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Una Pescata molto particolare


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Quella di ieri, per me, è una pescata molto particolare, perché oltre ad essere stata entusiasmante, ha rappresentato il giorno in cui tante promesse e aspettative si sono concretizzate.

Sarò forse un po’ prolisso però la narrazione degli eventi richiedono per forza alcune premesse.

Andiamo per ordine.

1^ Premessa

Ricordate quando vi ho parlato del mio nuovo arba da 75, mimetizzato per i bassifondi sabbiosi… Quello che il giorno del suo primo test ha fulminato per lungo una spigoletta con il colpo del "Dapi"?

Lo assemblato proprio per dare il meglio di se nel luogo dove ho pescato ieri mattina molto presto; un complesso di frangiflutti posto a protezione di un litorale sabbioso dove negli anni precedenti ho visto numerosi saraghi e alcune belle orate, ma non disponendo dell’arma giusta ho sempre ottenuto risultati minimi rispetto alle aspettative.

 

2^ premessa (la più importante)

pochi giorni prima che partissi per venire a trovare i miei genitori, il nostro comune amico Angelo è stato colpito dalla disgrazia di aver perso la sua amata sorella Oriana. Sentendoci per questi e altri motivi mi pregò di fare un pensiero per lei nel momento che mi trovassi sul fondo della mia prossima immersione, facendo il segno della croce in memoria di Oriana.

 

3^

La sera prima dell’uscita, un mio giovane amico mi aveva chiesto di portargli un barracuda, io gli ho risposto che il prossimo era suo anche se il posto dove mi sarei immerso non mi era sembrato molto frequentato dalla specie.

 

È una settimana che sono qui al Sud in vacanza e fino ad ora ho fatto due uscite infruttuose caratterizzate a mare molto mosso e acqua torbidissima, che mi hanno fatto subire anche la seguente battuta sarcastica della mia amata sorella Visto che mio fratello è venuto in ferie, speravo di mangiare pesce!>>; con la terza si è visto un leggero miglioramento che ha fruttato un pizzuto e un piccolo luccio che ha ispirato il desiderio del mio giovane amico. Tra le onde e l’acqua torbida avevo dimenticato l’importante promessa fatta ad Angelo.

La notte prima sono andato a letto con il pensiero che non avevo mantenuto la promessa data, proponendomi di adempiervi la mattina successiva che, vista la sopraggiunta calma piatta mi avrebbe consentito sicuramente una maggiore concentrazione e rilassatezza, nonché un visibilità ottimale per recarmi nel posto previsto.

E così, ieri mattina mi sono immerso prima delle 5:30, alla prima immersione ho catturato il primo sarago. E in quel momento mi è venuto in mente che avevo un impegno che non potevo rimandare. Metto via il sarago, ricarico il fucile, mi immergo e lo ripongo sullo scoglio davanti a me; faccio il segno della croce e recito a mente un’Ave o Maria. Appena riprendo la battuta ecco un altro sarago che resta in sagola che dedico alla compianta sorella di Angelo.

Ragazzi! Le catture si susseguono a ritmo che non mi era mai riuscito prima. Alle 6:10 ho gia sul cavo 4 saraghi (tra cui uno colpito per lungo mentre cercava di celarsi nella sua tana) e un giovane barracuda (per il mio giovane amico). Poi ho fatto tre padelle di fila, mi ero un po’ innervosito in quel punto avevano buttato nuovi massi che ha ridotto la presenza del pesce, l’acqua era torbida e il fatto complicava le cose. Cerco di nuovo la concentrazione, sono appoggiato ad un sasso e scruto la caligine davanti a me… proprio in quel momento vedo comparire la considerevole sagoma di una splendida orata! Io ero immobile lei non accenna ad avvicinarsi, è li al limite della gittata del mio nuovo e, a quanto pare, quasi infallibile 75… penso: "non posso permettermi di sbagliarla"; svuoto un po’ i polmoni, scivolo leggermente in avanti e guadagno preziosi centimetri, che mi consentono di effettuare un tiro comunque lungo. Infatti la preda è sull’asta ma la sua grande precisione la indirizzata giusto alla macchia nera. Il pesce si dibatte e cerca la fuga, ma riesco a contenere la sua reazione senza fare ricorso al mulinello, è preso bene ma temo che l’aletta singola mi tradisca richiudendosi, riesco a raggiungere l’orata e afferro l’asta dalla parte della punta e immobilizzo il pesce. L’emozione è forte (è la migliore orata che ho catturato fin’ora), ammiro la preda che passa il chilo e che finalmente è mio. Sono ormai chiaramente soddisfatto dall’esito della battuta e continuo il tragitto giusto per completare il percorso che mi ero prefissato, ci è voluto un po’ per recuperare la concentrazione, dopo alcuni minuti ho ripreso a pescare decentemente e un altro sarago finisce sull’ago.

Sono ancora in un tratto torbido e noto un’altra oratella che grufola sul fondo, anche qui tiro lungo ma preciso e lo sparide si ritrova con il muso piantato a terra, sono ormai le 8 e 30, e mai mi sarei aspettato di riuscire a catturare addirittura due orate nella medesima battuta. Mi mancano le ultime centinaia di metri e all’aspetto giungono due barra, sfortunatamente mi sono dovuto accontentare del più piccolo (di poco), non c’è che dire il fuciletto è proprio preciso. Sono le 8:45, brucio velocemente gli ultimi metri e corro a casa con la muta a dosso per fare le foto che posterò appena possibile (vi scrivo da un PC che non è il mio)

 

Conclusioni:

E’ una pescata molto particolare per tanti motivi:

Ho dedicato la battuta ad Oriana, che adesso sono sicuro essere un nuovo Angelo custode di tutti noi.

La scelta del fucile si è rivelata giusta è sono riuscito a realizzare le catture che mi ero prefisso, superando addirittura le mie aspettative. Tutto pesce pregiato e nessuna preda strappata.

 

Sono riuscito a regalare i due lucci al mio amico, con sorprendente puntualità.

E alla mia sorellina gli ho detto: “ti ricordi la battuta che hai fatto l’altro giorno… Bene adesso paga pegno e cucina!” Quindi grande festa in famiglia davanti a dell’ottimo pesce!

 

STATISTICA:

tecniche:

Agguato e aspetto.

 

Profondità:

(ridicola) da zero a due metri

 

Pesi:

saraghi 5 x 400 gr.= 2.000

lucci 2 x 400 “ = 800

Orata 500 +

Orata 1.300 gr.= 1.800

Totale = 4.600 gr.

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