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Leccia da 8 kg nel ponente Ligure!


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Leccia da 8 kg nel ponente Ligure presa in bassofondo da Cordovana & MPS

 

LA SBERLA DI PESCE

 

Come vi ha anticipato MPS ho fatto il colpaccio; ho catturato una un esemplare di leccia che ha fermato l’ago della bilancia sugli 8 Kg – è stato preso nell’estremo ponente ligure sabato scorso … ecco a voi racconto e dettagli di cronaca.

 

L’ARMA DELLA CATTURA :laughing::laughing:

 

Arbalete Omer Excalibur 2000 da 90, imetizzato artigianale :smoke: con colori da modellismo tamponati con grigio marina da guerra – blu – ocra – bianco – giallo- marrone militare – verde militare antiriflesso; elastici picasso 19 mm, asta omer 6,3 da 135 mm, Monofilo trasparente da 1.4 collegato all’ultimo foro dell’asta e doppia passata di sagola; Mulinello Omer reel 30 con 30 metri di sagolino intrecciato da 1.4. al momento del colpaccio era caricato alla massima potenza.

 

IL POSTO

 

estremo ponente ligure

 

LE CONDIZIONI METEO

 

Nella giornata precedente ha soffiato tramontanina; pioggia a catini in serata; cielo terso in mattinata con venti modificati di provenienza est-nordest a 13 Km/h – meteo in variazione al mezzogiorno con prevalenza di maestrale.

 

IL MOTO ONDOSO

 

In scaduta; torbido con media corrente; sottocosta visibilità da 1 a 2.5 metri, dai 50 metri verso il largo visibilità in aumento da 2 m a 5 metri massimo; ancora più al largo e verso il pomeriggio acqua limpida visibilità oltre 20 metri.

 

AZIONE COORDINATA DA: MPS & CORDOVANA

 

RACCONTO DELLA PESCATA.

 

Devo dire che, da settembre a novembre, anche il Mar Ligure regala emozioni per tutte le tasche. Ai meno esperti consente di vedere pesci che normalmente si osservano solo nelle foto e nelle descrizioni dei veterani e dei campioni, figure mitologiche che discettano di cernie, ricciole, serra e leccie, come se niente fosse, maestri inarrivabili a confronto di noi comuni pescatori del sabato o della domenica (quando va bene ...), cacciatori di salpe e cefali e se va di lusso ... anche di saraghi.

 

Certo che da quando mi sono imposto di non sparare ai pesci che non fossero di taglia ben superiore ai minimi di legge il mio carniere è rimasto però sovente vuoto; cappotti tanti e padelloni ancora di più.

 

Ma la gioia dell’avventura e di quello che chissamai può succedere nel mondo sommerso mi hanno sempre regalato emozioni anche senza prede (certo però che così alla lunga è una rottura di scatole).

 

Sabato mattina però quella speranza che da sempre accompagna le uscite di tutti noi, quella speranza che è sempre l’ultima a morire che prima o poi qualche pescione si fa sotto (si prenderlo poi è un altro discorso) è diventata realtà ovvero un miracolo; nostro Signore ha benedetto la pescata regalandomi un incontro da favola per due ragioni; uno perché il colpo è avvenuto nel bassofondo; due perché si tratta del bassofondo ligure, noto per essere avarissimo di pesce.

 

Impegni di lavoro e fastidi alle orecchie da tempo ormai avevano ridotto le mie pescate all’osso e reso i risultati sempre più scarsi; ma ecco che quella febbre da astinenza alla quale non si resiste manco penniente si è fatta viva e così, si libera un sabato mattina, e con il permesso della fidanzata (che viene dopo quello del capo al lavoro), e con la benedizione di nostro signore (si perché con tutti i cappottelli e padelloni presi ho deciso di prendere qualche contromisura contro i Buona P.), ho deciso di dedicarmi una pescata con gli stracazz.

 

Mi dispiaceva anche un po’ perché avevo appena declinato l’invito a venire giù al raduno di AM perché due giorni via erano troppo per me, e alla fine se ne era liberato solo uno che ho deciso di dedicare alla pesca pura rimandando l’incontro con VOI amici del forum alla prossima occasione.

 

Ho sentito se per caso anche il buon MPS avesse una mezza idea di fare qualcosetta di un po’ impegnatella (non nel senso di andare in abissi inviolabili – cosa che peraltro lui fa tutti i giorni – ma nel senso di stare in ammollo non meno di 6 ore consecutive.

