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Flavio Grisolia

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  1. "Le gare hanno perso fascino, secondo me, perchè si è voluta snaturare la tecnica di pesca costringendo il garista a razzolare fino allo stremo per ore. Perchè oltre questo si è voluto limitare il prelievo anche facendo sparire un pesce (cernia) che già di suo faceva estrema selezione. E poi si è voluto livellare tutto verso il basso nella speranza di portare più partecipanti alle selettive ottennendo comunque un risultato opposto perchè non sono in tanti disposti ad andarsi a buttare per pinneggiare ore nella posidonia per raccattare un tordo e una salpa."
  2. Certi "passaggi" non avvengono dall'oggi al domani. La fusione con la FIPS è stata solo l'ultimo atto di una continua erosione all'immagine e alla natura stessa del nostro sport, il cui inizio nei miei ricordi coincide con la presa di posizione ambientalista di Cousteau, cui seguirono quelle di Majorca, di Bucher e di molti altri ex cacciatori. Voi siete giovani e non potete neanche immaginarvi di quale prestigio godesse in passato la caccia subacquea. Il termine pesca subacquea, prese piano piano il sopravvento a partire dalla fine degli anni '70, in contemporanea col crescere della prima on
  3. Il cambio del nome da caccia a pesca non è stato casuale e ha visto la definitiva entrata del nostro settore nell'allora FIPS; in quel periodo, fine anni '80 vi fu lo scontro tra il compianto Luigi Ferraro, che voleva una federazione autonoma e Azzali che invece favorì la fusione coi cannisti &C e l'inizio della nostra rovina.
  4. Sicuramente sono due approcci completamente diversi, ma vorrei far notare che "pescare" significa "prendere pesce", non è specificato in che modo. In ogni caso si caccia un pesce, nel senso che si cerca di prenderlo. Da un punto di vista meramente linguistico non c'è differenza. Caccia subacquea fu il neologismo coniato dai pionieri del nostro sport per identificare un qualcosa che era concettualmente diverso da ogni tipo di pesca, proprio perché si trattava di andare a "cacciare" il pesce nel suo ambiente con tecniche assimilabili a quelle terrestri e che ben poco avevano a che fare con i
  5. In realtà non vi è differenza tra PIA e "Caccia subacquea in apnea" ( questa a mio avviso è la dizione più corretta) mentre la differenza sta proprio nelle tecniche usate e nell'approccio che si ha col pesca; estrarre una cernia arroccata in profondità non è esattamente come fare l'aspetto in basso fondale: nel primo caso vi è una lotta fisicamente primordiale con la preda, nel secondo un qualcosa che assomiglia di più alla pesca vera e propria.
  6. La cernia è un pesce che fa selezione: loro possono ancora prenderla mentre invece noi ce ne siamo privati tagliandoci i testicoli. Italiani e spagnoli praticano discipline sportive differenti tra loro: noi abbiamo la "pia" e loro la caza submarina. Come si fa stabilire chi è più bravo tra atleti che praticano discipline sportive diverse? Non si può... Tristemente vero...
  7. La questione è: si vuole davvero dimostrare di essere il migliore? Io pesco in un modo e cerco di migliorarmi, indipendentemente se sono il più forte o il più scarso. Non me ne frega niente di dire "io sono il più forte", queste sì che sono chiacchiere da giardinetti; e poi, mi verrebbe da aggiungere: il più forte a fare cosa? Non mi stancherò mai di dirlo: il più forte pescatore non è quello che prende più pesci, ma quello che prende i pesci che vuole prendere (e non i primi che vengono a tiro), dove li vuole prendere, come li vuole prendere. Chiacchiera da giardinetto potrebbe anche essere
  8. Due veloci considerazioni in aggiunta: se per assurdo, verrà a cessare l'agonismo la nostra disciplina sportiva è destinata a sparire; è indispensabile perciò che la federazione riveda i regolamenti delle gare, in alternativa l'ideale sarebbe la nascita di una federazione autonoma associata CMAS; già ora esistono in Italia diverse associazioni subacquee affiliate alla CMAS, in parallelo alla FIPSAS: questa potrebbe essere una strada. Cito ad esempio di quanto affermato la FIPIA, che come avevo preannunciato fin dall'origine, è destinata al fallimento proprio per la mancanza di agonismo ed etic
  9. secondo me non c'entra la sicurezza! invece c'entrano certi meccanismi che in Italia sono attecchiti da una decina d'anni!! ci spaventiamo a fare vedere in gara certi carnieri abbiamo tolto certe specie ed il risultato è che gli ambientalisti ci colpevolizzano ancora di più, poi comunque noi in gara facciao pure tuffi estremi ma..per sparare ai tordi! non avremmo mai dovuto togliere le cernie dai carnieri, tanto gli ignorantoni ci colpevolizzeranno sempre!! mi sa che emigro..
  10. Non so se avete notato la presenza di cernie, a quel che pare senza alcuna limitazione e l'assenza di ambientalisti a contestare.....e non mi si venga a dire che gli spagnoli hanno una coscienza ambientale inferiore alla nostra.....
  11. Ho trovato questo filmato, è della fine del 2011 e non di trent'anni fa....Comincio a preoccuparmi di essere nato in Italia... http://www.youtube.com/watch?v=lbJPn2rK6kM
  12. La scuola ligure è indubbiamente tra le più difficili, se non proprio la più difficile; resta comunque il fatto che chi pesca con costanza da noi i pesci li prende praticamente ovunque.
  13. Ancora meglio quindi! Negli annali che si trovano in rete non figura mai la Coppa Europa, per caso hai le classifiche dell'epoca?
  14. Quanto avvenuto dimostra una volta di più l'importanza fondamentale dell'agonismo nel nostro sport. Una nota di cronaca a conferma: quasi trent'anni or sono fu disputata a La Spezia (isole comprese) una gara di Coppa Europa con peso minimo a 500 gr. La vinse Mazzarri che per non sbagliare puntò sui gronghi, pescandone se non erro sei, a dimostrazione di una strategia e di una tattica eccelse, che senza l'agonismo non avrebbero potuto risplendere. Come diceva Scarpati: " Dove c'è acqua c'è pesce"
  15. Le opinioni sono una cosa la realtà un'altra...Ogni opinione è valida finché la realtà non la smentisce.
  16. Complimenti a tutti i partecipanti ( qualcuno la smetterà di dire che non c'è un pesce ) in particolare al caro amico Stefano!
  17. A giudicare da alcuni pesci non è il Mediteraneo o forse, chissà, la sua parte più meridionale tipo le coste africane..... Nella descrizione, si parla di pesca nello Stretto, immagino quello di Gibilterra nella parte atlantica.
  18. Flavio Grisolia

