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Dall'Eudi-sabato mattina, legambiente


Ospite Filippo C.d.S.

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Ora mi è tutto chiaro,grazie Giorgio.L'equivoco nasceva proprio dalla denominazione "tesserino" da l'idea di tessera e a chi mi tessero se non alla FIPSAS?Allora chiamiamola licenza o permesso o tassa e buona notte.

 

Hem, facciamo glossario:

 

Licenza: prevede il pagamento di tasse, che possono essere previste solo da una legge dello stato

 

Tesserino: documento di tipo diverso, che non prevede tassa e può essere

istituito dal Ministero, senza che il Parlamento debba fare alcunché

 

Tessera FIPSAS: adesione alla Federazione, con accettazione di diritti e doveri previsti dallo statuto federale

 

Brevetto FIPSAS: attestazione che la FIPSAS rilascia ai propri tesserati a determinate condizioni

 

Giorgio

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Ora mi è tutto chiaro,grazie Giorgio.L'equivoco nasceva proprio dalla denominazione "tesserino" da l'idea di tessera e a chi mi tessero se non alla FIPSAS?Allora chiamiamola licenza o permesso o tassa e buona notte.

 

Hem, facciamo glossario:

 

Licenza: prevede il pagamento di tasse, che possono essere previste solo da una legge dello stato

 

Tesserino: documento di tipo diverso, che non prevede tassa e può essere

istituito dal Ministero, senza che il Parlamento debba fare alcunché

 

Tessera FIPSAS: adesione alla Federazione, con accettazione di diritti e doveri previsti dallo statuto federale

 

Brevetto FIPSAS: attestazione che la FIPSAS rilascia ai propri tesserati a determinate condizioni

 

Giorgio

:clapping::clapping::clapping::clapping::thumbup:

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Ospite reggiano
Mi odierete ma era abbastanza ora ( purchè dopo i controlli partano ) .Io mi muovo molto anche nel mondo ARA e vi assicuro che li siamo proprio mal visti ( e li c'è il vero bussines subacqueo ) e quando provi a parlare con loro ti buttano davanti agli occhi che dove la pescasub è vietata i pesci sono più numerosi ma soprattutto più TRANQUILLI ,e su questo non ci piove ( provate a immergervi a portofino e subito dopo fate un'altra immersione a pochi km di distanza per esempio sestri ....sembrano 2 pianeti diversi ). Oltre a questo c'è da considerare che mentre loro pagano 30 -35 euro per immergersi ,noi gratuitamente facciamo i cavoli nostri .Non sono assolutamente contento che l'ara sia un 'affare colossale ,anzi ,sono contrario ,MA QUESTA è LA SITUAZIONE REALE , poi se vogliamo continuare a urlare i nostri diritti ( SACROSANTI ) ,POSSIAMO FARLO ,MA PRIMA ESAMINIAMO BENE LA SITUAZIONE nel 2004 e se la FIPSAS chiede la nostra regolarizzazione e chiede disciplina lo fa nel nostro interesse .CMQ IO SONO 15 ANNI CHE SENTO DIRE CHE LA MUORE ,ma ha grandi ANTICORPI . :bye::fish:
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Se ci vuole il brevetto per pescare nelle AMP, la logica vorrebbe che il brevetto debba essere necessario per tutti i pescatori sportivi, sia di superficie che in apnea. Altrimenti ci dimostrino con la logica, dati alla mano, come mai i pescatori sportivi in apnea devono venir considerati diversamente dai pescatori sportivi di superficie.

 

Comunque, se si aprono le AMP ai pescatori in apnea in possesso di brevetto FIPSAS, e' gia' qualcosa.

 

Personalmente mi chiedo, come italiano residente all'estero che torna in Italia due settimane all'anno in estate, come diavolo mi sara' possibile fare questo brevetto?

 

Saluti,

Matteo da NY

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A) per cacciare occorre porto d'armi, licenza ecc. B) per pescare nelle acque dolci occorre la licenza C) per fare traina, pesca dalla riva ecc. occorrerebbe un tesserino/licenza D)per fare cacciasub dignitosamente occorrerebbe.....

