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c4 monoscocca vs legno


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Ospite sergione
Hai fatto una domanda da un milione di euro...

Essendo la scelta molto molto soggettiva dovrai aspettarti risposte ed affermazioni molto contrastanti fra loro.

Come vedi la cosa è molto soggettiva: chi è per l'uno, chi per l'altro, chi contrario ad entrambi, chi esattamente l'opposto.

La cosa migliore, per toglierti ogni dubbio, sarebbe che tu li potessi provare, almeno una uscita a testa.

Ripeto, io ho dei Totem e posso parlartene bene per esperienza diretta; ma pur avendo provato il C4 una sola volta non mi sento assolutamente di ritenerlo inferiore o superiore al legno. Del C4 ammiro le forme essenziali e snelle, ma preferisco il legno oltre che come meteriale anche per l'assenza di testata, cosa alla quale mi sono abituato e mi trovo molto bene.

Per i graffi non ti preoccupare, sono solo un fattore estetico; in effetti, a detta del buon Fabrizio D'Agnano, potrebbero stare in acqua anche senza particolari trattamenti, essendo essenze "marine". Uno dei miei legni, un 90 autocostruito con Mogano ed Iroko, ha qualche annetto ed è tutto scrostato: non si è imbarcato e tira sempre bene.

Ovviemente se uno è proprio una pipp@ o un campione tale rimane con qualunque fucile, ma è innegabile che il tiro scoccato con uno di questi fucile è di gran lunga più efficace, a parità di lunghezza dell'arma.

I fattori non sono solo la gittata e la precisione, ma anche il minor tempo che la freccia inpiega per raggiungere il bersaglio.

Ovvio, specialmente noi vecchietti del mare, abbiamo pescato con fucili oggi improponibili ed il pesce lo abbiamo preso, compresa qualche cattura di rilievo; ma erano altri mari, altri pesci, erano i tempi quando i saraghi si prendevano in tana e le cernie le vedevi a candela...

E poi, visto che si cerca oramai il "pelo nell'uovo", con mute ed accessori mimetici, pale in carbonio, plancette di mille forme e dimensioni e via dicendo, perchè restare solo con i fucili ancorati al passato? In definitiva rappresentano l'unica cosa che veramente crea il contatto uomo/pesce.

A proposito: il mio primo legno me lo regaloò un mio zio al ritorno da un suo viaggio in australia: 1978...

 

Sergione

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Ospite sergione
Utilizzare un circolare (su di un fucile senza testata) è stata per me una svolta, un elastico senza le ogive e con la Dyneema al posto dell'archetto metallico, è una delizia!!

 

:bye:

ugualos....

Ci hai messo le palline per fermare il dyneema?

Se non l'hai già fatto prova anche il cordino intrecciato di acciaio...

 

Ciao, Sergione.

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Approfitto della discussione per postare una domanda:

 

dovendo acquistare il mio primo fucile in legno, della misura da 100, che differenze sostanziali ci sono fra un PELAGOS e un TAHITI (a parte i pochi euro di differenza)? Preciso che pesco a quote operative basse e pratico prevalentemente l'aspetto al pesce bianco.

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Ospite OXIDO61
Utilizzare un circolare (su di un fucile senza testata) è stata per me una svolta, un elastico senza le ogive e con la Dyneema al posto dell'archetto metallico, è una delizia!!

 

:bye:

ugualos....

Ci hai messo le palline per fermare il dyneema?

Se non l'hai già fatto prova anche il cordino intrecciato di acciaio...

 

Ciao, Sergione.

A dire il vero, l'elastico non potevo farlo proprio per la mancanza delle suddette palline... :(

Poi il lampo di genio, ho tolto e modificato l'ogiva di un vecchio circolare. In pratica si tratta di 2 astine d'acciao con un archetto metallico inserite negli elastici (Dapiran), queste astine hanno una sorta di dado all'estremità che le blocca oltre il nodo. Segata la parte con l'archetto mi sono rimaste le due astine con dadi alle quali ho legato la Dyneema.

 

http://apnea.modronebo.net/apnea/OGIVA.jpg

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Ospite OXIDO61
Approfitto della discussione per postare una domanda:

 

dovendo acquistare il mio primo fucile in legno, della misura da 100, che differenze sostanziali ci sono fra un PELAGOS e un TAHITI (a parte i pochi euro di differenza)? Preciso che pesco a quote operative basse e pratico prevalentemente l'aspetto al pesce bianco.

