preparano loro dobbiamo preparare anche noi.

Parlavo d'altro di incongruenze tra il nazionale e l'internazionale.

Per il resto conosci molto bene la mia opinione sul regolamento FAN.

Ti lascio in buona compagnia.

:lol::lol:

:bye:

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Questo il mio umile intervento al cospetto di cotanta esperienza!

 

Posso solo parlare per quello che la mia passione per la pesca in apnea e l'agonismo in particolare mi ha permesso di essere un attento osservatore dell'ambiente e per quello che il mio primo ( e spero non ultimo :P ) campionato italiano mi ha permesso di toccare con mano.

 

Prima cosa non credo che fino al giorno in cui un titolo italiano ( di prima o di seconda ) verrà assegnato su un unica prova ( in un unica acqua ) si potrà parlare di equità nella competizione.

Sono dell'idea che un circuito di gare, basterebbero quattro prove da una giornata ciascuna, eliminerebbe quasi completamente diversi problemi.

 

Primo la difficoltà di trovare estesi campi gara che garantiscano due o tre giornate valide. Secondo minor peso organizzativo verso le società che si accollerebbero l'onere di tale responsabilità, si tratterebbe di organizzare una competizione simile ad un semplice trofeo o selettiva.

Terzo un campionato così fatto taglierebbe di molto il problema della conoscenza dei fondali da parte dei locali.

Quarto si premierebbe la continuità dei risultati e la capacità di adattarsi a diversi fondali ( cosa per me basilare per identificare il vero campione ).

 

L'idea di base sarebbe molto simile alla formula delle selettive con degli elementi degli attuali regolamenti, quidi barca e barcaiolo al seguito, un solo spostamento, briefing il giovedì, preparazione 5 ore il venerdì, gara il sabato ed eventuale recupero la domenica.

 

Propongo ( come nelle selettive ) lo scarto di una prova e la somma dei tre risultati restanti, questo consentirebbe agli atleti di poter scartare una prova che per vari motivi non hanno compiuto al meglio ( vedi non perfette condizioni fisiche, prova compromessa per corrente contraria ed errore nel valutare il campo gara, ecc. )

 

Credo che così oltretutto si innalzerebbe anche l'interesse dell'ambiente nel seguire un vero e proprio campionato con evoluzioni e colpi di scena.

 

Rispettosi saluti.

Alessio Parisi.

 

P.s. OHHH Daniele vieni o non vieni a Bogliasco?????

 

P.P.S. Perchè non sfruttare i vari trovei già esistenti tipo Bogliasco, Trofeo Polo Sub, Trofeo Zampolini ecc. e promuoverli a turno a prove di Campionato?

 

Ciao ciao.

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Mentre scrivevo mi sono accorto che la discussione si è spostata su altri argomenti ed anche su questo voglio dire la mia.

 

Credo che atleti indiscutibili quali dovrebbero essere i convocati a rappresentarci in manifestazioni internazionali devono avere un bagaglio di esperienza tale da poter affrontare qualsiasi tipo di preparazione o svolgimento di una gara, rimango comunque daccordo sul fatto che in campo internazionale vi è molta confusione e che un esempio come la Francia che per prima ha promosso la formula a nuoto nelle gare nazionali e si è resa paladina di una campagna in questo senso non abbia poi raccolto i risultati sperati.

 

Ciao ciao.

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Ragazzi credetemi la cosa è davvero complessa e ogni soluzione ha vantaggi e svantaggi.

La suggestiva possibilità di fare un campionato su diverse prove è, dal punto di vista economico, una tragedia, per la Federazione e per gli atleti coinvolti.

Le cose belle, delle volte possono risultare impossibili.

Amo dire spesso che il meglio è nemico del bene.

Certo fare il Campionato Italiano su tre prove di due giornate l'una sarebbe bello da impazzire.

Delle gare si parlerebbe più a lungo e si manterrebbe le due giornate di gara che sono anch'esse utili a stabilire chi regge due giorni di gara e non solo uno.

Bah, solo pensieri in libertà.

Ciao

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Ciao Ale.

Grazie per il tuo "modesto" parere da prima categoria quindi prte in causa :thumbup: , con il quale debbo dire che per quanto mi riguarda sfondi una porta aperta.

In realtà il discorso era più incentrato su spostamenti si/spostamenti no, comunque 4 Gare seccche le vedo un po' troppo dispendiose e poco spettacolari, vedrei meglio due prove di due giornate ciascuna, mi sembra un po' più alla portata e che mantenga più alto l'interesse e lo "spettacolo" oltre che mettere più al riparo da rinvii cause mal tempo e contrattempi vari.

:bye:

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Questo il mio umile intervento al cospetto di cotanta esperienza!

 

Posso solo parlare per quello che la mia passione per la pesca in apnea e l'agonismo in particolare mi ha permesso di essere un attento osservatore dell'ambiente e per quello che il mio primo ( e spero non ultimo  :P ) campionato italiano mi ha permesso di toccare con mano.

 

Prima cosa non credo che fino al giorno in cui un titolo italiano ( di prima o di seconda ) verrà assegnato su un unica prova ( in un unica acqua ) si potrà parlare di equità nella competizione.

Sono dell'idea che un circuito di gare, basterebbero quattro prove da una giornata ciascuna, eliminerebbe quasi completamente diversi problemi.

 

Primo la difficoltà di trovare estesi campi gara che garantiscano due o tre giornate valide.                                                                                  Secondo minor peso organizzativo verso le società che si accollerebbero l'onere di tale responsabilità, si tratterebbe di organizzare una competizione simile ad un semplice trofeo o selettiva.

Terzo un campionato così fatto taglierebbe di molto il problema della conoscenza dei fondali da parte dei locali.

Quarto si premierebbe la continuità dei risultati e la capacità di adattarsi a diversi fondali ( cosa per me basilare per identificare il vero campione ).

 

L'idea di base sarebbe molto simile alla formula delle selettive con degli elementi degli attuali regolamenti, quidi barca e barcaiolo al seguito, un solo spostamento, briefing il giovedì, preparazione 5 ore il venerdì, gara il sabato ed eventuale recupero la domenica.

 

Propongo ( come nelle selettive ) lo scarto di una prova e la somma dei tre risultati restanti, questo consentirebbe agli atleti di poter scartare una prova che per vari motivi non hanno compiuto al meglio ( vedi non perfette condizioni fisiche, prova compromessa per corrente contraria ed errore nel valutare il campo gara, ecc. )

 

Credo che così oltretutto si innalzerebbe anche l'interesse dell'ambiente nel seguire un vero e proprio campionato con evoluzioni e colpi di scena.

 

Rispettosi saluti.

Alessio Parisi.

 

P.s. OHHH Daniele vieni o non vieni a Bogliasco?????

 

P.P.S.      Perchè non sfruttare i vari trovei già esistenti tipo Bogliasco, Trofeo Polo Sub, Trofeo Zampolini ecc. e promuoverli a turno a prove di Campionato?

 

Ciao ciao.

L'anno prossimo sarà così per il Campionato italiano acque interne....4 prove..2 a maggio,1 a giugno 1 a ottobre....dalla somma dei risultati si evincerà il Campione italiano....,mentre il campionato a squadre rimane in unica prova probabilemte a luglio....le gare in lago so che si faranno con barca e barcaiolo......(per chi se lo potrà permettere) :unsure:

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