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Flavio Grisolia

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Tutti i contenuti di Flavio Grisolia

  1. Non c'è nulla di innato proveniendo dalla pescasub, dalla piscina, dal nuoto a da altro ancora... il tuo meccanismo di salvaguardia e sicurezza non è un derivato diretto dell'attività che fai ma è una tua disciplina mentale! Se la pescasub inducesse automaticamente alla sicurezza e ad un atteggiamento di autoconservazione innato non ci sarebbero gli incidenti che ci sono. E' evidente che la tensione per un evento eccezionale (e l'ultimo video che abbiamo visto in rete purtroppo ne è un triste esempio) ti può far saltare i meccanismi autoconservativi. Sei tu che scegli fin dove andare. Non è l'
  2. Ha quasi certamente invertito la risalita per liberare la sagola ed è andato probabilmente in sincope ipossica, visto che non ha nemmeno tentato di liberarsi della cintura dei piombi; se avesse avuto delle contrazioni forti, vista l'esperienza, forse l'avrebbe fatto. Questo vuol dire una preparazione sbagliata all'immersione, con un' eccessiva ventilazione: aggiungiamoci poi il fatto di pescare da solo a un miglio dalla costa e a 28 m, su un relitto e il quadro nella sua negatività è completo. Che Dio abbia misericordia di lui. Un pensiero al dolore di chi lascia.
  3. Puoi fare una semplice prova a secco: espirando totalmente e restando in apnea, mettiti il palmo della mano all'altezza dello sterno, vedrai che da lì a breve comincerai a sentire le contrazioni, che non sono altro che un movimento del diaframma che assomiglia al singhiozzo.
  4. Sarebbe interessante capire se parla dell'assenza di contrazioni in ogni situazione o se in una condizione specifica. Nel libro di Armando Lombardi la parte di fisiologia dell'apnea di Chiesa parla del passaggio da una fase di benessere ad una di sofferenza con comparsa della fame d'aria e delle contrazioni diaframmatiche con valori di PaCO2 dell'ordine di 46mm Hg. Dice anche che questa seconda fase è variabile da soggetto a soggetto senza specificare altro. L'allenamento comporta risarmio di O2 e una riduzione dell'acidosi (se aumenta il consumo metabolico aumenterà anche la produzione di CO2
  5. Infatti io percepisco le due cose in maniera molto differente, il mio post era proprio per capire se per tutti ci fossero sensazioni analoghe alle mie, cosa che a parte una persona, finora avete confermato tutti. La mia domanda scaturisce anche dal fatto che a differenza di alcuni amici con cui mi alleno io ci metto molto prima di sentire le contrazioni. Quando ho cominciato a fare pesca e poi apnea ero preoccupato perché pensavo di non sentirle, pensavo di andare avanti senza accorgermente. Di rischiare senza rendermene conto. Ho un amico che sente usualmente il primo accenno di contrazione a
  6. Vare stai dicendo una cosa molto importante e cioè che la comparsa dei sintomi e i sintomi stessi sono influenzati da cosa si sta facendo e soprattutto dal tipo di preparazione che abbiamo fatto; venendo perciò alla tua domanda iniziale. è evidente che i segnali che avrò a fine apnea tra un percorso ipercapnico e un massimale saranno molto diversi.
  7. Ciao Flavio ,le pinne che usa Cico ,sono in composito ,non in carbonio ,questo a differenza del carbonio ,da una risposta più fluida affatica meno la gamba .L'inclinazione a 27 gradi l'ho presa da una pinna Australiana molto usata in Oceano ,io non ho inventato nulla . Questa inclinazione ti permette di aumentare considevolmente le prestazioni ,sia in superfice che sott'acqua facendoti risparmiare parecchio ossigeno . Le sole pale costano 220 euro , 300 euro montate su scarpetta Mares o Patos e spedite . Questo prezzo è un'offerta per gli iscritti a AM . E' possibile usare una scarpetta della
  8. Flavio Grisolia

