> Contenuto di fabryfish - Pagina 8 - AM FORUMS Vai al contenuto

fabryfish

Members
  • Numero contenuti

    291
  • Iscritto

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da fabryfish

  1. e come puoi meglio vedere nell'imm.5, si nota in trasparenza il foro con i 2 diversi diametri; il diametro inferiore che è quello piccolo dovrà essere della stessa misura del diametro del pistoncino, mentre il foro più grande che vedi superiormente dovrà essere pochi decimi più largo della misura della rondella. Attenzione i 2 fori devono essere centrati fra loro,... e per far ciò, l'operazione di foratura dovrà essere effettuata senza spostare il pezzo dal trapano a colonna, ma forse è meglio che questo passaggio lo spiego nel dettaglio,... quindi: una volta bloccato il pezzo nella morsa che sta alla base del trapano a colonna, si eseguirà la foratura passante per tutto lo spessore del plexiglas (Vi ricordo che questo forò deve essere dello stesso diametro del pistoncino, non della testa del pistoncino),..fatto ciò, senza spostare il plexiglas, si cambia la punta con quella di diametro maggiore e si esegue la foratura fino a metà dello spessore del plexiglas.

    post-21687-1318956437_thumb.jpg

     

    Nell'immagine 6, si nota il foro con l'o-ring posizionato in sede. Per quanto riguarda la scelta dell'o-ring, vi ricordo che dovrà avere un diametro interno pari o meglio ancora inferiore di qualche decimo di mm. rispetto al diametro del pistoncino; ed un diametro esterno pari o meglio ancora, superiore di qualche decimo rispetto al foro grande

    post-21687-1318956488_thumb.jpg

     

    Nell'immagine 7, una vista del pulsante montato

    post-21687-1318956532_thumb.jpg

     

     

  2. e per quanto riguarda la chiusura/apertura cos'hai utilizzato ? Intendo guarnizioni cerniere clips etc..

    Per quanto riguarda la guarnizione di chiusura del coperchio, ho usato un o-ring al metro(vedi foto 1)

    post-21687-1318955718_thumb.jpg

    da 2,62 mm. (si può usare anche uno più grande) tagliato a misura ed incollato con una goccia di cianoacrilato, e quindi incassato all'interno di un alloggiamento creato sul coperchio in modo che l'o-ring vi stia incassato per quasi metà del suo diametro, e per far ciò ho svavato un incavo mezzo tondo di 1,30 mm. sulla periferia del coperchio, stando attento a stare lontano dai fori in cui passano le viti di chiusura del coperchio, ma se non possedete un trapano fresa, l'operazione vi risulterà impossibile da eseguire, e quindi vi fornisco un'alternativa, che è ciò che ho fatto in altri scafandri,... praticamente ho scoperto che si può fare a meno della sede dell'o-ring e si può semplicemente incollarlo sul coperchio con un sottilissimo strato di cianoacrilato, in pratica l'alloggiamento incassato per l'o-ring non serve a garantire una chiusura stagna ma solo a farlo restare nel punto in cui deve stare e quindi la stessa cosa si ottiene incollandolo nel punto esatto in cui il coperchio combacia con la superficie di contatto dello scatolato.

    ----------------------------------------------

    Per quanto riguarda i pulsanti, nell'immagine 2 puoi vedere il pulsante in versione soft con 1 o-ring. Il sistema è costituito da un cilindretto con una parte più larga in testa, ed in punta invece ha una scanalatura che serve per bloccarci dentro la coppiglia (fermo); poi c'è una molla in acciao; una rondella in teflon o plastica; un o-ring avente un diametro interno pari o meglio ancora inferiore di qualche decimo di mm. rispetto al diametro del cilindretto; ed infine una coppiglia (il suo nome è: fermo seger).

    post-21687-1318955852_thumb.jpg

     

    Nell'immagine 3, puoi vedere un disegno con l'ordine di assemblaggio dei vari elementi.

    post-21687-1318955900_thumb.jpg

     

    Nell'immagine 4 c'è la vista superiore del foro

    post-21687-1318955958_thumb.jpg

     

     

  3. Eccomi dopo avere fatto da tester sul fucilone di Itio...

     

    Primi tiri asta da 150x8,5 e gomma aggiuntiva da 16mm.

    Il fucile è attrezzato da due coppie da 18mm e due da 16mm, il coeff di allung. non è alto, siamo al 3,5 circa.

     

    Primi tiri e subito si fa notare per il forte rinculo, il tiro è potente ma decisamente impreciso.

    Tirando al centro del coperchio sparacchia a sinistra di brutto.

     

    Itio comincia a settare il tutto mettendo l'asta da 9,5mm, le cose migliorano ma il rinculo è sempre forte (comunque nulla

    rispetto ad un doppio normal)

    Tirando a 6m dalla punta l'imprecisione è evidente e anche il tiro non è bellissimo.