 

Una rapida occhiata alle meteo di venerdì sera e poi la scelta del posto; levante o ponente? Andiamo a ponente. Solita albataccia a Milano con la gente che esce dai locali per andare a dormire e io (alieno) che dirigo armi e bagagli verso il mare. Ore 6.30 incontro con MPS e via …

 

Giunti a destinazione MPS decide di entrare in un bar per la colazione e si scofana 2 brioches al cioccolato. Io ne prendo un pezzo … grande errore!

Arriviamo a destinazione; velocissima la vestizione; e via per la scarpinata di rito.

 

Arrivati a riva, benché il sole e il poco vento facessero ben sperare, ancora i marosi della sera precedente resistevano tenaci, così il torbo assassino a farla da padrone.

 

L’ENTRATA IN ACQUA

 

L’entrata in acqua è stata tranquilla, anche se il solito torbido probabilmente portato dai fiumi ingrossati dal temporale della sera precedente rendeva davvero fastidioso il farsi strada sul fondale di posidonia marcia e ammassata alle rocce spostata di continuo dalla corrente, ora verso destra, ora verso sinistra, impetuosa.

 

Non c’era un grande moto ondoso; ma la corrente, pur se stiamo parlando di basso, bassofondo, non ha tardato a mettermi una fastidiosa nausea.

 

LA SCELTA DELL’ARMA

 

MPS viaggia ormai con il suo 100 ad asta corta anche se c’è visibilità zero tanto è esperto quanto basta; io avevo dietro tutta l’armeria: il 50 aria con fiiocina (scartato subito); il 75 con asta da 6 (ci stavo facendo un pensierino ma è senza mulinello e nel torbidume ho paura di perderlo) il 90 Exca (un po’ troppo per la visibilità).

 

Decido per il 90 sul presupposto che MPS, fiutando l’acqua, aveva previsto l’attenuarsi sia del moto ondoso che del torbido soprattutto verso il largo.

Come sempre quando MPS parte è difficile stargli dietro; lo lascio andare e mi fisso su una paretina che segue un piccolo promontorio … niente di che … inizio con degli agguatelli … di pesce però nemmeno l’ombra anche se stiamo parlando di un fondale che è capace di regalare grandi emozioni; è infatti un continuo saliscendi di massi collocati su un fondale sabbioso e con tratti di posidonia; il tutto con profondità tra i 3 e 15 metri.

 

Cerco MPS che nel frattempo aveva doppiato il capo ed era ben al largo; la nausea la stava facendo da padrona da un po’ e … di pesci come al solito niente.

 

Ma come al solito, i pesci ci sono e sono io a non vederli mettendomi nei posti sbagliati. E questo MPS lo sapeva che stava sbracciandosi incazz perché mi vedeva fermo ad insistere troppo nel sottocosta senza avanzare da lui

 

INIZIA LO SBALLO

 

MPS era avanzato sul sommo di una secca che è fuori verso 1 km al largo, o meglio si stava lavorando da vero predatore l’intera area con movimenti larghi e circolari perché aveva individuato un branco si SALPOSAURE che brucavano in 2 metri di fondale e avrebbe avuto piacere vedermi in azione e battezzare la giornata, così praticamente stava governando il branco verso di me ...

 

Mi sono mosso dunque verso di lui quando, nel tentativo ostinato di mettermi in un ultimo agguato nella schiuma prima di lasciare la costa ed incamminarmi verso la secca, mettendomi dietro un masso, e avanzando trascinandomi con le mani, esce dal torbo una coppia di CEFALI da paura e mi prende alla sprovvista.

 

Premetto che era da tanto che desideravo l’incontro con il branco dei cefali, che tutte le volte mi frega perché li becco sempre smaliziati e fuori tiro, ma quei due erano davvero grossi. Il tempo di ruotare col polso il 90 caricato alla tacca di minor potenza e boom parte lo schiocco e mi gaso all’istante quando lo vedo … il cefalone … preso male, ma preso, che non cede, scatta come una saetta … si butta verso un varco tra gli scogli e la schiuma, azz …. però mi sparisce nel torbo.

 

Niente panico; lascio il mulinello, guardo il mio excalibur per un istante come per dirgli … aiutami tu … il mulinello gira … afferro allora il sagolino e lo cominicio a frenare, piano, piano e zac … perso! Mi scappa il cefalone e rimango come un cretino. Ma la cosa era stata davvero divertentissima; non mi era mai capitata l’emozione del recupero col pesce incazzato … la mattinata è ancora lunga … mi rifarò …

 

Alzo gli occhi e MPS è lontano e lo vedo impaziente, non capisce cosa azz combino e perché non avanzo celermente, tanto che me lo vidi nuotarmi incontro perché temeva stessi male.