    Filmato da paura!

    Vedere per credere: http://www.youtube.com/watch?v=RClZ01eKGEo
  19. Probabilmente si tratta di un montaggio sbagliato.
  20. L'ho già detto, l'apnea è una cosa, la pesca in apnea un'altra; non solo ma se è solo assurdo pensare di equiparare una dinamica a un costante, figuratevi con un'azione di pesca. Detto questo qui si dovrebbe parlare di apnea e nuoto pinnato e non di pesca. Comunque visto che di apneisti puri in questa discussione non ce ne sono, ribadisco quanto già detto: in mare sempre e comunque risalita immediata al comparire della fame d'aria, che io individuo con l'istinto di deglutire, se fondi possibilmente anche prima. Solo in acqua bassa, entro i 5 m, vado oltre se si tratta di portare a tiro un pesc
  21. "Ma da qua a dire che solo chi vive al mare può avere rispetto e conoscenza del mare... insomma... sarebbe come dire che gli alpinisti sono tutti nati a Courmayeur o a Cortina... ma Pelizzari è nato a Busto Arsizio, Majol ha girato mezzo mondo e non penso che di loro si possa dire che non hanno il sano timore revenziale del mare." Difatti non l'ho detto. Ho solo citato il mio caso, che in passato era abbastanza comune. L'importante è che chi passa dall'apnea in piscina alla pesca in mare, senza magari avere alle spalle questo retroterra culturale, sia in grado di valutare appieno i pericoli
  22. C'è una sostanziale differenza tra apnea e pesca in apnea e ancora ce n'è tra apnea in piscina e in mare. Io ho acquisito gli automatismi di cui parla Siccia, pescando, grazie a un sano e reverenziale timore del mare, che fa parte delle nostre tradizioni marinare e che mi è stato inculcato sin da bambino. Non esiste pesca al mondo che mi potrebbe far cambiare idea. Tutti i pescatori che conosco hanno questa caratteristica e in effetti, i decessi di persone conosciute di cui ho memoria, in azione di pesca sono tre in qualche decennio di attività. Due liguri per una cernia e un dentice e un lomb
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