Non vi sembra illogico sperare (auspicare?) che il mare possa continuare ad essere quell'idilliaco far west - dove il cow boy scorazza libero e fiero nelle sconfinate praterie - che non esiste più da 20 anni?

Si dice che i dinosauri si siano estinti perchè incapaci di adeguarsi ai cambiamenti.

Da parte mia tessere e tesserine sarebbero le benvenute!

Saluti

Enrico

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Se ci vuole il brevetto per pescare nelle AMP, la logica vorrebbe che il brevetto debba essere necessario per tutti i pescatori sportivi, sia di superficie che in apnea.

 

Se la cernia è una specie a rischio, la logica vorrebbe un cambiamento dell'art 142 DPR 1639/68 che ne consente la cattura di un esemplare al giorno a tutti gli sportivi e nessu limite per i professionisti.

 

Se la pesca in apnea si proibisce perché non esistono studi che ne escludono la pericolosità, la stessa cosa dovrebbe accadere per le altre forme di pesca sportiva che si trovano nella stessa situazione

 

Se il sub viene multato quando non ha la boa ho si trova a distanza superiore a 50 metri, allora chi conduce un'imbarcazione dovrebbe essere multato quando si avvicina troppo.

 

Su questi tre esempi, solo nel terzo caso si è arrivati ad un parziale riequilibrio della normativa, che fino a poco tempo fa non prevedeva alcuna sanzione per i diportisti... negli altri casi, invece, le norme vigenti sfuggono a questa logica elementare.

 

Purtroppo, mi pare che le cose stiano proprio così.

 

Giorgio

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Giorgio, la tua logica non fa una grinza. Ma allora i pescatori in apnea tesserati alla federazione non dovrebbero aspettarsi che questa porti avanti un discorso basato sulla logica dei fatti? Mi sembra che l'istituzione di un brevetto per pescare nelle AMP applicato ai soli pescatori in apnea equivalga ad una ammissione di colpa. Non sarebbe forse piu' costruttivo portare avanti un discorso che proponga, ad esempio, una moratoria di 5 anni sulla pesca della cernia (esempio di specie a rischio) da parte di tutti i pescasportivi? 5 anni dopo, dati alla mano, sara' possibile stimare in maniera scientifica il peso della pesca sportiva sul prelievo della cernia.

Mi sono letto il Libro Bianco della FIPSAS dalla prima all'ultima pagina, e purtroppo in esso ben poche parole sono spese per i pescatori sportivi che non siano anche agonisti.

 

Per Enrico: evidentemente io e te ci immergiamo in mari completamente diversi. Io mi immergo in un mare dove il pescatore in apnea e' limitato nella cattura del pesce a 5 kg giornalieri e un solo esemplare di cernia, e dove, tra le altre cose, si deve immergere a 500 metri da spiagge e a 100 metri da scogliere frequentate da bagnanti (tra le altre cose). E ora, oltre alle limitazioni vigenti, si chiede che il pescatore in apnea sia tesserato e brevettato. Tu ti immergi in un idilliaco far west - dove il cow boy scorazza libero e fiero nelle sconfinate praterie. Se tessere e tesserine servissero a ripristinare l'idilliaco far west, come tu sostieni, sarei il primo a tesserarmi. Inoltre, a mio modo di vedere il paragone con la caccia terrestre non regge. C'e' una bella differenza con un cacciatore di terra, che tra le altre cose ha il diritto di venire a cacciare all'interno di proprieta' private senza chiedere il permesso ai proprietari. Quanti incidenti di caccia succedono ogni anno? E quanti incidenti coinvolgono i pescatori in apnea ogni anno? Quanti di questi ultimi riguardano un pescatore in apnea che ferisce un altro subacqueo o un bagnante? Di quanti incidenti invece siamo vittime a causa di diportisti incauti che non rispettano la distanza minima dalla boa segnasub?

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Ospite marcomix

E' risaputo che le AMP sono delle riserve private di bombolari e pescatori

professionisti.