 

L’ARRIVO SULLA SECCA E IL PRIMO CEFALOTTO

 

Arrivo. Ormai la vedo; il fondale magicamente risale … e dal blu caffelatte si intravedono i roccioni che salgono e arrivano fino a -3. Ormai manca poco all’incontro con MPS ma ecco la prima sorpresona ….un’altra coppia di cefalotti mi sfila da sinistra.

 

Decido di agire subito.

 

Ormai l’azione è stata già collaudata con l’altro cefalosauro … ma stavolta

curo meglio l’avvicinamento … gli arrivo da sotto … e il cefalotto … che puntava il sommo della roccia, non vedendomi si mette a tiro … BOOM e il dardo fila dritto e preciso, tanto che con sorpresa vedo il pesce sprofondare lento e stecchito … MIZZICA che colpo.

 

Grande!! Lo recupero e lo stimo sul kilo e passa; mica male. Solo che … vedo che l’asta non lo aveva mica passato … si era solo aperta l’aletta … ma dentro alle sue carni; decido allora che è meglio passare alla tacca di massima potenza nel fucile.

 

Tutto sto gasamento mi guarisce subito dalla nausea; MPS applaude l’operazione ma non è contento, vuole che mi concentri sulle SALPOSAURE; Si arrabbia e mi corregge alcuni errori tecnici di avanzamento … sembrava di essere con Pelizzari e DAPIRAN nel video di PIANETA mare … avanzo … piano piano …. alla gatto silvestro, e poi … cucù … salpazzone in vista che bruca tranquillo … BOOM sparo non convinto, e la salpa che peraltro è insagolata si strappa dopo 5 secondi … nemmeno il tempo di arrivargli sopra.

 

Altra cazziata di MPS che mi rimprovera di non scattare al volo quando il pesce è insagolato. Eppure glielo avevo anche detto ridendo che … quando becco il pesce è sempre grande festa e … ci rimango sempre un po’ spiazzato…

 

Ma la mattinata è davvero intensa.

 

La corrente è quella bona … MPS gira come uno squalo tra gli anfratti della secca è in preda alla frenesia; continua ad avvistare BRANZINOSAURI ma non riesce a metterli a pagliolo; lo osservo per un attimo; si butta da un lato, striscia sotto i massi; diventa pesce; risbuca dove meno te lo aspetti. Impressionante.

 

L’INCONTRO CON LA LECCIA

 

Mi rimetto subito al lavoro.

 

La nausea (tutta colpa delle merendine di MPS) non accenna a sparire e mi devo prendere un attimo di rilassamento perché ho avvertito il preoccupante sintomo del vomito; brutto affare … siamo in mezzo al mare a oltre un kilometro dalla costa con una corrente che porta verso levante ma non verso terra.

 

Lascio passare cinque minuti fermo a galleggiare e intanto ripenso alle azioni precedenti per capire come migliorare; ci vuole potenza e precisione, detto fatto e carico alla tacca massima e mi concentro.

 

Riprendo l’azione.

 

Voglio insagolare le salpone e scelgo così un masso gigante tra i tanti che ho visto razzolando qua e là; sembra un panettone, appoggiato sul fondale di 10 metri, risale repentino con un mezzo scalino, confinando con un altro panettone che crea una spaccature verticale che è la fine del mondo per passarci in mezzo (larga mezzo metro) e farci l’agguato.

 

Ventilazione alla grande; scendo ai -10 e risalgo piano piano; stavolta la becco … la vedo anche … anzi … sono almeno una decina di salpe e sono tranquille che brucano l’erbetta del masso … vedo le specchiate … tento di avvicinarmi lento … non voglio fare il cinghiale come al solito …

risalgo … sono ormai a tre metri da loro e a un metro sotto … quasi appoggiato al bordo del panettone QUANDO CON LA CODA DELL’OCCHIO PERCIPISCO UN PERICOLO e mi giro di scatto verso sinistra … contemporaneamente vedo le salpe schizzare come fulmini e passarmi sul lato destro ... il sole, in alto sulla sinistra, crea un’ombra gigante … poteva essere o MPS oppure … UNA RICCIOLA!!!!

 

Ho il fotogramma fisso nel cervello.

 

Il momento è magico ed è un istante. Quello stesso istante che sono anni che leggo nei racconti degli amici e che ti emoziona solo a sentirlo raccontare e vederlo negli occhi di chi te lo spiega … di chi lo ha provato … IL BESTIONE che si fa sotto.