    Anche colpendo il coperchio l'asta non lo passa completamente.

    Aveva già testato in passato un vela pluri-gomma (5 coppie) con l'aggiuntiva e mi pare di dire che il risultato fosse identico: crisi!

     

    Si carica il fucile con tensionamenti più leggeri (coeff a 3,2-3,3...) ma cambia di poco.

    Ipotizzo che sia dovuto al forte rinculo per essere un vela.

    A quel punto Itio carica al massimo le gomme vela e toglie la gomma aggiuntiva e.....MIRACOLO!

     

    Il coperchio viene passato regolarmente con asta da 9,5mm e nylon da 2mm colpendo sempre vicinissimo al centro.

    Il tiro spettacolarmente lineare, preciso e potente...E' un 120 per cui il sistema vela si basta da solo!

    Tra l'altro con la 9,5 l'assetto è perfetto.

     

    Discutiamo un po' e pensiamo di mettere per la prossima prova una gommina aggiuntiva da 12 o massimo 14mm ma cortissima,

    lunga non più di 10-12cm e attaccata a metà fusto, meno rinculo e nessun disturbo alla mira.

    Vedremo....

    Certo che solo vela è spettacolare e tira un'asta da Kg!

     

    Oreste

    bhè, da questo test mi pare evidente che per settare a dovere un fucile non basta fare un calcolo del totale dei kg. applicati, ma anche di come vengono applicati; con la gomma da 16 aggiuntiva stona, e invece senza.... suona,........., e suona con un asta da 9,5,.. probabilmente senza la gommina da 16 anche l'asta da 8,5 avrebbe suonato. Questo vostro test per me è importante per i seguenti motivi (faccio un pò di telecronaca).... >>fucile 120 con due coppie da 18mm e due da 16mm, coeff di allung. 3,5 circa. asta da 150x8,5, prima prova non va. ....... cambiate con asta da 9,5 e non va. .... abbassate il coeff. a 3,2 / 3,3 e non va, poi togliete la trazione diretta e aumentate il coeff al massimo e il fucile suona. La mia considerazione è che su fucili lunghi in cui il tempo di balistica interna è ampio (era un 120) l'accoppiamento di sistemi differenti di trazione è deleterio, sopratutto quando l'accoppiamento è fra sistemi che forniscono differenti velocità di contrazione; secondo me, non si accordano tra loro, o se si accordano, anzi se vogliamo che si accordino, le differenze di velocità di contrazione dei due sistemi non devono essere ampie e sopratutto il sistema con maggior velocità che è quello che agirà per primo, non deve fornire troppi chili di spinta ..... In definitiva credo che il vela possa esprime il suo massimo portando al massimo il coeff. di allung. e senza gommina aggiuntiva, e se proprio vogliamo mettercela la gommina deve essere davvero... "ina"

  4. Ho già scritto in passato che ho visto la contrazione di una gomma filmata ad alta velocità e si contrae conica...

    Prima la parte che si può muovere e poi successivamente verso la parte che resta vincolata.

    Le pulsioni sono relative a micro-sezioni di gomma, contratto un pezzo in parte da il via al successivo.

    Per qualche millesimo di sec. il pezzo contratto resta inerte per poi ricontrarsi e dare il via ad una nuova onda di contrazione.

     

    Più interessante è capire bene (almeno per me) cosa avviene nell'asta nel momento che subisce l'impulso appena libera dalla ritenzione del grilletto.

    Il "banana-control" (quello che applico sul sistema volcan) minimizza appunto le oscillazioni dell'asta.

    Oreste

    Fine del MOMENTO RELAX :D:D

    la contrazione conica non fa altro che confermare la tesi sulla contrazione pulsata,.. quindi praticamente la gomma ha anche una direzione di contrazione

     

    banana-control> -come scritto più volte, l'impulso iniziale generato dagli elastici, imbanana l'asta è innesca le vibrazioni che percorrono l'asta a partire dal punto di applicazione della forza fino alla sua punta.

    queste le ipotesi che faccio per un banana control:

    - ipotesi 1) coassialità di spinta,.. ma non basta se ci sono tanti kg. applicati

    - ipotesi 2) fare in modo che la trazione venga applicata su più punti sull'asta, preferibilmente sulla parte anteriore, di modo che venga

    sputata fuori come se fosse trainata dal davanti e non spinta dal retro, ma ovviamente troppe cose impediscono di fare questo

    - ipotesi 3) identificare il punto ideale sulla linea di mezzeria dell'asta su cui applicare la forza; questo annullerebbe l'imbananamento, ma non eliminerebbe

    le vibrazioni che partirebbero da questo punto e come onde concentriche si estenderebbero verso la coda e verso la punta (questo però

    eliminerebbe parecchia corsa utile agli elastici)

