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Piero Malato

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Tutti i contenuti di Piero Malato

  1. Mi piace quel che hai scritto. La pesca in apnea, quella seria, è sacrificio, dedizione e costanza nella fatica. Senza queste componenti anche la bella cattura resterà frutto del caso e perciò priva di particolari significati. Nel tuo caso si vede la passione e la dedizione e i risultati sono solo una logica conseguenza. Nel tuo caso si vede chiaramente la differenza fra "chi va a pesca" e "chi pesca".
  2. La profondità non è mai un obiettivo e se potessi pescherei solo in acqua bassa. Per fare carniere servono altre doti e mille malizie ma è fuori di dubbio che, con il passare degli anni, il pesce si sia spostato verso il basso. Non è tanto un problema legato alla presenza del pesce ma alla sua "catturabilità". Il pesce sta pure in acqua meno fonda ma qui è talmente nervoso e diffidente che, molto spesso, nemmeno si fa scorgere. Molto più facile incontrarlo in profondità e qui riuscire a catturarlo se non fosse per quel muro d'acqua da risalire. A questo punto come fare? Credo sia impensabile
  3. Io uso il cayman HF e mi ci trovo benissimo.
  4. Comunque non mi ero sbagliato.... se digitate su google tostolobik apparirà proprio quel pesce. Riguardo il fatto che sia commestibile o meno non so che dire, mi limito a fare i complimenti sinceri all'autore della cattura.
  5. Piero Malato

    Agonismo

    Secondo me, come dico da tempo, l'agonismo nella pesca in apnea è un non senso. Per questo se ne parla sempre meno.
  6. Che attrezzo inutile...
  7. Il pesce va sudato e ormai, salvo casi fortuiti, saranno sempre meno le giornate in cui ce n'è per tutti.
  8. Il nome di quel pesce è Tostolobik o qualcosa di simile e solo in Italia è definito, erroneamente, temolo russo. Negli anni 90 fu immesso nei laghetti a pagamento perchè cresceva in fretta e, a giudicare da chi lo ha preso, tirava come un dannato facendo divertire non poco. Poi è passato di moda e a differenza del siluro non ha avuto la sua diffusione.
  9. Piero Malato

    SOS corvina

    Magari con i nuovi fucili lo scatto della corvina influisce di meno sull'esito della cattura, ma, quando si usavano i vecchi fucili, si usavano quelli per tutti i pesci, e si è sempre parlato dello scatto della corvina, mai di quello del sarago, del barracuda, dell'occhiata o della rana pescatrice... Evidentemente la corvina ha uno scatto da ferma superiore agli altri pesci. E se si spara da una certa distanza con un fucile normale credo possa influire. Lo sai perchè, secondo me, non si è mai parlato dello scatto fulmineo del sarago? Perchè, statisticamente, questo pesce viene catturato
  10. Piero Malato