 

I quali sono in numero proporzionalmente cubitale ai pescapneisti.

 

Voi pensate di contare qualcosa con numeri che possono andare da

seimila a dieci, forse dodicimila, praticanti contro milioni (non saprei quanti)

di cannisti, bombolari, pescatori professionisti che danno un gettito all'

erario immenso e generano una marea di voti in politica.

 

Noi non siamo nessuno questo e' il punto.

 

Quindi se la Federazione riuscira' a fare qualcosa per noi anche con

lo scotto di varie gabelle ben venga.

 

E dimentichiamoci le cose giuste e sensate: siamo in Italia!!!

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Se, come ha scritto Giorgio, "La Federazione chiede ed ottiene per i suoi tesserati brevettati, per i quali si sente di garantire. Per gli altri, compresi i tesserati non brevettati, no", non si capisce bene perche' la federazione si senta di garantire per i pescatori sportivi di superficie tesserati e non brevettati, ma non per i pescatori in apnea tesserati e non brevettati. Oppure mi e' sfuggito qualcosa e la proposta di Azzali riguardo il brevetto e' estesa a tutti i pescatori sportivi (di superficie e in apnea)? Perche' se cosi' non fosse, la discriminazione dei pescatori in apnea rispetto a quelli di superficie da parte della federazione stessa non avrebbe alcun senso. O si dimostra coi fatti che i pescatori in apnea sono una categoria diversa dai pescatori di superficie (e in quanto tali soggetti ad una regolamentazione differente), oppure entrambi dovrebbero godere di uguali diritti e uguali doveri.

 

Matteo da NY

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Ospite romano

Se unica federazione dev'essere, allora uguale trattamento ai suoi iscritti. Pescasportivi di superficie o pescasportivi subacquei che siano.

Altrimenti la Federazione continuerà a comportarsi come ha fatto per decenni.

Io, come il mio omonimo, la penso così.

Saluti

matteo

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Matteo, Romano: sono scelte politiche.

La vostra posizione è ragionevole, ma anche quella Federale ha i suoi pro ed i suoi contro. All'interno della Federazione, è possibile intavolare un dibattito e far sentire la propria voce. Dall'esterno, è possibile agire in modo indipendente (sono questioni che possono essere affrontate dalla Federazione, ma anche da altre associazioni), facendo pesare i propri numeri e le proprie idee.

 

Se sul cambiamento delle norme che disciplinano la pesca la bontà delle idee è essenziale (non è che ci si scontra con chissà chi se si chiede di ridurre la distanza da costa da 500 a 200 metri e solo nell'orario di balneazione), ma quando si vanno a toccare certi temi occorre peso politico o un quid di diversa natura che possa aumentare il livello di attenzione delle istituzioni rispetto alle proposte che si vanno a fare. La FIPSAS, federazione del CONI, ha un ruolo istituzionale che la mette in condizione di interloquire validamente con le istituzioni.

 

Sono gli stessi esponsabili delle AMP a dire che il problema sono i pescatori della domenica? Beh, la Federazione dice: "Ma i miei tesserati con brevetto non sono pescatori della domenica, garantisco io!".

 

Domanda: secondo voi, un dirigente che non mira ad aumentare il numero dei tesserati e non si occupa di reperire risorse economiche per la federazione fa bene il suo lavoro?

 