    -ipotesi 4) trovare un accoppiamento tra diversi metalli o fra metalli e resine o carbonio etc. con cui costruire un'asta,.. e dato che la differenza di densità

    smorza ed in alcuni casi interrompe l'onda che attraversa il corpo, si potrebbe arrivare ad annulare le vibrazioni con un giusto accoppiamento;

    effetti sull'imbananamento invece non dovrebbe averne (o forse si,.. ci sarebbe da studiarci in merito)

    -ipotesi 5) lo chiamerei "orvac banana control",.. forse un semplice punto di contatto al punto giusto,.... ma questo può dirlo solo lui

  5. Scusatemi, ma io non capisco i calcoli che state facendo sulle forze di attrito che agiscono sugli elastici in contrazione, nel senso che si sta sopravvalutando il fenomeno. Una macchina che avanza genera attrito con l'aria proporzionalmente all'aria che sposta nel suo avanzamento e le sue ruote generano attrito volvente; il pistone degli oleopneumatici che si ritrova a spingere sia l'asta che la massa d'acqua fra canna e asta genera attrito,.. per questo hanno inventato il sottovuoto, per eliminare la colonna d'acqua che il pistone doveva spingere;...... le boccole degli elastici che creano l'effetto paracadute generano attrito dovendo spostare un cono d'acqua; l'asta sparata che avanza e deve occupare uno spazio (volume) di acqua genera attrito,.. ma gli elastici che si contraggono, si contraggono su se stessi e in questo loro moto non dovranno occupare un nuovo spazio (volume) generando attrito, perchè contraendosi non occuperano un nuovo spazio e quindi non si ritroveranno a spingere una nuova massa d'acqua, Certo un attrito esiste, ma è un attrito viscoso; se gli elastici si contraessero a bassissima velocità le forze di attrito viscoso prevarrebbero rispetto a quelle d'inerzia e l'attrito sarebbe proporzionale alla velocità degli elastici,.. ma gli elastici assumono velocità e forze d'inerzia alte che facilmente rompono le forze di coesione che interagiscono fra gomma e acqua al punto che il moto degli elastici genera turbolenza nel fluido che è quella che poi introduce l'effetto della cavitazione.

    Quindi nel calcolo dell'attrito sugli elastici in contrazione, l'attrito viene generato non tanto dal loro diametro a riposo,.. ma piuttosto dalla differenza fra il diametro in fase contratta e quello a riposo,.. la differenza fra i due identifica in realtà la colonna d'acqua ed il nuovo volume che occuperanno durante la contrazione ed il loro aumento di volume determinerà in associazione alla pressione relativa il loro sforzo sulle forze di attrito.

  6. Ciao Oreste , domani monto un fuciletto per il torbido estremo ,vela seconda generazione 120 ,asta da 9,5 x150 , 2 coppie di gomme da 16 ,una coppia da 18 ,ed un 20 tirato a 400 ,in più l'onnipresente gommina da 14 . Spero che la piscina basti per provarlo ,è il giocattolo che mi stò preparando per il viaggio in Tanzania ,e dopo spero anche per il Mozanbico .

    Skillo con questo spari da Capraia ai dentici Corsi ........ :D In alternativa ,da Santa Tersa a Bonifacio .......... :lol:

    Itio,praticamente hai messo di tutto: 14,.. 16... 18... e 20,..... e quello che mi sono sempre chiesto è se ci sia una regola da seguire per quanto riguarda gli accoppiamenti,... ma da quello che hai scritto, mi pare proprio di no!.... escludendo il 14 che mi pare di aver capito tu abbia messo in trazione diretta,.. è voluto l'aver messo tre elatici diversi, 16,18,20 o è una prova che stai facendo? dico, dato che fra 16, 18 e 20, c'è una media di 18, tanto valeva mettere tutti da 18 o no?,... a questo punto credo che la scelta non sia casuale ed abbia un suo perchè,... vediamo se ci vado vicino: mettere 3 da 18 equivale ad avere a parità di lunghezza 3 elastici con stesso fattore di allungamento e stesso tipo di spinta, il che secondo una mia opinione dovrebbe imprimere all'asta una spinta a tratti discontinui,.. mi spiego meglio, dato che la massa dell'asta da 9,5x150(mostruosa)è notevole, io m'immagino che piu elastici dello stesso tipo, per esempio 3 da 18 si contraggono tutti e 3 nello stesso modo e allo stesso modo tutti e 3 subiscano una resistenza data dall'asta che si ripercuote sul loro ritorno elastico in maniera discontinua producendo dei vuoti di spinta, in pratica una spinta a zig zag dovuta dalla resistenza che l'asta offre durante il percorso agli elastici,.... ciò che dovrebbe accadere è: gli elastici partono,.. fanno qualche centimetro e incontrano resistenza, si stoppano finchè non riaccumulano carica elastica e ripartono,.. incontrano nuovamente resistenza e si stoppano nuovamente e via via fino alla fine della balistica interna proporzionalmente alla minor resistenza che l'asta offrirà da un certo punto in poi dato che avrà assunto già una sua velocità ed una minor resistenza verso gli elastici,... se è così, 3 elastici uguali che quindi si comportano allo stesso modo, dovrebbero mettere ancor più in evidenza tale fenomeno,.... mentre 3 elastici differenti e che quindi hanno differenti comportamenti di ritorno elastico, dovrebbero alternativamente far fronte ai vuoti di spinta, e dal momento che su 3 elastici ce ne sarà uno dominante quello sarà il primo a dare la spinta maggiore ed il suo successivo vuoto di spinta verrà colmato dall'altro elastico che nel frattempo avrà percorso lo stesso tratto ma senza essere frenato dalla resistenza dell'asta che sarà stata spinta da quello dominante e a questo punto anche lui potrà imprimere la sua spinta che sarà seguita da un vuoto di spinta e dal successivo avanzamento del terzo elastico e la storia si ripeterà più o meno nello stesso modo fino alla fine,... insomma i vuoti di spinta dati da 3 elastici uguali sono ampi,.... invece si diminuiscono utilizzando elastici con comportamenti diversi, che vanno tra di loro in mutuo soccorso,.. ovvero sopperiscono alla mancanza di uno e dell'altro alternadosi nella spinta e fornedo una spinta costante,... ci sono andato vicino?... acqua, fuocherello o fuoco?