    SOS corvina

    Io vorrei sfatare la legenda dello scatto fulmineo della corvina. Leggevo di questo scatto sulle riviste degli anni ottanta quando i fucili erano ben diversi da quelli che impugnamo oggi. Secondo me questo mito va avanti perchè spesso si incontra la corvina quando impugnamo il corto e la fiocina e, quando il pesce è fuori tana, dobbiamo sparare in caduta con un fucile che non si presta. In questo caso se il tiro è scoccato oltre il metro l'asta tenderà a rallentare permettendo alla corvina di schivare i colpo. Io quando sparo alla corvina con la taithiana praticamente non sbaglio mai e così q
  11. Io uso la Flash led della Spora e fra le tante che ho usato, secondo me, questa ha una marcia in più. Fantastica sul grotto, sia nella pesca in tana che nel razzolo selvaggio a 1 metro dal fondo. Mi dicono però degli amici che la torcia della mares, che non ho mai usato, non sia da meno e non ho motivo per dubitarne.
  12. Sempre bello leggerti...
  13. Venerdì decidiamo di battere la zona nord scorrazzando nel medio fondale in cerca di pesce bianco ma a parte qualche orata solo avvistata nessuna decide di arrivare a tiro. Salviamo la giornata con un dentice di un paio di chili, una cerniotta e due saraghi. Sabato restiamo in zona Santa Marinella e dintorni e con Roberto cominciamo subito a battere alcune zone intorno ai venti metri dove l'acqua resta ancora fredda e nebulosa. vediamo alcune grosse palamite e solo una bella corvina sale in gommone con noi. A terra, nella fascia dei primi 12-13 metri l'acqua resta calda ma non gira un pesce co
  14. L'ho vista, c@**o... avevo in mano il cinquantino e lei, come se lo sapesse, mi ha sfilato a due metri di distanza.
  15. Caro Piero leggerti è sempre un piacere. Ggiovedì scorso ho cominciato la pescata molto fuori, taglio freddo già a sette mt e (finalmente comincio a saper "leggere" le situazioni) mi sposto subito a terra sui 5 mt dove l'acqua rimaneva costantemente a 21/22° ero sicuro di trovare i saraghi. Giro un po' di zone ma niente, solo portachiavi da 2 etti. Leggendo il tuo post sono ormai sicuro che avrei dovuto perdere meno tempo nelle zone dove mi fermavo e perlustrarne il più possibile, prima o poi li avrei trovati, chi è bravo infatti dopo max tre/4 tuffi capisce che aria tira. Nnon immagini
  16. Che tronco! Complimenti, veramente un bellissimo pesce che assume ancora più significato perchè catturato dopo tante ore di nulla assoluto quando la concentrazione ormai è solo un ricordo. Bravo!
  17. A me una volta è capitato di sparare a un bestione esagerato che lisciato, forse a causa dell'inesperienza o chissà cosa, mi ha accompagnato fino alla superficie strusciandosi all'asta che penzolava dal fucile. Ancora ho gli incubi.
  18. Ho la fortuna di aver cominciato quando ancora c'era tanto pesce così che, nel corso degli anni, ho selezionato tante di quelle tane e percorsi che ancora oggi, spesso, ti consentono di salvare la giornata. Un tempo il pesce era più o meno distribuito ovunque e si concentrava in zone ristrette mentre oggi, salvo condizioni molto particolari e sempre più rare, resta circostritto in pochi metri quadrati. Conoscere quelle zone e farle ruotare fa la differenza e sarà sempre peggio in futuro. Oggi cominciare a pescare in tana dalle parti nostre senza conoscere a fondo le zone è un terno a lotto.
  19. Venerdì pomeriggio uscita col mio gommone con Cono e il Prode. Acqua fredda di maestrale e bianca sul fondo; così mi rompo le palle e la pescata a parte una cerniotta che mi frega sul primo spot finisce col colpo in canna. Alla fine, viste le condizioni, c'era da aspettarselo comunque. Sabato le condizioni sono più o meno le stesse e decido di non prendere il gommone, farò un giretto nel pomeriggio da terra. Entro verso le tre armato solo col cinquantino e la torcia e senza mai superare i 4 metri porterò a casa 6 bei saragoni. Il pesce stava tutto a terra nell'acqua calda.
  20. Sempre bravo Maurizio, complimenti.
  21. Due episodi. Stavo sul fondo in un catino nel grotto con alle mie spalle una prateria di posidonia che non avevaa fine. I secondi passavano senza che dal blu apparisse forma di vita. A fine apnea faccio un paio di suoni con la glottide e mi rivolto: dalle mie spalle, dalla posidonia, si era alzato un muro di corvine che lentamente veniva nella mia direzione. inquadrare la più grossa, sparare e portarla in superficie fu una banale esecuzione. Argentario, autunno di qualche anno fa. Sto fermo all'aspetto alla base di una franata quando dal blu vedo arrivare tre grossi saraghi, come al solito
  22. Per quanto possa servire sono vicino a tutta la famiglia.
  23. Piero Malato

    Pescare in Corsica

    Sono stato un mesetto fa in zona Calvì e, come sempre, mi sono divertito in compagnia del popolo corso che stimo profondamente. Il mio consiglio è sempre quello: vai subito dalla gendarmeria e fatti evidenziare su una cartina le zone IN CUI SI PUO' PESCARE. Un tempo mi facevo segnalare solo le zone in cui c'erano i dievieti ma non è la stessa cosa..... per essere sicuri meglio sapere dove pescare piuttosto che dove non pescare. Purtroppo in Corsica solo certe riserve storiche sono segnalate con tabelle verdi attaccate alle rocce mentre tante altre, gestite in maniera diversa, non prevedono seg
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