    Pinne di Ciconat

    Buongiorno, sono rimasto favorevolmente impressionato dalla presentazione che in un video, Francesco Natoli (Ciconat) fa delle vostre pinne al carbonio; in particolare mi ha molto incuriosito l'angolazione data dalla scarpetta alla pala: si tratta di un vostro progetto o è un qualcosa di già esistente sul mercato? Quali sono le condizioni di vendita? Grazie e auguri di buon Natale.
  9. Grazie Luigi a presto ti contatto ed anche al caro Prof. Vlad. Tiz Grazie delle informazioni! E' una vita che mi porto appresso sto problema e ultimamente mi ero convinto che si trattasse di reflusso gastrico; ora spero finalmente di togliermi di dosso questo fastidio, che tra le altre cose con ogni probabilità poteva anche allarmare i pesci, per questo mio frequente tossire.
  10. Io parlo per me e premetto che certe cose non mi sognerei certamente di insegnarle a un corso di apnea. Inoltre mi riferisco solo e unicamente ad allenamenti in piscina. La mia prima esperienza di andare oltre le contrazioni risale ad oltre trent'anni fa e si risolse in una leggerissima samba, consistente nella parziale difficoltà in uscita di aggrapparmi al bordo della piscina. Da allora non ci ho più tentato sino alla prova di dinamica, fatta diversi anni fa per il conseguimento del brevetto di 3° livello. Dopo il raggiungimento della misura (75m), volli tentare di superarla spinto dall'ent
  11. Ed è sempre uguale nello stesso soggetto? Spero tu stia scherzando... Flavio chiedere è lecito, rispondere è cortesia... Ed allora Come si fa a capire quando saranno 20 i secondi o 40? Dovresti chiederlo a Chiesa non a me: ti garantisco che non gli ho fatto da cavia.
  12. Ed è sempre uguale nello stesso soggetto? Spero tu stia scherzando...
  13. Dall'articolo "La fisiologia dell'immersione in apnea" di Ferruccio Chiesa: " Il tempo intercorrente tra la fine delle contrazioni diaframmatiche e il black-out è variabile, da soggetto a soggetto, mediamente tra 20 e 40 secondi."
  14. Forse basterebbe leggere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Immersione_in_apnea
  15. Purtroppo debbo contraddirti ma quando fai un massimale normalmente si ha una forte ipossia, infatti, a meno che tu non faccia un massimale a velocità sostenuta andrai prettamente in ipossia. A mio parere ciò che rende di più in termini di metri e performance secca sono gli allenamenti ipossici. Gli allenamenti ipercapnici sono ottimi per imparare a gestire le contrazioni, la fase di sofferenza, tolleranza al lattato, ed è adatto per lo più a coloro che pescano fino a 10/15 mt con tuffi brevi. @Vare, andre se vuoi allenarti molto sulla fase di sacrificio consulta il tuo istruttore per progra
  16. Io vivo al mare, vado a pescare e vado regolarmente in piscina. Ho visto coi miei occhi esperti e dotati pescatori, andare in affanno in due metri di acqua dolce; il perché è presto detto, tecnica insufficiente e scarso autocontrollo fisico ed emotivo. Usciti dal loro schema solito, vanno in difficoltà e a volte addirittura in affanno. La piscina mi ha permesso di conoscermi meglio e di comprendere in parte i miei limiti. Inoltre l'affinamento tecnico e l'allenamento che ne ricavo, mi permettono una migliore gestione dell'apnea in mare. Pescando so a priori, di non dover entrare mai per nessun
  17. Il problema quando si fa un massimale è chi comanda e come. Sappiamo, o meglio conosciamo quali differenze ci sono tra un massimale in statica, in dinamica, in costante o in in dispnea (rigorosamente in piscina)? La mia esperienza personale mi dice che, tranne naturalmente la statica, è sempre l'ipercapnia. Voi che ne dite?
  18. Un tapis roulant va benissimo e per quanto riguarda il cardiofrequenzimetro ho notato che usandolo in acqua bassa i risultati non sono molto diversi che a secco. Se per corso avanzato di AA intendi il 3° grado va bene, altrimenti il mio consiglio e di continuare fino al suo raggiungimento, poiché è proprio qui che si incominciano a raggiungere livelli impegnativi e si gettano le basi per gestirli. Per tua conoscenza vorrei informarti di alcuni articoli mi pare di Ferruccio Chiesa sulla rivista Pescare Apnea, che purtroppo ha cessato di essere pubblicata; in essi si distingueva chiaramente tra
  19. Ciao Vare, comprendo il tuo disappunto e lo condivido. In effetti la tua era una domanda specifica e sicuramente di grande interesse generale. Non entro nel merito di certi commenti, su cui in realtà molto ci sarebbe da dire in negativo, ma evito per non alimentare una dispendiosa polemica. Io per primo però devo ammettere di avere una certa ritrosia ad affrontare argomenti del genere; innanzitutto per la paura che male interpretati possano essere di danno a qualcuno, questo anche a causa della soggettività di certe esperienze, poi non lo nascondo, per una certa gelosia di un qualcosa che, com
  20. Se mi è permesso voglio portare una testimonianza a proposito. Sono entrato in Mares nel 1982 come caporeparto montaggio fucili e all'epoca il Mirage era appena uscito di produzione. I motivi mi dissero erano legati all'impugnatura, alla macchinosità del caricamento e non ultimo dal prezzo. Probabilmente anche una maggior delicatezza d'insieme rispetto ai più spartani Sten. Sono comunque convinto che una sua rielaborazione oggi, avrebbe forse più successo di allora.Chissà....
  21. Facciamo il prossimo mondiale a Sestri L....Comunque il Suunto dà 21°
  22. Perché tu sei a conoscenza di quanti saraghi cernie e tordi ci sono in mare?
  23. Quella era CACCIA SUBACQUEA, oggi c'è la PIA; abbiamo l'etica e la coscienza ambientale, in due parole: ci hanno fatto il lavaggio del cervello!!
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