     

    L'interazione tra elastici di diverso diametro non è regolata solo dal loro diametro.

    Ad esempio due elastici da 14 al 400 % hanno dei valori energetici simili ad un 18 alla stessa percentuale ( a parità di mescola e temperatura).

    Se la cosa funzionzasse solo per medie aritmetiche avremmo che per eguagliare due 14 ci vorrebbe un 28. E nella pratica non è così.

    La contrazione "pulsata" è un fenomeno che ho risconcrato in maniera fortuita durante le mie misurazione della velocità di contrazione degli elastici in acqua.

    Non so a cosa sia dovuto, ma so che si presente solo con gli elastici senza carico.

    Potrebbe essere anche un artefatto del mio sistema di misurazione ( il tubo balistico). Ma, ad istinto, tenderei ad escluderlo.

    In ogni caso quando gli elastici hanno un carico vincolato ( asta) la contrazione pulsata sparisce e la sinta diventa più progressiva.

    Per calcolare, con una media aritmetica, la forza fornita da elastici di diversa sezione, bisogna fare riferimento alle aree sottese alle curve di carico/scarico e non solo al diametro degli stessi.

     

    Tecnicamente tre elastici da 18 potrebbero fornire un'energia molto diversa da tre elastici 16,18,20.

    Comunque è una verifica che non ho mai fatto. Se trovo un'oretta di tempo, cercherò di verificarla.

    eccoci al punto,.. secondo me l'analisi dei valori energetici estrapolati dai valori risultanti dalle aree sottese alle curve di carico/scarico servono a fornire un quadro solamente dal punto di vista statico, ovvero danno un valore sull'energia potenziale e nella fattispecie definiscono l'energia fornita dagli elastici in una determinata posizione di riferimento senza tenere assolutamente in considerazione la loro reale resa energetica cioè il loro comportamento di ritorno/reazione elastica in fase reale di sparo in funzione del loro allungamento e delle loro differenti strutture molecolari differenti in base al tipo di mescola e al diametro; basti già pensare a quanta discrepanza vi sia in una curva di carico/scarico di un elastico allungato oltre la sua fase elastica in cui si nota nel suo ciclo di scarico che una gran parte dell'energia spesa nel caricamento venga inutilmente dissipata, per rendersi conto di quanto l'elastomero ed il suo comportamento non possa essere definito con gli stessi principi sia in fase statica che in quella dinamica allo stesso modo... in pratica se io caricassi gli elastici sull'asta e puntassi la punta dell'asta su una bilancia, avrei corrispondenza tra forza di trazione elastici e forza di spinta asta, cioè ad ogni kg. di trazione degli elastici avrei un kilo di spinta sulla punta dell'asta segnato sulla bilancia,.. se io adesso rilevassi i valori 10 cm più avanti, questi resterebbero costanti tra lo loro,.. attenzione tutto ciò vale solo se la rilevazione avviene istantaneamente, cioè senza aspettare che l'elastomero entri nel suo ciclo di isteresi,... fatto ciò, il punto è che i kg. rilevati in fase statica non corrisponderanno istante per istante ai kg. applicati sull'asta in fase dinamica, perchè nei vari momenti della balistica interna l'asta avrà da un lato un sua forza d'attrito proporzionalmente maggiore alla velocità assunta, ma dall'altro avrà già una sua energia cinetica acquisita, ed in tali condizioni di dinamismo non credo che il valore di spinta elastica possa rispechhiare ad ogni istante quello che era il valore espresso nello stesso punto in fase statica,.. ed è per tali motivi che ribadisco che la qualità della spinta ovvero la sua progressività sia da tenere in considerazione tanto quanto il calcolo dei kg. applicati,.. avevo già parlato di impulso di spinta e del suo rapporto col fenomeno delle vibrazioni parassite ed dell'inbananamento iniziale dell'asta nei primi istanti di balistica interna, e quello appena scritto lo vedo a compendio di tutto ciò. Riassumendo, perciò le cose scritte in precedenza e più o meno condivise da Voi, direi che gli sforzi interpretativi volgono a mettere alcuni punti fermi, e cioè che: - esiste un rapporto ideale tra lunghezza e diametro asta oltre il quale si verifica un instabilità a carico di punta; che esiste un limite sulla porzione di asta libera eccedente oltre la testata; che esiste un carico massimo di kg. applicabili in rapporto non solo alla massa asta ma soprattutto in base al rapporto tra diametro e lunghezza oltre il quale si generano oscillazioni; che esistono punti ideali in cui applicare la forza coassiali al vettore forza..e a questo punto aggiungerei che la qualità della spinta che nelle fattispecie tradurrei in spinta progressiva e costante assume importanza perchè legata a tutti i fenomeni sopraelencati.