Giorgio

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Caro Matteo,

probabilmente sono stato frettoloso nello scivere e quindi , nel provare ad essere anche conciso, non ho espresso con chiarezza il mio pensiero. Sono sicuro che tu ed io ci immergiamo nello stesso mare. Io sostengo, ma è solo il mio personale pensiero, che da tempo è inevitabile/necessario disporre di una qualche licenza. Non sono più un ragazzino e quindi rammento gli anni 70', quando ho iniziato, come un periodo fantastico. Si poteva pescare ovunque in Italia ( anche in Grecia non occorreva alcun permesso) e si respirava un'atmosfera fantastica di libertà ed avventura. Erano quelle le selvagge praterie del far west che oggi non esistono più a cui alludevo. E' inevitabile/necessario disporre di una qualche licenza perchè il mondo è andato in una certa direzione -più restrizioni, più regole, più permessi - ed è più ragionevole assecondarlo che soccombere nel contrastarlo. Venti anni fa mi sarei forse messo a ridere se mi avessero detto che i motorini sarebbero stati targati, il casco reso obbligatorio, che non avrei più pescato a Capo Caccia, a Punta Secca di Capraia, a Villasimius, a Giannutri ecc. ecc. e. Quindi da anni sostengo che la strada delle tessere e delle licenze ( e qui per molti la dico grossa, anche forse del rinunciare alla cernia perche è un pesce-simbolo) può essere l'unica a consentirci un futuro dignitoso. Rammentiamoci sempre che per una vasta parte dell'opinione pubblica e delle associazioni ambientalista si deve arrivare prima o poi alla proibizione della caccia e della pesca subacquea.

Saluti

Enrico

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Giorgio,

 

Senz'altro la federazione deve mirare ad aumentare il numero dei propri tesserati e a reperire fondi, ma credo anche che i tesserati della federazione si debbano aspettare da essa uguale trattamento. Perche' garantire per i pescatori di superficie tesserati ma non per i pescatori in apnea tesserati? Mi farebbe piacere sapere quale e' la logica alla base di questo ragionamento. Inoltre, non mi e' chiaro quale linea politica la federazione intende seguire per i propri tesserati che non sono agonisti. Ripeto: ho letto il libro bianco della FIPSAS nella sua interezza, e in esso c'e' ben poco sui pescatori in apnea che non siano agonisti. Leggendo il libro bianco e' davvero difficile capire quale politica la FIPSAS intenda portare avanti per i pescatori in apnea che non sono interessati all' agonismo.

 

In ogni caso, personalmente come pescatore in apnea vorrei essere rappresentato. La FIPSAS e' federazione riconosciuta dal CONI e quindi l'interlocutore che meglio ci puo' rappresentare davanti alle istituzioni. La politica del brevetto probabilmente portera' piu' soldi nelle casse della federazione, ma a che prezzo? Al prezzo di una ulteriore discriminazione dei pescatori in apnea rispetto ai pescatori di superficie. La logica di questa linea politica mi rimane oscura.

 

Ciao,

Matteo da NY

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Matteo,

 

cercavo solo di offrire qualche spunto di riflessione ricordando che esistono diverse prospettive da cui inquadrare il problema.

 

Il Libro Bianco FIPSAS aveva una funzione ben precisa, che non era quella di difendere la categoria o far entrare i pescasub nelle AMP, ma solo il documento con cui la Federazione ha inteso rispondere alla lotta contro le gare portata avanti da varie associazioni ambientaliste. A quanto pare, in modo efficace.

 

Giorgio

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Continuo a leggere cose che mi fanno capire che non si ha coscenza dello stato delle cose,

Intanto chiariamo che i pescatori non apneisti e dilettanti non sono presenti nelle AMP perchè lo abbia voluto la Federazione.

Penso che se non chiariamo questo aspetto non si andrà da nessuna parte.

Chiariamo inoltre che dalle AMP siamo GIA' FUORI e che tutti sti discorsi sulle uguaglianze non servono proprio a NULLA.

Infine cerchiamo di capire che la Federazione rappresenta migliaia di subacquei che, per il tramite dei dirigenti esprimono volontà.

Qui non si discute fra singoli più o meno illuminati pecapneisti e una entità informe ed impalpabile.

Ma fra emeriti signor nessuno e la sola Entità riconosciuta dallo Stato che esprime la volontà di migliaia di tesserati.

Cosa fare se non si è daccordo?

Entrare dentro la Federazione formare una base comune con coloro che hanno una visione simile e mandare a casa i dirigenti che non supportano la vostra idea, sempre che riusciate a conquistare la maggioranza.

Altrimenti formare una altra entità Nazionale e tentare di farsi riconoscere per poi rappresentare altra visione che non sia quella della Federazione.

Il resto sono solo chiacchiere da bar.

Ciao da :jrgian:

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