Le specifiche le trovi sul sito Totem, ad ogni modo il Tahiti è impossibile da brandeggiare lateralmente, ergo non è adatto al pesce bianco sul bassofondo.

Il pelagos invece ha il fusto ad osso di seppia, il che agevola parecchio il brandeggio laterale, la scelta sembrerebbe obbligata (e felice!).

 

:bye:

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Guarda che i 10-15 cm di differenza ci saranno sicuramente... ma solo come precisione!!!

 

Quindi se ci sono 10,15cm di differenza in precisione uno con un fucile normale in teoria nn dovrebbe beccare niente?La precisione nn e' del fucile ma di chi ci spara.Un esempio:l'anno scorso comprai un taithi 110 e se metto su un tavolo i pesci che ho padellato c'e' da spaventarsi.Quest anno ho venduto il fucile e sto pescando con un vecchio excalibur 90 in alluminio con asta da 6 e elastici da 16.Nn ricordo di aver sbagliato ancora un pesce degno...invece sono andati nel cavetto cernie e dentici(anche se nn mostruosi),tutti i tipi di pesce bianco,palamite..da 0 a 30 metri e con tutti i tipi di pesca.Solo una volta ho rimpianto di nn avere un fucile piu' lungo,quando incontrai le ricciole.Ma quello e' un fatto di lunghezza e nn di materiale o modello supertecnologico.

Ciao ;):P

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Ospite sergione
Le specifiche le trovi sul sito Totem, ad ogni modo il Tahiti  è impossibile da brandeggiare lateralmente, ergo non è adatto al pesce bianco sul bassofondo.

Il pelagos invece ha il fusto ad osso di seppia, il che agevola parecchio il brandeggio laterale, la scelta sembrerebbe obbligata (e felice!).

Concordo.

Io li ho entrambi e per la misura 100 ti consiglio senz'altro il Pelagos, più versatile e brandeggiabile. Anzi, se prendi il Pelagos scegli il premium, l'impognatura è molto meglio e stanca meno la mano...

 

Sergione

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Ospite sergione
La precisione nn e' del fucile ma di chi ci spara.Un esempio:l'anno scorso comprai un taithi 110 e se metto su un tavolo i pesci che ho padellato c'e' da spaventarsi.

Ma, scusa, Luigi: se la precisione è di chi spara (concordo) allora non puoi dare la colpa al fucile per le padelle...

Anche a me è successo quando ho iniziato ad usare i Totem, ma era perchè mancando la testata era cambiata la linea di mira, grazie anche alla diversa inclinazione degli elastici. Poi mi sono abituato fino a trovarmi molto meglio ora, dove, a mio modesto parere, la mancanza di testata riduce di molto l'errore di parallasse nel puntamento.

 

Sergione

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Infatti Sergio forse mi sono espresso male.Nn ho mai dato la colpa delle mie padelle al mo vecchio taithi e ho anche detto che la precisione e' chi di spara.Volevo dire che ero io a nn riuscire ad allineare l'asta in assenza di testate.Infatti Padellavo sempre alto o spesso ho preso dentici molto alti e quindi gli ho strappati.Quindi un fucile puo' essere preciso quanto vuoi ma se nn c'e' chi spara preciso con QUEL fucile e' tutto inutile.Come si fa a determinare la precisione di un fucile?L'unico modo sarebbe quello di fare delle prove su bersaglio fisso con i fucili nn impugnati da una persona ma fissati mediante nn so che cosa su di una piastra rigida.Ma ritorniamo al discorso di prima.....nn tutti siamo uguali.Almeno io la penso cosi' poi e' normale che ci sia qualcuno che e' piu' precisino sui discorsi dei fucili e delle attrezzature in genere.Cmq un mio consiglio sarebeb quello di nn cambiare il fucile con cui si spara e prende pesce con qualcun altro solo perche' teoricamente e' piu' avanzato...piu' preciso...piu' bello...piu' COSTOSO :lol:

Ciao

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Ospite OXIDO61

Converrete con me che ogni arma è precisa a modo suo, nel senso che conoscendone il difetto (spara alto oppure tira a destra) si possono fare 10 su 10 con qualsiasi arnese.

Rimane quindi fondamentale conoscere a fondo il fucile che adoperiamo, usarlo per tutto il tempo che ci è possibile farlo.