    Per quanto riguarda il vuoto di spinta, meglio identificato da Stefano come contrazione pulsata, direi che diventerebbe superfluo rilevare la sua reale presenza,.. che verosimilmente potrebbe esserci come risposta elastica delle diverse sezioni di elastomero che potrebbero contrarsi in maniera non omogenea in vari punti, tant'è vero che gli elastomeri rientrano nella categoria dei corpi iperelastici a deformazione non lineare,.. pur tuttavia la massa dell'asta è tale da appianare tali vuoti con la sua resistenza, restituendo una spinta continua in luogo di una ipotetica contrazione pulsata.

    Per Fonzies: se non vedo sto benedetto carrello, non so come rispondere,.. ma se come m'immagino il carrello non è altro che una sbarretta a cui sono collegati tutti gli elastici, quanto meno farei in modo che vi sia stessa forza di trazione fra destra e sinistra, ma solo per un discorso di eventuali strofinii sul fusto,.. anche se in realtà io non sottuvaluterei la generazione di un vettore forza troppo esterno alla linea primaria che potrebbe generare un momento di rinculo che sposterebbe la testata a dx o a sinistra,... meditare!!!.

    Stefano, hai ragione bisogna rivolgersi ad un gommista,... o forse ad un "elastomerista"

  7. Ciao Fabri ,niente di tutto quello che hai scritto . Il vela lavora sulla forza ,più chili gli metti e più tira indipendentemente dalle gomme ,e siccome queste devono fare solo chili ,tanto vale mettere le gomme che riesci a caricare .

    Il 20 lo carico con la demoltiplica ,mi da circa 80 chili ,come posizione sarebbe il più scomodo da caricare anche se fosse un 16 ,tanto vale tirarlo con le carrucole . Il 18 è il più corto da caricare l'ho messo per quel motivo ed è comodo ,i 16 sono quelli che hanno la corsa più lunga ,se fossero dei 18 , mi verrebbero le emorroidi a caricarli ,insomma non voglio fare fatica . Con questa configurazione ho un 100 , spara un'asta da 9,5 x 135 , spararla mi sembra un tantino riduttivo ,è un proiettile .

    Facendo la somma dei chili ,direi che sono , 80 per il 20 , 45 per il 18 , 80 per i 2 16 ,e 30 per il gommino ,per un totale di 235 - 240 chili di carico . Come vedi il solo 20 ha gli sessi chili che 2 da 16 ,se mettessi tutti 18 avrei una ventina di chili in meno ,il 20 fa una bella differenza ,permettendomi di non levarmi la vita a caricare ,e considerando che è un 120 non è che sia poi comodissimo . Se avessi tanto posto ,metterei tutti 14 ,ma purttroppo non ce l'ho ,comunque appena ho un tantino di tempo vedo quello che riesco a fare ,perchè sono convinto che un carrello con 6 coppie da 14 anche se hanno qualche chilo in meno ,avrebbero tanta più velocità di contrazione .

    praticamente, stai dicendo, che non importa la qualità della spinta, .. ma la quantità della spinta,... uhm, io non ne sarei così sicuro,.. ma la risposta forse non l'avremo mai a meno che non ci si in inventi un analisi termografica subacquea che abbia tempi di rilevazione nell'ordine dei millesimi,... uhm, difficina da fare sta cosa,......... Comunque Itio, occhio che con tutta quella potenza ti potrebbero richiedere il porto d'armi. :P

  8. Ciao Oreste , domani monto un fuciletto per il torbido estremo ,vela seconda generazione 120 ,asta da 9,5 x150 , 2 coppie di gomme da 16 ,una coppia da 18 ,ed un 20 tirato a 400 ,in più l'onnipresente gommina da 14 . Spero che la piscina basti per provarlo ,è il giocattolo che mi stò preparando per il viaggio in Tanzania ,e dopo spero anche per il Mozanbico .