 

ECCOLO … mi arriva addosso ma … non è velocissimo … punta verso di me; forse non ha percepito la mia sagoma nella sua interezza …. mi punta e non perdo tempo ruoto il fucile con tutta l’energia che posso concentrare in quel momento …. allungo tutto il braccio stirandolo verso il bestione che … intuisce il pericolo mortale e si butta sul fianco mostrandomelo … tenta la fuga al volo.

 

Anche questo è un fotogramma fisso nel cervello.

Non nascondo che in quell’istante mi si è gelato il sangue … ho preso paura, è stato un attimo … ho pensato … adesso lo sbaglio e mi mangio le palle per i prossimi vent’anni … era davvero enorme … e così … decido di agire costi quel che costi … BOOOM …. sparo d’istinto e l’asta gli si conficca nella pancia inclinata di 45 gradi.

 

Ancora rivedo il fotogramma: Il mostro è girato … è incazzato … ha un’asta da 6.3 monoaletta nella pancia e io non sono preparato all’evento; ricordai che nel video sulla ricciolona di Donati il maestro sta mezz’ora a combattere … E COSI’, PER UN ATTIMO, HO DETTO …. VA BENE E’ ANDATA PAZIENZA …

 

Poi riparte il film …

 

La belva è stordita dal BOTTO … resta come per un istante immobile, sarà stato un secondo, quello che mi ha consentito il tempo di riprendere il controllo delle mie funzioni vitali … così scatto … esco … ventilo … affannato da maratoneta. Stringo il fucile con tutta la forza e il mulinello gira come una trottola … cinque secondi via 20 metri …. OK niente panico.

 

Altri fotogrammi intensissimi … mi vengono alla mente tutti i consigli letti sulle riviste, sulle e-zine, sul forum… ricordatevi … non strattonate, lasciate andare, recuperate piano piano … e così faccio … lascio il pesce libero e afferro il sagolino lasciandolo scorrere … nel frattempo decido di pinnare nella sua direzione anche perché è davvero un trattore e sento che traina i miei 80 kg come fossi una foglia …

 

Dopo i venti metri di filo la belva si prende però una pausa; è il momento di issare la sagola; ooo.. isssa …oooo …issa … e passano altri 20 secondi; la belva si riprende e di nuovo tira … e qui inizio a pregare che l’asta tenga … riprovo a tirare lento e … finalmente, dopo un 3 minuti, ho ragione di lui e …. lo intravedo dal torbo … ma stavolta non mi faccio fregare e non aspetto … mi fiondo contro di lui e lo abbraccio infilandogli le mani nella branchie.

 

Ancora la belva ha forza in corpo e si dimena con quanto gli resta ancora di energia …

 

Adesso le emozioni sono indescrivibili; rido come un deficiente; ma ho paura a prendere il coltello per finirlo; ho paura di perderlo; penso a MPS; lo cerco con lo sguardo e lo vedo; lui vede me e mi fa un segno. E’ stato a quel punto che ho deciso di issare il busto fuori dall’acqua e mostrargli la belva. In un attimo mi è venuto in soccorso, incredulo, entusiasta; un colpo sicuro e preciso e fine della battaglia.

 

Lo portiamo al sicuro sotto la plancetta e … AZZ … non era una ricciola ma SUA MAESTA’ LA LECCIA. Del resto non poteva essere un serra per la coda e nemmeno una ricciola per la classica protuberanza sulla pancia. Penso allora di averla fatta davvero grossa … troppo davvero.

 

A proposito di pancia … l’aletta … abbiamo dato un’occhiata poi … e ci siamo accorti che era questione di secondi e si sarebbe strappata … MPS mi guarda e dice CHE CULOOOOOOOOOO!!!!!!! CON LA MONOALETTA … CHE CULOOOO!!!!

 

E’ vero Gianluca … non lo nego è un colpo di culo impagabile (mica può sempre andare di sfiga); però nella manovra di recupero ho fatto anche bella figura ….

 

LA GIORNATA VOLGE AL TERMINE

 

Ormai stremato per l’emozione, vinto dalla nausea, vengo assalito da un definitivo attacco di vomito che mi stende del tutto … decido allora di avviarmi al ritorno lasciando MPS con ancora la voglia di portarsi a casa qualche cosa di decente e così ci salutiamo … lui punta verso il largo e io torno … e dopo un ora di pinnata arrivo stremato, arenandomi sulla spiaggia.

 

Il Matto torna dopo due ore trascinandosi un cernione da prima pagina, preso in tana negli abissi (non vi dico a che profondità!) a circa 2 km al largo; povero MPS si è poi pedalato a nuoto 2 Km con la corrente che ha cambiato direzione portandolo al largo …

 

Recuperiamo armi e bagagli e rientriamo scarpinando sulla ripida salita carichi di pesce … un sogno che finalmente si è avverato.