Il problema, secondo me, stà nel cambiare spesso arma con l'intento di trovare la perfezione, o solo per il gusto di avere l'ultimo gioiello.

Sono già tante le variabili in un arbalete (misura degli elastici; diamentro e lunghezza dell'asta; aletta mono o doppia o montata sotto...) che bisogna considerare, figuriamoci cambiare completamente fucile!

Da qualche parte ho letto una cosa che mi sembra molto giusta:"l'arma deve essere uan sorta di prolungamento del braccio" e per arrivare a quel punto...

:bye:

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Ospite sergione

Si, alla fine chiarendo i concetti si arriva alle stesse conclusioni.

L'utilizzo dell'arma risente molto del fattore abitudine e conoscenza dell'arma stessa. Anche io ho fatto clamorose padelle, di cui una in particolare mi brucia ancora, prima di adattarmi alla nuova forma.

Ma è innegabile che determinati fattori sono intrinsechi, come potenza, rapidità e gittata. Li' non ci sono fattori personali, credo.

 

Sergione :bye:

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Diciamo che ho quasi (80%?) deciso di acquistare il Pelagos, ma nella misura 90. I dubbi adesso sono altri:

 

color legno naturale o mimetico?

elastico da 17,5 o da 19?

asta monoaletta o a 2 alette?

diametro 6 o 6,5?

 

Aiutatemiiiiiiiiiiiiiii :(

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Utilizzare un circolare (su di un fucile senza testata) è stata per me una svolta, un elastico senza le ogive e con la Dyneema al posto dell'archetto metallico, è una delizia!!

 

:bye:

ugualos....

Ci hai messo le palline per fermare il dyneema?

Se non l'hai già fatto prova anche il cordino intrecciato di acciaio...

 

Ciao, Sergione.

A dire il vero, l'elastico non potevo farlo proprio per la mancanza delle suddette palline... :(

Poi il lampo di genio...

Ciao Pino,puoi fare le ogive pure senza palline.Prendi del dyneema da 2 mm e fai un'asola chiusa con un nodo semplice(in pratica prendi il dyneema,lo "raddoppi" e fai un nodo semplice e hai l'asola).Poi metti l'asola nel foro dell'elastico e la fermi col nodo costrittore.In fine leghi con un nodo bandiera un spezzone di dyneema alle due asole ai due estremi dell'elastico.

Il vantaggio,rispetto alle ogive classiche,ai cavetti e,credo,pure rispetto al sistema di Dapiran,è che non rischi più le dita.Non essendoci più nulla di acciaio,se ti dovese scappare l'elastico sulle mani non ti potresti tagliare.

Io ho sempre usato questo sistema e l'elastico non si è sboccolato mai.Se il nodo costrittorre è ben fatto è un metodo ottimo.Anche le asole in dyneema non si consumano come si potrebbe pensare(si consuma solo lo spezzone ad esse legato,quello che fa l'ogiva vera e propria)e durano di sicuro oltre la vita dell'elastico.

Non so se sono riuscito a spiegare bene il procedimento,spero di si.In ogni caso,per qualsiasi cosa,sono a disposizione :subh::bye:

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io ho provato entrambi i fucili e ti posso dire che sono quanto di meglio esista ora in commercio. cmq differenze ce ne sono. il c4 è un fucile di grande brendeggiabilità infatti a parità di lunghezza penso non abbia rivali, ma è molto difficile da caricare soprattutto se decidi di montare elastici molto potenti. ciò è dovuto al fatto che rispetto ad un normale fucile ha la seconda tacca arretrata di 5 cm . altrettanto posso dire della precisione ma sicuramente un buon arbalegno non teme confronti, considera che io con un 100 ho preso diversi saraghi sparati di piatto a distanza limite. l'arbalegno ha rispetto al c4 sicuramente un assetto migliore, praticamente quando sei sul fondo all'aspetto puoi tenere il fucile con un dito perchè hanno un assetto perfetto. un altro pregio dell'arbalegno è sicuramente la totale assenza di rinculo dovuta alla massa del fucile stesso e credimi questo è un fattore fondamentale durante la fase di puntamento e di tiro.se decidi di usare questo fucile per il pesce bianco magari anche in poca acqua io ti consiglerei un arbalegno, se invece vuoi utilizzarlo per l'aspetto magari a pesci di mole allora vai sul c4 magari 115

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