    Skillo con questo spari da Capraia ai dentici Corsi ........ :D In alternativa ,da Santa Tersa a Bonifacio .......... :lol:

    Itio,praticamente hai messo di tutto: 14,.. 16... 18... e 20,..... e quello che mi sono sempre chiesto è se ci sia una regola da seguire per quanto riguarda gli accoppiamenti,... ma da quello che hai scritto, mi pare proprio di no!.... escludendo il 14 che mi pare di aver capito tu abbia messo in trazione diretta,.. è voluto l'aver messo tre elatici diversi, 16,18,20 o è una prova che stai facendo? dico, dato che fra 16, 18 e 20, c'è una media di 18, tanto valeva mettere tutti da 18 o no?,... a questo punto credo che la scelta non sia casuale ed abbia un suo perchè,... vediamo se ci vado vicino: mettere 3 da 18 equivale ad avere a parità di lunghezza 3 elastici con stesso fattore di allungamento e stesso tipo di spinta, il che secondo una mia opinione dovrebbe imprimere all'asta una spinta a tratti discontinui,.. mi spiego meglio, dato che la massa dell'asta da 9,5x150(mostruosa)è notevole, io m'immagino che piu elastici dello stesso tipo, per esempio 3 da 18 si contraggono tutti e 3 nello stesso modo e allo stesso modo tutti e 3 subiscano una resistenza data dall'asta che si ripercuote sul loro ritorno elastico in maniera discontinua producendo dei vuoti di spinta, in pratica una spinta a zig zag dovuta dalla resistenza che l'asta offre durante il percorso agli elastici,.... ciò che dovrebbe accadere è: gli elastici partono,.. fanno qualche centimetro e incontrano resistenza, si stoppano finchè non riaccumulano carica elastica e ripartono,.. incontrano nuovamente resistenza e si stoppano nuovamente e via via fino alla fine della balistica interna proporzionalmente alla minor resistenza che l'asta offrirà da un certo punto in poi dato che avrà assunto già una sua velocità ed una minor resistenza verso gli elastici,... se è così, 3 elastici uguali che quindi si comportano allo stesso modo, dovrebbero mettere ancor più in evidenza tale fenomeno,.... mentre 3 elastici differenti e che quindi hanno differenti comportamenti di ritorno elastico, dovrebbero alternativamente far fronte ai vuoti di spinta, e dal momento che su 3 elastici ce ne sarà uno dominante quello sarà il primo a dare la spinta maggiore ed il suo successivo vuoto di spinta verrà colmato dall'altro elastico che nel frattempo avrà percorso lo stesso tratto ma senza essere frenato dalla resistenza dell'asta che sarà stata spinta da quello dominante e a questo punto anche lui potrà imprimere la sua spinta che sarà seguita da un vuoto di spinta e dal successivo avanzamento del terzo elastico e la storia si ripeterà più o meno nello stesso modo fino alla fine,... insomma i vuoti di spinta dati da 3 elastici uguali sono ampi,.... invece si diminuiscono utilizzando elastici con comportamenti diversi, che vanno tra di loro in mutuo soccorso,.. ovvero sopperiscono alla mancanza di uno e dell'altro alternadosi nella spinta e fornedo una spinta costante,... ci sono andato vicino?... acqua, fuocherello o fuoco?

  9. per quanto riguarda le dimensioni dello scatolato,.. volevo aggiungere che a parte il metodo della scatola e quindi con l'incollaggio dei vari lati, c'è la possibilità di utilizzare un pezzo pieno in plexiglass da scavare a sua volta per ricavarne uno scatolo,.. questo semplifica molto le cose, ma in genere lo si può fare solo se le dimensioni della videocamera sono abbastanza contenute, anche perchè i pezzi pieni in plexiglass di grosse dimensioni costano parecchio e non sono di facile reperibilità.

  10. scusate ma dove sono le istruzioni per autocostruirlo? Sto cercando da prima il link ma non lo trovo...

    ah ... e si cosi dicevo io.... finchè non ho il tornio mio non me lo posso fare, a mano mi viene male e ne sono certo. La cam come quella che hai tu è quella in metallo?... ti chiedo perchè posso prendere solo quella in plastica quindi dovremmo esserne certi per via dei pulsanti...

    fammi sapere per favore... anche in pvt forse è meglio...