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/cordovanaleccia.jpg

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/cordovanaleccia1.jpg

 

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DUE PAROLINE SULLA LECCIA

 

La leccia (Trachinotus ovatus) è della famiglia dei Carangidae (Carangidi)e dell’ordine dei Perciformes (Perciformi). È un pesce possente e nervoso, simile nel comportamento a un puledro di razza. Il corpo è robusto e appiattito lateralmente, tanto che visto di fianco sembra molto più grosso. Il muso è appuntito, le mascelle sono lunghe e si estendono sino al margine posteriore dell'occhio. Le scaglie sono piccole e ricoprono tutto il corpo, meno la testa, che è liscia. La linea laterale non è dritta, come nella maggior parte dei pesci, ma ondulata. Questa caratteristica è ben visibile sott'acqua e serve come sicuro particolare di riconoscimento. Le pinne dorsali sono due. La pinna caudale è profondamente forcuta e tradisce inequivocabilmente le abitudini corsaiole di questo destriero del mare, in perenne movimento. Qualche volta al posto delle strisce possono esserci macchie scure. La lunghezza massima si aggira intorno al metro ed il peso può arrivare a una quindicina di chili e anche oltre. Si riproduce in primavera ed è un feroce predatore, che assale piccoli pesci, sia pelagici, sia costieri.

 

La Leccia è comune in Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, a sud fino al Sudafrica, a nord non oltre la penisola Iberica. t un pesce d'altura che ama le sconfinate distese azzurre e le acque di media profondità, dove insegue i branchi di piccoli pinnuti che costituiscono il suo pranzo preferito. D'inverno vive a contatto delle profondità abissali, ma con la primavera, quando diventa imperante l'istinto della riproduzione, si avvicina alle coste in folti gruppi. All'inizio dell'estate, essendo terminate le fatiche matrimoniali, vissute del resto in completa adorazione del partner, la Leccia si ritrova dimagrita e affamata, inette da parte ogni indugio e si scatena in un vero e proprio festino, inseguendo i piccoli pinnuti che trova sul suo cammino fino in acque basse e negli anfratti delle scogliere. Non disdegna nemmeno le foci dei fiumi, dove l'acqua è abbondante, non si ferma davanti a niente, risalendo i corsi d'acqua dolce per parecchie centinaia di metri.

 

RINGRAZIAMENTI

 

:laughing::laughing:

 

- la OMER, per l’arma e l’asta ...;

- il Mar Ligure …;

- Gianluca … per il fiuto;

- la Leccia … che ha deciso di venire incontro a me e non a Gianluca ...;

- il Forum che adesso mi applaude …

:clapping:

 

grazie … grazie …

:smoke::king:

 

CIAO belli …

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Ahò! Non ci speravo più!

 

E pure la scheda biologica ti sei messo a fare... :P

 

MACOMPLIMENTISSIMISINCERI!!! :clapping::clapping::clapping:

 

Grande Cattura con la C maiuscola.

 

Dopo tanti sacrifici e padelle finalmente una preda degna.

 

BRAVO!!!

 

Ciao. Pepu.

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Lo sapevo che facevi un bel racconto emozionante, grazie ed ancora complimenti. :clapping: :clapping: :clapping:

 

Luca MI

 

P.S. Un solo appunto: la leccia è la "lichia amia", mentre la leccia stella, ben più piccola è la "trachinotus ovatus".

P.P.S. Una delle peculiarità che distinguono la leccia della ricciola è anche nel comportamento, la ricciola ferita punta sempre il fondo, la leccia di solito va in superficie ed a volte salta addirittura fuori dall'acqua (io l'ho vista saltare a traina, di certo non a pesca sub data la mia scarsezza), la tua è partita a razzo a mezz'acqua vero ? Non ha puntato il fondo come la ricciola ?

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e te credo che c'hai messo tutto sto tempo...hai scritto un libbro. :lol::lol::lol: ...comico tra l'altro, perchè il tuo modo di narrare gli eventi, oltre ad essere ben fatto è anche molto simpatico.

 

quando hai scritto

 

MPS mi guarda e dice CHE CULOOOOOOOOOO!!!!!!! CON LA MONOALETTA … CHE CULOOOO!!!!

 

mi hai fatto morire perchè mi sembrava proprio di vedere la faccia di gianluca mentre lo diceva :lol::lol::lol:

 

bravo per la cattura e per il racconto :clapping::clapping::clapping:

 

:bye: da roby

 

p.s. hai mai pensato di scrivere un libro? secondo me dovresti farlo!

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