     

    Fonzo

     

     

    PS: il l idea cel ho.... di farne uno in carbonio con le boccole inox catalizzate dentro al materiale... e la fuga per la guarnizione fatta a stampo... una lente in vetro minerale antigraffio ... che ne dici :D .... il bello è che si possono fare forme idrodinamiche visto che li farei a stampo... ;)

    i pulsanti devono essere del tipo a pressione e non a slitta che complicherebbero la costruzione dei pulsanti sullo scafandro.

    per l'idea del carbonio,.. uhm,.... a parte che essere alla portata di pochissimi, ci vedo un po di complicazioni: in primis, l'impossibilità di vedere lo schermo della videocamera,.. ,...per quanto riguarda la lente anche io all'inizio pensavo di fare un oblò con vetro minerale antigraffio, ed allora in quel momento non trovandolo, l'avevo fatto con un tappo in vetro di quelli che si usano per controllare il livello dell'olio nei compressori,....... ma poi dopo varie prove e vari plexiglas utilizzati come cavie, ho trovato il modo per eliminare qualsiasi graffio e fare una lucidatura a specchio tutte le volte che necessita, ma questo sarà il capitolo finale di questa discussione.

  11. Solo vela ti piacerà...ma per sapere cosa ti aspetta volcan fallo di 2G, cosi tanto per divertirti...

    e pensa che volcan tira come un 2G e rincula come un vela.

     

    Oreste

    basta che rimane senza aggiuntivi... e com è vela 2G? quello con una gomma in più e demoltiplica solo a metà per via dell altra gomma? forse faccio confusione... o quello con il gommino sopra tipo convenzionali?

     

    fammi luce per cortesia che non sono sicuro.... grazie

     

    Alfonso

    scusatemi,... ma escludendo i prototipi che dovrebbero essere soggetti a brevettazione,.. è possibile fare uno schema visivo e descrittivo dei sistemi di cui si parla qui e farli comprendere un pò a tutti?... anche perchè io stesso ormai mi perdo

  12. scusate ma dove sono le istruzioni per autocostruirlo? Sto cercando da prima il link ma non lo trovo...

    ... non ho fatto una guida o un manuale, quindi inutile che lo cerchi.

    Le esigenze sono diverse ed i materiali a diposizione di ognuno cambiano,.. quindi non ho volutamente fatto una guida da seguire alla lettera.

    Questa è una discussione aperta, dove magari qualcuno potrebbe intervenire con un consiglio migliorativo o con una nuova idea,... ma inizio a pensare che pochi si sono finora cimentati sulla costruzione di scafandri.

    Come dicevo prima le esigenze cambiano,.. per esempio chi vuole scafandrare una videocamera pensando che non scenderà a più di 10 mt., avrà meno lavoro da fare rispetto ad uno che se la vuole portare a 30, o chi vuole portasela oltre,.. ed ancora, chi è un abitudinario di zone sabbiose dovrà fare un sistema per i pulsanti che oltre che essere stagno, dovrà anche essere ermetico,.. cosa che invece chi non frequenta zone sabbiose non dovrà fare.

    Ed ancora,.. ci potrebbero essere persone che avrebbero difficoltà a trovare nel proprio luogo di residenza i materiali che metterei in una ipotetica guida, ma ciò non vuol dire che posso indicare materiali alternativi altrettanto validi e di più facile reperibilità. Insomma è una guida aperta,.. aperta all'interscambio possibilmente,... anche perchè si può sempre migliorare qualcosa.

    Se vuoi cominciare, il primo passo è procurarsi il plexiglass, che dovrà avere uno spessore di 10 mm. (va bene anche 12). Quanto ne occorre? Tanto quanto basta a fare uno scatolo attorno alla videocamera, quindi si prendono le dimensioni massime della videocamera e da li ti calcoli quanto ne occore,... alle misure che avrai preso devi aggiungere qualche millimetro in più, in modo che la videocamera una volta inserita nello scafandro non stia a contatto con le pareti, ma vi sia qualche millimetro vuoto in cui poter inserire della spugnetta che assorbirà eventuali urti invece di trasferirli sulla videocamera,.. questo è soprattutto indispensabile per chi vuole fissarla sul fucile ed attutire il colpo,.. in più questo spazio servirà per poter mettere della carta assorbente che servirà per assorbire l'umidità residua che per effetto del riscaldamento di alcune videocamere e della temperatura esterna più bassa si condenserà all'interno dello scafandro formando delle goccioline.

  13. ho aperto la discussione non per vendere gli scafandri di mia costruzione, ma solo per dare le info necessarie per autocostruirseli. Anche perchè non posso costruire uno scafandro se non ho la videocamera per cui devo costruirlo,..ci sarebbero troppe complicazioni, non tanto sulla dimensione esatta interna dello scafandro, ma sull'esatta corrispondenza dei pulsanti esterni con quelli interni, e sulla corsa massima che deve fare il pulsante esterno senza gravare oltre la corsa massima del pulsante della videocamera,... quindi, senza avere la videocamera davanti a me non posso costruirlo.

    Per Alfonso: la Md dv80 è una videocam che io ho, quindi potrei costruirtelo,.. ma come ho detto il mio scopo è quello di rendervi autosufficenti, anche perchè se poi vuoi passare a qualcosa di superiore e col tempo vuoi andare anche oltre, bhè a quel punto ti conviene acquisire la manualità e l'esperienza per autocostruirteli e automanutenzionarli,... poi fai come vuoi,.. se vuoi te lo faccio io

  14. la pompa non deve sfiatare,.. se sfiata i motivi sono due: o ha un foro di sovrapressione e quindi sfiata perchè ha superato la pressione massima che può sopportare, oppure sfiata perchè perde dagli oring di tenuta,... in ogni caso per il numero di pompate dovresti attenerti al numero consigliato, sempre che non sfiati

  15. Apro questa discussione per fornire le info necessarie a chi volesse autocostruirsi uno scafandro per la propria video o fotocamera

     

    e rispondo qui a domande fattemi su un altra discussione:

     

    Per Fonzies: ho controllato, la Mini DV MD80 ha traccia audio a 16 bit,.. aspetto che Stefano S. ci dica se sono troppo pochi per fare l'esame audio per i test.

     

    Per giovanni.medusei: mi chiedeva se si può costruire lo scafandro per la Fuji Finepix HS10,...... si si può, non c'è limite di ingombro,.. ovviamente più e grande è maggiore sarà l'ingombro sott'acqua,.. comunque non c'è limite, possiamo scafandrare anche un televisore :D

  16. Stefano, bello il sarago ed il racconto postato nell'altra discussione,.. ma la ricciola di Andrea è meglio :D ,... scherzo,... anche perchè in realtà ormai ci vuole più impegno ed esperienza per prendere un saragone che è diventato troppo furbo rispetto ad una ricciola che si sente il dio del mare,.. però meglio 27 kg. di ricciola.

    Stefano ma le risprese sott'acqua? dov'è la tua cam?

    A proposito, colgo l'occasione per informarvi che ormai ho acquisito parecchia esperienza sulla costruzione degli scafandri, quindi chi volesse impegnarsi a costruirsene uno ad hoc per la propria videocamera o fotocamera che sia, basta che me lo chieda e darò tutte le info necessarie

    Questo è l'ultimo miniscafandro con staffa costruito per un vecchio apache 100,... non metto altre foto per non inquinare la discussione

    post-21687-1317833837_thumb.jpg

  17. ---- domanda rivolta a tutti, o quasi...: avete mai rilevato presenza di acqua all'interno degli elastici?

     

    Ciao ,praticamente guasi sempre ,non per niente ,io nei miei fucili ho riempito il buco ,con un'altro elastico di pari sezione ,da 2,5 , così non resta spazio per l'acqua ,visto che questa fa decadere di parecchio le prestazioni .

    ahhh :o , quindi riempi il buco con un altro elastico,.. e io che pensavo di metterci dentro due palline alle estremità,.. ma l'acqua non filtra dentro per capillarità attraverso l'elastomero, vero?

     

     

    No, l'acqua entra dentro dalle ogive in dinema ,quando carichi un roller ,le rotelle mettono in depressione la gomma , questa tenderebbe a risucchiare acqua .Quando vai a fondo ,si uniscono il fenomeno della depressione ,più quello della pressione ,questi 2 messi insieme allagano la gomma interna .A pari sforzo di caricamento ,avrai una velocità di contrazione minore .Insomma fai fatica a caricare ,ma l'asta non va na mazza .

    Per risolvere questo problema si compra l'elastico che si usa nelle canne da pesca per acque interne ,ne vendono di diverse misure ,una è la 2,20 ,che con l'aiuto di un filino armonico ,andrai a mettere dentro .Fai le tue solite legature ,e quando hai finito tagli quello che eccede .

    Semplice ,no ..... :rolleyes:

    perfetto direi,.. quindi il fenomeno è causato dalla filtrazione attraverso dynema, e la depressione che si crea nella camera interna risucchia l'acqua, e ovviamente in fase di sparo gli elastici si trovano dentro l'acqua che essendo incomprimibile agisce da freno idraulico,... grazie itio per la soluzione

    ...altro che amen,... qui non si smette mai di andare avanti.

  18. ---- domanda rivolta a tutti, o quasi...: avete mai rilevato presenza di acqua all'interno degli elastici?

     

    Ciao ,praticamente guasi sempre ,non per niente ,io nei miei fucili ho riempito il buco ,con un'altro elastico di pari sezione ,da 2,5 , così non resta spazio per l'acqua ,visto che questa fa decadere di parecchio le prestazioni .

    ahhh :o , quindi riempi il buco con un altro elastico,.. e io che pensavo di metterci dentro due palline alle estremità,.. ma l'acqua non filtra dentro per capillarità attraverso l'elastomero, vero?

×
×
  • Crea Nuovo...